Commenti disabilitati su ACCUSO IL SIG. RODOTÀ, LA SIG. BAGGIO, L’ASSOCIAZIONE « LIBERTA E GIUSTIZIA » DI COMPLICITÀ APERTA PER IL LORO SILENZIO CON IL TERRORISMO DI STATO PERPETRATO CONTRO DI ME.

Paolo De Marco, 03 Maggio 2017.

Fu già detto che non esiste peggiore crimine del silenzio dei « giusti ». Il silenzio del Sig. Rodotà, della Sig. Baggio e di conseguenza dell’Associazione Libertà e Giustizia, costituisce un imperdonabile affronto ai diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, e un indelebile disonore personale per loro e collettivo per l’Associazione Libertà e Giustizia.

Se non ricevo una spiegazione da parte loro, conferendomi il diritto di rispondere pubblicamente, sono d’avviso che l’Associazione Libertà e Giustizia, probabilmente sostenuta con fondi pubblici, dovrà chiudere perché vilmente complice del terrorismo di Stato poliziesco- mafioso – in Calabria ! – e filiosemite nietzschiano – in Italia ! – compiuto da anni e anni contro di me.

Sottolineo che io, Paolo De Marco, cittadino italiano nato in Italia, non sono mai stato accusato di nessuno reato in nessuno Paese. Sono un ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale – rispettoso della legge e della deontologia accademica, cosa che i miei avversari filosemiti nietzschiani, dei lillipuziani intellettuali e sopratutto morali, e spezzo dei volgari servi in camera, sono incapace fare.

Ricordo che i miei contributi intellettuali sono di primissimo ordine su scala storica nonostante una persecuzione tridecennale. Sfido chiunque dimostrare scientificamente il contrario in un dibattito pubblico dandomi il diritto di risposta. E proprio questa incapacità di tanti pitre sovra-rappresentati e sovra-pagati – spesso con fondi pubblici e comunque con le tasse delle/i cittadine/i – che spiega questo accanimento patologico e criminale – per cosi dire « talmudista » fascistoide – contro i me.

Ne elenco qui alcuni:

1 ) La delucidazione scientifica della preminenza del materialismo storico, tanto la legge del valore che la critica di Marx contro l’esclusivismo ;

2 ) La critica definitiva del marginalismo e di tutte le varianti della pseudo-scienza economica borghese. E solo una narrazione che non sa proprio cosa sia una funzione di produzione valida, oppure cosa sia l’equilibrio generale. Tra altri difetti, è totalmente incapace di operare simultaneamente con prezzi e quantità; e non sa neanche la differenza fondamentale tra profitto, interesse e interesse speculativo, dunque tra economia reale e economia speculativa.

3 ) La critica definitiva del freudismo, una narrazione di un ciarlatano ebreo-austriaco, pronte a travolgere Nietzsche non per criticarlo ma per cooptarlo a modo suo. Vecchia storia con tanti altri tentativi dei quali, ad esempio, la storia del cristianesimo, nelle sue tendenze esclusiviste più reazionarie, porta le tracie indelebili e spezzo criminose. Non solo Freud ha falsificato quasi tutte le sue tabelle cliniche ma tanti concetti freudiani – e delle psicoanalisi borghesi in tutte le sue varianti – sono semplicemente plagiati e rovesciati dai scritti di Giambattista Vico, ideatore della storia come scienza, dunque del divenire ugualitario della nostra specie.

4 ) La critica definitiva di Nietzsche e di Heidegger, esclusivisti razzisti e fascisti-nazisti, proti ad inquinare anche la scienza della filologia per rovesciare nel cuore del significato etimologico delle parole, il processo egualitario della storia umana ristabilito da G. Vico, anche sulla base del contributo ugualitario cruciale di Gioacchino da Fiore.

5 ) La restituzione di Gioacchino da Fiore in quanto pitagorico ed in quanto predecessore della Scienza nuova di Vico con la sua secolarizzazione dello Spirito.

