Commenti disabilitati su 22 economisti oramai intrappolati nella loro propria narrazione

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Perché i studenti nella « dismal discipline » dovrebbe esigere il rimorso dei loro spese scolastiche.

Commento dell’articolo « Meet The 22 Economists That Want To Kill Your Purchasing Power » by Tyler Durden, in  Jun 10, 2017 8:15 PM http://www.zerohedge.com/news/2017-06-09/meet-22-economists-want-kill-your-purchasing-power

(Nota: Il commento sul contributo di John Williams segue qui sotto; viene trattato a parte perché anche se l’autore condivide tutti gli errori teorici degli altri economisti borghesi, dimostra almeno essere ben intenzionato e pragmatico.)

Questa gente è ormai disperata. Ma non hanno la minima idea di quello che dicono – per verificare questa mia affermazione si veda « THE FED DILEMMA » in http://rivincitasociale.altervista.org nella Sezione « Another America is possible ».

La verità è che non sanno proprio cosa sia l’inflazione e perciò continuano a parlarne al singolare. Questo è dovuto al fatto che la loro teoria monetaria risulta essere una mere tautologia aggravata da Irving Fisher. (1) A parte questa sconcia tautologia, dobbiamo sottolineare il fatto che i modelli marginalisti non dispongono di nessuna variabile da potere usare per la moneta. La pseudo-scienza economica borghese non può fornire simultaneamente le quantità e le qualità, cioè, i valori di scambio strutturali oppure i prezzi di mercato congiunturali. Non sa nemmeno come riconciliare la micro con la macro-economia. Per quelli che non ignorano le teorie di metodologia e di epistemologia risulta ridevole il tentativo di Schumpeter nel tentare di erigere in un fatto ontologico questa falsa dicotomia metodologica! Hicks non era così ingenuo; averte specificamente che non tratta dell’inflazione e nemmeno della struttura dei redditi. Comunque, subito con quello che venne chiamato il« keynesianesimo bastardo » – frase di Joan Robinson – ed ancora più in seguito fecero tutti finta di non notare!!!

A parte i capitoli storici occasionali relativi alle crisi finanziare, siamo qui confrontati con un buco nero. In effetti, secondo le teorie borghese le crisi finanziarie non possono succedere specialmente in presenza della speculazione. Quest’ultima accelererebbe naturalmente il meccanismo del mercato che porterebbe ancora più velocemente alla verità dei prezzi di mercato. In modo che, nei migliori modelli, la moneta viene incorporata come una merce come tutte le altre da determinare dal mercato nel senso Walrasiano del « mercato dei mercati », oppure una qualsiasi versione di esso. In realtà, questo ammonta ad un plagio ma uno molto sviscerato, derivato dal trucchetto di risoluzione simultanea immaginato da Tugan-Baranovski nella sua cosiddetta teoria sintetica del valore. In questo modo, appoggiava e sviluppava il tentativo iniziale di falsificazione della teoria del valore di Marx ideato da Böhm-Bawerk. (Ho mostrato che la presunta contraddizione letale tra sistema valore e sistema prezzi di produzione non regge; poi ho risolto questa problematica cruciale chiarendo la questione della rendita assoluta e relativa, e sviluppando la teoria marxista della produttività inserendola in modo coerente nelle Equazioni marxiste della Riproduzione Semplice ed Allargata. Vedi Tous ensemble o in italiano il Compendio di Economia Politica Marxista.)

Poi abbiamo la curva proposta da Philips ma tracciata in un tutt’altro contesto – pieno impiego, ricostruzione del dopo-guerra e espansione mondiale degli USA e delle economie avanzate. In effetti, contiene una parte di verità, ma impossibile da verificare dentro i parametri marginalisti perché funziona con parametri monetari rimossi dai veri fatti monetari – in particolare, gli aggregati monetari M2 e M3 riguardano il credito e non la moneta o la circolazione della moneta,e dunque l’inflazione strutturale. A questo va aggiunta l’esposizione esterna del dollaro americano, uno aspetto molto aggravato di M3.

Arrivò poi Ronald Reagan assieme ai suoi maestri archi-reazionari e con loro lo smantellamento del Welfare State e della Cola Clausola, ovvero la Scala mobile americana: Ma nessuno sembra capirne la relazione con il collasso della « core inflation ». Come dimostrato dalla Teoria Quantitativa Marxista della Moneta – dimostrata da me (2) M1 e parte di M2 coprano la massa salariale reale e la massa salariale sociale, l’ultima essendo più grande della prima perché include l’emissione monetaria della banca centrale necessaria al supporto della Armata di Riserva (AR), cioè nella forma del Welfare State i programmi sociali.

