Commenti disabilitati su IL BAGNO DI SANGUE LAVORATIVO E SOCIALE NUOVAMENTE FILO-SEMITICO NIETZSCHIANO IN PREPARAZIONE, 27 agosto 2020.

In tempo di crisi economica – e sanitaria – strutturale e profonda come quella che si scatena sotto i nostri occhi, si manifestano usualmente due attitudini politiche-comportamentali primarie ma opposte.

La prima consiste nel arrampicarsi individualmente sugli specchi con la speranza di salvarsi attingendo ai magri ed evanescenti fondi pubblici.

La seconde attitudine capisce che la salvezza di ognuno e di tutte.i sta nella riabilitazione della Cosa Pubblica, il buon vecchio Interesse Generale della Comunità.

Ecco dunque a questo indirizzo elettronico il Manifesto della Lista civica per SGF dedicata alla Cosa Pubblica per la quale non potrete votare alle prossime elezioni di settembre: http://listacivicasgf.altervista.org/manifesto-per-una-lista-civica-alternativa-per-sgf-da-creare-in-comune/ . Questo Manifesto non ha succitato nessuna risposta, un dato sociologico e intellettuale di per se assai rivelatore.

Voglio attirare la vostra attenzione su alcuni fatti indiscutibili:

A ) La crisi attuale andrà peggiorando per i lavoratori e per le cosiddette classe medie. Non solo la fase economica speculativa che ha cannibalizzato l’economia reale arriva alla sua fine ma, di più, le ristrutturazioni lacrime e sangue già prevedibili saranno aggravate con l’introduzione della robotizzazione, dell’Intelligenza Artificiale e del cosiddetto smart working. Queste evoluzioni metteranno a repentaglio oltre 30 milioni di impieghi nella UE da qui al 2030. L’Italia non sarà risparmiata.

Sappiamo che non tutti i posti di lavoro persi durante questo tipo di crisi si possono ricuperare, si deve dunque contare sull’introduzione di nuovi settori, intermediari o meno. Oggi pero l’investimento pubblico è sparito e questi settori sono intensivi in capitale. Perciò il Jobs Act peggiora le cose. Serve la riduzione generale del tempo di lavoro con la stessa paga iniziale ma con servizi sociali pubblici subito bonificati – il salario differito -, in modo da lavorare tutte.i lavorando meno. E chiaro che mutatis mutandis, se un focolare non deve rovinarsi in spese sanitarie, educative, di trasporto e di alloggio sociale, allora la busta paga netta permetterà uno standard di vita migliore mentre i servizi sociali pubblici ci liberano dalla paura del quotidiano. I servizi sociali pubblici sono la proprietà collettiva di chi non ha molto proprietà privata.

B ) A meta novembre 2020 salterà il blocco dei licenziamenti. Istat prevede un aumento di otre 700 000 disoccupati in un Paese nel quale il tasso ufficiale di disoccupazione al senso della OIL non è minimamente affidabile perché conta come occupato chi ha lavorato almeno una ora durante l’ultima valutazione statistica, cioè più o meno durante l’ultima settimana. Il tasso di disoccupazione e di sotto-occupazione è il doppio o il triplo del tasso ufficiale. In realtà, per paesi come il nostro, si deve guardare il tasso di occupazione ufficiale che è molto basso attorno al 59 % per l’Italia e attorno al 40 % in Calabria. Siamo già un Paese nel quale regna suprema la nuova domesticità e la nuova schiavitù …Con tutta la corruzione e il disprezzo dei diritti fondamentali delle cittadine.i che questa deliquescenza sociale induce.

C ) In Italia, 90 % delle imprese sono medie o piccole, cioè con 10 impiegati o meno, spesso membri della famiglia. Da queste si prevede che 1/3 non sopravviverà l’anno prossimo.

D ) L’Italia mostra un piccolo eccedente delle bilance esterne. Ma sono statistiche tipicamente italiane. In effetti, la bilancia commerciale mostra che il surplus è ricavato da una discesa in inferno più veloce delle importazioni rispetto alle esportazioni. La bilancia dei pagamenti fa astrazione della posizione italiana all’interno della EU, in termini tecnici fa astrazione del Target 2. Per questo Target 2, l’Italia esibisce un deficit attorno a 500 miliardi di euro, la maggiore parte con la Germania. Io non ho mai capito come fanno nel nostro Paese a cantare le lodi a Draghi, l’uomo del Britannia e della Goldman Sachs e in genere del capitale speculativo. Intanto, con le sue liquidità alla BCE ha causato l’aumento continuo del debito pubblico assieme all’esplosione del debito Target 2. In effetti, le azioni della BCE sotto la condotta di Draghi non servivano gli interessi nazionali e sociali del nostro Paese ma l’interesse del capitale ed in particolare del capitale bancario e speculativo. Tenere basso lo spread e aiutare le banche esteri a diminuire le loro posizioni azzardate sull’Italia furono gli unici obbiettivi. Per il resto, mantenendo basso lo spread si faceva credere alla nostra brava gente che tutto era sotto controllo PURCHÉ si continuasse ad applicare le vecchie ricette neoliberali e monetariste fallite, cioè le deregolamentazioni, la privatizzazione muro a muro dei beni comuni, i tagli nei servizi sociali – 36 miliardi effettivi nella Sanità sin dal 2011, con le conseguenze ora ovvie a tutte.i – e la deflazione salariale.

