DON’T TOUCH MY NAME! 14 feb. 2023

Posted: 14th Febbraio 2023 by rivincitasociale in Totalitarismo italiano
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DON’T TOUCH MY NAME!

Don’t touch my constitutional rights!

Benché, in Italia, Ponzio Pilato sia peggio di Giuda, nessuno si permetta di infangare il mio cognome.

xxx

(Affinché non si possa dire che non sapevano.

A tutte.i le responsabile.i, dai più alti ai più piccoli, di questa catena di comando e di operazione criminale.

Il 2 aprile 2023 sono andato a Rossano. Giorni prima avevo cambiato la serratura del portone di casa e comprato due nuovi lucchetti. Uno di questo chiude l’entrata interna che porta dal pianoterra al secondo e al terzo piano. A Rossano, ho parcheggiato la macchina e ci ho lasciato il mio zaino con il cibo e le bevande, chiudendolo con l’altro lucchetto.

Furono violati tanto la mia macchina quanto lo zaino e il mio domicilio, in ambedue i casi portando all’alterazione del mio cibo. Queste operazioni non possono avvenire senza la partecipazione attiva dei servizi di sicurezza italiani, perciò doppiamente colpevoli assieme ai loro capi militari e politici.

In conclusione, la violazione del mio domicilio continua. E come sappiamo un comandante dei carabinieri, Pantano, mi ha minacciato se porgevo altre denunce inventando pure una diagnosi falsa, tipica poliziesca-mafiosa incompetente italiana, con il suo criminale e incompetente accolite dr Curcio. Tra il cibo alterato, c’era una piccola bottiglia di aceto balsamico lasciata a casa nel frigorifero.

La notte del 12-13 aprile 2023.Boiling body. Avevo usato il cibo del zaino.

La notte del 14-15 aprile 2023. Boiling body. Avevo usato l’aceto balsamico.

La notte del 18-19 aprile 2023. Boling body. Avevo voluto verificare che era l’aceto balsamico a produrre l’effetto dunque che la mia nuova serratura era stata violata.

Io credo alla giustizia universale. A la fine trionfa sempre, l’impunità non esiste.

xxx

Aspetto la dovuta risposta alle mie ultime PEC del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del Ministro della Salute Orazio Schillaci, dei Presidenti della Camera Onorevole Lorenzo Fontana e del Senato, Onorevole Ignazio La Russa e del Prefetto di Cosenza

Vedi PEC rimasti senza risposta fin qui con, in allegato, uno documento del Ministero della Salute richiedendo spiegazioni all’Ordine dei Medici di Cosenza. Il documento e altri simili sono disponibili qui: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

Vedi, in particolare, il DOC 5 .c. Documento_Principale_0031044-13_06_2019-DGPROF-MDS-P RINALDI 13-06-2019 : http://rivincitasociale.altervista.org/wp-content/uploads/2020/07/DOC-5-.c.-Documento_Principale_0031044-13_06_2019-DGPROF-MDS-P-RINALDI-13-06-2019.pdf

Le PEC sopracitate sono disponibili qui sotto:

PEC al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2021

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

[email protected]

Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

xxx

Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

XXX

PEC al Ministro della Salute Orazio Schillaci

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Date 22 novembre 2022

Al Ministro della Salute Orazio Schillaci,

Ministero della Salute della Repubblica italiana.

[email protected]

Oggetto: La mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza e il mio esposto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni del 14 novembre 2022.

Onorevole Ministro Orazio Schillaci,

Chiedo l’intervento immediato del Suo ministero contro l’Ordine dei Medici di Cosenza per la mancata risposta alle mie denunce e per avere mentito al Suo ministero con le conseguenze che il criminale Dr. Curcio non fu disciplinato e che la sua fabbricata criminale diagnosi rimane nel mio fascicolo medico diffamando il mio cognome e causandomi ingenti danni. Ecco cosa scriveva la Dott.ssa R. Ugenti il 13-06-2019:

« Nella nota medesima è stato chiesto all’Ordine di comunicare ogni notizia in merito ai fatti e quali iniziative fossero state intraprese.

