Commenti disabilitati su Il diritto internazionale non è un diritto esclusivista imperiale. Data 2-6 marzo 2022

Per salvare la Pace in Europa, bastava che uno solo membro della Nato, in primis la Francia potenza nucleare membro permanente del Consiglio di Sicurezza dall’ONU, oppure la Germania riunificata grazie alla URSS nel 1989, avesse avuto la saggezza e l’onesta diplomatica di affermare per iscritto che l’Ucraina neutralizzata e demilitarizzata non sarebbe mai stata ammessa nella Nato. Non solo non fu fatto ma la scelta fu di riarmare l’Ucraina iniziando così il suo inserimento nella Nato e nella UE in violazione del Accordo di Minsk – 2015. Si imponeva così la guerra alla Russia che non potrà mai accettare, visto la ferrea logica della dissuasione nucleare, lo schieramento di armi nucleari capaci di colpire in profondità il suo territorio in meno di 5 a 7 minuti, invalidando così tutti i suoi sistemi di intercettazione come pure l’utilità del « telefono rosso » in caso di errore umano. Witness to the rebirth of the Beast? (*)

Introduzione

La violazione di tutte le procedure scientifiche e dell’etica e gli pseudo-vaccini.

Lo stato di emergenza permanente e l’abuso delle costituzioni e del diritto internazionale: l’interferenza umanitaria, la “guerra” al terrorismo e la dottrina della guerra preventiva.

L’esclusivismo imperiale contro l’ordine multipolare delle Nazioni Unite.

Proclamazione dello stato di emergenza in Italia e riarmo dell’Ucraina.

L’illegalità delle sanzioni e l’esclusione della Russia dal Swift e perché l’Italia ne soffrirà di più.

La Federazione Russa e le sanzioni.

Introduzione

Dopo l’attacco al genoma umano e al quadro epidemiologico delle nazioni, ecco l’attacco neo-fascista – anzi neo-nazi con il « presidente » ebreo-ucraino » – contro lo Stato di diritto, la Costituzione e il diritto internazionale.

Guerra filo-sionista nietzschiana ai popoli: Lo Stato di diritto fu fondato sulla materializzazione della Legge naturale nei diritti individuali e sociali sanciti dalla Costituzione e dalla Carta Universale dei Diritti del 1948, cioè sull’eguaglianza cittadina, e sul principio di sicurezza collettiva sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. Tutti questi testi moderni hanno la medesima origine nella Vittoria comune sul nazifascismo. L’esclusivismo in tutte le sue forme, particolarmente nella sua forma teocratica e di casta, è nemico dell’uguaglianza umana istituita come conseguenza del riconoscimento del predominio legale e istituzionale del popolo sovrano. Nonostante la differenza dei regimi politici moderni, la negazione di questa predominanza porta inevitabilmente alla dittatura e al totalitarismo. E per questo che le nostre costituzioni democratiche avanzate o, nel migliore dei casi, socialiste definiscono delle demo-crazie costituzionali.

La Legge naturale è il prodotto scientifico compiuto delle ricerche che portarono alla filosofia moderna finalmente estirpata dalla sua ganga metafisica e alla « scienza nuova » storica capace di concepire il divenire dell’emancipazione umana fuori di ogni cronologia soggettiva tipica degli storicismi di antiquariato e di ogni narrazione di classe. La scienze è perciò ontologicamente ugualitaria; in effetti, non vi è nessuna possibilità di spazio interpersonale e di discorso senza l’uguaglianza dei locutori.

In queste « Breve » (http://rivincitasociale.altervista.org/sars-cov-2-brevesflash-newsbreve/ ) abbiamo seguito sin dall’inizio dell’attuale sindemia Sars-CoV2 la negazione esclusivista neo-nietzschiana della scienza a favore di una cinica, spietata e criminale narrazione pseudo-scientifica e mediatica, sotto stretto controllo militare, di tutti i presupposti essenziali della scienza in materia di politica vaccinale e di cure sanitarie.

La violazione di tutte le procedure scientifiche e dell’etica e gli pseudo-vaccini.

La metodologia scientifica, la deontologia e l’etica mediche, il Giuramento di Ippocrate, le cure domiciliari precoci – sostituite con la micidiale « vigile attesa » -, la dovuta farmaco-sorveglianza attiva ridotta alla passività, furono spudoratamente violati con la spedita fabbricazione delle pericolose terapie falsamente date come dei « vaccini ». Lo furano altrettanto con la fabbricazione dei pericolosi anti-virali anch’essi proposti in furia e fretta da Big Pharma. Si aggiunge l’aggravate dell’abusiva esclusione di tutti i generici dimostrati molto più efficaci ma poco costosi. Senza questa abusiva e micidiale esclusione di tutte le alternative di cura efficaci non sarebbe stato legalmente possibile autorizzare questa pericolosa sperimentazione di massa pseudo-vaccinale senza precedente. Perciò fu accuratamente coperta dai contratti opachi della von der Leyen malgrado il secreto imposto da Big Pharma sulla composizione chimica dei loro sieri – abuso mai verificato prima -, e malgrado l’abusiva depenalizzazione delle conseguenze mediche ed epidemiologiche altamente prevedibili, incluso quelle legata alla nocività della proteina Spike e alla transcrittasi inversa. ( Vedi la Breve del 4 marzo 2022, in http://rivincitasociale.altervista.org/sars-cov-2-brevesflash-newsbreve/ )

Lo stato di emergenza permanente e l’abuso delle costituzioni e del diritto internazionale: l’interferenza umanitaria, la “guerra” al terrorismo e la dottrina della guerra preventiva.