6 ) La critica definitiva di tante narrazioni di pitre moderni (vedi il mio Contra-pitre nella Sezione « Italia » del sito www.la-commune-paraclet.com )

Ripeto: Chiedo giustizia con le dovute riparazioni, incluso al livello accademico. Non esiste crimine più grande della negazione della giustizia. Questa gentaglia capace di tali manipolazioni tanto vili quanto criminali disonora la Repubblica Italiana.

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

Lista dei documenti riprodotti qui sotto:

a ) Email del 27 aprile 2017. Alla Signora Baggio.

b ) Email del 03 aprile 2017. Alla Signora Baggio.

c ) Ricevuta della email del 30 Marzo 2017 alla Signora Baggio.

d ) Email del 23, 22, 09 Marzo 2017 al Signore Stefano Rodotà.

e ) Denuncia pubblica su questo sito del 2 Febbraio 2017 ( vedi pure : http://rivincitasociale.altervista.org/intimidazioni-e-avvelenamento-contro-cittadini-italiani-da-parte-delle-autorita-italiane-per-conto-di-potenze-estere-lettera-aperta-alle-autorita/ )

f ) Leg. XVII. Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4- 14927 presentato da PARENTELA Paolo, testo di Martedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711, L’On. Parentela è Deputato della Repubblica italiana, vedi: http://aic.camera.it/aic/query.html

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a ) Email del 27 Aprile 2017. Alla Signore Baggio

Egregia Signora Baggio,

Dato che i crimini perpetrati contro di me continuano, rimando la mia email del 3 aprile scorso chiedendo d’urgenza la sua risposta. Ne va della credibilità della sua associazione – e, credo, del Signore Rodotà …

Cordiali saluti,

Paolo De Marco.

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b ) Email del 03 Aprile 2017. Alla Signora Baggio.

Paolo De Marco

San Giovanni in Fiore (CS)

 

Data: 3 Aprile 2017

 

Oggetto: La mia email del 30 Marzo 2017 relativa alle intimidazioni mafiose-poliziesche ed al avvelenamento del mio cibo e delle mie bevande.

 

Signora Gioia Baggio

Associazione Libertà e Giustizia

[email protected]

 

Egregia Signora Baggio,

La prego scusare la mia insistenza ma avrà capito la gravità della situazione ed il disonore inflitto alla democrazia italiana con le intimidazioni mafiose-poliziesche esercitate contro di me e con l’avvelenamento del mio cibo e delle mie bevande.

Durante la notte del 29-30 Marzo scorso fui vittima del « boiling body effect ». Durante le notte del 31 Marzo al 1 Aprile 2017 e del 2-3 Aprile 2017 fui vittima di un buzz ideato per causare la deprivazione del sonno. Queste manipolazioni indegne di uno Stato di diritto durano ormai da oltre 5 anni in Italia, Paese del quale sono cittadino di nascita e residente.

A parte la patologica e criminale perversità inumana, ormai evidente, di questa gente da poco dotata con una educazione evidentemente scarsa, ma non di meno incrostata a tutti i livelli, il pretesto sembra essere stato la mia messa online, il 31 Marzo scorso sul mio sito http://rivincitasociale.altervita.org, del saggio « Debito pubblico e sciocchezze marginaliste: Il caso italiano, 3 Marzo 2017 » e l’inizio della sua traduzione in inglese il 2 Aprile scorso.

Siamo confrontati qui ad un vero e proprio totalitarismo ed a un vero e proprio terrorismo di Stato poliziesco-mafioso appoggiato da una complicità istituzionale trasversale. E non solo in Calabria dove il disprezzo della legalità costituisce la prima causa dello sviluppo dello sottosviluppo. Non penso che la sua associazione vorrà essere implicata in questa criminale e vile complicità.

