Commenti disabilitati su LETTERA DI TRIA ALLA UE = ECCO LA LOGICA DISTRUTRICE DI TRIA ET AL. 1 Giugno 2019

Preambolo:

Sembra che il migliore scenario per la nostra Repubblica e per il nostro popolo sarebbe la caduta immediata di questo Governo della dissonanza cognitiva, senza elezioni troppo rapide ma con una nuova maggioranza di destra in modo da lasciare la destra prendersi l’intera responsabilità del disastro in corso.

Contemporaneamente si dovrebbe subito lanciare la contestazione contro questo scenario rovinoso e a-costituzionale – flat tax, autonomie regionali competitive, tagli lineari all’osso, spending review cioè privatizzazioni, incluso quella dell’acqua ed degli altri beni comuni, riduzione del già magro RDC, ecc, ecc – e per il recupero di una parte del credito pubblico per finanziare e cancellare il debito e per ricapitalizzare – prendendone il controllo pubblico – le banche private in difficoltà oggi salvate in modo ricorrente e rovinoso con fondi pubblici e con le detrazioni del 100 % degli accantonamenti – provisioning – per debito. Tutto questo creando un debito pubblico che pesa sulle spalle del popolo contribuente ma in modo iniquo, cioè tramite la fiscalità regressiva neoliberale e monetarista.

Potere al Popolo e l’Arco costituzionale mobilitato contro la contro-riforma costituzionale di Renzi-Gugeld dovrebbero mobilizzarsi di nuovo contro questo scenario alla Tsipras, in peggio, prima che sia troppo tardi.

Paolo De Marco

COMMENTO RAPIDO:

Se il M5S crede che le cose si risolveranno con il ricorso alla comunicazione meglio si sciogliano ed entrano nella Lega altrimenti spariranno e ci rimetteranno pure le poltrone!

Abbiamo capito – Visco , Istat ecc – che lo « shock fiscal » in deficit va bene ma non il RDC che intanto è magrissimo e restrittivo … per non parlare della necessaria riduzione del tempo di lavoro riorganizzando i fondi pubblici persi in Quota 100, RDC, 80 euro in busta paga, IMU sulla prima case del terzo più ricco, ecc … )

Dunque : Si aumentano l’IVA e le tasse indirette di attorno a 25 miliardi ma a gennaio 2020. (La Lettera di Tria alla UE prevede un aumento di 1,3 % del PIL)

Intanto devono trovare 40 miliardi per la flat tax più 23 miliardi per l’IVA attuale. (La Flat tax con le autonomie regionali che bella ricetta per il Sud …)

Dunque come diceva il Presidente del Consiglio Conte in Aprile scorzo : « spending review e tax expenditures ». Eccetto che non ci dicono quanto hanno preso in 2018 con la spending review e per i tagli né DOVE VOGLIONO TAGLIARE ORA, dato che spendono già più in interessi per finanziare il debito pubblico che nel budget dell’Educazione nazionale – la quale non sembra possa ancora servire visto il brain drain ? e i nuovi « gig » o « shitty jobs » ? (Mi mancano i risultati della spending review 2018 ma la media annua fin qui era di 5 miliardi e ne mancavano 23 nel DEF per il 2018. I conti non girano )

Non si sa niente sulle spese – ad es, Quota 100 senza « struttura stabile » e RDC finanziato in deficit come dice la Corte dei conti. O sui tagli.

E non si sa ancora niente di sicuro sull’apertura dei cantieri.

Si tratta della peggiore versione della « voodoo’s economics ». Che, in oltre, non tiene conto del rialzo dello spread, della stagnazione economica – duratura visto la guerra commerciale ecc – o del rialzo del prezzo del petrolio ecc.

Imputare tubercolosa e scabbia agli migranti non illuderà più nessuno. Calpestare il pane – valori giudeo-cristiani nuovi ? – fomentando rivolta contro i Rom neanche.

La Commissione chiederà certamente spiegazioni e chiarimenti – e, in tanto, il nostro Paese è trascinando verso una rovina irreversibile.

Paolo De Marco

Ecco il riassunto della Lettera di Tria alla UE.

Vedi : « Finalmente la lettera. Spariscono i tagli al reddito e a quota 100 », Dopo ore convulse Tria invia a Bruxelles il documento che dovrebbe evitarci la procedura di infrazione. Nella versione finale accolti i rilievi dei 5 stelle sul welfare https://www.huffingtonpost.it/entry/finalmente-la-lettera-spariscono-i-tagli-al-reddito-e-a-quota-100_it_5cf18e08e4b0e346ce7e410e?4ym&utm_hp_ref=it-homepage

2018

Deficit 2,1 % PIL (2,4 % 2017)

Saldo primario 1,6 %. ( 1,4 % 2017)

Interessi sul debito pubblico: 3,7 ( 3,8 2017)

Dati dalla Lettera della Commissione europea

Saldo strutturale: – 2,2 $ PIL . ( – 2,1 % 2017) ( dice Tria l’output gap non è incoerente con il quadro macroeconomico !!!!)

Debito/PIL peggiorato per ragioni tecniche – Nota: in realtà il Tesoro hanno venduto una ventina di miliardi di bonds in più aspettandosi a rialzo dello spread –

Calo del commercio internazionale

Previsioni crescita 0,1 % – Nota : invece ISTAT dice già negativa prima volta sin dal 2013)

Deficit 2,5 %

Saldo strutturale peggiore del 0,2 % (dato 0,8 di flessibilità – inondazioni ecc – ci vorrebbe + 0,42) Ergo : C’è una deviazione significativa sullo strutturale

Dunque dice Tria aggiustamento di 0,25 ( cioè del 0,07 al netto del margine di flessibilità )

Previsioni del Governo

(Nota ho già fatto un semplice esercizio che consiste a ritornare ai DEF è vedere il divarico tra predizioni e risultati. Non si tratta di sbagli ma di una strategia cosciente per fare sembrare che le cose non vanno nell’anno corrente ma si aggiustano subito dopo un poco e totalmente il terzo anno. Tutti gli anni è cosi. Vedi invece la critica del sentiero di consolidamento fiscale imposto dall’articolo 81 – e dal Fiscal compact in http://rivincitasociale.altervista.org/credito-debito-pubblico-tagli-golpe-costituzionale-24-febbraio-2019/ )

Deficit 1,5 % PIL 2022. Saldo strutturale 0,8 %. AVANZO PRIMARIO 3,1 %

PER IL 2020

Saldo strutturale miglioramento 0,2 %

Deficit – disavanzo nominale – 2,1%

AUMENTO IVA = tasse indirette : 1,3 % PIL in vigore 2020

 

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