Oggi ci tocca registrare l’addizionale violazione dello Stato di diritto, della Costituzione, del diritto internazionale e della decenza umana – le regole non-scritte di civiltà – oltre al totalitarismo incarnato dalla gestione militaro-sanitaria dell’attuale sindemia. Il nostro Paese ne sarà la principale vittima all’interno della UE assieme alla Francia e alla Germania. Per quest’ultima, che rimarrà solo rivale europeo del putativo impero sionista nietzschiano da smembrare una volta ritornati alla Nuova Cortina di Ferro, si profila l’interdizione del suo accesso al gas, alle materie prime e ai mercati russo e cinese in modo da indurre una esplosione del suo costo di produzione e la sua rapida deindustrializzazione. Su questa base si potrà allora ritornare al progetto del Segretario al Tesoro Henry Morgenthau prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, cioè « la pastroalizzazione » della Germania ». Infine, con la solita chutzpah esclusivista, si chiederà alla Germania – come fu il caso con la Grecia strangolata dalla Goldman Sachs e dalla UE – di ripagare il debito di guerra ai nuovi « maestri del mondo » quelli che finanziarono Mussolini e Hilter, con i vari Warburg, i Sarfatti e tanto altri. In simile modo, la Francia, che, nel suo candore repubblicano, volle riconoscere l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, dovrà essere punita dai nuovi esclusivisti trionfanti. Questi processi sono già in corso da anni tramite la grottesca sovra-rappresentanza e l’oscena falsa rappresentanza da me denunciata anni fa, ad esempio nel mio Pour Marx, contre le nihilisme (2002)

Il governo italiano vigente, diretto da un banchiere che nessuno di noi a mai eletto, già colpevole dell’instaurazione della dittatura militaro-sanitaria, prosegue nella sua spregiudicata violazione dell’Articolo 11 della Costituzione. Nella sua limpida chiarezza, questo Articolo 11 recita : « L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. »

Ho fatto notare a più occasioni come la seconda parte di questo articolo fondamentale fu arbitrariamente interpretata per cambiare e capovolgere l’ordinamento essenziale della nostra Carta fondamentale. Le limitazioni di sovranità a parità di dignità con gli altri membri possono essere concepite soltanto nel rispetto della legge internazionale cioè, sin dal dopo-guerra, nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei Diritti Individuali e Sociali del 1948. Lasciamo da parte la Nato concepibile unicamente come agenzia di sicurezza collettiva sottratta dal dominio imperiale e piazzata saldamente sotto l’egemonia del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e del suo Segretario Generale e, idealmente, del Comitato di Stato-Maggiore dell’ONU sotto controllo del suo Segretario Generale e del Consiglio di Sicurezza.

La Nato non lo è mai stata, fu, sin dall’origine, il braccio armato dell’imperialismo americano. Questi, dopo avere salvato tanti fascisti e i nazisti, le reincorporava nei suoi Apparti di Stato, in particolare nei servizi militari e di polizia e nello settore missilistico e spaziale in funzione anti-comunista secondo la logica della Guerra Fredda. A tal punto che, nei primi tempi dell’Alleanza atlantica, il governo De Gasperi taceva sulla presenza delle basi militari americane e Nato sul nostro territorio mentre si creavano il Galdio e la rete dei stay-behind. A più forte ragione la Nato non è definitivamente più una legittima agenzia regionale di sicurezza collettiva della ONU, non lo è più sin dalla fine del Patto di Varsavia e dalla sua abusiva estensione fuori zona in violazione del Capitolo VII della Carta dell’Onu e sopratutto sin dalla Dichiarazione della « guerra preventiva » – per definizione illegale – e della « guerra » (?) contro il « terrorismo ». Non solo questo ultimo termine non è definito ma nessuna definizione legale può legittimamente trasferire la « lotta al terrorismo » dalla competenza della giustizia e della polizia a quella delle Forze Armate.