La prego di nuovo cortesemente informarmi al più presto cosa la sua associazione mi consiglia fare e cosa intende fare per denunciare questi gravissimi crimini e renderli pubblici. Io chiedo giustizia assieme ai dovuti risarcimenti.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

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c ) Email del 30 Marzo 2017. Alla Signora Baggio.

30 marzo 2017 Success

Grazie. Il tuo messaggio è stato correttamente inoltrato al nostro staff.

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d) Email del 23 Marzo 2017, del 22 Marzo 2017 e del 09 Marzo 2017. Al Signore Stefano Rodotà.

Paolo De Marco

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 23 Marzo 2017

Oggetto: Nota aggiuntiva alla mia email del 22 marzo 2017

Signore Stefano Rodotà

Associazione Libertà e Giustizia

[email protected]

Egregio Signore Rodotà,

Per quello che riguarda l’avvelenamento che causa il « boiling body effect » voglio aggiungere alla mia email del 22 Marzo 2017 il fatto seguente: Ieri sera a cena ho bevuto un bicchiere di vino di una bottiglia di Cirò a metà piena che avevo lascito nel salotto al secondo piano della mia modesta casa tra altre bottiglie vuote. Come previsto, verso le 4:00 del mattino fui vittima del « boiling body effect ».

Questa è l’ennesima prova del modus operanti anti-costituzionale e criminale di questa gentaglia incrostata a tutti i livelli nelle istituzioni della nostra Repubblica. In effetto, la mia modesta casa è illegalmente posta sotto controllo 24 ore su 24. Di conseguenza, i servizi di sicurezza italiani ed esteri sano tutto quello che fascio al quotidiano. Sanno, ad esempio, quando apro occasionalmente una bottiglia di vino, una Vecchia Romagna oppure quando porto acqua delle sorgenti silane a casa. Dopodiché, aspettano la mia uscita e violando il mio domicilio procedono all’avvelenamento. Non possono negare niente di queste mie affermazioni visto l’ovvia complicità della polizia delle telecomunicazioni nel controllo del mio sistema di allarme e delle due telecamere di sorveglianza interne. E, per non prendere il rischio di essere smascherati, non sono neanche capaci di trasmettermi i risultati delle analisi delle bottiglie avvelenante e delle tovaglie macchiante di pittura rossa che ho portato alla caserma dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore per essere trasmessi alla strana Procura di Cosenza.

Qui si tratta di una ripugnate violazione criminalmente intrusiva di tutti i diritti umani, incluso il diritto alla privacy. E un atto di alto tradimento della nostra Costituzione per il quale il governo ed i suoi ministri debbono dare conto. Come devono pure dare conto i parlamentari che nel COPASIR sono incaricati della sorveglianza delle attività dei nostri servizi di sicurezza troppo spezzo incompetenti, vili e sviati.

Io chiedo giustizia con i dovuti risarcimenti.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

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Email del 22 Marzo 2017

Paolo De Marco

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 22 Marzo 2017

Oggetto: Denuncia per terrorismo di Stato poliziesco-mafioso

Signore Stefano Rodotà

Associazione Libertà e Giustizia

[email protected]

Egregio Signore Rodotà,

Alla mia più grande sorpresa non ho ricevuto nessuna risposta alla mia del 9 Marzo scorso, email riprodotta qui sotto. Vorrei informarla della gravità della situazione. Ieri sono uscito dalle 10:21 alle 12:02 per andare al Comune. Il Sindaco doveva dare una risposta ai disoccupati di San Giovanni in Fiore (CS) tra i quali un gruppo di scioperanti della fame. Questa mattina, quando ho fatto la doccia, ho trovato ancora una volta una tovaglia macchiata di pittura rossa – vedi foto allegata. Devo ancora verificare per eventuale avvelenamento del cibo e delle bevande.

