Commenti disabilitati su Mancato rispetto dei diritti sociali fondamentali e del PNRR da parte dell’Italia, 11 ottobre 2023

(Alcune note aggiuntive sono state inserite nel testo originale)

A tutti i parlamentari della Sinistra GUE/NGL, Parlamento europeo

Alla Commissione europea:

Commissario: Budget & Administration e Commissario: Jobs & Social Rights.

Cari …

Vorrei attirare la vostra attenzione sulla grave violazione sistemica dei diritti sociali fondamentali e dell’utilizzo del PNRR in Italia. Quando i fondi strutturali europei e il PNRR vengono utilizzati in modo improprio, devono essere sospesi sine die.

Questa cattiva gestione non può che portare ad una grave destabilizzazione della società italiana e del ordine pubblico. Infatti, con il Decreto Lavoro 2023 (D.L. 4 maggio 2023, n. 48, modificato e convertito in legge – legge 3 luglio 2023, n. 85 – si è deciso di porre fine al programma di famelici pagamenti d’assistenza sociale impropriamente denominato Reddito di Cittadinanza – RDC – per sostituirlo con un nuovo sistema di aiuti – Assegno – e di « corsi » di formazione o GOL. (1) Sia il RDC che le due nuove forme di assistenza sono soggetti a severi accertamenti economici per i nuclei familiari. La soglia di ammissibilità al RDC era di 9.360 euro annui per nucleo familiare. Questa soglia è stata ora ridotta a 6000 euro all’anno per i nuclei familiari. Tanto per l’Assegno quanto per il GOL i beneficiari riceveranno 350 euro al mese. (Nota aggiuntiva: l’Assegno va ai nuclei familiari con minori, invalidi e over 65 non-occupabili; il GOL è uno strumento di workfare dato come inserimento al lavoro che non c’è tramite brevi corsi di formazione.) Inflazione reale a parte, con tale soglia di 350/mese applicata in Italia, e in particolare in Calabria, il governo non solo sta violando la politica anti-povertà dell’UE, ma sta anche oggettivamente contribuendo a creare un bacino di lavoratori disperati e impoveriti, la cui tipologia è legata alle mafie del lavoro nero e al nuovo sistema del “caporalato”. (Nota aggiuntiva: Anche il Sig. Boeri, uno dei responsabili dello smantellamento dello Statuto dei lavoratori e dello Stato sociale italiano, sa benissimo come funziona il sistema in Italia; perciò non esita a mettere in dubbio sia l’affermazione del CNEL secondo la quale esisterebbe una « contrattazione

collettiva che copre ben oltre l’80% dei lavoratori italiani », si la veracità, in molti casi, dei salari realmente versati. Vedi: Nove euro della discordia Gli errori rossi del Cnel sul salario minimo, secondo Boeri e Perotti, Linkiesta , https://www.linkiesta.it/2023/10/cnel-salario-minimo-boeri-perotti/) Il tasso di occupazione ufficiale dell’OIL – una ora lavorata vi toglie della lista dei disoccupati – per le coorti dai 14 ai 64 anni, con un’età pensionabile spostata a 67 anni e pochi mesi, si aggira intorno al 60% in Italia e al 40% in Calabria. Quello che si sta mettendo in atto è un regime illegale di esclusione sistemica per tutte le famiglie costrette a « vivere » con meno di 6.000,00 euro l’anno!

Questa politica sistemica di impoverimento proto-mafioso e corrotta è tanto più inaccettabile nell’UE, dato che l’attuale governo italiano sta utilizzando 4,4 miliardi di euro del PNRR per finanziare questi programmi, che sono indegni dei diritti sociali sanciti dalle nostre Costituzioni e dai standard europei. (2) Più di 1,2 milioni di famiglie saranno colpite, poiché il RDC sarà abolito a partire dal 31 dicembre. A ciò si aggiungono milioni di precari e lavoratori poveri e le loro famiglie. (Nota aggiunta: i RDC in Calabria erano attorno ai 83 000 nel 2022; un bel disastro in prospettiva, almeno se non si organizzano facendo rete regionale e nazionale per difendere i loro diritti costituzionali.)