Quando uno Stato, o peggio ancora una alleanza di Stati, proclama la « guerra al terrorismo » e la « dottrina (?) della guerra preventiva » completa con la tortura dei dissidenti sotto controllo medico secondo « l’esempio » israeliano difeso da un Dershovitz a Harvard – pur conservando il suo posto di professore !!! – e da tanti altri, allora proclama la sua volontà di sostituire la Legge naturale, le Costituzioni moderne e il diritto internazionale con il suo diritto unilaterale esclusivista imperiale. Il predominio di uno solo porta con sé la schiavitù di tutti. Si conta allora sull’induzione della servitù volontaria con il ritorno alla deferenza inverso l’« Autorità » – auto-conferita, ad esempio oggi, quella di tanti criminali e incompetenti virologi pieni di conflitti di interesse -, al controllo inquisitoriale dei flussi di comunicazione autorizzati, al ricorso a tanti emuli sviati e senza controllo di Ph. Zimbardo – Abu Grahib non fu il solo caso né il peggiore – e infine all’uso massiccio del Martello Nietzschiano contro tutti i dissidenti attaccati ai principi di uguaglianza democratica e allo Stato di diritto nazionale e internazionale. L’obbiettivo rimane quello teorizzato nel Report from the Iron Mountain, cioè il ritorno ad una società della nuova domesticità e della nuova schiavitù. Serve dunque la distruzione preventiva di tutti i rivali economici e militari, serve la palestinizzazione e la « dalitizzazione » – da Dalit, in India – di tutti i popoli gentili. Oggi, con il micidiale trans-umanesimo vaccinale di Big Pharma, si aggiunge la ripresa moderna della Legge di Manu secondo Nietzsche contro la salute e dunque contro l’indipendenza degli individui e dei popoli. (Vedi « Annexe : Un appel au réveil » in « Nietzsche et le retour du cauchemar éveillé » http://rivincitasociale.altervista.org/nietzsche-et-le-retour-du-cauchemar-eveille/ . Per la versione inglese, vedi « Annexe: Intended as an awakening call »in « Nietzsche as an awakened nightmare » vedi: https://www.la-commune-paraclet.com/livresFrame1Source1.htm#livresbookmark ) Questa strategia è ormai verificata con lo scatenamento della micidiale politica vaccinale a mRNA nel quadro della distruzione della Sanità pubblica secondo i dettati del gran maestro economico ed eugenista filo-semite nietzschiano Ludwig Mises secondo il quale è l’ospedale pubblico a creare la malattia che altrimenti non sarebbe altro che una semplice questione di Volontà- e di accesso alle cliniche private … (vedi la Nota 11 qui : http://rivincitasociale.altervista.org/la-sanita-tra-tagli-e-corruzione-una-vittima-eccellente-del-federalismo-fiscale/ )

L’unico anticorpo a questa patologica perversità masochista esclusivista rimane lo sviluppo al massimo possibile dei diritti fondamentali individuali, sociali, civili e culturali. Alla nuova domesticità e alla nuova schiavitù deve rispondere la spartizione ugualitaria delle ricchezze prodotte ancorata nella spartizione del lavoro socialmente disponibile tra tutte le cittadine.i capaci di lavorare.

Con la fine della Unione Sovietica e del Blocco dell’Est europeo nel 1989-1991 si verificò un lento ma inarrestabile scivolone dalla defunta politica di contenimento tra campi avversari alla rinascita della politica del « roll-back » di Truman e del complesso militaro-industriale conservativo americano, proprio quello che il presidente Eisenhower risentì il bisogno di denunciare pubblicamente prima di partire. Fu un processo surrettizio e calcolato. Questo perché esisteva in Europa e nella Federazione russa l’illusione che si poteva finalmente contare sui « dividendi della pace » liberati dalla fine della Guerra Fredda e dall’estensione del controllo e dalla riduzione globale degli armamenti – Willy Brandt ecc. Su questa base diventava allora possibile concretizzare la « casa comune » europea come incarnazione della legittima « sicurezza collettiva » regionale onusiana sul Vecchio Continente.

Era senza contare sulla patologia imperiale esclusivista la quale continuò a sognare di « roll-back » ma questa volta in posizione di forza sulla base della vecchia opposizione geo-strategica tra massa eurasiatica e corona marittima – Mackinder. Il dominio mondiale diventava l’obbiettivo centrale. In breve, dopo lo smembramento interno della URSS si doveva procedere allo smembramento della Federazione russa. A cominciare con il Caucaso. Con la materializzazione delle nuove Vie della Seta questa patologia esclusivista divenne rabbiosa.

Questo hubris distruttivo impazzì ancora di più con il fallimento della strategia della cosiddetta « interdipendenza asimmetrica » – soft power – nel momento in cui il capitale finanziario speculativo egemonico non fu più in grado di cannibalizzare l’economia reale della Cina e della Russia di Putin come era riuscito a farlo con l’Europa dell’Est e con la Russia di Gaïdar e di Eltsin, oppure oggi con i residui della proprietà e dei servizi pubblici in Occidente. A questo punto il processo di accumulazione del capitale sotto egemonia finanziaria speculativa essendo bloccato, rimane principalmente il gioco di Monoply borsistico e i buyback senza grande possibilità di investimenti produttivi. In modo che, se venisse a mancare la conquista dei mercati dei rivali economici, rimarrebbe solo l’alternativa della spartizione più equa delle ricchezze con la spartizione del lavoro socialmente disponibile, cioè la negazione frontale della follia della disuguaglianza esclusivista sionista neo-nietzschiana. Da qui il « jusqu’au boutisme » guerresco dei neo-nietzschiani.

