Commenti disabilitati su La 500 scassata di Boeri ed il miracolo pensionistico della precarietà.

Leggere:

A) Pensioni Inps, ecco bugie e verità su assistenza a previdenza

Stefano Biasioli Bloghttp://formiche.net/2015/02/22/inps-pensioni-previdenza-assistenza/  

B) Inps, riforma pensioni: la ricetta Boeri in cinque punti

http://www.quifinanza.it/9674/lavoro/inps-riforma-pensioni-ricetta-boeri-in-cinque-punti.html?refresh_ce#113/07/2015

C) Inps, le proposte del piano Boeri. Reddito minimo di 500 euro per over 55, taglio a 250 mila pensioni d’oro L’Huffingotn Post  |  Di Flavio Bini

Pubblicato: 05/11/2015 14:50 CET Aggiornato:  http://www.huffingtonpost.it/2015/11/05/inps-boeri-reddito_n_8478328.html?utm_hp_ref=italy(Boeri ci dovrebbe spiegare come si fa a di vivere con 500 euro mese. Dovrebbe provarci!

D) L’Inps premia 26 dirigenti con 3,4 milioni di euro. E’ polemica

Polemiche sulle pensioni e sui conti in rosso dell’istituto. Eppure…http://quifinanza.it/lavoro/video/linps-premia-26-dirigenti-con-34-milioni-di-euro-e-polemica/42766/

E) I tagli di Boeri Venerdì, 06 Novembre 2015 15:22 Giorgio Cremaschi  http://contropiano.org/politica/item/33888-i-tagli-di-boeri?highlight=YToxOntpOjA7czo1OiJib2VyaSI7fQ==  

F) Pensioni: in attesa della riforma, stangata sulle donne

QuiFinanzahttp://www.quifinanza.it/9817/lavoro/pensioni-in-attesa-riforma-stangata-sulle-donne.html  

Il sistema pensionistico guarda sempre alla lunga durata – demografia, ratio attivi-non attivi ecc. La pianificazione rinvia ad un processo che mira a raggiungere obbiettivi socio-ideologici senza dirlo chiaramente. Cioè, il ritorno soft alla società della nuova domesticità e della nuova schiavitù.

Il processo immaginato da Boeri è semplice: gli oltre 50 e 55 anni non trovano lavoro facilmente; ma l’età pensionabile, già allungata, evoluirà per legge con la longevità media; il sistema va verso una logica contributiva secca mentre il lavoro che c’è è sempre più precario; già oggi l’Inps è nel rosso – anche per struttura i.e. confusione tra previdenza e assistenza, vedi articolo di  Stefano Biasioli citato qui sopra – e si prendono già i soldi dei giovani precari per arrivare ad un pseudo equilibrio. 

Dunque, se si mettesse gli oltre 55 al livello di povertà immaginato da Boeri, con o senza il workfare, si avrebbe la certezza che quando percepiranno la pensione avranno una pensione minima. Si risparmierà anche sulle casse integrazione. Costeranno molto meno perché mentre riceveranno i 500 euro immaginati da Boeri non verseranno contributi. Così si anticipa il reddito di povertà del M5S ma ad un livello più basso – cosa prevista vedi : http://rivincitasociale.altervista.org/grillo-il-m5s-e-il-reddito-universale-di-schiavitu/     

Infine, dato che la disoccupazione e la sottooccupazione crescono per i giovani ma anche per tutte le altre categorie, si potrà presentare numeri ufficiali più bassi – nel senso della disoccupazione secondo Organizzazione Internazionale del Lavoro, cioè una misura che sottostima la disoccupazione reale da oltre la meta. (1) Per fare passare la pillola si parla allora di equità, di vitalizzi ecc, che comunque sono una vergogna; sopratutto con il sistema contributivo, visto l’oscena forchetta tra salari bassi e alti. Oscena forchetta che non ha nessuna giustificazione economica razionale.

Rimane che l’analisi dovrebbe pure concentrarsi sulle proposte del governo in materia – incluso gli effetti indotti dei rinnovi a minima dei contratti. Il fatto rimane che trasferire la massa dei disoccupati verso l’assistenza pagata dall’Inps o direttamente dalla fiscalità generale non è sostenibile nei parametri economici-pensionistici attuali. Sembra che Boeri e il governo voglio solo guadagnare tempo. Questo perché sanno che la strategia del Jobs Act è già fallita; produce solo sostituzione senza rovesciare le tendenze delle disoccupazione. Il Jobs act è dunque un fallimento per entrambi. E sopratutto per la società e per la politica in Italia.

In realtà, tutta questa discussione non deve farci perdere di vista che la pensione non è un regalo del padronato o del governo, fa parte del « salario differito » che tocca al lavoratore almeno in una società uscita dalla barbarie e dunque rispettosa della Costituzione.

Paolo De Marco

San Giovanni in Fiore (CS) 8 nov. 2015  

1) Vedi la Nota ** nel mio « Brani scelti del mio Keynésianisme, Marxisme, Stabilité Economique et Croissance », Sezione ITALIA del sito www.la-commune-paraclet.com . Sin da questa Nota molti hanno scoperto i veri numeri della disoccupazione. Aggiungo che nel 2014, 154 000 Italiani si sono espatriati – sono oltre 5 milioni totale – rispetto a solo 92 000 immigrati sbarcati in Italia. Si deve anche tenere conto dei migliaia di prigionieri, speso per pene molto corte ma mantenuti in condizioni infra-umane come denunciato parecchie volte dalla UE. Vedi pure: a)Lavoro, tra disoccupati e sfiduciati quasi 7 milioni restano a casa, L’occupazione è tornata a salire ad aprile, ma l’analisi dei dati del primo trimestre dimostra come il recupero sia ancora lungo: ci sono 3,5 milioni di persone disposte a lavorare ma che non cercano impiego, in gran parte perché scoraggiati. Il picco nel Mezzogiorno. Italia fanalino di coda Ue per tasso di attività, 06 giugno 2015 http://www.repubblica.it/economia/2015/06/06/news/lavoro_tra_disoccupati_e_sfiduciati_quasi_7_milioni_restano_a_casa-116189925/?ref=HREC1-15 ; b)  Gli italiani sono i più sfiduciati  : il 13% non lavora e non cerca, Lo rileva l’Eurostat nell’indagine sulle forze lavoro potenziali. Il dato italiano sulle persone che pur disponibili a un impiego non cercano si confronta con l’1,2% in Germania, il 2,4% in Francia e il 3,9% in Spagna e la media Ue del 3,7%. Alle spalle dell’Italia la Croazia con l’8,1%. 08 ottobre 2015 http://www.repubblica.it/economia/2015/10/08/news/lavoro_ue_italiani_sfiduciati-124608861/?ref=HREC1-8

 

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