Commenti disabilitati su Commento rapido sul Bitcoin e le energie dette alternative, 2 dicembre 2020.

Vedi « Il consumo energetico e l’impatto ambientale di Bitcoin », di Redazione Contropiano – Papernest https://contropiano.org/news/ambiente-news/2020/12/02/il-consumo-energetico-e-limpatto-ambientale-di-bitcoin-0134204

Bellissimo articolo. I Bitcoin sono in quantità limitata e il mining dei blocchi rimanenti di questa blockchain costa sempre di più in termine di elettricità necessaria. Rimangono 18.5 milioni di bitcoin da estrarre su un totale di 21 milioni. (1)

Il Bitcoin non deve essere confuso con la « moneta » digitale. Similarmente, questo ultimo termine generico deve distinguere tra moneta, la quale corrisponde alle masse salariali, reale e sociale, e credito, classico oppure speculativo. (2) E vero che il Bitcoin potrà servire come moneta di scambio per comprare merci. Potrà anche servire di base alternativa alla speculazione – ad esempio JP Morgan malgrado qualche problema iniziale. Per costruzione rimane pero un vettore alternativo di riserva di valore come l’Oro, ma si tratta di un supporto molto più suscettibile alle regolamentazioni nazionali mirate a controllare i flussi di capitali in uscita, l’evasione fiscale ed il traffico illegittimo di denaro.

Il caso del Bitcoin da un assaggio delle conseguenze legate allo sviluppo della nuova economia molto più energivora dell’industria classica con le sue data farms, le sue simulazioni, la rete 5G, etc. Le fonti di energia dette alternative e rinnovabili – solare e eolico – sono fortemente sovvenzionate a spese dei consumatori con fatture raddoppiati negli ultimi anni. Questo in parallelo con la mezza a repentaglio della sicurezza dell’approvvigionamento nazionale non erratico necessario alle industrie a flusso continuo oppure alla produzione dell’alluminio, ad esempio il contratto perso anni fa in Sardegna. Intanto tenendo solo conto degli aspetti tecnici, quantità prodotte e produzione erratica, queste fonti alternative non sono all’altezza dei bisogni industriali, economici e di consumo. (3) L’economia riposa sulla trasformazione delle risorse materiali o immateriali, richiede dunque surplus energetici, e surplus alimentari come teorizzato nel mio ecomarxismo.

Notiamo che il Ricovery Fund impone di spendere oltre 1/3 dei fondi disponibili per il rovinoso Green New Deal e i suoi obbiettivi speculativi e anti-CO2. Una ingente percentuale non minima di 20 % viene destinata all’estensione del digitale, in particolare l’istallazione della rete 5G. (4) In modo che per guadagnare qualche green certificati – per inquinare – le imprese più lungimiranti cercano di proteggersi. Così l’ENI propone un progetto di oltre 4 miliardi di euro per sequestrare il CO2 in vecchi pozzi !!! Sappiamo tutti che il CO2, al contrario degli altri gas a effetto serra e sopratutto delle micro-particelle, è benefico per la vegetazione e per le culture. (5) Il metano è da 20 a 60 volte più dannoso del CO2 valutato secondo i criteri osceni del Giec e non sorprende qui la fluttuazione dei numeri dato che i dirigenti hanno deciso di considerare il metano come un gas pulito.

Si poteva invece decidere di sequestrate in questi vecchi pozzi delle alghe e con delle batterie appropriate produrre in modo artificiale e rapido del gas e del petrolio. In questo modo, si riduceva la vulnerabilità energetica del Paese e si riduceva fortemente il costo in termine di bilancia commerciale. Si ci poteva risparmiarci pure certi interventi di stampo neo-coloniale on in zone poco stabili.

