Commenti disabilitati su La deriva autoritaria razzista del leghista Salvini: Un processo per rendere tutti complici per associazione, 13 febbraio, 2020

Credo che il progetto di Salvini e dei poteri forti e occulti dietro di lui, ad esempio Steve Bannon et al., sia molto più cinico e pericoloso per la nostra Costituzione e la nostra democrazia di quanto si dice.

A parere mio, dato il disprezzo generale della Costituzione, Salvini spinge per rendere complice per associazione della sua deriva autoritaria tutta la magistratura. Cerca di fare avvallare il principio secondo il quale i ministri non sarebbero più responsabili dei loro atti, basterebbe allegare la difesa dei confini e della sicurezza dello Stato senza nemmeno fare la prova della realtà del pericolo allegato. Una tale interpretazione non regge nemmeno nel quadro dell’illegale « guerra al terrorismo » lanciata, in modo subalterne e servile in Italia, dopo gli eventi del 9/11 nei Stati Uniti. In effetti, l’Articolo 96 della Costituzione fu cambiato nel 1989 per mettere fine alle compromissioni sempre più numerose nei ranghi dei nostri governi.

I ministri prestano giuramento sulla Costituzione. La nostra democrazia è una democrazia che si esercita nel quadro preciso dei limiti imposti dalla Costituzione e dai trattati internazionali compatibili con essa. Né la nave Gregoretti né i suoi passeggeri presi in ostaggio dal ex-ministro dell’Interno Salvini hanno mai costituito un pericolo per la sicurezza del nostro Paese. Non è nemmeno vero che la posizione dura del governo, e in particolare di Salvini, mirava ad accelerare le negoziazioni europee rispetto all’accoglienza dei nuovi arrivanti. È al contrario verro che mentre Salvini era ministro dell’Interno l’Italia fu richiamata in modo molto esplicito per violazioni dei trattati internazionali sia della EU che dalle Agenzie specializzate della ONU. Il sequestro messo in atto da Salvini, come pure gli attacchi al Sindaco di Riace Lucano e a tutto quello che rappresentava, erano finalizzati ad incitare razzismo e xenofobia per vari fini ideologici e elettoralistici, il che costituisce un aggravante di non poco peso.

I decreti sicurezza, le cosiddette leggi Salvini, furono adottati prima del sequestro degli migranti e dello equipaggio presenti sulla Gregoretti, cioè sul suolo italiano dove devono prevalere, senza se e senza ma, tutte le protezioni dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione, incluso il suo Articolo 10. Ma questo non diminuisce il crimine del cittadino Salvini. Questo perché queste modifiche legislative erano accompagnate, e non poteva essere diversamente, da una nota presidenziale che ne costringeva l’attuazione nei limiti della Costituzione anche se cambiava la Legge italiana – e calabrese – sull’immigrazione. Fu dunque un reato premeditato imposto, secondo quello che pretendono gli altri ministri, unilateralmente da Salvini.

Vedremmo cosa farà la Magistratura in una Repubblica che afferma che la giustizia è uguale per tutti, una Repubblica che non solo fa parte della UE ma che è anche firmataria della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Legge del mare. Le persone sequestrate dall’ex-ministro Salvini non erano trafficanti, né migranti, la loro presenza sulla Gregoretti era in qualità di persone naufragate che necessitavano aiuti urgenti.

Qui non si tratta solo della deriva verso il governo per decreti voluta dalla contro-riforma di Renzi-Gutgeld respinta, assieme alla modifica dell’Articolo 77, con una grande maggioranza durante il referendum del 4 dicembre 2016. In effetti, se Salvini non sarà condannato, la nostra Repubblica si trasformerà in uno Stato totalitario e poliziesco nel quale i ministri non renderanno più conto a nessuno. Qualcuno ha già fatto notare che sarebbe peggio del caso Matteotti.

Ecco una citazione importante:

« Ore 11.25, il «comandante» De Falco: «Salvini rinunci all’immunità»

Il comandante Gregorio De Falco, ex 5 Stelle ora al Misto, dall’alto della sua competenza in materia analizza la situazione: «Trattenere quelle persone a bordo è stata un’inutile crudeltà, come per la Diciotti. La differenza è che la Gregoretti era stata costruita per fare vigilanza sulla pesca e non per i soccorsi. Era più piccola e le persone a bordo erano in coperta, esposte al sole». E poi, incalza: «La situazione sanitaria, certificata da un volontaria, era critica e c’erano 25 casi di scabbia. In più, non c’era bisogno di una presa di posizione esplicita del governo, perché nel decreto era espressamente previsto che il ministro non avesse competenza su una nave militare. Quindi c’è stata un’ingerenza di Salvini. Infine, non c’era alcun pericolo imminente per l’ordine pubblico. Chiedo a questo punto a Salvini un atto di coerenza: che chieda di rinunciare all’immunità, come da proclami che fa da due anni. Sarebbe un bel gesto». » in Gregoretti, sì del Senato al processo a Salvini: la diretta All’ex ministro dell’Interno il Tribunale dei ministri contesta l’ipotesi di sequestro di persona per i 131 migranti, rimasti per 4 giorni sulla nave militare prima dello sbarco ad Augusta il 31 luglio 2019, » di Claudio Bozza e Alessandro Trocino https://www.corriere.it/politica/20_febbraio_12/caso-gregoretti-oggi-si-vota-processare-salvini-maggioranza-favore-centrodestra-si-oppone-1adf0726-4d72-11ea-a2de-b4f1441c3f82.shtml

Ecco gli articoli pertinenti della nostra Costituzione nata dalla Resistenza:

Art. 93

Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica

Art. 95 I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri.

Art. 96

Il Presidente del Consiglio dei ministri ed i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale. (*)

NOTE: (*) L’articolo è stato sostituito dall’art. 1 della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1.  Il testo originario era il seguente: «Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri sono posti in stato d’accusa dal Parlamento in seduta comune per reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni.»

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB: Vedi pure la Categoria « Migrazioni » in questo medesimo sito. Per la contro-riforma costituzionale vedi gli articoli pertinenti nella Categoria « Costituzione ».

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