Commenti disabilitati su Extraterritorialità, legalità e necessarie contro-misure. Maggio-Giugno 2018

Quanti miliardi perde l’Italia con le ingiuste (1) e inutili sanzioni imposte alla Federazione di Russia? (2) Quanti miliardi perderà ancora con quelle imposte all’Iran, per non parlare delle conseguenze della guerra delle tariffe lanciato dal Presidente Trump? Esiste un serio problema di legalità internazionale scaturito dalle pretese americane all’extraterritorialità delle loro decisioni.

Da quello che traspira da parte delle imprese europee (3) sembrerebbe che la UE stia comportandosi come un protettorato imperiale tanto per le sanzioni imposte alla Federazione russa quanto per quelle imposte all’Iran, paese che nel 2015 ha firmato di buona fede un accordo sul nucleare militare con i Stati-Uniti e vari altri grande potenze. L’Iran ha rigorosamente rispettato questi accordi che l’Amministrazione Trump, in tandem con l’Israele del sionista-fascista e criminale di guerra Netanyahu, ha unilateralmente ripudiato imponendo per colmo sanzioni illegali. (4)

A dire vero, i Stati-Uniti hanno perso il gioco del libero scambio globale che, dall’inizio degli anni 80, credettero potere dominare con la loro pratica della « interdipendenza asimmetrica ». (5)

I Stati-Uniti, cioè un paese che copra mezzo continente, hanno dilapidato tutti i margini a loro disposizione e rimangono confrontati ad un Fiscal Cliff legato al finanziamento di un debito pubblico crescente, incluso quello della Social Security. La politica fiscale regressiva dell’Amministrazione Trump aggiungerà un altro trilione (americano) al debito federale, mentre ha già permesso di distribuire grosso modo la stessa somma agli azionari del solo S&P 500 (6) Hanno dilapidato il vantaggio conferito dalla loro recente quasi autonomia in materia di petrolio e di gas. Hanno dilapidato pure quello vantaggio legato al basso costo del petrolio – il quale rimane poco tassato nei Stati-Uniti come già menzionato da Heilbroner negli anni 1980. Hanno dilapidato il margine conferito dai cosiddetti « shitty jobs » e dei bassi salari; questo perché, sin dagli anni di Ronald Reagan, non hanno minimamente distribuito gli ingenti guadagni procurati dalla produttività reale crescente Il dominio internazionale del dollaro americano è in calo. Non si tratta solo del ruolo di monete di riserva conquistato dall’Euro (20.15 % nel 2017 rispetto a 62.7% per il dollaro US) ma anche, in modo ancora marginale ma crescente, dal renminbi. (7) Questo è ancora spinto dal suo più recente ruolo nella notazione cinese del petrolio e presto delle altre materie prime.

Di conseguenza, i Stati-uniti si illudano ancora, come al tempo del roller-coster monetarista unilateralmente lanciato da Volcker-Regan negli anni 1979-1981 (8), di essere ancora in grado di cambiare le condizioni parametriche dell’Ordine mondiale con la forza. Da qui l’offensiva su i dazi e la riaffermazione dell’extraterritorialità assieme alla volontà esplicita di ritornare alla logica della guerra preventiva.

In tali condizioni, pensare, come propone timidamente il governo francese, a misure come il « Règlement del 1996 », oppure alla negoziazione di un trattamento speciale per le grandi imprese europee impattate da questa nuova extraterritorialità, dimostra solo che i dirigenti europei non hanno analizzato bene le poste in gioco inerenti a questi nuovi conflitti commerciali. Nei documenti segreti del US State Department e del Pentagono venuti alla conoscenza del pubblico durante l’Amministrazione del Presidente Bush Sr., era chiaro che la dottrina, per definizione illegale, della guerra preventiva concerneva tutti i rivali commerciali o militari del putativo impero, incluso dunque la Germania e la UE. A prova, il recente annuncio sui dazi imposti sull’importazione delle automobili negli Stati-Uniti.

Se deve dunque:

1 ) Portare la questione dell’extraterritorialità davanti alla Corte Internazionale di Giustizia della Aia in modo da fare condannare questa pratica arcaica e guerrafondaia e fare ristabilire la legalità. Per definizione, l’extraterritorialità è contraria al diritto naturale – « diritto delle genti » diceva il nostro G. Vico -, è contraria al diritto positivo, al diritto internazionale ed alla Carta della ONU, come pure delle sue Agenzie specializzate e dell’OMC. Il ricorso all’OMC è la minima delle cose.

