Commenti disabilitati su 10 Febbraio = Foibe o Giorno di Celebrazione del Trattato di Pace del 1947 ? 12 febbraio 2018

Il grado di civiltà degli individui e delle società si giudica dal rispetto per i più sfruttati e per gli esseri più umili. Sul piano politico, il grado di civiltà si giudica sul livello di obbiettiva storica che informa le proprie narrazioni nazionali e il proprio senso di appartenenza alla Comunità internazionale. In particolare, nel caso che ci interessa ora, il senso di appartenenza tale che formulato nella Carta fondamentale delle Nazioni Unite, nata, come la nostra Costituzione, dall’Alleanza contro il Nazifascismo. Senza questa obbiettività si rischia ripetere gli errori del passato.

Vano doverosamente distinte l’occupazione militare, un crimine secondo la legge naturale e secondo il diritto internazionale, e la Resistenza, un diritto fondamentale imprescindibile. Riesumare il carnefice irredentismo italiano costituisce uno sbaglio storico che disonora la nostra Repubblica, come disonora l’Articolo XII delle Disposizioni Transitorie e Definitive della nostra Costituzione.

Su tali basi non può esistere nessuna autentica integrazione europea. L’Italia essendo uno dei tre grandi pilastri fondatori della EU, il revanscismo e la prepotenza non sembrano proprio la migliore diplomazia da adottare per preservare i nostri interessi nazionali nel contesto dell’integrazione europea ed internazionale.

Ecco alcune citazioni essenziali ad una riflessione razionale :

« E’ inutile parlare di pace ed Europa se poi la complessità storica viene ridotta a semplificazioni spesso funzionali alla progressiva riabilitazione del fascismo ed attraverso questa dei suoi nuovi fenomeni razzisti, nazionalisti e revanscisti.
(…)
Vede, Signor Presidente, la legge istitutiva del Giorno del Ricordo fissa la data del 10 febbraio che invece dovrebbe essere una festa per ricordare la firma del Trattato di pace a Parigi, nel 1947, quando 21 paesi della vittoriosa alleanza antifascista riconobbero, grazie alla Resistenza che la riscattò, l’Italia come paese cobelligerante e quindi parte della comunità dei paesi democratici e civili, mentre la Germania e l’Austria vennero divise in zone di occupazione militare. L’Italia perse i territori conquistati nella Grande guerra. Nei due paesi rimasero minoranze slovena ed italiana.

L’esodo degli italiani dall’Istria venne regolato anch’esso dal Trattato di pace. »

in Foibe. Lettera di Stojan Spetic al Presidente della Repubblica Mattarella, di Stojan Spetič * http://contropiano.org/interventi/2020/02/12/foibe-lettera-di-stojan-spetic-al-presidente-della-repubblica-mattarella-0123948

2 ) « Operare per la abrogazione della Legge oppure, in subordine, trasformare il 10 Febbraio da giornata della recriminazione in giornata dell’amicizia tra i popoli che abitano le due sponde dell’Adriatico (questo può essere tentato con una proposta di revisione della Legge). »

(…)

« Come intervenire

Dico questo perché, rispetto alla feroce offensiva in atto, esistono tra gli antifascisti strategie diverse, idee diverse sulle priorità, cioè su cosa sia più importante fare o evidenziare. Qualcuno dice: dobbiamo ricordare e celebrare il carattere internazionalista di quella Resistenza.

Si tratta allora di ricordare i 40mila partigiani italiani inquadrati nell’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia, oppure di rievocare anche la storia simmetrica, quella degli antifascisti jugoslavi dapprima internati nei tanti campi di concentramento italiani e poi operanti nella Resistenza sul nostro Appennino, vicenda cui noi ci stiamo dedicando da qualche anno.

Qualcun altro dice che si deve piuttosto parlare dei crimini italiani, cioè del contesto di occupazione militare e di prevaricazione nazionale da parte del nazifascismo.

Altri ancora ritengono che sia prioritario entrare nel merito della questione “foibe” con ricerche di carattere storico e statistico che sbugiardano le esagerazioni della vulgata. Ecco allora, ad esempio, il nuovo ottimo libro di Claudia Cernigoi “Operazione Plutone”. » A. Martocchia * (segretario, Jugocoord Onlus –intervento alla iniziativa “Resistenza jugoslava. Foibe o fratellanza?“, tenuta a Roma domenica 24 febbraio 2019)in Il “revisionismo storico” diventa “verità di Stato”, di Redazione Contropiano  http://contropiano.org/news/cultura-news/2020/02/10/il-revisionismo-storico-diventa-verita-di-stato-0123911

Paolo De Marco

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