Commenti disabilitati su Negoziare un Piano di lavoro locale per San Giovanni in Fiore e l’Altopiano silano. 13 Feb 2017

ALL’ATTENZIONE DI:

Il Sindaco di San Giovanni in Fiore

Il Presidente del Consiglio

La Giunta comunale

Tutte/i le consigliere/i

Il 13 Febbraio 2017

Da: Il Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso

Oggetto: Negoziare un Piano di lavoro locale per San Giovanni in Fiore e l’Altopiano silano.

 

Egregio Sg. Sindaco

Egregie Signore e Signori,

Il Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso di San Giovanni in Fiore (CS) è uno movimento civile, pacifico e costruttivo dei disoccupati e dei precari.

Il 7 Febbraio 2017, la Regione era assenta all’incontro convocato dal Prefetto di Cosenza per avviare il tavolo tecnico concordato in prefettura il 3 Novembre 2016. Le altre parti non furono nemmeno avvisate. Quello stesso giorno, alla Cittadella, ci fu la Presentazione dal Presidente Oliverio e dall’Assessore Roccisano del reddito di inclusione attiva e del Piano d’azione occupazione e inclusione. I fondi disponibili sarebbero di 280 milioni di euro.

Nel quadro di questo annuncio, il Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso (CCLD) chiede rispettosamente al Sindaco ed al Comune di San Giovanni in Fiore di negoziare, soli oppure assieme agli altri sindaci e comuni silani e d’intorno, un Piano di lavoro locale. Preferibilmente, questo Piano di lavoro locale incorporerebbe il tavolo tecnico promesso dalla Regione per l’attuazione eventuale dei sette progetti proposti dal CCLD mediante la creazione di cooperative pubbliche o in partnership con il settore privato.

Il CCLD vuole sottolineare un fatto innegabile: Tale che presentato, l’annuncio regionale rimane all’interno dei parametri incoerenti del Jobs Act, Naspi, Asdi, Sia e Ise, questo ultimo fissato a 3000.00 euro di reddito annuo e 5000.00 di beni immobiliare per il nucleo famigliare. Con un tasso regionale di occupazione di solo 38 % e con 4 persone su 10 in situazione di povertà, sottolineiamo che questo sistema incoerente non copre le persone che si trovano nella situazione dei membri del CCLD, in modo che i loro diritti sociali, sanciti dalla Costituzione, vengono de facto negati. 

Questa negazione dei diritti costituzionali si spiega facilmente se non altro perché i criteri ed i fondi destinati al SIA sono restrittivi e drammaticamente limitati, mentre la soglia ISE è così inadeguata da spingere le cittadine/i verso i voucher o il lavoro nero in modo palesemente illegale. Questa soglia ISE, probabilmente ultra vires, non si qualifica come criterio per l’assistenza sociale ma funziona come un strumento diabolico di pauperizzazioni definitiva dei ceti meno agiati, per più generazioni. Senza creazione di posti di lavoro, lo Stato, la Regione e il Comune devono spiegarci come devono fare i disoccupati per pagare le bollette.

Perciò, il CCLD chiede rispettosamente al Sindaco, al Comune ed alla  Regione di prendere atto dell’estrema gravità della situazione in modo da indirizzare rapidamente almeno una parte delle risorse regionali annunciate a disposizione di Piani di lavoro locali adatti. Il CCLD appoggerà senza riserva ogni tentativo fatto dal nostro Comune in tal senso.

Si prega rispettosamente comunicare la risposta qualche sia al Signore Luigi Mele.

Cordiali e rispettosi saluti,

Il Comitato Cittadino per il Lavoro Dignitoso. 

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