2 ) Adottare contro-misure tariffarie o sovrattasse sulle importazioni americane nella UE almeno per potere negoziare in modo concreto.

3 ) Utilizzare i ricavi di queste sovrattasse, anche minime, in modo da compensare i danni – effettivi o potenziali – subiti dalle imprese europee.

4 ) In particolare, le entrate di queste sovrattasse potrebbero permettere la creazione di Stocks Companies nazionali, le quali permetteranno di vendere all’Iran e ad altri paesi senza dovere subire gli effetti dell’abusiva legislazione commerciale americana. Ex: Per vendere gli Airbus si creerebbe una Flying Stock Company; questa comprerà gli Airbus per rivenderli in modo indipendente ai paesi sanzionati dai Stati-Uniti – fornendo tutto il supporto tecnico necessario. Idem per i TGV con la creazione di Rolling Stocks Companies, e via dicendo.

5 ) Sopratutto si dovrebbe adottare al più presto una nuova definizione dell’anti-dumping alla OMC legata alla protezione del « reddito globale netto » dei focolari ed ai criteri di protezione dell’ambiente secondo il principio di precauzione. Vedi il mio Appello in http://rivincitasociale.altervista.org . Questa nuova definizione dell’anti-dumping potrebbe rapidamente fare l’oggetto di un accordo tra China, Russia, Gruppo dei 77 e tutti gli altri paesi interessati, incluso i Stati membri della UE. Non necessiterebbe nessuna modifica dei trattati di libero scambio attuali – cosa molto ardua visto la regola dell’unanimità all’OMC. Funzionerebbe come una regola di interpretazione mutualmente benefica. Andrebbe aggiunta la riaffermazione della « clausola della nazione più favoreggiata » per permettere pari accesso pacifico e non ideologicamente contaminato alle materie prime ed a tutti i beni e servizi scambiati internazionalmente. Emergerebbe così quasi di colpo un nuovo ordine mondiale di pace e di prosperità.

6 ) In fine, i squilibri commerciali rimandano alla produttività micro-economica ed alla competitività macro-economica di una data Formazione Sociale ed alla sua inserzione dell’Economia Mondiale. La competitività può essere mediata dallo tasso di scambio ma questo rimane sempre sovra-determinato dalla performance dell’economia reale. Perciò, sarebbe il caso di rivisitare la proposta di Oscar Lafontaine sull’alienamento delle principali monete. Già in se questo eliminerebbe tanti squilibri – ad es. all’interno del Nafta. (9) Coniugata con la nuova definizione dell’anti-dumping, questa proposta indurrebbe una grande stabilità nei scambi internazionali, favorendo anche i sforzi nazionali per raggiungere un più altro livello di sviluppo socio-economico.

Paolo De Marco

13 maggio 2018 – aggiornato il 7 giugno 2018.

NOTE:

1 ) Secondo i Principi cardini dei cruciali Accordi di Helsinki – https://it.wikipedia.org/wiki/Accordi_di_Helsinki – le frontiere dovevano essere inviolabili. In cambio, ai popoli era riconosciuto il diritto alle loro specificità linguistiche ed all’autonomia. Con il collasso dell’Unione Sovietica, gli USA affiancati dalla Nato furono i primi a violare unilateralmente questo principio. La violazione americana fu particolarmente micidiale e viziosa nella ex-Iugoslavia. Lo è oggi similarmente con l’appoggio spudorato ai fascisti ucraini. La Crimea è sempre stata parte integrante della Russia. Il 19 febbraio 1954, subito dopo la morte di Stalin (5 marzo 1953) la Crimea passò all’Ucraina come riconoscimento al suo contributo all’aspra lotta durante la Grande Guerra Patriottica. Ma questa cessione avveniva all’interno dell’Unione Sovietica. Dopo lo smembramento di quest’ultima, il ritorno della Crimea alla Russia non faceva una piega, come pure la sorte delle armi nucleari o della Flotta del Mare Nero. Si tratta, al massimo, di una questione interna che non riguarda certo i Stati-Uniti oppure la Nato. Il ruolo aggressivo dei Stati-Uniti in Palestina, sopratutto con l’illegale spostamento dell’ambasciata a Al Quds/Gerusalemme, non è neanche di buono augurio. Legalmente parlando, lo Stato di Israele esiste solo se esiste lo Stato palestinese stabilito secondo il Piano di Spartizione dell’ONU del 1947 e forse secondo altre Risoluzioni dell’ONU come la 242 e la 338.

