Commenti disabilitati su 24 GENNAIO 2020 = ORGANIZIAMO LA SOLIDARIETÀ CON I LAVORATORI FRANCESI IN SCIOPERO E I GILETS JAUNES PER IL RIPRISTINO DELLO STATO SOCIALE E DELL’EUROPA SOCIALE, 19 gennaio 2020.

“Ci viene chiesto di sfuggire personalmente alle misure, di vederle applicate solo alle generazioni successive. Ma siamo solo un piccolo anello in una catena di 350 anni. Questa catena deve estendersi nel futuro: non possiamo essere la generazione che ha sacrificato quelle che seguano », https://lemediapourtous.fr/sacrifier-les-generations-futures-de-danseurs-lopera-de-paris-dit-non-a-macron/

Il 24 gennaio 2020 sarà una data altamente simbolica: Dopo anni di protesta portata dai Gilets jaunes e da numerosi altri gruppi di cittadine.i e, studentesse e studenti, e oggi dalle lavoratrici e dai lavoratori in sciopero sin dal 5 dicembre 2019 con il supporto dalla maggioranza della popolazione, la Presidenza e il governo francesi hanno deciso di imporre la loro regressione sociale abusando di una maggioranza mal-eletta al Parlamento.

Ecco il calendario di questo golpe parlamentare: il 24 gennaio 2020, malgrado un’opposizione sempre più unanime, il governo presenterà al Consiglio dei Ministri il suo progetto di legge a favore del regime pensionistico contributivo, aperto alla capitalizzazione privata. Poi seguirà un iter parlamentare accelerato con una sola lettura all’Assemblea nazionale il 17 febbraio prossimo. Intanto si apre una Conferenza per il finanziamento dell’equilibrio del regime fissato a non più di 14 % del PIL. L’uscita del suo rapporto è prevista per il mese di aprile. Con una crescita prevedibile del numero di pensionati, l’unica vera cosa da negoziare, o più giustamente da subire, sarà l’aumento dell’età pensionistica per mantenere l’equilibrio finanziario del regime, con una presa in conto marginale – diciamo all’italiana – dei lavori usurati.

Si tratta di una farsa, ma di una farsa con un scopo ben preciso, cioè quello di passare in forza ignorando le proteste. L’intento è di scoraggiare gli eroici scioperanti colpiti nelle loro buste paghe ed i manifestanti letteralmente brutalizzate da una violenza poliziesca senza precedente. Prima della fine della Conferenza o subito dopo il Senato dovrà pronunciarsi. Si tratta di un voto già scontato per un Parlamento e una Presidenza che hanno « vinto » le elezioni solo con l’appoggio di chi voleva bloccare la destra di Marine Le Pen. Un vero e proprio golpe parlamentare per di più imposto con una Assemblea nazionale illegalmente chiamata a votare un testo senza coperture finanziarie già previste. Con questa riforma si abolirà la concertazione tra le parti sociali a favore di una politica condotta a colpi di decreti.

E molto probabile che il primo colpo di arresto verrà dall’intermedio del 15-22 marzo 2020 con le elezioni municipali. (1)

La Presidenza e i suoi soliti consiglieri pensano che dopo il voto del 17 febbraio 2020 avranno guadagnato la partita parlamentare … e scoraggiato l’opposizione cittadina alle loro intollerabili regressioni. L’esperienza italiana degli Anni di piombo ideata dal Gladio/P2 e dai fantocci italiani – ancora oggi trasversalmente dominanti nel parlamento italiano – lasciano indovinare quello che succederà dopo.

Possiamo avanzare la certezza seguente: né i sindacati, né i studenti, né i cittadini francesi potranno essere smobilitati perché si tratta di un attacco senza precedenti contro i principi fondanti della République. In oltre tutte.i hanno capito che la migliore difesa contro la violenza,il terrorismo di Stato e il suo apartheid sociale rimane la determinazione rigorosamente pacifica di resistere ovunque, sul posto di lavoro, sui ronds-points e per fine sul parvis dell’Opéra. Lo sciopero generale totale non è da escludere prima del 17 febbraio per bloccare l’iter anti-democratico al Parlamento paralizzando produzione e distribuzione, cioè esercitando il sacro diritto di sciopero.

La riforma del regime pubblico pensionistico è solo l’ultimo atto della guerra neoliberale e monetarista contro i popoli sovrani. Fu preceduto da tante altre regressioni, in particolare la distruzione dello Statuto dei lavoratori con la Loi travail – un Jobs Act alla francese – e degli ammortizzatori sociali. Come altrove, ma comunque con un poco di ritardo in Francia, lo smantellamento dello Stato sociale, nato dalla Resistenza, non risparmia nessuno aspetto della vita civile e repubblicana. La scuola pubblica, la Sanità, la mobilità dei trasporti, le reti di produzione e di distribuzione e le altre infrastrutture pubbliche, i mezzi di comunicazione, le arti e la ricerca, tutto sta passando nelle mani di una finanza speculativa disastrosamente al termine della sua esuberanza auto-distruttrice al livello mondiale. La fine sanguinaria delle politiche dei Chicago Boys nel Cile contemporaneo ne da un’eclatante testimonianza.