La differenza tra le due masse salariali partorisce l’inflazione strutturale quando le rotazioni vengono prese in conto. In un contesto di pieno-impiego, la massa salariale reale moltiplicata dalle rotazioni corrisponde al reale valore di scambio della produzione quando il ciclo della Riproduzione è considerato, benché la disoccupazione frizionale creerà ovviamente una discrepanza residuale. Questa inflazione strutturale non costituisce pero l’unica forma di inflazione ma la forma principale – esistono pure l’inflazione importata – petrolio ecc –, le inflazioni dovute a livelli inappropriati di M1 e M2 – chi si ancora ricorda della pioggia monetaria di Hume ? – e l’inflazione relativa all’impatto di M3 sul paniere di consumo.

Ben inteso, se, mutatis mutandis, tagliati nei programmi sociali distruggendo la scala mobile e, simultaneamente, fate crescere i ranghi dei disoccupati, dei sotto-occupati e dei scoraggiati ecc., allora l’inflazione sarà in gran parte drasticamente ridotta, cioè l’inflazione strutturale. Nella Note ** del mio Livre-Book III intitolato Keynesianism, Marxism, Economic Stability and Growth (2005) (3) – vedi la Sezione Livres-Books del sito www.la-commune-paraclet.com -, fui il primo a sottolineare i veri numeri della disoccupazione nei Stati Uniti; questo fu poi ripreso da vari gruppi e statistici ma non in un modo uniforme, ad esempio Istat non ha ancora imparato farlo … Rimangono i giochetti statistici borghesi, tali il CPI ed altri Indicatori simili, tutti calcolati in modo opportunistico, cambiando di tanto in tanto il paniere di consumo guardando alla media salariale … !!! (per un’altra visione statistica degli USA vedi http://www.shadowstats.com/ )

Dopo arrivarono le totali inettitudini dell’ineffabile Bernanke seguendo la strada tracciata dall’ancora più ineffabile « Maestro ». Anni fa, i sociologi avrebbero naturalmente indagato sulle origini sociologi di questi cerchi sovra-rappresentati e le loro ideologie. Ad esempio, la nota sovra-rappresentanza dei membri della Commissione Trilaterale nel governo Carter. Ma sembra che ora anche la sociologia è pervertita dalla pervasiva quanto inetta ideologia del cosiddetto « efficient market » dato come una verità perenne valida ovunque … almeno che, e sembra proprio che sia il caso, oggi la gente ha paura di investigare questi aspetti.

Come ben sappiamo, Bernanke è proprio il tizio che lavorò sull’inflazione per il suo PhD; in quanto Presidente della FED volle i QE per creare artificialmente una iper-inflazione in modo da trasferire il peso del finanziamento del debito pubblico americano – in realtà creato in modo maggioritario per salvare le banche e le imprese private – sulle spalle del proletariato americano e mondiale ed, in particolare, sulle spalle dei più grandi creditori degli Stati-Uniti, cioè, i Cinesi ed i Giapponesi, due paesi che comprano molti Treasury bonds.

Questo tizio inetto, parte dei cerchi dominanti degli sovra-rappresentati e dei « self-contented » (4) assieme a tanti simili come Yellen, Akerlof, Stiglitz – Draghi, of course – e tanti altri, senza escludere quelli che hanno firmato questa lettera inetta e mal-conciata, presero il loro criterio per l’inflazione dal Criterio del 3 % nel Trattato di Maastricht, pero confrontati con i fatti empirici catastrofici negli USA post-Reagan, si concordarono per il 2 %.

Ora se qualcuno chiedesse loro perché il 2 % non saprebbero semplicemente cosa rispondere; e non sono neanche capaci di spiegare come oggi sono arrivati sotto questa soglia! Per parte loro gli Europei, in particolare i Francesi, dato il ruolo di François Mitterrand a riguardo, ammettono che il Criterio di 3 % di Maastricht era una convenzione arbitraria utilizzata per armonizzare le cose nel quadro del Serpente monetario europeo in vista del passaggio all’écu e all’euro. (Per quello che riguarda l’euro, hanno per sfortuna preferito le idiozie di un Mundell contro le mie proposte in favore di Cooke ratio all’interno del sistema della BCE (5) e oggi paghiamo tutti il prezzo salato di questa gestione monetaria imbecille ed iper-centralizata che neanche il Sistema della FED americana avrebbe tollerato.)

