Commenti disabilitati su Anticomunismo e sovranità dei popoli: L’affronto del Parlamento europeo alla nostra Storia ed alle nostre Costituzioni, nate dalla Resistenza al nazifascismo, 23 settembre 2019

Comincio con questa citazione rimandando all’articolo stesso :

« Giovedì il Parlamento europeo ha approvato con 535 voti a favore, 66 contro e 52 astenuti la mozione di condanna dell’uso dei simboli del comunismo, chiedendo la rimozione dei monumenti che in molti paesi europei celebrano la liberazione avvenuta ad opera dell’Armata Rossa ed equiparando il comunismo al nazifascismo. » in « L’anticomunismo diventa regola delle istituzioni europee »,di Sergio Cararo http://contropiano.org/news/politica-news/2019/09/20/lanticomunismo-diventa-regola-delle-istituzioni-europee-0118896

Vedi pure : « Stalingrado: la chiave del secolo* » di Luigi Pintor * http://contropiano.org/interventi/2019/09/22/stalingrado-la-chiave-del-secolo-0118939

Commento rapido: Si tratta di una Risoluzione scellerata, inquisitoriale e frontalmente ultra vires. Deve subito essere abrogata e nel frattempo deve essere impugnata davanti alle Corte nazionali e europea per le seguenti ragioni:

A ) È anti-costituzionale in quanto nega la sovranità del popolo e la sua capacità di scegliere il suo futuro. Non appartiene ad una maggioranza parlamentare transitoria per definizione negare questo sacro principio costituzionale e demo-cratico a-esclusivista.

B ) Nega le nostre costituzioni democratiche, nate dalla Resistenza, in quanto pone limiti arbitrari ai diritti politici e al diritto di espressione. Aggiunge l’insulto alle ferite perché, in tanti paesi membri, le costituzioni vigenti non avrebbero potuto essere scritte senza una importantissima partecipazione comunista. Questo vale per la Dichiarazione Universale dei Diritti Fondamentali Individuali e Sociali del 1948, anch’essa nata dalla Resistenza anti-nazifascista.

Senza la Rivoluzione di Ottobre, i regimi capitalisti non avrebbero mai riconosciuto i diritti del mondo del lavoro e delle loro organizzazioni sindacali né creato la purtroppo limitata e « monarchica » Organizzazione Internazionale del Lavoro durante il Trattato di Versailles. Senza la emblematica vittoria di Stalingrado i regimi capitalisti non avrebbero mai incluso i diritti sociali come diritti umani fondamentali nelle nostre Costituzioni del dopo-guerra né nella Dichiarazione Universale del 1948. Di fatti, con lo smembramento interno del Blocco dell’Est e della URSS i regimi capitalisti hanno iniziato un forzoso « ritorno » filo-semitico nietzschiano verso una società della nuova domesticità e della nuova schiavitù. In certe regioni della UE ci siamo quasi già. In Calabria, ad esempio, il tasso di occupazione è di solo 40 a 42 % della popolazione attiva. In molti paesi membri, anche tra i più avanzati, i diritti sociali di accesso universale, in particolare la pensione, gli ammortizzatori sociali per i tempi di disoccupazione, l’assistenza sociale e la sanità, diventano sempre più simbolici e soggetti a ticket o « compartecipazione ».

C ) È anti-europea perché si iscrive nel quadro di una offensiva esterna destabilizzante, guerresca, crociata e filo semitica nietzschiana – in chiaro un’offensiva israelo-americana – la quale mira a dividere le cosiddette Nuova e Vecchia Europa. Si tratta di infeudare la UE visto che emerge come uno dei principali rivali economici e militari del putativo Impero crociato, nuovamente esclusivista e fascistoide. Il Parlamento europeo farebbe meglio lasciare da parte le sue voglie oscurantiste inquisitoriali e condannare invece l’Apartheid in Israele, ufficialmente proclamato sin dal 19 luglio 2018, sospendendo tutte le forme di assistenza a questo vero Stato canaglia, teocratico e razzista. Farebbe meglio chiedere, pena l’esclusione, il rispetto dei diritti delle cospicue minoranze etniche e linguistiche nei paesi baltici, come pure il divieto di rappresentanza elettorale di chi si reclama apertamente del nazismo e del fascismo e che, a volta, porta ancora il numero dei SS tatuato sotto l’ascella. Farebbe meglio denunciare le ingerenze del putativo Impero crociato tramite micidiali « regime change », ad esempio in Ucraina o, ancora oggi, nei Balcani. Oppure nel Medio-Oriente e in Asia Centrale dove questo putativo Impero crociato seminò e continua a seminare, oltre all’uranio impoverito causa della nascita di migliaia di bambini con deformazioni congenite, la morte tra le popolazioni civili innocenti.