Fu così scartata sin dall’inizio la costruzione della « casa comune europea » e della sicurezza collettiva onusiana fondata sul controllo e la riduzione degli armamenti e sulla demilitarizzazione dello spazio. Pero, l’Impero esclusivista cercò di mascherare lo spostamento in avanti delle sue pedine con la dottrina della « ingerenza umanitaria » mettendo in ordine di battaglia tante ONG sotto controllo e abusando senza la minima ritenuta di una ONU già messa a male da Reagan – sabotaggio della Conferenza sul diritto del mare, e della Unesco quando voleva istituire uno Nuovo Ordine Mondiale dell’Informazione e delle Comunicazioni, ecc. La società civile internazionale, sotto la forma perversa delle ONG saldamente piazzate sotto controllo nazionale e occidentale, si era espansa molto a scapito delle Agenzie specializzate e neutrali della ONU stessa, come la UNHCR. Questo processo portò fatalmente ad una pericolosa militarizzazione degli aiuti umanitari. Su questa base si poteva allora creare dei conflitti regionali per poi utilizzarli come pretesto a varie intervenzionismi militari imperialisti, in alcuni casi usurpando pure l’Egida della ONU – eg. Bush in Somalia, vedi i testi pertinenti qui : https://www.la-commune-paraclet.com/EPIFrame1Source1.htm#epi )

Fu un lavoro metodico di distruzione di tutti gli ostacoli che potevano complicare la distruzione finale della Federazione russa e della Cina. La Repubblica comunista Iugoslavia disponeva ancora in Europa di una coesione economica e militare capace, malgrado tutte le difficoltà, di offrire un modello alternativo indipendente. Aveva salvato la vita di Madeleine Albright quando bambina scappava dagli artigli dei Nazisti. Sembra che questo aiuto costituì una ragione di più per distruggerla manipolando tutte le sue contraddizioni economiche e facendo rivivere i nazionalismi meno presentabili contro la Repubblica federale serba maggiore garante della coesione iugoslava. Una volta distrutta questa federazione, arrivò il turno della repubblica federale rimanente attorno alla Serbia che si voleva ancora socialista e indipendente.

Per colmo, si inventò pure contro l’esemplare presidente socialista Slobodan Milosevic, abile e generoso negoziatore degli Accordi di Dayton, una « corte internazionale » definita dagli Anglo-Sassoni più svegli come una « kangaroo court ». Fu combinato in violazione flagrante del diritto internazionale, per definizione contrario alle pretese esclusiviste imperiali. Questo da parte di un impero che non ha mai firmato il trattato che istituì la Corte Penale Internazionale e che minaccia « illegalmente » di guerra e di assassinio chiunque pretendesse utilizzare tale corte penale internazionale per processare i crimini dei suoi servizi di sicurezza e dei suoi militari. Quando la comunità internazionale accettò questa violazione, un passo maggiore verso la degenerazione del diritto internazionale e della civiltà umana fu compiuto. Fu una azione gravida di funeste conseguenze. Se non altro perché le nostre costituzioni moderne, la Dichiarazione Universale dei Diritti Fondamentali e la Carta della ONU non sarebbero mai state sancite senza il contributo determinante della Resistenza comunista, incluso quella dei comunisti iugoslavi. Da allora anche una Albright può affermare senza arrossire che Stalin e i comunisti erano peggiori di Hitler. Tradotto, il nuovo levitico imperiale prende il passo su queste carte ormai « obsolete ». L’ebreo-ucraino continua sul filo di questa infamia facendo l’apologia del nazionalista nazista Bandera, oggi presentato come un combattente anti-comunista, e quella dei nuovi battaglioni nazisti ucraini attuali, come il Battaglione Azov, primo sostengo del suo governo tipico frutto putrefacente dell’illegittimo « regime change » pagato a colpi di miliardi di dollari dall’ambasciatrice ebrea-americana Nuland. Proprio quella signora ormai famosa per il suo « F*ck the EU!.»

L’impunità è sempre la via più corta verso le peggiori patologie criminali. Fu così anche in questo caso. Basta ricordare i bombardamenti ricorrenti dei civili palestinesi nei Territori Occupati da parte degli Israeliani, senza parlare dei numerosi crimini di guerra di Sharon, dei suoi successori e da vari sui predecessori, oppure quelli commessi dagli Americani in diretta applicazione della teoria del generale fascista italiano Giulio Douhet, messa in pratica a Guernica … Così, a parte il pesante bilancio di assassini a distanza dal « democratico » Obama, il costo di questa ingerenza umanitaria fu altissimo per le vittime, sopratutto le vittime innocenti.