A seguito di ciò l’Ordine dei Medici di Cosenza con nota del 21 settembre 2028 (all.6) inviata a questo Ministero ha « confermato l’avio da parte dell’ordine delle procedure di Sua responsabilità è competenza » ed ha comunicato che « il caso sarà naturalmente sottoposto al vaglio della competente Commissione Medica di disciplina per le determinazioni finali di competenza della stessa » (Documento allegato. Allego anche una risposta della Dott.ssa Rinaldi del 01-10-2019)

Non ho mai ricevuto la minima risposta malgrado le mie numerose richieste tanto all’Ordine dei Medici di Cosenza quanto ai vari ministeri di competenza, difesa, interno, giustizia e ovviamente salute. Prego dunque l’intervento immediato del Suo ministero per togliere quella infamante diagnosi dal mio fascicolo medico e per punire i colpevoli in modo esemplare.

Per il contesto includo l’esposto del 14 novembre 2022 inviato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Visto la catena delle responsabilità La prego trasmettere la presente al Suo ufficio assieme a quelli di ministri competenti.

Tutti i documenti pertinenti al caso sono disponibili a questo indirizzo elettronico: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

La prego non sottostimare la gravità del caso e i danni da me subiti fin qui. Aspetto con fiducia il Suo intervento e la Sua risposta.

Cordiali saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio, 14 novembre 2022

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2022

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

[email protected]

Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

xxx

Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

XXX

PEC al Presidente della Camera l’Onorevole Lorenzo Fontana.

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data 16 gennaio 2023

Al Presidente della Camera l’Onorevole Lorenzo Fontana,

Oggetto: La mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza e il mio esposto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni del 14 novembre 2022.

Onorevole Presidente Lorenzo Fontana,

Chiedo il Suo intervento immediato preso l’Ordine dei Medici di Cosenza per la mancata risposta alle mie denunce e per avere mentito al Ministero della Salute – allegati – con le conseguenze che il criminale Dr. Curcio non fu disciplinato e che la sua fabbricata criminale diagnosi rimane nel mio fascicolo medico diffamando il mio cognome e causandomi ingenti danni. Ecco cosa scriveva la Dott.ssa R. Ugenti il 13-06-2019:

« Nella nota medesima è stato chiesto all’Ordine di comunicare ogni notizia in merito ai fatti e quali iniziative fossero state intraprese.

A seguito di ciò l’Ordine dei Medici di Cosenza con nota del 21 settembre 2028 (all.6) inviata a questo Ministero ha « confermato l’avio da parte dell’ordine delle procedure di Sua responsabilità è competenza » ed ha comunicato che « il caso sarà naturalmente sottoposto al vaglio della competente Commissione Medica di disciplina per le determinazioni finali di competenza della stessa » (Documento allegato. Allego anche una risposta della Dott.ssa Rinaldi del 01-10-2019)

Non ho mai ricevuto la minima risposta malgrado le mie numerose richieste tanto all’Ordine dei Medici di Cosenza quanto ai vari ministeri di competenza, difesa, interno, giustizia e ovviamente salute. Prego dunque l’intervento immediato del Suo ministero per togliere quella infamante diagnosi dal mio fascicolo medico e per punire i colpevoli in modo esemplare.

Per il contesto includo l’esposto del 14 novembre 2022 inviato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Visto la catena delle responsabilità La prego trasmettere la presente al Suo ufficio assieme a quelli di ministri competenti.

Tutti i documenti pertinenti al caso sono disponibili a questo indirizzo elettronico: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

La prego non sottostimare la gravità del caso e i danni da me subiti fin qui. Aspetto con fiducia il Suo intervento e la Sua risposta.

Cordiali saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio, 14 novembre 2022

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2022

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

[email protected]

Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

xxx

Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

XXX

PEC al Presidente del Senato, l’Onorevole Ignazio La Russa.

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data 16 gennaio 2023

Al Presidente del Senato, l’Onorevole Ignazio La Russa,

[email protected]

Oggetto: La mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza e il mio esposto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni del 14 novembre 2022.

Onorevole Presidente La Russa,

Chiedo il Suo intervento immediato preso l’Ordine dei Medici di Cosenza per la mancata risposta alle mie denunce e per avere mentito al Ministero della Salute – allegati – con le conseguenze che il criminale Dr. Curcio non fu disciplinato e che la sua fabbricata criminale diagnosi rimane nel mio fascicolo medico diffamando il mio cognome e causandomi ingenti danni. Ecco cosa scriveva la Dott.ssa R. Ugenti il 13-06-2019:

« Nella nota medesima è stato chiesto all’Ordine di comunicare ogni notizia in merito ai fatti e quali iniziative fossero state intraprese.