Dobbiamo aggiungere che la crisi strutturale attuale affetta in modo avverso il commercio internazionale, in particolare i Stati Uniti, il nostro primo importatore fuori della UE. Intanto, per ragioni ciecamente ideologiche l’Italia firma il Memorandum con la Cina ma non ne sa trarre vantaggio perché rimane servile a dei Stati-Uniti oggi neo-crociati e pronti a lanciare una nuova guerra fredda col tentativo vano di rallentare il loro declino. Si porta avanti questo tipo di politica regressiva scervellata invece di chiedere una nuova definizione dell’anti-dumping alla OMC che sia mutualmente benefica per tutti. Vedi a proposito il mio Appello qui http://rivincitasociale.altervista.org

E ) I fondi europei paventati come aiuti al nostro Paese sono : a) il Sure, cioè degli ammortizzatori sociali strettamente legati alla gestione della crisi Covid-19 ed al suo effetto sopra il bilancio dell’INPS e dell’assistenza sociale; b ) il MES che promette 36 miliardi per la Sanità, oggi, sopratutto privata, il che ammonterebbe alla somma dei tagli effettuati nel settore sin dal 2011 ma con condizioni di uso molto più severe di quelle imposte dal FMI e dai Clubs di Parigi e di Londra ai paesi sotto-sviluppati negli Anni 80 e 90; c ) e, finalmente il Recovery fund, parte prestiti e parti aiuti sotto condizione.

Non sono per niente fondi regalati. Il Babbo Natale non esiste più e la EU non è mai stata un club di filantropia. Rimane dunque solo una cattivissima Befana filo-semitica nietzschiana. Questi Fondi, come tutti gli altri fondi europei per il 2021- 2027, sono fondi italiani versati al budget europeo. Ritornano in parte all’Italia ma con delle condizioni precise e molto severe. Al netto ne ritornerebbero meno di 30 miliardi !!! L’unico benefico sta nel fatto che il tasso di interesse europeo è più basso di quello italiano in un contesto nel quale lo spread italiano rischia di impennarsi. E un guadagno monetario residuale contro il quale pero si cede l’intera sovranità nazionale, incluso il controllo di tutte le levi economiche e fiscali a disposizione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si rinuncia in particolare all’unico rimedio razionale, cioè il ricorso al credito pubblico come fece Bankitalia con grande successo nel dopo-guerra e fine al 1981-1983 quando la nostra banca centrale fu interamente privatizzata. Allora il finanziamento del cosiddetto « miracolo italiano » avvenne con un debito pubblico molto contenuto, sempre sotto il 50 % del PIL.

Nello stesso tempo, per la solita incuria cronica dei nostri dirigenti, a fine anno 2020, il nostro Paese perderà attorno a 45 miliardi di euro di fondi europei in dotazione per il 2014-2020. I Fondi europei sono soldi nostri che ritornano solo in parte in questa forma …

F ) Per concludere diciamo solo questo: malgrado le severe e sciocche politiche di austerità e di privatizzazione – spending review – l’Italia non fu capace di rispettare il Fiscal Compact quando il nostro debito pubblico era del 134 % del PIL. Non potrà rispettarlo con un debito che a fine anno sarà al minimo del 160 o 165 % del PIL, per crescere ancora negli anni successivi. Almeno che non si cambiasse subito rotta ritornando al credito pubblico e al pieno impiego a tempo pieno. Senza pieno impiego a tempo pieno dunque con tutti i contributi sociali – salario differito – e le tasse sulla paga lorda, l’Inps assieme alla fiscalità generale saranno salassate in modo irreversibile.

Se a metà novembre salta il blocco dei licenziamenti, a metà ottobre 2020 si apre il semestre europeo, cioè l’obbligo istituzionale per il Ministro dell’Economia e Finanze di presentare la legge finanziaria alla Commissione che imporrà il rispetto del Fiscal Compact rafforzato con il MES e il Recovery Fund.

Sottolineo che il Fiscal Compact non implica solo il rispetto dei Criteri di Maastricht tra i quali un debito al massimo del 60 % del PIL. Per i Paesi come il nostro, si pretende che il debito in eccesso del 60 % tollerato sia eliminato di 1/20 ogni anno. Perciò, ci saranno finanziarie lacrime e sangue. Peggiore di quelle imposte alla Grecia anche perché, senza andare all’osso, non rimane quasi più niente da tagliare nel nostro Paese, e non tanto da svendere, a parte il demanio e i beni archeologici e artistici.

