Xylella fastidiosa e processionaria.

Posted: 17th Aprile 2015 by rivincitasociale in Ecomarxismo
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Con queste due infestazioni, e con il solito ritardo delle autorità competenti ad intervenir, assistiamo all’inizio della devastazione di una maggiore parte dell’agricoltura e dell’industria boschiva in Italia ed in Calabria in particolare.

In ambedue i casi, lo Stato o la Regione dovrebbe intervenire direttamente in modo urgente e preventivo, senza lasciare gli interventi prigionieri del quadro legale ordinario attuale. Questi scarica le responsabilità su vari soggetti, incluso in modo irreale sui privati, quando è chiaro che gli interventi necessari debbono essere fatti su ampia scala ed in modo coordinato. Si tratta qui di un’emergenza ambientale ed economica da superare con fondi d’urgenza, anche europei.

Rispetto alla Xylella fastidiosa ecco un rapido riassunto del paragrafo principale dell’articolo « Une enquête ouverte après l’identification de la bactérie Xylella fastidiosa à Rungis » Par Rémi Barrouxhttp://www.lemonde.fr/biodiversite/article/2015/04/16/une-enquete-ouverte-apres-l-identification-de-la-bacterie-xylella-fastidiosa-identifiee-a-rungis_4617638_1652692.html

Secondo il ministero dell’agricoltura francese, il 15 aprile scorso fu identificata una piantina di caffè infettata dalla batteria presso un rivenditore di Rungis. « Questa batteria particolarmente pericolosa infierisce notabilmente in Italia sin dal 2010 distruggendo migliaia di ulivi nella Puglia ed nel Sud. Viene trasmessa alla vegetazione da minuscoli insetti vettori. La cicala ad esempio. Il pericolo principale della Xylella fastidiosa è il numero elevato di piante successibili di essere contaminate: ulivi, querce, castagne, oleandri, tutti gli agrumi – limoni, aranci, clementine, ecc. – la vigna, le piante di mimosa o ancora il mirto ed il rosmarino … »

2010!!!

La foresta silana conosce un inizio di infestazione dalla processionaria. (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Thaumetopoea_pityocampa ) Il suo modo di riproduzione sembra farsi con una velocissima progressione geometrica …

Quando si conoscono i vettori di trasmissione si dovrebbe potere agir preventivamente prima di dovere tagliare e distruggere. Per gli ulivi si tratta spesso di piante centenari. I metodi più comuni includono le misure di protezione del tipo francese, le trappole, la lotta biologica con nemici naturali, infine la lotta genetica che interviene sulla fecondità degli insetti ecc., e dunque sulla riproduzione.

Le cose che toccano all’ambiente sono notabilmente transfrontaliere, non possono essere confinate al livello locale oppure nazionale. Ci vuole una supervisione nazionale, continentale e mondiale. In Italia, in casi così gravi, ci vorrebbe anche la possibilità di mobilizzare fondi d’urgenza in modo preventivo, strategia che alla fine costa sempre di meno.

Incoraggio le lettrici e i lettori a commentare, se non altro per divulgare le conoscenze disponibili e lanciare l’allarme prima che gli attuali problemi si trasformino in catastrofe socio-economiche.

Paolo De Marco

Il 17 aprile 2015

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