Vorrei, in oltre, informarlo che questo comportamento terroristico poliziesco-mafioso delle Autorità italiane con l’ovvia complicità della Procura di Cosenza e dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore, non si ferma qui. Ultimamente, un mio compagno, Saverio Cimino, ha anche lui ricevuto minacce telefoniche e persino due uomini sono andati a suonare al suo campanello di casa per dirli di non pubblicare « quelle cose » sul suo sito Facebook. Il Signore Cimino ha subito fatto una denuncia ai Carabinieri portando i numeri di telefono delle chiamate minacciose e la targa della macchina dei due individui. Fin qui i Carabinieri non sembra avere fatto nulla.

« Quelle cose » in questione si riferiscono ad articoli scritti da me e anche pubblicati nella Categoria Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso (CCLD) nel mio sito http://rivinicitasociale.altervista.org . Non avendo un sito Facebook proprio questi articoli informativi erano anche pubblicati sul sito del Signore Cimino. Sottolineo che il nostro CCLD ha sempre affermato essere un gruppo di pressione ad hoc di disoccupati che rivendica di essere « pacifico, civile e costruttivo ». Emiliano Morrone ne può testimoniare.

E dunque chiaro che, nonostante le scuse illegali e costituzionali utilizzate dalle nostre Autorità e dei nostri servizi di sicurezza per continuare la loro vile e criminale persecuzione contro di me, i motivi sono politici. Questo è gravissimo. Sopratutto in una Regione come la Calabria la quale necessità rispetto delle legalità prima di tutte altre cose.

A questo punto, io chiedo rispettosamente il suo intervento in nome dell’Associazione Libertà e Giustizia. La giustizia e le Autorità italiane non possono certo comportarsi in un modo così infamante senza rendere conto a nessuno. Questa infama persecuzione dura in Italia da oltre 5 anni …

Io sono un cittadino italiano, una persona per bene ed un intellettuale onesto. Non sono mai stato accusato di nessuno reato in nessuno paese. Non posso certo essere trattato così nel mio proprio Paese con la sua Costituzione nata dalla Resistenza che ho anche io contribuito a salvare, nel mio piccolo, il 4 dicembre scorso.

Cordiali e rispettosi saluti

Paolo De Marco

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Email 09 Marco 2017

Paolo De Marco

San Giovanni in Fiore (CS)

http://rivincitasociale.altervista.org

Data: 09 Marzo 2017

Signore Stefano Rodotà

Associazione Libertà e Giustizia

[email protected]

Oggetto: Violazione continua del mio domicilio e avvelenamento delle mie bevande e del mio cibo.

Egregio Signore Rodotà,

Sono sicuro che dopo avere letto questa lettera proverete come me vergogna a vivere in questa Italia poliziesca-mafiosa e totalitaria.

Sono uscito da casa il 6 Marzo 2017 dalle 7:30 alle 12:10 per andare a protocollare la richiesta di apertura del tavolo tecnico relativo alla creazione di posti di lavoro alla Cittadella (cz), sede del governo regionale della Calabria. Poi sono uscito dalle 16:11 alle 18:40 per andare ad una riunione del Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso di San Giovanni in Fiore del quale sono portavoce. Il 7 e 8 Marzo sono rimasto a casa per studiare.

Questa mattina ho ancora una volta trovato una tovaglia macchiata di pittura rossa e il « boiling body effect » mi conferma che il mio cibo fu ancora una volta avvelenato. La colpevolezza della Procura di Cosenza, dei servizi di sicurezza e delle autorità italiane è ovvia. Questo è proprio terrorismo poliziesco-mafioso di Stato.

Sollecito con urgenza l’intervento dell’Associazione Libertà e Giustizia assieme alla pubblicazione di questa lettera. La prego informarmi al più presto dell’esito di questa mia domanda.

Sono un cittadino italiano con un passaporto italiano e residenza in Italia. Sono una persona per bene e non sono mai stato accusato di niente in nessuno paese. Sono vittima di un odioso tentativo di destabilizzazione. Il mio domicilio è violato quasi ogni volta che esco da casa e le mie tovaglie da bagno vengono macchiata da pittura rossa, in un chiaro tentativo di intimidazione poliziesca-mafiosa. A questo si aggiunge l’avvelenamento delle mie bevande e del mio cibo. Tutto questo avviene con la complicità di tutte le autorità italiane competenti.

