Commenti disabilitati su CONFERENZA SULLA CREAZIONE DI LAVORO DIGNITOSO E LA LOTTA ALLA DISOCCUPAZIONE DI MASSA

INVITIAMO TUTTE E TUTTI ALLA CONFERENZA SULLA CREAZIONE DI LAVORO DIGNITOSO E LA LOTTA ALLA DISOCCUPAZIONE DI MASSA.

La Conferenza si terrà il 16 FEBBRAIO 2018 al POLIFUNZIONALE di San Giovanni in Fiore (CS).

VENITE NUMEROSI.

(Diffondete ampiamente)

Ecco un breve riassunto della storia del Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso.

 

La rivendicazione principale del nostro Comitato tiene in una semplice frase, una frase eminentemente costituzionale: « Basta sussidi, vogliamo un lavoro dignitoso ! »

Nel 2016 in Calabria, il tasso di occupazione era di 39,6 %, avete sentito bene del 39,6 %. Il Jobs Act, cioè la precarietà a tutele crescenti con licenziamenti senza causa giuridica o economica valida, vale solo per trasferire decine di miliardi di soldi pubblici alle aziende senza nessuna controparte per le lavoratrici e i lavoratori. In effetti, con un ISE a 3000,00 Euro familiari annui, il Jobs Act funziona come una incitazione statale all’esplosione dei voucher ed al lavoro nero.

Senza il ristabilimento del lavoro a tempo indeterminato come norma generale e con il lavoro a tempo determinato ristretto alle scelte individuali, vengono a mancare i contributi e le tasse sulla busta paga lorda. Questi sono necessari per garantire l’accesso universale ai diritti sociali fondamentali, cioè agli ammortizzatori sociali – NASPI, ASDI e REI -, alle pensioni degne del nome, all’assistenza sociale, alla sanità, all’educazione, all’alloggio sociale, ai trasporti ed alle altre infrastrutture pubbliche. Tutti questi diritti sociali non sono dei sprechi ma rappresentano invece spese pubbliche produttive perché sono necessarie per garantire la produttività microeconomica e la competitività macroeconomica del nostro Paese e della nostra Regione.

Non sorprende dunque che lo smantellamento dello Stato sociale ha partorito un sistema previdenziale e assistenziale totalmente contraddittorio ed indigente. Induce povertà senza nemmeno essere capace di coprire più della metà dei cittadini più bisognosi, senza parlare dei giovani, particolarmente quando superano i 29 anni. In realtà, questo sistema a-costituzionale, fondato su soglie reddituali bassissime – ISEE, REI ecc. – incita illegalmente al lavoro al nero per sopravvivere. Incita pure all’indignazione generale ed alla protesta sociale.

Nel mese di gennaio 2016 nacque un movimento spontaneo chiamato Gli Invisibili. I progetti articolati furono giudicati « meritevoli » dal Dipartimento di Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Regione: implicavano la creazione di cooperative pubbliche in modo da potere attingere rapidamente ai finanziamenti europei. Con l’intervento pubblico si otteneva il necessario cofinanziamento assieme ad una garanzia di rigore e di stabilità. Sopra questa base, si poteva creare, modestamente ma anno dopo anno, un circuito di sviluppo virtuoso al livello locale, incluso l’ottimizzazione del moltiplicatore economico locale.

Sfortunatamente, la Regione cambiò idea e nel mese di giugno 2016 propose un

percorso diverso, cioè dei corsi di formazioni poco convincenti e poco remuneratoti di una durata di 6 mesi. Il costo complessivo era di 1 092 000.00 euro, quasi la meta destinati al noto business della formazione senza reale sbocco lavorativo. Mentre Gli Invisibili erano inizialmente 347, questa proposta copriva solo 230 persone ma senza nessuna garanzia specifica per quelle/i che avevano lottato in modo civile, pacifico e costruttivo. Alla fine la graduatoria del bando pubblico per questi corsi di formazioni finì in mano alla Procura e non è tutt’ora pubblicata benché, secondo la Delibera comunale No 90, la scadenza per questi corsi di formazione era stata stabilita per il 17 settembre 2017.

Poco convinta dalla logica del business della formazione, una parte degli Invisibili continuò la sua lotta. Fu creato il nostro Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso. Il CCLD sottolineò un’evidenza: quei soldi pubblici consacrati al bando per i corsi di formazione potevano invece essere utilizzati come cofinanziamento grazie alla creazione di cooperative pubbliche. In questo modo, si poteva attingere ai fondi europei, moltiplicando il cofinanziamento iniziale per 2 o per 4 secondo le tematiche implicate. Questa scelta, costituzionalmente dovuta nella nostra Regione fortemente disagiata, avrebbe iniziato un percorso di recupero produttivo per la nostra Città, oggi nuovamente in preda allo spopolamento di massa.

Alla fine, il 28 Marzo 2017, la Regione propose di attivare 4 progetti di 200 000.00 euro ciascuno nel quadro della Misura 8 – attività boschive -, corrispondente in parte al Progetto No 6 del nostro CCLD. Sempre in una ottica di bando pubblico dunque senza nessuna garanzia specifica per i disoccupati in lotta. Quel giorno ci fu chiesto di creare una cooperativa in modo da potere partecipare al bando pubblico. Questo significa che i disoccupati dovettero sborsare i soldi necessari per creare una cooperativa senza nessuna garanzia concreta … Peggio ancora, la scadenza, prima fissata per il mese di Aprile 2017, slittò mese dopo mese e tutt’ora non abbiamo nessuna notizia del promesso bando Misura 8 !!!

Aggiungiamo solo che sotto l’egida del Prefetto di Cosenza, il 3 Novembre 2016, il CCLD aveva ottenuto la promessa della Regione per la creazione di un tavolo tecnico in modo da esaminare la fattibilità dei suoi progetti e la loro rapida messa in applicazione. Nell’indignazione generale, la Regione disertò l’incontro seguente in Prefettura, senza nemmeno avvertire la Prefettura e meno ancora il CCLD della sua assenza …

Il CCLD rimane convinto che senza il rispetto della democrazia e della legalità, e senza il rispetto delle cittadine/i, non vi è nessuno sviluppo socio-economico e culturale possibile.

Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso.

13 Febbraio 2018

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