Mancava allora solo questo cerchio e le loro inettitudini!

Se si vuole più inflazione basta innalzare il prezzo del petrolio. Oppure, meglio ancora, aumentare i salari nominali ed i programmi sociali. Il risultato sarà drastico, garantito.

Ma questo ci obbliga chiedere: Perché questi hanno così bisogno di più inflazione – con la loro impresentabile ed inetta comprensione borghese, cioè la loro sovra-rappresentata narrazione monetarista della politica monetaria. Vogliono uscire dalla trappola degli interessi negativi da loro stesso creata, con la speranza di arrivare ad una nuova normalità, « a new normal » (sic!)

Questi interessi negativi hanno in effetto distrutto la loro cassetta degli attrezzi borghese monetarista per la politica monetaria condotta dalle banche centrali: detto brutalmente non hanno più spazio per manovrare con la speranza di influenza l’andamento economico. Sono intrappolati. Anzi lo sono molto gravemente perché usualmente, se gli tassi di interesse scendono – senza necessariamente diventare negativi – gli imprenditori ed altri investono. Ed oggi questo semplicemente non avviene. O, in modo più preciso, gli investimenti si fanno nel settore speculativo, a dire vero in maniera colossale! E benché non lo capiscono, questo è precisamente quello che distrugge l’economia reale. Qui bisogna sottolineare che la pseudo-scienza economica borghese non concepisce proprio la differenza tra economia reale e speculativa. Si usa spezzo i termini senza realizzare che, all’interno dei parametri borghesi, la differenza è ontologicamente impossibile. Ma ricevano comunque Premi Nobel … (Per capire la differenza cruciale tra profitto, interesse classico e interesse speculativo, vedi : http://rivincitasociale.altervista.org/public-debt-and-marginalist-shibboleths-italys-case-march-3-2017/ )

E dunque questi cerchi inetti e sovra-rappresentati sono ora intrappolati nella loro propria narrazione neoliberale e Monetarista.

Si dovrebbe chiederee ai firmatari di questa lettera che livello di « inflazione » ( core? ) desiderano, per quali ragioni e come propongo raggiungerlo. Da notare almeno questo: prendono come un dato certo che oggi ci sia un livello di quasi pieno impiego nei Stati-Uniti! E non realizzano neanche che la FED non calcola più M3. Ci sarebbe allora da ridere veramente, con la speranza che alcuni studenti in questa « dismal discipline » chiederanno il rimborso delle loro spese di scolarità come pure l’imposizione della mia teoria marxista nel syllabus! Avete detto pluralismo nella disciplina? (6) Anni fa, Jannis aveva avvertito contro il pericolo del « groupthink».

Paolo De Marco

11 Giugno, 2017

1 ) Per una prima critica del contributo di Irving Fisher alla falsificazione dell’economia la mia Introduzione metodologica nella Sezione Livres-Books del sito www.la-commune-paraclet.com

2 ) Fu prima dimostrato nel mio primo libro Tous ensemble e riformulato in italiano ad esempio nel mio libro Compendio di Economia Politica Marxista. Ambedue sono accessibili nella sezione Livres-Books del sito sopra citato.

3 ) Credo che questo libro fu il primo a puntare sulla venuta della crisi dei subprime fatalmente generata dal boom dei strumenti speculativi. Basta utilizzare il termine « montage » con la funzione Ricercare per verificare. Puntò anche sul trattamento non-scientifico dell’inflazione e sulle politiche sbagliate di Bernanke.

4 ) Ricorderete forse che John Galbraith utilizzò questa abile frase senza pero dire da dove proveniva …E sempre bene ricordare Galbraith, anche se in modo critico, vedi ad esempio il mio riassunto della sua opera nella Nota 15 su John Galbraith del mio Livre-Book III, tradotta in italiano – dell’epoca … – nella Sezione Italia di www.la-commune-paraclet.com.