La cosa più grave è che questa persecuzione barbara continua malgrado il secondo intervento dell’Onorevole Parentela, il 16 Febbraio 2017 (vedi video allegato), e malgrado gli eminenti giornalisti di San Giovanni in Fiore (CS) Emiliano Morrone e Mario Morrone abbiano reso l’affare pubblico. Il primo ha denunciato l’accaduto il giorno dopo l’intervento dell’Onorevole Parentela; il secondo ha scritto uno articolo pubblicato in pagina 29 della Gazzetta del Sud del 21 Febbraio 2017.

A questo punto, si tratta di una vera e propria deriva totalitaria. Se il mio caso non riceve una risonanza mediatica più forte al livello nazionale, io rimarrò vittima di questa odiosa e criminale manipolazione, malgrado i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. A questo punto non si tratta più di un mero caso personale, si tratta del rispetto della democrazia e della giustizia in Italia.

Vi mando il testo della lettera aperta che ho pubblicato sul mio sito http://rivincitasociale.altervista.org. Contiene l’essenziale. Segue la foto della tovaglia macchiata di pittura rossa del 2 Febbraio 2017. Aggiungo che il giovane Pasquale Oliverio, mio vicino di casa – che abita direttamente in fronte del mio portone di entrata – fu uno di quelli che entrò il più spesso violando la mia casa etc. La sua nonna è Caterina Mazzei e probabilmente ha parenti o nella forestale o nella polizia e perciò si credono protetti. Non so se lo volete nominare ma io ho fatto una denuncia nominativa con nome e cognome contro questo giovane Pasquale.

In allegato troverete il video dell’ultimo intervento dell’Onorevole Parentela in seguito alla sua interrogazione scritta.

Grazie mille per la solidarietà,

Cordiali saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

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e ) Denuncia pubblica su questo sito del 2 Febbraio 2017 ( vedi pure : http://rivincitasociale.altervista.org/intimidazioni-e-avvelenamento-contro-cittadini-italiani-da-parte-delle-autorita-italiane-per-conto-di-potenze-estere-lettera-aperta-alle-autorita/ )

INTIMIDAZIONI E AVVELENAMENTO CONTRO I CITTADINI ITALIANI DA PARTE DELLE AUTORITÀ ITALIANE PER CONTO DI POTENZE ESTERE? LETTERA APERTA ALLE AUTORITÀ.

2 Febbraio 2017

 

Voglio sapere d’urgenza dalla Presidenza della Repubblica, dal Governo italiano, dal Procuratore della Repubblica di Cosenza e dai Carabinieri di San Giovanni in Fiore perché:

  • la violazione continua del mio domicilio,
  • l’avvelenamento delle mie bevande e del mio cibo,
  • le intimidazioni continue sotto forma di tovaglie da bagno macchiate di pittura rossa,

continuano malgrado le mie numerose denunzie?

Voglio sapere perché le mie denunzie sono ancora disattese e perché i risultati delle analisi delle bevande avvelenate non mi sono ancora state comunicate assieme al risultato dell’analisi della tovaglia macchiata?

Sottolineo che questo scellerato e vile comportamento poliziesco-mafioso dura da quasi 5 anni in Italia, cioè dai mesi trascorsi in Italia nel 2011 e nel 2012 e in modo permanente sin dal mio rimpatrio in Giunio 2013.

Ho anche denunciato alla Procura di Cosenza il gravissimo comportamento dell’allora Comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore, il quale osò minacciarmi se io continuavo a denunciare questi crimini!!! Denunciare i crimini è, e rimane, un dovere cittadino. Investigarli è, e rimane, il compito istituzionale della giustizia, proprio quello compito per il quale le autorità competenti vengono pagati con soldi pubblici.