Non solo ma, nell’ottica del mio ecomarxismo, la produzione delle alghe a questi fini avrebbe il potenziale di incrementare la nostra economica marittima in un’epoca nella quale la pesca nel Mediterraneo è fortemente limitata e si devono rispettare le zone protette per permettere la riproduzione dei stock. Aggiungiamo che oggi nel mondo si consumano molto più pesci di allevamento non che selvatici, anche se conosciamo tutti i problemi legati a tali produzioni troppo intensive. La produzione delle alghe destinate alla produzione energetica nazionale poteva anche dare luogo alla produzione di alghe a fine alimentare umano – spirulina ecc – oppure dedicata alla produzione di farine per l’alimentazione animale.

Paolo De Marco

Note:

1 ) Vedi What Happens to Bitcoin After All 21 Million Are Mined?  https://www.investopedia.com/tech/what-happens-bitcoin-after-21-million-mined/

2) Per questa distinzione primordiale vedi il mio Compendio di Economia Politica Marxista nella sessione Livres-Books del mio vecchio sito giurassico www.la-commune-paraclet.com

3 ) Non sarà sfuggito a nessuno il fatto che l’ondata ideologica scatenata contro il CO2 e dunque contro il petrolio, aggiunta agli attacchi del Giec con in suoi modelli sempre molto lontani della realtà verificata, coincida con l’esaurimento del vantaggio comparativo conferito alla GB dal petrolio del Mare del Nord. Cosi il baronetto Stern si mise ha cucinare le sue ricette tanto fantasiose quanto le sue assunzioni climatiche di partenza. In questi casi il serpente si morde spesso la coda. Oggi la GB che ha puntato sull’elettricità eolica oceanica è a forte rischio di blackout se un solo di questi parchi venisse a fermarsi. Vedi World’s largest offshore wind farm to pay millions after massive blackout,  Orsted-operated Hornsea 1 to pay £4.5m following probe into outage that hit UK last year, https://www.rechargenews.com/wind/worlds-largest-offshore-wind-farm-to-pay-millions-after-massive-blackout/2-1-731635

Sappiamo pure che i paesi occidentali che credevano di guadagnarsi una egemonia mondiale con i trattati di libero-scambio hanno presto dovuto ricalcolare le loro valutazioni della cosiddetta « interdipendenza asimmetrica ». Avendo perso a questo gioco, in modo ancora più sciocco si stanno inventando una carbon tax come barriera commerciale invisibile diretta contro i paesi emergenti, ma con il potenziale da loro ignorato di distruggere i nostri costi di produzione comparativi. Il giochetto dell’offensiva contro i clorofluorocarburi a favore di Dupont & Nemours che disponeva già di brevetti alternativi per la refrigerazione non è più disponile. In effetti non solo i nuovi processi di refrigerazione sono più nocivi ma per il resto la Cina dispone già di forti vantaggi per tutte le fonti energetiche alternative, incluso nuovi brevetti per l’idrogeno.

4 ) Vedi la critica della Nadef, vedi http://rivincitasociale.altervista.org/la-nota-aggiornamento-al-def-2020-la-strada-verso-la-domesticita-esclusivista-la-schiavitu-lillegalita-generalizzata-14-ottobre-2020/

5 ) Claudio Descalzi « Recovery Plan, l’Eni è in gioco, serve una regia forte e competente », di Stefano Agnoli e Federico Fubini27 nov 2020 , https://www.corriere.it/economia/finanza/20_novembre_27/recovery-plan-l-eni-gioco-serve-regia-forte-competente-dbec7134-30e2-11eb-b439-4fc5a36ba8fd.shtml

Vedi pure : « Enea fa sapere che Anche grazie a queste attività Zecomix è stato inserito come infrastruttura di ricerca nel progetto europeo ‘Eccselerate’, finanziato dall’UE con circa 3,5 milioni di euro nell’ambito di Horizon2020 », https://www.infobuildenergia.it/approfondimenti/carbon-capture-and-storage-css-emissioni-ambiente/#Carbon-Capture-and-storage-in-Italia-Eni-Enea

Vedi pure: https://www.corriere.it/economia/aziende/20_settembre_20/puliti-eni-italia-piu-grande-progetto-stoccaggio-mondiale-co2-d6d8a180-fb55-11ea-a2be-cc6f2f2b148b.shtml

 

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