Ogni Europeo avrà ancor in mente il martirio dei Iugoslavi durante i bombardamenti indiscriminati. Quelli sul Kosovo e la Serbia durarono 78 giorni e fecero oltre « 2 000 morti e 400 000 sfollati nel 1998. » ( https://savoirs.rfi.fr/fr/comprendre-enrichir/geopolitique/1999-les-bombes-de-lotan-tombaient-sur-la-serbie )

Era solo l’inizio del nuovo metodo operazionale dell’impero filo-sionista nietzschiano. Ecco il bilancio della cosiddetta « guerra al terrorismo » e della « guerra preventiva » a difesa del putativo Impero :

« Costs of the 20-year war on terror: $8 trillion and 900,000 deaths », A report from the Costs of War project at Brown University revealed that 20 years of post-9/11 wars have cost the U.S. an estimated $8 trillion and have killed more than 900,000 people. In https://www.brown.edu/news/2021-09-01/costsofwar

« What Did the U.S. Get for $2 Trillion in Afghanistan? », By Sarah Almukhtar and Rod Nordland, Dec. 9, 2019, https://www.nytimes.com/interactive/2019/12/09/world/middleeast/afghanistan-war-cost.html#:~:text=All%20told%2C%20the%20cost%20of%20nearly%2018%20years,it.%20The%20Taliban%20control%20much%20of%20the%20country.

Invece, per quello che riguarda quello che un ex-ambasciatore qualificò di « shitty State », culla nella rinascita razzista teocratica esclusivista moderna, le ultime possibilità di pace sembrano essere evaporate. C’è chi cerca di proporre uno unico Stato per tutto il territorio della Palestina storica e, nello stesso fiato, tace in modo studiato la legge del 19 luglio 2018 che istituisce uno « Stato ebreo », cioè l’Apartheid ufficiale. Si tratta di uno regime che non ebbe futuro nell’Africa del Sud e meno ancora nello pseudo-Stato di parassiti assistiti israeliani. A parte i principali interessati che fanno finta di non sapere, tutti sanno che questi putativi « maestri del mondo » (!) che farebbero ridere di buon cuore Svetonio e l’Imperatore Tito, non sopravviverebbero più di qualche settimane senza gli aiuti annuali multimiliardari civili, commerciali e militari in provenienza dagli Stati Uniti e dalla UE, alla faccia dei loro propri disoccupati e precari, e alla faccia del tradimento delle loro costituzioni repubblicane ugualitarie …

(Vedi : a ) « Why Israel is an apartheid State », https://www.jonathan-cook.net/2018-03-18/why-israel-is-an-apartheid-state/

b ) « It is not only about Al Quds/Jerusalem and Palestine but about human equality and democracy December 5, 2017 » , http://rivincitasociale.altervista.org/it-is-not-only-about-al-qudsjerusalem-and-palestine-but-about-human-equality-and-democracy-december-5-2017/

c ) : « Self-separation the United States and Israel leave Unesco : good-riddance », http://rivincitasociale.altervista.org/self-separation-the-united-states-and-israel-leave-unesco-good-riddance/

Al suo apice questa fu l’epoca dei « pitre », i tanti « nouveaux philosophes » guerrafondai di salotto in linea con il Mossad, la CIA e la NSA. Ora sono arrivati i « nuovi economisti » della micro-economia senza macro-economia ideata per i bisogni della « global private governance » delle banche e delle transnazionali apolidi – ad esempio, il patetico Jean Tirole, quello di 4 grandi idee per 4 grandi catastrofi: la deregolamentazione finanziaria e la crisi delle subprime; la nuova teoria anti-monopolista idonea alla auto-regolamentazione delle transnazionali in particolare le Gafam senza la minima ingerenza, nemmeno fiscale, degli Stati; il contratto unico materializzato nel Jobs Act italiano e nella Loi Travail francese, e, ultimamente, la revisione del sistema di assicurazione disoccupazione contro gli interessi dei precari e dei lavoratori in generale … Non c’è limite a queste regressioni neoliberali monetariste filo-sioniste nietzschiane.

L’esclusivismo imperiale contro l’ordine multipolare delle Nazioni Unite.

Preme sottolineare e denunciare qui una illusione buonista comune anche nei regimi ufficialmente anti-capitalisti oppure semplicemente quelli a economia mista ma con uno attaccamento manifesto allo Stato sociale e allo suo continuo sviluppo. Si pensa che è possibile ragionare con questi esclusivisti per portarli ad accettare un sistema multipolare rispettoso della Carta dell’ONU e dunque della pluralità dei regimi e della non-ingerenza negli affari interni dei Stati sovrani. Siamo qui in presenza di uno sbaglio mortale. Come dimostrato dal regime fascista italiano e poi dal regime nazista hitleriano, l’accumulazione capitalista deve distruggere tutti i limiti alla sua espansione. Quando questa espansione viene bloccata, le pretese liberali classiche – l’uguaglianza formale tra capitalisti garantita dal regime di concorrenza legittimato con la democrazia pluralista formale borghese – cioè le pretese di uno John Stuart Mill – On liberty – sono subito defenestrate a favore del corporativismo fascista, cioè della regressione verso lo sfruttamento dell’Uomo da parte dell’Uomo ante-capitalista, o più esattamente a-capitalista cioè esclusivista nietzschiano. No per niente Rosa Luxemburg notava l’alternativa offerta ai popoli « Socialismo o barbarie ». Preme dunque accelerare la costruzione di un sistema internazionale parallele.

