Commenti disabilitati su Lettera aperta al Ministro Bonafede selle continue violazioni del mio domicilio e sulle mie denunce disattese, 5 giugno 2019

Prof. Paolo De Marco

87055 – San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 5 giugno 2019

Oggetto: Le continue violazioni del mio domicilio e le mie denunce disattese dalla Procura di Cosenza e l’intempestivo ristabilimento dei miei diritti fondamentali e della mia riputazione.

Re: Le mie PEC inviate il 8 ottobre ed il 7 novembre 2018 (quest’ultima è riprodotta qui sotto).

Re: LETTERA APERTA AL GOVERNO sulla gravissima mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza. 21 aprile 2019, in http://rivincitasociale.altervista.org/

Re: LETTERA APERTA ALL’ONOREVOLE P. PARENTELA (Seconda richiesta della copia delle riposte scritte alle Sue due interrogazioni parlamentari. 13 Maggio 2019) http://rivincitasociale.altervista.org/

All’Onorevole Alfonso Bonafede, in persona.

Ministro della Giustizia

Repubblica italiana.

c[email protected]

Onorevole Ministro Bonafede,

Vorrei semplicemente sapere perché si continua ad entrare a casa mia durante le mie assenze per alterare le mie bevande e il mio cibo? Questo accade con l’ovvia copertura dei servizi italiani e delle istituzioni garanti dei diritti fondamentali dei cittadini della Repubblica italiana.

Il modus operandi è sempre lo stesso a parte che oggi, con tipica codarda, non si lasciano più le tovaglie macchiate di pittura rossa: Violando la mia privacy e la mia intimità, il mio domicilio è illegalmente sottoposto ad una sorveglianza intrusiva 24 ore al giorno e lo stesso accade con il mio cellulare ecc. Così, se apro una bottiglia o una busta di caffè o di altri cibi che si possono alterare per produrre il « boiling body effect » e le lascio a casa, sono sicuro che al mio ritorno ci sarà una alta probabilità che siano state alterate. Lei dovrebbe cercare di immaginare cosa significa per la vita quotidiana di una persona per bene. Ecco dunque di quali mostruosi crimini siete tutti complici al governo.

Con quale mandato e con quali motivi continuano queste torture e queste manipolazioni contro di me allorché ho chiesto la riaperture intempestiva delle mie denunce illegalmente archiviate dalla strana Procura di Cosenza senza nessuna indagine e senza la minima analisi delle prove sequestrate dai carabinieri, come l’ho già informata prima.

Onorevole Ministro Bonafede, Lei non può eludere la sua responsabilità in quanto Ministro della Giustizia in questo affare. In particolare, su Lei ed il Governo al quale appartiene ricade l’intera responsabilità del fatto che mi sia negata nei fatti la protezione dello Stato offerta in Prefettura davanti ad un testimonio il 7 aprile 2017, come pure l’intera responsabilità che mi sia negato il diritto alla difesa dei miei diritti fondamentali, incluso la sicurezza e la dignità della persona, dato la complicità di tutte le istanze garanti italiane. Istanze che oggi continuano queste mostruose manipolazioni con la speranza di potermi discreditare per coprire i loro crimini.

Ho già chiesto il suo intervento urgente. Non si può dire, come fece in modo colpevole e incompetente la Prefettura di Cosenza, che la mia vita non è in pericolo anche perché l’analisi delle prove sequestrate dai carabinieri non fu mai effettuata. In Italia questo tipo di manipolazioni, che sono vere e proprie torture, da parti consistenti dei servizi di sicurezza sviate, incompetente e patologicamente inumane, non sono rari. E il disonore della nostra Repubblica, nata dalla Resistenza. La prego di nuovo istruire un processo di inchiesta indipendente sul caso e di ristabilire al più presto i miei diritti e la mia riputazione.

Cordiali saluti,

Prof. Paolo De Marco, Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

xxx

Prof. Paolo De Marco

87055 – San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 7 novembre 2018

Oggetto: Le mie denunce disattese dalla Procura di Cosenza e l’intempestivo ristabilimento dei miei diritti fondamentali e della mia riputazione. Re: la mia PEC inviata il 8 ottobre 2018.

All’Onorevole Alfonso Bonafede, in persona.

Ministro della Giustizia

Repubblica italiana.

c[email protected]

Onorevole Ministro Bonafede,

Sollecito di nuovo il suo intervento. La violazione delle procedure le più elementari della giustizia di cui sono vittima sono dovute alla ovvia collusione della Procura di Cosenza e dei servizi di sicurezza italiani. Non solo hanno montato una cinica ed incompetente strumentalizzazione poliziesca-mafiosa per intimidirmi – per altro in Calabra !!! – ma, in oltre, per coprire i loro crimini si sono resi colpevoli di depistaggio facendo produrre illegalmente al criminale ed incompetente Dr. Curcio una diagnosi illegale, in modo da potere archiviare il fascicolo e continuare a perpetrare i loro crimini in perfetta impunità.

In allegato, il suo Ufficio troverà la risposta del Dr. Cozzolino con la quale rigetta la mia richiesta di riapertura del fascicolo, assieme alla mia nuova richiesta indirizzata al Procuratore Dr. Spagnuolo, in persona.

E chiaro che una tale infame strumentalizzazione, ormai lunga da oltre 5 anni in Italia, non può avvenire senza controllo politico e parlamentare. Per Costituzione lo Stato italiano deve garantire i diritti fondamentali dei cittadini, non può causarli danni irreversibili senza nessuna ragione presentabile in una corte di giustizia. Sottolineo che i crimini da me denunciati continuarono anche dopo avere ricevuto la protezione dello Stato in Prefettura, il 7 aprile 2017, davanti testimone. A questo punto, il ristabilimento della giustizia come pure della mia reputazione devono per forza avvenire con una decisione politica.

Onorevole Ministro Bonafede, lei avrà capito la gravità della situazione. Io non mi fermerò prima che la mia riputazione sia stata ristabilita senza se e senza ma e prima che la giustizia non avrà condannato i colpevoli delle continue violazioni del mio domicilio, dell’alterazione del mio cibo e delle mie bevande, dell’intimidazione poliziesca-mafiosa – tovaglie macchiate di pittura rossa – e dell’illegale diagnosi fabbricata per archiviare il caso.

Cordiali e rispettosi saluti,

Prof. Paolo De Marco, Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

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