A seguito di ciò l’Ordine dei Medici di Cosenza con nota del 21 settembre 2028 (all.6) inviata a questo Ministero ha « confermato l’avio da parte dell’ordine delle procedure di Sua responsabilità è competenza » ed ha comunicato che « il caso sarà naturalmente sottoposto al vaglio della competente Commissione Medica di disciplina per le determinazioni finali di competenza della stessa » (Documento allegato. Allego anche una risposta della Dott.ssa Rinaldi del 01-10-2019)

Non ho mai ricevuto la minima risposta malgrado le mie numerose richieste tanto all’Ordine dei Medici di Cosenza quanto ai vari ministeri di competenza, difesa, interno, giustizia e ovviamente salute. Prego dunque l’intervento immediato del Suo ministero per togliere quella infamante diagnosi dal mio fascicolo medico e per punire i colpevoli in modo esemplare.

Per il contesto includo l’esposto del 14 novembre 2022 inviato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Visto la catena delle responsabilità La prego trasmettere la presente al Suo ufficio assieme a quelli di ministri competenti.

Tutti i documenti pertinenti al caso sono disponibili a questo indirizzo elettronico: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

La prego non sottostimare la gravità del caso e i danni da me subiti fin qui. Aspetto con fiducia il Suo intervento e la Sua risposta.

Cordiali saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio, 14 novembre 2022

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2022

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

[email protected]

Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

xxx

Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

XXX

PEC all’Onorevole Prefetto Vittoria Ciaramella, in persona

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data 24 gennaio 2023

All’Onorevole Prefetto Vittoria Ciaramella, in persona

Gabinetto del Prefetto: [email protected]

Oggetto: La mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza e il mio esposto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni del 14 novembre 2022.

Onorevole Prefetto Signora Vittoria Ciaramella,

In appoggio alla mia richiesta sottolineo la gravissima negazione della giustizia e del mio diritto alla difesa commessa contro di me con la mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza. Questo avviene malgrado il conferimento della protezione dello Stato in presenza di uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Chiedo il Suo intervento immediato preso l’Ordine dei Medici di Cosenza per la mancata risposta alle mie denunce e per avere mentito al Ministero della Salute – allegati – con le conseguenze che il criminale Dr. Curcio non fu disciplinato e che la sua fabbricata criminale diagnosi rimane nel mio fascicolo medico diffamando il mio cognome e causandomi ingenti danni. Ecco cosa scriveva la Dott.ssa R. Ugenti il 13-06-2019:

« Nella nota medesima è stato chiesto all’Ordine di comunicare ogni notizia in merito ai fatti e quali iniziative fossero state intraprese.

A seguito di ciò l’Ordine dei Medici di Cosenza con nota del 21 settembre 2028 (all.6) inviata a questo Ministero ha « confermato l’avio da parte dell’ordine delle procedure di Sua responsabilità è competenza » ed ha comunicato che « il caso sarà naturalmente sottoposto al vaglio della competente Commissione Medica di disciplina per le determinazioni finali di competenza della stessa » (Documento allegato. Allego anche una risposta della Dott.ssa Rinaldi del 01-10-2019)

Non ho mai ricevuto la minima risposta malgrado le mie numerose richieste tanto all’Ordine dei Medici di Cosenza quanto ai vari ministeri di competenza, difesa, interno, giustizia e ovviamente salute. Prego dunque l’intervento immediato del Suo ministero per togliere quella infamante diagnosi dal mio fascicolo medico e per punire i colpevoli in modo esemplare.

Per il contesto includo l’esposto del 14 novembre 2022 inviato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Visto la catena delle responsabilità La prego trasmettere la presente al Suo ufficio assieme a quelli di ministri competenti.

Tutti i documenti pertinenti al caso sono disponibili a questo indirizzo elettronico: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

La prego non sottostimare la gravità del caso e i danni da me subiti fin qui. Aspetto con fiducia il Suo intervento e la Sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio, 14 novembre 2022

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2022

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

[email protected]

Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

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Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

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