In effetti, la lealtà ultima dei capitalisti va alla difesa della loro proprietà privata dei mezzi di produzione non alla democrazia formale borghese o alla Carta dei diritti. Sono dunque sempre inclini a « ritornare » indietro, e perciò a infeudarsi all’impero neo-nietzschiano per eccellenza. Questa tendenza delle classi dirigenti si verifica sempre quando la forza delle masse popolari non sa opporsi. Mao Zedong l’aveva teorizzato con esattezza quando integrò la borghesia anti-imperialista nazionale, inquadrata dalla pianificazione e dalla predominanza del credito pubblico, nella Assemblea popolare nazionale ma non nel Partito. In effetti, il generale De Gaulle fece la stessa cosa in una forma diversa con la pianificazione à la francese dell’economia mista saldamente appoggiata sul credito pubblico gestito dalla Banca Centrale pubblica, e con il rafforzamento degli Apparti di Stato con les Grandes Ecoles, cioè la materializzazione – anche colorita da aspetti di classe – di una autentica meritocrazia fondata sulla Legge dei Grandi Numeri tramite i concorsi nazionali, invece della balorda auto-selezione privata dei soliti sovra-rappresentati nelle loro università private finanziate con fondi pubblici. L’Unione Sovietica da parte sua fu distrutta dall’interno quando la lealtà dei sovra-rappresentati passò dal comunismo – che gli aveva tirati dagli artigli del nazi-fascismo – allo pseudo-Stato israeliano nato grazie all’appoggio di Stalin nel 1948. Stalin lo pagò poi tipicamente con la sua vita alle mani dei suoi assassini ebrei e associati. La Unione Sovietica fu infine la vittima della sovra-rappresentanza e della falsa rappresentanze di questi sovra-rappresentati sopratutto quando Liberman e Chruščëv introdurranno il capitalismo sotto forma del socialismo marginalista distruggendo la coesione sovietica dall’interno – vedi « Il socialismo marginalista o come incatenarsi se stessi nella Caverna capitalista » in https://la-commune-paraclet.com/EPIFrame1Source1.htm#epi . Vedi pure « La transizione al socialismo e la pianificazione centrale liquidazione definitiva delle falsificazioni malevole specialmente quelle di Ch. Bettelheim », 21 giugno 2021/ in http://rivincitasociale.altervista.org/la-transizione-al-socialismo-e-la-pianificazione-centrale-liquidazione-definitiva-delle-falsificazioni-malevole-specialmente-quelle-di-ch-bettelheim-21-giugno-2021/

Infine dei conti, il regime di predilezione dei filo-sionisti nietzschiani attuali per i popoli gentili è il « ritorno » al fascismo » italiano prima delle leggi razziali del 1938, regime dove dominavano assieme alla Sarfatti, finanziere e amante di Mussolini. Per loro stessi, preferiscono il regime teocratico di Apartheid israeliano a favore delle 12 tribù, le quali pero non tutte uguali tra loro: in effetti, i rabbini continuano a distinguere le tribù nell’anagrafica con dei puntini differenziati davanti ai nomi. Chi ha parlato di « Animal Farm » e di Grande Inquisitore à la Dostoevskij?

Proclamazione dello Stato di emergenza italiano e riarmo dell’Ucraina.

L’Ucraina non fa parte né della Nato, né dalla UE. Perciò, questo proclamo bellicoso non si appoggia sopra nessuna ragione legale, getta solo benzina sul fuoco. Lo fa in modo calcolato per sottomettere il popolo italiano sovrano ad un nuovo regime di emergenza fine al 31 dicembre 2022. Questo regime sarà in seguito puntualmente prorogato con la scusa del conflitto ucraino o con quella del Covid – il prof. Raoult ha già parlato dell’esistenza di una variante ricombinante tra Delta e Omicron – oppure con tutte le due le scuse simultaneamente. Rimane però che l’Articolo 11 della nostra Costituzione ripudia la guerra quando non è una guerra difensiva sul territorio nazionale e non laccia nessuno dubbio sul suo ripudio « come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.»

Quando un governo mal eletto, e, per quello che riguarda il suo Presidente del Consiglio, privo di ogni mandato conferito dalle elettrici e dagli elettori, dichiara volere spedire armi ad un Stato in guerra e fa votare il Parlamento per andare avanti, commettono ambedue una gravissima e intollerabile violazione della lettera e dello spirito della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza. (1) Lo fanno in favore di uno Stato oggi sotto la presidenza di un ebreo-ucraino appoggiato su un governo e delle milizie apertamente neo-nazi, uno Stato da 8 anni in guerra aperta contro il suo proprio popolo nel Donbass.

Molti di noi non provano più la minima sorpresa davanti tali strappi costituzionali e di civiltà visto l’avanzato decadimento istituzionale della nostra Repubblica e di tutte le sue istanze garanti. Rimaniamo sbalorditi dal fatto che nessuno abbia sollevato la questione costituzionale presso le istanze competenti prima e dopo il voto. Sarebbe il caso di impugnare legalmente questa scellerata e a-costituzionale decisione, chiedendo pure le dimissioni immediati del governo e dei parlamentari che hanno osato calpestare la nostro Costituzione ontologicamente anti-nazi-fascista. L’intollerabile non può mai essere tollerato.