Conoscendo i nostri dirigenti questo vorrà dire un taglio di almeno 25 % delle pensioni e dei salari bassi e medi – quelli alti, non si toccano, nemmeno con una fiscalità un poco meno regressiva. Invece si parla ancora di Flat tax e di esoneri per gli im-prenditori … – e una forte attrizione della funzione pubblica con la scusa del teleworking e dello smart working. Ovviamente si strumentalizzerà la paura sanitaria coltivata ad arte per modificare i comportamenti sociali e impedire le mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori attivi o non attivi. Ma si parlerà molto a male degli migranti che arrivano a Lampedusa o altrove. Si farà con massima demagogia xenofobe e razzista anche da chi deve ancora subire processo per sequestro e altro.

Ma no si dirà nulla sulla sorte dei nostri oltre 5 milioni di Italiani emigrati all’estero con tutte le loro conoscenze lavorative accumulate per effetto della crisi del 2007-2008. Solo che, questa volta, la fuga fuori d’Italia dei nostri cittadini, residenti ed altri, cioè l’attivazione della valvola di sicurezza, la vergognosa variabile di aggiustamento del mercato del lavoro in Italia – oltre al lavoro nero o poco pagato – non sarà più disponibile. La crisi è generale, non risparmia nessuno paese occidentale. La demografia negativa, l’invecchiamento e la pauperizzazione accelerata sembrano essere l’orizzonte dell’Italia nuovamente ridotta alla statuto di paese debole nel concerto delle Grandi nazioni europee e mondiali.

Poco fa ho scritto una Satira sulla gestione prevedibile della crisi dai nostri indescrivibili dirigenti. Come spesso, la realtà risulta peggiore della finzione. Sin dal 1992, i governi successivi e le istanze garanti violano frontalmente la Costituzione, incluso con la demagogia del taglio del numero dei parlamentari, taglio che mira solo a diminuire, in modo preventivo, l’espressione democratica delle cittadine.i. Intanto, la stessa vergognosa demagogia – sotto la spinta ultra-regressiva della Piattaforma Rousseau – ha trasformato i partiti politici in semplici lobby per i ricchi e per i soliti poteri forti con la riduzione del finanziamento pubblico e l’apertura al finanziamento privato, per altro in parte deducibile dalle tasse. Se esistevano pratiche abusive tutte italiane – anche per mancanza di una vera Commissione elettorale – relative a questo finanziamento pubblico, bastava ridurre le somme rimborsate e rafforzare i controlli pubblici. Invece, come avvertano pure i Vangeli, l’attacco alla Casta serve solo per proteggere la Casta.

Rimando dunque :

1 ) Per la mia Satira qui: http://rivincitasociale.altervista.org/satira-sulluscita-della-crisi-ti-sfrutteremo-piu-ieri-meno-domani-dice-romanzo-25-aprile-2020-seguita-vecchio-esoscheletro-6-feb-2020/

2 ) Sopra il PIL come strumento narrativo a sostengo dell’austerità neoliberale monetarista, vedi: http://rivincitasociale.altervista.org/pil-uno-strumento-narrazione-marginalista-benessere-dei-popoli-la-prosperita-degli-stati-nazionali-24-maggio-2020/

3 ) Sul Referendum del 20-21 settembre 2020 sul taglio del numero dei parlamentari, vedi: http://rivincitasociale.altervista.org/referendum-del-29-marzo-2020-votare-no-difendere-la-democrazia-la-sua-privatizzazione-1-marzo-2020/

4 ) Sul Sure, il Mes e il Ricovery Fund rimando agli articoli nella Categoria Economia di http://rivincitasociale.altervista.org

Questo non è più il tempo dello fuggi fuggi individuale ma il tempo di badare alla Cosa pubblica come d’altronde dettato dalla Costituzione. La nostra Costituzione garantisce il diritto al lavoro e alla solidarietà nazionale come pure l’economia mista. Fa obbligo allo Stato intervenire ogni volta che il settore privato non è in grado di soddisfare l’interesse generale e l’utilità sociale. Ad esempio, in materia di creazione di lavoro a tempo pieno e con salari dignitosi, incluso l’obbligo di riabilitare le imprese e le cooperative pubbliche per utilizzare al meglio i fondi europei disponibili che il privato non sa o non può utilizzare – per varie ragioni non sempre formulabili …

Sottolineo che l’intervento macro-economico pubblico rimane la base della competitività della Formazione sociale nazionale e in quando tale la base necessaria per la buona tenuta della produttività micro-economica delle imprese pubbliche o private. Lo svuotamento del ruolo economico dello Stato, ad esempio la privatizzazione dell’IRI, è la prima causa del declino economico, sociale e culturale del nostro Paese. Alla faccia della Costituzione e dei suoi diritti sociali e individuali fondamentali.

Vostro,

Paolo De Marco

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