Nel mondo attuale, per fortuna sempre più multipolare, la vocazione della UE e del lungo processo storico dell’integrazione europea deve rimane quella di essere un fattore autonomo di pace – difesa europea autonoma – e di prosperità mondiale equamente distribuita. Perciò, un Parlamento europeo degno della nostra Storica dovrebbe piuttosto adoperarsi per promuovere una nuova definizione dell’anti-dumping alla OMC e nei trattati di libero-scambio. (1) Questa nuova definizione mutualmente benefica andrebbe di pari passo con la Clausola della Nazione più favoreggiata, mettendo così fine alla deflazione salariale globale ed all’esclusione di ogni criterio ambientalista, i due micidiali aspetti che informano la definizione attuale dell’anti-dumping. Solo così si potrà promuovere la prosperità e la pace nella UE e su scala mondiale.

D ) Il Parlamento europeo farebbe bene rispettare la doppia conquista della civiltà europea e mondiale istituzionalizzata nella forma rigorosamente a-esclusivista delle nostre costituzioni, e delle nostre leggi e nella deontologia scientifica, incluso in materia di Storia, questa « scienza nuova » (G. Vico ) da non confondere con le nuove forme di oscurantismo nuovamente filosofiche nietzschiane, forme d’altronde proibite dall’Articolo XII delle Disposizioni Transitorie e Definitive della nostra Costituzione.

La scienza storica insegna che fu Stalin e l’Armata Rossa a sconfiggere il nazifascismo, soli fin a Stalingrado, ed a aprire per prima la porta dei campi di concentramento. La scienza storica condanna senza mezzi termini la prima forma di filo-semitismo nietzschiano che informò il fascismo di Mussolini e il nazismo di Hitler e di tanti altri con il finanziamento e l’aiuto di tanti Ebrei, tra i quali l’ebrea-italiana Margherita Sarfatti, finanziere e amante di Mussolini, e il suo padre, oppure l’ebreo-tedesco Max Warburg e tanti altri sulle due sponde dell’Atlantico. La scienza storica condanna senza mezzi termini la complicità delle democrazie occidentali e delle sue logge massoniche filo-semitiche nietzschiane, in particolare, almeno fino alla caduta della Polonia nel 1939, passando dall’infame accordo di sottomissione a Hitler siglato a Monaco. La scienza storica condanna senza mezzi termini – vedi l’accademico americano Grover Furr in http://www.associazionestalin.it/Kruscev_menti.html – il revisionismo di Liberman-Krutcov che portò alla distruzione capitalista interna della URSS come pure il tentativo tipico filo-semitico nietzschiano di imputare a Stalin i crimini del Sade bolscevico, l’ebreo-sovietico Yeshov. (Vedi https://www.la-commune-paraclet.com/ConferenzaFrame1Source1.htm#Yeshov . Rimando pure al mio Livre II, Sezione Livres-Books dello stesso sito ed alla Sezione « Fascisme-Racisme-Esclusivisme » nello stesso sito)

La verità storica rimane che Stalin era pateticamente filo-ebreo, errore che portò al suo assassinio inizio marzo 1953 dai medici ebrei con la complicità attiva di Beria. Il Parlamento europeo non ha nessuna qualifica accademica e nessuno mandato costituzionale per pretendere dettare la verità storica, violando nel processo le nostre Costituzioni, nate dalla Resistenza.

Spero che questa scellerata Risoluzione, degna dell’Inquisizione, sarà rapidamente denunciata alla giustizia. Le esternazioni della banca JP Morgan o di un Denis Kessler sul smantellamento necessario delle nostre costituzioni democraticamente e socialmente avanzate erano già intollerabili. (2 ) Il Parlamento europeo non ha nessuno mandato per negare i principi caridi delle nostre costituzioni, nate dalla Resistenza, abolendo cosi di fatto la sovranità del popolo.

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

1 ) Vedi il mio « Appello » http://rivincitasociale.altervista.org/appello!/

2 ) Vedi http://rivincitasociale.altervista.org/la-riforma-costituzionale-renzi-gutgeldiana-distruzione-del-paese-ad-opera-del-federalismo-competitivo/ , in particolare il punto 4. et « Denis Kessler : “Il s’agit de défaire méthodiquement le programme du CNR” » https://blogs.mediapart.fr/republicain/blog/191211/denis-kessler-il-sagit-de-defaire-methodiquement-le-programme-du-cnr

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