Se è vero che, come tanti cani di Pavlov, tutti gli esclusivisti, filo-sionisti o altro, fanno del loro meglio per dare prove di appartenenza alle nuove « elite » globali ponendosi aldilà del Bene e del Male, e pure vero che questa criminale perversità patologica è ripudiata dalla nostra Costituzione. La quale fu tutta scritta contro essa e non solo l’Articolo XII delle Disposizioni transitorie e finali il quale recita: « E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dalla entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista. »

L’illegalità delle sanzioni e dell’esclusione della Russia dallo Swift e perché sarà l’Italia a soffrire di più.

Vedi ad esempio la lista delle banche più colpite in «These Are The Global Banks With The Largest Exposures To Russian Sanctions », by Tyler Durden,  Monday, Feb 28, 2022 – 02:05 PM, https://www.zerohedge.com/markets/these-are-global-banks-largest-exposures-russian-sanctions

Citazioni tradotte :

« ” I dati dell’EBA mostrano che le banche con la maggiore esposizione verso la Russia sono (al 06/21):

UniCredit: esposizione totale di 13,7 miliardi di euro (di cui 1,2 miliardi di euro di governo, 12,6 miliardi di euro di Retail & Corporate) pari all’1,6% dell’esposizione totale.

Société Générale: Esposizione totale di 14,3 miliardi di euro (di cui 2,5 miliardi di euro governativi, 11,8 miliardi di euro Retail & Corporate) pari all’1,7% del totale.

Raiffeisen Bank International: Esposizione totale di 14,3 miliardi di euro (di cui 2,4 miliardi di euro governativi, 11,9 miliardi di euro Retail & Corporate) pari al 9,3% dell’esposizione totale.

(…)

L’esposizione delle banche statunitensi verso la Russia è limitata, con solo Citigroup che ha un’esposizione materiale, a 5,5 miliardi di dollari, che equivale a soli 30 pb dell’esposizione globale totale per C. Questo si suddivide come segue: 2,3 miliardi di dollari di prestiti ICG, 0,7 miliardi di dollari di prestiti GCB, 0,8 miliardi di dollari di impegni non finanziati, 1,6 miliardi di dollari di titoli di investimento e 100 milioni di dollari di attività del conto commerciale (al 3Q21).

Mentre altre banche statunitensi a grande capitalizzazione non misurano l’esposizione alla Russia, le informazioni forniscono le loro 20 principali esposizioni nazionali, e la Russia non è sulla lista per nessuno di loro. Sulla base di queste esposizioni nazionali, sappiamo che l’esposizione del 4Q21 è <4,9 miliardi di dollari per JPM, <3,5 miliardi di dollari per BAC, <2,6 miliardi di dollari per MS, <1 miliardo di dollari per WFC. ” »

Il sistema Swift non è altro che un sistema di messaggerie tra banche. Poterebbe facilmente essere sostituito con una semplice email o un fax per effettuare un trasferimento da uno conto bancario ad un altro. In oltre, esistono già dei sistemi alternativi come il sistema russo – SPFS – e il sistema cinese – CIPS – senza parlare delle linee di credito bilaterali in monete nazionali per coprire l’import-export tra paesi senza dovere utilizzare il dollaro americano, oppure l’euro. Il problema viene dalle sanzioni – esclusione di banche, di imprese, di associazioni ecc – e dalla illegale imposizione della extraterritorialità imperiale aggiunta a queste sanzioni. L’extraterritorialità, in particolare, è contraria alla legge internazionale e alle regole della OMC e deve essere contestata legalmente se non altro per legittimare le necessarie contro-misure o « countervailing duties ».

A questo gioco, necessario agli Stati-Uniti per recuperare il mercato europeo, uno dei più grandi e solvibile al mondo, per le loro banche e imprese, l’Italia ne esce distrutta. Fu cosi dopo le prime sanzioni del 2014 e sarà ancora peggio oggi con una Italia de facto insolvente anche con il Recovery Fund, che comunque dovrà essere rimborsato a cominciare dal 2026 sapendo che il Fiscal Compact, già impossibile da rispettare prima della crisi militaro-sanitaria, ritornerà ad applicarsi a partire del 1 gennaio 2023 in una situazione insostenibile dal punto di vista finanziario. « Le date non sono casuali: l’introduzione delle sanzioni alla Russia da parte dell’Unione europea risale infatti al marzo del 2014. Da allora, il calo delle esportazioni italiane verso Mosca è stato costante, e le mancate entrate, dal 2014 al 2017, ammontano a oltre 10 miliardi di euro. » in https://www.tpi.it/2018/03/28/sanzioni-russia-costo-italia/ (Citato nella Nota 2 qui : « Extraterritorialità, legalità necessarie contro-misure » maggio-giugno-2018/ in http://rivincitasociale.altervista.org/extraterritorialita-legalita-necessarie-misure-maggio-giugno-2018/ )

La Francia di Macron, Rothschild, del Crif e associati sta accelerando nella sua emulazione del « modello italiano » ovviamente con medesimi risultati. Per parte sua la Germania ha intelligentemente saputo, fin qui, escludere il gas e le banche necessarie per pagare il gas e certe materie prime. Ecco perché emerge una isteria nell’asso Washington-Tel-Aviv-Londra per sanzionare pure il gas russo che loro non comprano. Siamo allora sicuri che è solo la Russia e non la UE il bersaglio dell’asso Washington –Tel Aviv-Londra e della sua volontà di infeudare tutti nel suo nuovo Cocom sotto dominio?