Un effetto perverso di questa esclusione è quello di aggravare la violazione del diritto alla dignità dei cittadini, privandoli del diritto democratico di essere ascoltati dai membri eletti di cui pagano lo stipendio. Ciò può essere concepito solo come un taciuto incitamento alla violenza, volto a criminalizzare gli esclusi che cercano di far sentire la propria voce. Nella mia città natale, San Giovanni in Fiore, ad esempio, un gruppo di disoccupati abbandonati da tutti, auto-nominati “I Disperati”, ha cercato per mesi di spiegare la propria situazione alle autorità elette della città, senza alcun risultato. Questi cittadini chiedono disperatamente lavoro, non i soliti programmi di assistenza indegni che non possono garantire alcun sostentamento dignitoso. Il sindaco della città, che inverosimilmente è propensa ad accumulare mandati importanti e ben pagati – una giornata ha 24 ore per tutti noi – li ignora puntigliosamente e blinda addirittura i consigli comunali per impedire loro di farsi sentire in modo democratico (3). Sembra – ma non ero presente – che sia stata intercettata e che gli siano state poste alcune domande il 10 ottobre 2023 mentre saliva sulla sua auto. Certo, ogni atto intimidatorio è da condannare, anche se in Italia il parlare a voce alta difficilmente può essere considerato tale, ma ignorare i cittadini rimasti indietro e sostenere che per cercare lavoro basta rivolgersi all’ufficio del lavoro di Cosenza non fa altro che aggiungere al danno la beffa e alla spudorata incompetenza istituzionale. La giustizia certamente chiarirà le cose con la dovuta imparzialità. Resta il fatto che impedire ai cittadini di esprimersi democraticamente non è suscettibile di mantenere l’ordine pubblico; costituisce addirittura un abuso d’ufficio. (4)

La responsabilità sistemica delle autorità e la flagrante violazione dei diritti umani e sociali non possono essere ignorate facendo leva sulla criminalizzazione dei cittadini esclusi e lasciati indietro né sul coro stantio e prevedibile dei benefattori indignati e delle vergini offese che creano o accompagnano questo processo barbarico. Quasi tutti questi cittadini lasciati indietro affermano consapevolmente di essere pacifici anche se determinati. Vogliono semplicemente essere ascoltati, che è un loro diritto costituzionale. La Corte di Cassazione ha recentemente sottolineato che nulla, nemmeno il processo negoziale “sindacale” tutelato dall’articolo 39 della Costituzione, può rimettere in discussione l’Articolo 36, che così recita:

« Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. »

Questo Articolo deve essere letto alla luce, tra altri, dell’Articolo 1 “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, dell’Articolo 2 che garantisce la dignità umana e i diritti sociali, e dell’Articolo 3 che garantisce la solidarietà nazionale e l’intervento dello Stato per assicurare questi diritti fondamentali. La Costituzione e le norme europee destinate a contrastare la povertà assoluta e relativa e la disoccupazione endemica sono le uniche barriere rimaste contro il ritorno della barbarie (5).

Nel contesto di questa deriva sistemica a-democratica e asociale, la Commissione deve anche tenere conto della NADEF. Il governo italiano continua la sua cattiva gestione fiscale aggravando i suoi deficit. (Nota aggiuntiva: Il disastro dello Superbonus 110% e il suo trattamento contabile attuale, come pure la cosiddetta politica dei « ristori », la dicono lungo sopra questa gestione. Secondo il FMI, solo per il 2020 durante la crisi artificiale del Covid, i Stati avanzati hanno speso oltre 16 % del PIL con un moltiplicatore fiscale di 0,06. Risulta che 66% dei fondi sono andati alle imprese che non né avevano bisogno dunque ai profitti e dividendi. Il debito pubblico risultante pero deve essere rimborsato da tutti i contribuenti-lavoratori. Se veda: http://rivincitasociale.altervista.org/societa-dei-ristori-lockdown-permanenti-nuova-domesticita-nuova-schiavitu-pericolose-terapie-genetiche-pork-barrel-ricovery-fund-23-gennaio-2021/ Si veda pure: http://rivincitasociale.altervista.org/le-multiplicateur-economique-marginaliste-logique-et-histoire-4-mai-16-juin-2023/ )

Infatti, il governo è impegnato a svuotare al più presto le casse dello Stato per puro clientelismo e incompetenza, mentre si prepara a cedere le redini del paese all’organizzazione finanziaria privata conosciuta come MES, che non rende conto a nessuno e che alcuni hanno erroneamente soprannominato FMI europeo, il quale pero rimane una organizzazione inter-nazionale. (6) In ogni caso, l’Italia non sarà più in grado di rispettare i Criteri di Maastricht, per non parlare del disastro annunciato dal previsto ritorno già il 1° gennaio 2023 al Fiscal Compact, o almeno al suo rovinoso sentiero di consolidamento fiscale. Per quanto ci riguarda, il governo italiano, di fatto in bancarotta, sta approfittando dell’autocompiacimento europeo per accelerare il ritmo della spesa fiscale acostituzionale – ulteriore inutile taglio al cuneo fiscale – e della flat tax, rovinando così la fiscalità generale già evanescente del Paese. Per nascondere questa orrenda tenuta dei conti nazionali, i fondi del PNRR, per natura transitori, vengono utilizzati per un programma di assistenza sociale indegno di questo nome anche se costituzionalmente dovuto. Ma questi fondi non saranno più disponibili dal 1° gennaio 2027 in poi. Cosa accadrà allora, con la fiscalità generale dello Stato a pezzi?