Tutte le previsioni puntano ai milioni di impieghi a tempo pieno che verranno distrutti dai nuovi robot e dagli algoritmi. La competitività macroeconomica e la produttività microeconomica non sono mai state cosi elevate e i loro guadagni cosi mal ridistribuiti.(3) L’Italia illustra bene la patologica sciocchezza che consiste in fare lavorare di più la maggiorana delle cittadine.i con servizi sempre più ridotti e con tasse sempre più indirette e regressive. Serve una riduzione generale del tempo di lavoro con lo stesso salario iniziale e benefici sociali pubblici ripristinati e bonificati. La norma deve ritornare ad essere il lavoro a tempo pieno.

La popolazione invecchia. Invece di potere approfittare della vita prima di ammalarsi durevolmente, i senior vengono utilizzati per negare occupazione dignitosa ai giovani i quali non possono nemmeno più sposarsi, causando così un suicidio demografico nazionale quasi irreversibile visto l’età media delle nostre concittadine. I servizi pubblici essenziali e l’educazione nazionale sono sacrificati alla deregolamentazione, alla privatizzazione ed alla multiconfessionalità. Il territorio, i ponti, le gallerie, per fine i depuratori sono già allo fascio. Non è niente altro che una follia collettiva nutrita contro l’interesse e l’utilità sociali sanciti dalle nostre Costituzioni. « Una volta ancora » la singolarità più arrogante pretende usurpare l’universalità, .

Ovunque in Europa e nel mondo pagano il salario netto con gli altri componenti del salario lordo – contributi sociali e tasse sempre più regressive e indirette – cioè con il « reddito globale netto » dei focolari.

Il lavoro è un diritto e un dovere repubblicano per tutte.i quelle.i idonei a lavorare. E la base della cittadinanza e del contratto sociale, la base della produzione delle ricchezze e della sua ridistribuzione solidaria, sancita dai punti cardini delle nostre Costituzioni. I diritti sociali garantiti da regime pubblici e dal credito pubblico non sono un regalo del capitale alle lavoratrici, ai lavoratori e alle cittadine.i. Sono meramente una piccola parte della ricchezza che solo loro producono con il loro lavoro, fisico o intellettuale che sia.

Dal 24 gennaio 2020, per la difesa dei nostri propri diritti sociali fondamentali in una Europa sociale liberata dall’austerità neoliberale monetarista, dalla xenofobia strumentalizzata e dalla paura, facciamo fiorire 10, 100, 1000 Comitati di sostegno alle cittadine.i francesi in sciopero. Sarà la propedeutica giusta per il nostro proprio risveglio sociale.

Non siamo né fasci legati, né sardine « educate » messe in scatola, siamo Cittadine.i con diritti fondamentali, siamo il Popolo sovrano!

L’economia e la scienza debbono porre le condizioni materiali dell’emancipazione generale, il « mercato » deve smettere di trasformare la vita umana in semplice merce e ritornare ad essere concepito come un semplice luogo di scambio egualitario.

« Austerity kills! » (4)

Paolo De Marco

Sito: http://rivincitasociale.altervista.org

1) « Retraites: le calendrier de la réforme se précise » Par Grégoire Normand ,16/01/2020, https://www.latribune.fr/economie/france/retraites-le-calendrier-de-la-reforme-se-precise-837236.html

2 ) Senza sorpresa, è già previsto la politica di stigmatizzazione contro l’Islam … Vedi « Voici le calendrier très serré des réformes à venir », Par AFP, 16/01/2020, https://www.latribune.fr/economie/france/voici-le-calendrier-tres-serre-des-reformes-a-venir-837289.html .

Vedi pure i passaggi pertinenti sul velo islamico nel mio Livre-Book III in francese e in inglese liberamente accessibile in Download Now, sezione Livres-Books del mio vecchio sito giurassico www.la-commune-paraclet.com . Basta utilizzare il termine « voile » o « bauer » nel testo inglese con la funzione Ricerca. Vedi pure i testi nella Categoria « Textes en français » di http://rivincitasociale.altervista.org in particolare « La « palestinisation » de la France » in http://rivincitasociale.altervista.org/la-palestinisation-de-la-france/

3 ) Per un breve riassunto della differenza tra scienza e narrazione economica, vedi http://rivincitasociale.altervista.org/la-pseudo-science-economique-de-la-bourgeoisie-voila-pourquoi-nous-devrions-changer-rapidement-de-paradigme-economique/

4 ) Vedi « THE BODY ECONOMIC: why austerity kills, by David Stuckler and Sanjay Basu, HarperCollins Publishers LTD, 2013. A critical review. » nella sezione Critique de Livres-Book reviews del mio vecchio sito giurassico www.la-commune-paraclet.com

Comments are closed.