2 ) « Le date non sono casuali: l’introduzione delle sanzioni alla Russia da parte dell’Unione europea risale infatti al marzo del 2014. Da allora, il calo delle esportazioni italiane verso Mosca è stato costante, e le mancate entrate, dal 2014 al 2017, ammontano a oltre 10 miliardi di euro. » in https://www.tpi.it/2018/03/28/sanzioni-russia-costo-italia/  

Un articolo anteriore stimava le perdite di lavoro potenziali. Vedi « La studio del WIFO comunque conferma ed addirittura aggrava le fosche previsioni di Putin: in Europa sono a rischio 2 milioni di posti di lavoro e 100 miliardi di euro nell’export di beni e servizi.

Ed il nostro Paese é fra quelli che rischia di pagare il conto più salato. Gli analisti austriaci pensano infatti che l’Italia, nel primo trimestre 2015, abbia perso 80.000 posti di lavoro ed oltre 4 miliardi di euro di esportazioni mancate.

Nel lungo periodo la situazione é destinata ad aggravarsi e le stime parlano di 215.000 posti di lavoro a rischio e di quasi 12 miliardi di export in meno. in http://www.exportiamo.it/aree-tematiche/12157/russia-ue-il-costo-delle-sanzioni/

3 ) “We Cannot Defy The US”: European Refiners Fold To Trump, Will Stop Buying Iran Crude

by Tyler Durden, Wed, 06/06/2018 – 22:32 https://www.zerohedge.com/news/2018-06-06/we-cannot-defy-us-european-refiners-fold-trump-will-stop-buying-iran-crude . Si nota qui il nuovo « mind set » attribuito all’Amministrazione americana.

4 ) « Secondo l’AIEA, l’Iran sta rispettando i termini dell’accordo sul nucleare », di TPI

Un rapporto dell’agenzia Onu per l’energia atomica ha reso noto come il governo di Teheran abbia rispettato finora i punti contenuti nel documento firmato a Vienna, 09 Set. 2016 , https://it.sputniknews.com/mondo/201708314964130-aiea-iran-accordo-nucleare/ .

Questo fu confermato per il 2017: https://it.sputniknews.com/mondo/201708314964130-aiea-iran-accordo-nucleare/

5 ) I due massimi teorici furono Keohane e Nye. Vedi: https://en.wikipedia.org/wiki/Joseph_Nye

6 ) « Ce montant est tellement énorme qu’il n’est pas inutile de le relire : 1 000 milliards de dollars. Plus précisément, les entreprises du S&P 500 ont reversé pour près de 428 milliards de dollars à leurs actionnaires sous forme de dividendes sur les douze mois précédant le 31 mars 2018. Elles ont aussi racheté leurs actions pour un montant de 573 milliards de dollars sur la même période. Ne sont pas cotées sur ce marché les principales entreprises américaines du numérique, qui lui préfèrent le NASDAQ. Apple a par exemple annoncé vouloir racheter pour 100 milliards de dollars de ces propres actions dans l’année.» in « Trump, le mercantilisme et le dollar : un cocktail hautement explosif » Par Grégory Vanel  |  07/06/2018, 11:16  |  1911  mots https://www.latribune.fr/opinions/tribunes/trump-le-mercantilisme-et-le-dollar-un-cocktail-hautement-explosif-781030.html

7 ) Vedi: https://en.wikipedia.org/wiki/Reserve_currency

8 ) Vedi: « Les conséquences socio-économiques de MM. Volcker-Reagan e Cie », marzo 1985 nella Sezione International Political Economy del mio vecchio sito www.la-commune-paraclet.com .

9 ) I squilibri commerciali nel Nafta nord del 49e parallele risultano direttamente dalla sbagliata svalutazione del dollaro canadese durante le negoziazioni di libero-scambio. Sparirebbero come per magia con una parità monetaria continentale. In cambio pero ci dovrebbe essere una migliore spartizioni dei cosiddetti « mandati di produzione » all’interno delle branch-plants americane. Questo dovrebbe sostituire, in modo strutturale, il ruolo giocato prima dal Auto-pact.

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