5 ) Vedi il mio Tous ensemble. Incredibilmente il nome ratio Cooke fu subito cambiato in ratio McDonough per confondere i compagni meno informati. Le narrazioni più sconcie e mal-intenzionate hanno sempre bisogno di cancellare la memoria per meglio usurparla. Heidegger spinse questo crimine intellettuale al livello dell’etimologia, come ho dimostrato nell’articolo pertinente accessibile nella Sezione Livres-Books del stesso sito. Rimane che una narrazione non è mai scienza come pure le percezioni non sono la realtà.

6 ) Per quello che riguarda il pluralismo e la censura – in verità filosemita nietzschiana – vedi questo : http://rivincitasociale.altervista.org/negation-de-mon-droit-de-reponse-odieuse-censure-philosemite-nietzscheenne-en-france-et-au-journal-le-monde/

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Commento rapido su : John Williams, “Monetary Policy in a Low R-Star World,” August 15, 2016.

Come già detto all’inizio, questi condivide tutti gli errori degli altri economisti mainstream borghesi, ma almeno rimane ben-intenzionato e pragmatico.

Ammette in modo implicito che le pretese Monetariste sono sballate e consiglia una policy mix. (Rimando ancora una volta al mio « THE FED DILEMMA ») Ma non sappiamo realmente perché a parte il fatto che, essendo dentro l’apparato della FED, sa che le politiche attuali non funzionano e lui almeno ne prende nota.

Questo policy mix includerebbe un ritorno alle politiche di welfare – i.e., stimolo fiscale e azioni contro-cicliche tramite il monitoring del giusto livello dei programmi sociali. Senza una comprensione della genesi delle inflazioni, questo ammonta solo ad un pragmatismo e niente altro. Ma dato che la FED ha oggi disperatamente bisogno di inflazione per innalzare i tassi di interessi come promesso mesi e mesi fa, non importa da dove viene.

Per quello che riguarda il stimolo fiscale, non dice niente rispetto all’idiozia comprovata della cosiddetta equivalenza Ricardiana di Barro, ma si può presumere che abbia in mente il piano di stimolo a sua volta messo in atto da Obama. Cosa pensare del stimolo fiscale regressivo proposto da Donald (Duck), si qualifica o meno? Un stimulus plan funziona realmente solo se i fondi pubblici vanno ai settori pubblici – infrastrutture tali le strade ed i ponti, la sanità, l’educazione e cosi via. Nel mio saggio sopra citato, insisto sulla differenza cruciale tra i Moltiplicatori economici settoriali e quello generico, sopratutto quando questo ultimo, concepito fuori contesto, risulta più pervertito dalle politiche Monetaristi e le statistiche che ne seguono. Ad esempio, il settore speculativo finanziario sovra-rappresentato ammonta oggi attorno a 9 % del PIL americano.)

Ed ora viene il clou: si propone determinare un obbiettivo per un’inflazione più alta e per centrare questo obbiettivo mirare con il PIL nominale. Santo cielo! Uno deve cercare di capire questa proposta dopo avere letto questa citazione dell’articolo: « Mentre una banca centrale decide il suo tasso di interesse a corto-termine, r-star è una funzione dell’economia che è fuori della sua influenza » (r-stra è proprio quello tasso direttore; gli italici sono mii.)

Ci fu un tempo dopo la Seconda Guerra Mondiale durante il quale le economie borghese funzionarono con una sorte di meccanismo cibernetico di feedback o di autocorrezione, cioè il ratio prudenziale. Questo non impedì i business cycles, i quali dovettero essere completati regolarmente dalle correzioni imposte dalle purghe sganciate dalle crisi. Oggi pero le banche centrali e le banche primarie – e tutto il resto del settore finanziario – non sono più governate dal ratio prudenziale benché sia diventato drammaticamente lassista e flessibile. Basta pensare alla taglia del shadow banking ed agli effetti dei giganteschi QE – oppure dei tassi negativi – utilizzati in gran parte per salvare il sistema, visto che molti paesi non potevano più gestire il loro finanziamento del debito pubblico soggetto ad un altissimo spread. Oggi i salvataggi – bailouts – hanno sostituito le purghe capitaliste cicliche e dunque il meccanismo di auto-correzione del modo di produzione capitalista.

Mi si conceda in fine: come si pensa gestire questo aspetto legato a spread i più alti – ad esempio in Italia – con questa transizione verso il cosiddetto « new normal »? (rimando le lettrici e lettori ai miei articoli « The Treasury and the FED » e « Credit without collateral » accessibili nella Sezione International Political Economy del mio sito www.la-commune-paraclet.com

Paolo De Marco.

11 giugno 2017.

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