Per misurare questa negligenza e incompetenza, ormai sistemica e trasversale, basterà ricordare che l’Italia ha dovuto restituire circa 38 miliardi di euro di fondi strutturali europei non utilizzati nel periodo 2014-2020; per la Calabria si tratta di quasi 1 miliardo di euro sui 2,2 disponibili! Basti aggiungere che l’Italia si limita a tradurre meccanicamente le direttive senza adattarle al contesto nazionale e regionale, contribuendo così allo sperpero incompetente e clientelare dei fondi disponibili. Ho già sottolineato l’inadeguatezza dell’attuale sistema di formazione professionale senza una politica di follow-up che porti effettivamente all’occupazione, e quindi alla priorità data alla creazione di posti di lavoro. Questo soprattutto in una regione come la Calabria dove il tasso di occupazione ufficiale dell’OIL è solo del 40% circa. L’unica cosa che si sta creando è una costosa attività di pseudo-formazione, con l’ulteriore vantaggio di un clientelismo burocratico radicato (8). (Nota aggiuntiva: La busta paga – « reddito globale netto » dei focolari – comporta normalmente il salario netto, il salario differito e le tasse; pagando il primo con il secondo con il taglio al cuneo fiscale ecc., distrugge il finanziamento della Previdenza e dell’Assistenza sociali, rimandandone il peso sulla fiscalità generale, la quale diventa rapidamente evanescente dato che i precari e gli assistiti non ricevano abbastanza per pagare i contributi sociali oppure molte tasse, a parte le tasse più regressive sul consumo. Si crea così un distruttivo cerchio vizioso.)

L’Italia ormai è un Paese talmente corrotto che, senza l’intervento della Commissione, dovremo dire, come Dante, “Abbandonate ogni speranza voi ch’entrate”.

Dato il disprezzo attivo e trasversale della Costituzione, in particolare dei diritti sociali fondamentali che sancisce, da parte dell’attuale classe dirigente, gli Italiani contano sulla decisa azione correttiva della Commissione,

Cordiali saluti,

Prof. Paolo De Marco

Notes:

1 ) Supporto per la formazione e il lavoro, https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/decreto-lavoro/pagine/supporto-formazione-e-lavoro

2 ) Garanzia di occupabilità dei lavoratori – Gol, https://www.anpal.gov.it/programma-gol

3 ) Si veda il consiglio comunale del 28 settembre 2023: “San Giovanni in Fiore. La “regina” chiude le porte del Consiglio e caccia i disoccupati del Comune”, Da Iacchite , 28 Settembre 2023 https://www.iacchite.blog/san-giovanni-in-fiore-la-regina-chiude-le-porte-del-consiglio-e-caccia-i-disoccupati-del-comune/

Questa attitudine altamente anti-democratica e costituzionalmente reprensibile è diventata moneta corrente in modo politicamente trasversale, si veda la Categoria Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso in http://rivincitasociale.altervista.org/category/comitato-cittadino-per-il-lavoro-dignitoso/. Lo Stato italiano è pienamente complice con questo metodo poliziesco-mafioso di assicurare il controllo sociale e politico del territorio; perciò non esita a macchiare la reputazione delle poche persone oneste e senza compromessi che ancora rimangono sul territorio, si veda la Categoria Totalitarismo italiano in http://rivincitasociale.altervista.org/category/totalitarismo-italiano/?doing_wp_cron=1697021014.6978321075439453125000

4 ) « San Giovanni in Fiore, intimidita la sindaca Succurro: «Due carabinieri hanno evitato il peggio» », « Ho querelato i facinorosi che hanno colpito a pugni la mia macchina, dopo avermi accerchiato per intimorirmi». La solidarietà delle istituzioni», Published on: 10/10/2023, https://www.corrieredellacalabria.it/2023/10/10/san-giovanni-in-fiore-intimidita-la-sindaca-succurro-due-carabinieri-hanno-evitato-il-peggio/

5 ) « Cassazione: retribuzione equa ex art. 36 della retribuzione », Pubblicato il 4 Ott 2023, https://www.dottrinalavoro.it/notizie-c/cassazione-retribuzione-equa-ex-art-36-della-retribuzione#:~:text=Con%20sentenza%20n.%2027711%20del%202%20ottobre%202023%2C,contratto%20collettivo%20stipulato%20dalle%20associazioni%20sindacali%20pi%C3%B9%20rappresentative.

6 ) Si veda « Lavoro dignitoso, basta con sussidi reddito ristori e assegni vari », 2 agosto 2023/ in http://rivincitasociale.altervista.org/lavoro-dignitoso-basta-con-sussidi-reddito-ristori-e-assegni-vari-2-agosto-2023/

7 ) « Fondi UE: Regione non riesce a spenderli, Tavernise «tornano indietro 940 milioni di euro» », Il capogruppo in Consiglio regionale del M5S « ci troviamo di fronte ad un classe dirigente, regionale e nazionale, che ogni giorno contraddice se stessa »

Scritto da S.G. 28/04/2023, https://www.quicosenza.it/news/calabria/fondi-ue-regione-non-riesce-a-spenderli-tavernise-tornano-indietro-940-milioni-di-euro

8 ) Si veda: « Corsi formazione senza verifica miliardo sprecato anno » in http://rivincitasociale.altervista.org/corsi-formazione-senza-verifica-miliardo-sprecato-anno/

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