Commenti disabilitati su Mancata risposta – da tutti i ministeri in carica. Rinnovo della mia PEC del 28 ottobre 2019.

Prof. Paolo De Marco

Data: 24 novembre 2019

Re: La mia Pec del 28 ottobre 2019.

 

Oggetto: Rinnovo del mio appello del 28 ottobre 2019 per il « mancato rispetto del « due process » riguardo alla mia « Denuncia per la radiazione immediata del Dr. F. Curcio dell’Ordine dei Medici e il ristabilimento intempestivo della mia riputazione.» e rispetto alla continua violazione del mio domicilio.

Agli Onorevoli:

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana,

Ministro della Salute

Ministro della Giustizia,

Ministro della Difesa,

Ministro dell’Interno,

Onorevoli Signori,

Riproduco qui il testo della mia PEC del 28 ottobre 2019 lasciata senza risposta. Una tale attitudine è istituzionalmente inaccettabile.

In quanto cittadino italiano chiedo una spiegazione immediata sul mancato rispetto del « due process » riguardo alla mia « Denuncia per la radiazione immediata del Dr. F. Curcio dell’Ordine dei Medici e il ristabilimento intempestivo della mia riputazione.» e rispetto alla continua violazione del mio domicilio.

Rimando alla mia denuncia assieme al documento mandatomi dalla Dottoressa Rinaldi qui riprodotti in allegato. Sottolineo che, ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta da parte dell’Ordine dei Medici di Cosenza mentre, per coprire i servizi di sicurezza italiani colpevoli, la strana Procura di Cosenza sta probabilmente cercando una scusa per archiviare illegalmente la mia denuncia contro l’Ordine e contro il Dr. Corcioni e il Reparto di deontologia.

Ho anche chiesto la riapertura delle mie altre denunce già illegalmente archiviate dalla strana Procura di Cosenza senza nemmeno procedere all’analisi delle prove sequestrate dai Carabinieri di San Giovanni in Fiore (CS).

Faccio notare che la violazione del mio domicilio continua tutt’ora con la solita alterazione del mio cibo e delle mie bevande ma senza più lasciare tovaglie da bagno distintamente macchiate di pittura rossa. C’è ormai pure questo calcolo codardo e, se mi posso permettere, di una certa viltà e di una certa inettitudine concettuale e operativa.

Tutto questo non potrebbe succedere senza l’autorizzazione del governo e dei ministri di tutela. Ci sono solo due spiegazioni possibili che sembrano essere complementari:

1 ) La necessità di depistare anche con la complicità della Procura di Cosenza cercando una « volta ancora » di delegittimarmi;

2 ) La grossolana deriva patologica dei responsabili di questa operazione oggi sicuri di godere dell’impunità.

Faccio rispettosamente notare che durante l’esperimento disumano condotta da Ph. Zimbardo, ci fu un sussulto di coscienza e di dignità umana che portò alla sua fine. Non è il caso qui. Anzi, come già denunciato, il criminale comandante Pantano, con la complicità attiva del suo criminale e incompetente complice, il dr. Curcio, mi ha minacciato se porgevo altre denunce…

Prego dunque le Autorità della mia Repubblica, nata dalla Resistenza, incluso la Prefettura di Cosenza, assieme a tutte le istituzioni garanti dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione:

1 ) Di mettere fine immediatamente a questo codardo depistaggio e di rispettare il processo giudiziario – due process – condannando i colpevoli e restituendomi i miei diritti e la mia riputazione.

2 ) Di mettere intempestivamente fine alla violazione del mio domicilio ed all’alterazione del mio cibo e delle mie bevande. Questi orrendi crimini, che disonorano la nostra Repubblica, durano ormai da oltre 6 anni con una complicità istituzionale muro a muro …

Cordiali saluti,

Prof. Paolo De Marco.

NB: Per gli allegati riferirsi alla mia PEC del 28 ottobre 2019

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