Nella notte del 1 al 2 Febbraio, a partire dalle 3:30 AM fui vittima, ancora una volta, dal « boiling body effect ». Verificando allora le tovaglie ho trovato, ancora una volta, una tovaglia da bagno macchiata di pittura rossa – vedi foto qui sotto.

Questo significa che il mio domicilio continua ad essere violato durante le mie assenze malgrado l’Articolo 14 della Costituzione, nata dalla Resistenza, ma ancora vigente. Altre volte sono stato vittima di un « buzz » ideato per causare la deprivazione del sonno – « sleep deprivation ». Questi crimini mafiosi-polizieschi continuano ad essere perpetrati contro di me con l’ovvia complicità anti-costituzionale delle Autorità italiane e dalla Procura di Cosenza, da me più volte avvisate. Avviene malgrado tutte le mie denunzie anteriori.

La Procura di Cosenza e i Carabinieri di San Giovanni in Fiore non possono ignorare queste violazioni continue, se non altro perché sono illegalmente sottoposto ad una sorveglianza permanente 24 ore su 24. Noto, ad esempio, che nessuna delle persone che hanno violato il mio domicilio e avvelenato il mio cibo, o che mi hanno sottomesso ad un « buzz » per causare un effetto di deprivazione del sonno, è stata interpellata e tradotta davanti la giustizia benché sappiamo tutti chi è implicato. Noto che, malgrado le mie denunzie e le mie numerose proteste, queste dispongono ancora delle chiavi dei due portoni di entrata e della chiave del lucchetto che impedisce l’accesso del pianoterra al secondo e terzo piano della mia modestissima abitazione. Dispongono ancora illegalmente delle coperture necessarie, incluso quelle della polizia delle telecomunicazioni, per entrare in casa mia, controllando e occultando a distanza il sistema di allarme e le due telecamere. (Per l’appunto, una di queste persone è il mio giovane vicino di casa, barista e informatore di polizia, Pasquale.) I Carabinieri hanno rifiutato più volte di venire sul luogo per condurre le dovute inchieste, ad esempio per prelevare le impronti digitali e per analizzare le manipolazioni del sistema di allarme e delle due telecamere, sorvegliare le entrate ecc. Sottolineo che il sistema di allarme è programmato per chiamare il mio cellulare ogni volta che esco o che entro.

Ho già avvertito il Presidente della Repubblica in quanto Capo delle Forze Armate e garante dei diritti costituzionali, assieme ai ministri e sotto-ministri responsabili. Ripeto che io non sono proprio il tipo da accettare simili e ripetute violazioni diametralmente a-costituzionali con la complicità delle Autorità del mio Paese. Forse perché sono una persona per bene, rispettosa della legge e con una reputazione immacolata. La giustizia deve proseguire il suo corso senza interferenze. I colpevoli, ad ogni livello, devono essere puniti e il dovuto risarcimento deve essermi versato con le dovute scuse.

Chiedo dunque l’intervento urgente delle Autorità; chiedo pure una spiegazione immediata. Per ora mi sembra di vivere in un Paese totalitario, costituzionalmente degenerato, nel quale degli idioti perversi istituzionali, sicuri della loro impunità (?), si sono messi in testa di torturare una persone per bene come me. In tanto, io mi chiedo a quale terzo della popolazione descritta da Philip Zimbardo appartengono realmente. (Vedi https://www.ted.com/talks/philip_zimbardo_on_the_psychology_of_evil?language=it.) Gesù, per parte sua, chiese : « Da che seme provenite voi? » La giustizia è uguale per tutti.

Rispettosi e cordiali saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

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f ) Leg. XVII. Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4 – 14927 presentato da PARENTELA Paolo testo di Martedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711. L’On. Parentela è Deputato della Repubblica italiana, vedi:http://aic.camera.it/aic/query.html

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