Sembra che ci sia uno sforzo per infeudare quello che rimane della coesione europea malgrado la preminenza della « pivate global governance » sulle residuali tariffe e sulle abortite Preferenze comunitarie, nel vecchio quadro zombie della European Free Trade Association che non ha mai cessato la sua guerra contro l’integrazione europea, anche in modo deviato tramite i nuovi trattati di libero-scambio completi con i loro tribunali di risoluzione dei conflitti eretti a protezione delle transazionali contro i Stati sovrani. Vedi « Il progetto dell’area di libero scambio era inteso come un motore di guerra contro la CEE, ma fallì in questo senso e l’EFTA divenne piuttosto un peso per la Gran Bretagna. I negoziati per un avvicinamento tra CEE ed EFTA furono fermati dal primo veto del generale de Gaulle (novembre 1958), un episodio dimenticato ma significativo » in « La Grande-Bretagne et la communauté économique européenne (1958-1963) », Anne Deighton, in https://core.ac.uk/display/19401601

La Federazione Russa e le sanzioni.

Dopo le sanzioni del 2014, la Federazione russa seppe ricostruire la coesione macro-economica della sua Formazione Sociale re-industrializzandosi e riacquistando la sua sovranità alimentare. Lo farà ancora di più e con più grande facilità oggi, sopratutto se saprà restituire il suo ruolo pubblico alla sua Banca centrale. Tale urgente azione, non solo riabiliterebbe il credito pubblico nel quadro della pianificazione strategica socio-economica e della sua inserzione nell’Economia Mondiale, ma limiterebbe al massimo, nel quadro di una economia mista, i flussi di riserve monetari e di capitali verso l’estero quando non servono all’economia reale. In particolare, si cesserebbe di emettere Buoni del Tesoro russo sul mercato finanziario internazionale. Questo porta alla schiavitù dell’indebitamento pubblico e para-pubblico. Questo debito pubblico deve essere comprato dalla Banca Centrale pubblica direttamente sul mercato primario. Si deve pure riabilitare il salario differito assieme all’afferrante anti-dumping per finanziare il Sistema di Previdenza e di Assistenza pubblico il più esteso possibile secondo le possibilità offerte dal livello della competitività macro-economica della Formazione Sociale. All’ora della regressione filo-sionista nietzschiana in Occidente, la lotta di civiltà moderna si vince o si perde su questo terreno. Tutto questo è già perfettamente teorizzato nella Federazione russa come dimostra questo articolo : « Black box defense for the Russian Economy », in Dances With Bears » BLACK BOX DEFENCE FOR THE RUSSIAN ECONOMY – DOLLAR DEBT REPAYMENTS BLOCKED; GAS AND OIL DELIVERIES TO GERMANY STOPPED; OLIGARCH ASSETS NATIONALIZED (johnhelmer.net) (2)

Paolo De Marco

Note :

*) Sulle promesse americane e europee di non allargare la Nato alle Repubbliche dell’ex-URSS sulla frontiera della Federazione russa, promesse spudoratamente tradite sin dal 2014-2015 con il « regime change » di Maïdan e con gli 8 anni di presa in giro diplomatica dei Russi con l’Accordo di Minsk, vedi:

a ) Record of conversation between Mikhail Gorbachev and James Baker in Moscow. (Excerpts) https://nsarchive.gwu.edu/document/16117-document-06-record-conversation-between ; b ) « Les révélations de Roland Dumas sur les négociations autour de l’OTAN en 1991 » in https://www.youtube.com/watch?v=uDyfjfbfSyo

e c ) la Breve del 27 febbraio 2022.

1 ) « Stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022, quali aiuti l’Italia fornirà all’Ucraina e cosa cambia », Ecco gli aiuti destinati all’Ucraina da parte dell’Italia, nell’ambito dello stato di emergenza dichiarato fino al 31 dicembre 2022, Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il: 01-03-2022 10:37 , https://notizie.virgilio.it/stato-di-emergenza-fino-al-31-dicembre-2022-quali-aiuti-italia-fornira-ucraina-cosa-cambia-1523085

2 ) Citato in « Escobar: How Russia Will Counterpunch The US/EU Declaration Of War », by Tyler Durden,  Saturday, Mar 05, 2022 – 07:00 AM,  Authored by Pepe Escobar via The Saker blog, https://www.zerohedge.com/geopolitical/escobar-how-russia-will-counterpunch-useu-declaration-war

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