Commenti disabilitati su IL CREDITO SENZA COLLATERALE NELL’ERA DEI TASSI DI INTERESSE REALI NEGATIVI, 29 ottobre – 7 novembre 2022

Per un nuovo partito del Benessere sociale, della crescita qualitativa, della scienza e contro tutte le narrazioni esclusiviste.

Per il contesto, vedi:

1)      « Credit without collateral: The unlikely philo-Semite Nietzschean sequel to Bretton Woods.» March 20, 2008

2)      «The Treasury and the Fed: Epilogue to my earlier essay ”Credit without collateral”», April 1st, 2008

(Accesso libero nella sezione International Political Economy dell’ex sito sperimentale www.la-communie-paraclet.com )

Indice

L’evoluzione del “credito senza collaterale”

Attuali strategie per Regno Unito, UE, Spagna e Stati Uniti.

Linee Swap e aumento dei DSP.

Appendice: Commento alla riunione del FOMC del 4 maggio 2022.

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L’evoluzione del “credito senza collaterale”.

Sta sorgendo una nuova era di speculazione egemonica; si basa su un nuovo scollamento tra l’inasprimento delle condizioni del credito e il continuo dumping della liquidità da parte delle banche centrali, nonostante le precedenti speranze di imporre un QT per normalizzare i bilanci. Si aggiunge alla contraddizione esistente che oppone l’economia reale all’economia speculativa. Sarà sfumato secondo le condizioni prevalenti in ogni zona monetaria gestita dal dogma monetarista neoliberista ma, alla fine, indurrà le stesse contraddizioni in ognuna di esse.

Le richieste di margine o margin calls diventano catalizzatori pericolosi mentre la spirale inflazionistica composita impone la sua logica in un ambiente narrativo accademico, economico e politico tagliato fuori dalla realtà. Le valutazioni dei CDS risentono immediatamente della differenza tra il valore nominale e quello effettivo degli asset. Ciò avviene in un contesto di totale finanziarizzazione dell’economia e di totale asservimento delle politiche fiscali e di bilancio ai mercati speculativi globali.

Per aggiungere la beffa al danno, le classi dirigenti, che sono ben consapevoli della loro inesistente comprensione dei fenomeni inflazionistici, sono comunque disposte a scaricare il costo della lotta all’inflazione CPI sulle spalle dei comuni cittadini e lavoratori. Pertanto, le attività finanziarie sono automaticamente indicizzate mentre i salari no lo sono, ad eccezione di quelli degli alti dirigenti economici e politici. Questa insensata scelta ideologica si aggiunge alla suddetta discrepanza tra valore nominale e valore reale.

Siamo felici di costatare che anche l’ex capo dell’FMI, Jacques de Larosière, ha sottolineato l’incidenza dei tassi reali negativi, sostenendo che l’inflazione elevata è una tassa per i meno fortunati. Con grande realismo osserva che il capitale speculativo contribuisce poco alle attività produttive: “Jacques de Larosière: “L’inflazione è una tassa che colpisce i più sfortunati!”, Boursorama, https://www.youtube.com/watch?v=_qdQHcHtXyI

La controriforma neo-conservatrice, neoliberista e monetarista lanciata da Volcker-Reagan nel 1979-1982 culminò nella struttura finanziaria che ho soprannominato “credito senza collaterale”. Fu inaugurata dall’abrogazione del Glass Steagall Act del 1933 nel 1999. Ciò portò rapidamente alla crisi dei subprime del 2007-2008. In sintesi, il coefficiente prudenziale bancario è stato de facto sostituito da un piano di salvataggio permanente sotto forma di QE e altre liquidità, che si aggiunge alla copertura del debito che viene dedotta dalle tasse, trasformando così la Banca Centrale in un coefficiente prudenziale de facto. Questo sistema lascia ora il posto a una nuova era di finanza speculativa egemonica, quella del “credito senza collaterale” che si sta ora verificando in un ambiente caratterizzato da ampi tassi di interesse reali negativi che sono ideologicamente, anche se assurdamente, motivati dalla necessità di abbattere un IPC sempre più in aumento, ignorando pero l’inflazione importata e organica.

Suppongo che l’ultimo chiodo nella bara del “credito senza collaterale” potrebbe essere un “people’s QE ” generalizzato, cioè un “QE popolare”. Nel contesto italiano, ho già avvertito che la “politica dei ristori” sviluppata durante la crisi del Covid auto-inflitta rischia di diventare permanente. La sussistenza minima per le masse e le politiche trans-umaniste sembrano essere la via moderna verso la già annunciata “nuova domesticità e nuova società schiavista”.

Il sistema finanziario capitalista confonde molte realtà e concetti fondamentali. Non distingue tra denaro e credito, ma li raggruppa in un assurdo “flusso di reddito”o « income stream » fisheriano gestito dallo “spirito di acquisizione” capitalista che si presume universale e perenne in base a due considerazioni di investimento, vale a dire il rischio e il tempo. La casalinga, il casalingo, l’operaio, la classe medio-bassa, l’amministratore delegato e il direttore finanziario, sono tutti concepiti come investitori tenuti a gestire il loro “flusso di reddito” o « income stream », qualunque esso sia. Imparando dal Black Friday e dalla Grande Depressione, il sistema una volta distingueva tra banche di deposito e banche commerciali grazie al Glass Steagall Act del 1933, ma ora questo è un ricordo del passato. Trump ha persino aggiunto acqua al già annacquato Dodd-Frank. Moscovici et al. hanno fatto lo stesso nella zona euro, confermando così il consolidamento del regime speculativo del “credito senza collaterale”.

Mentre il tasso d’interesse classico è sempre detratto dal profitto, il tasso d’interesse speculativo è legalmente istituito come legittimo saggio di profitto a scapito dell’industria e dell’economia reale in genere che essa cannibalizza con il suo Roe ed Ebitda insostenibili. Infatti, il paradigma borghese in tutte le sue forme non riesce nemmeno a distinguere tra “economia reale” ed “economia speculativa”. Quest’ultimo stato segnato dalla speculazione dovrebbe essere transitorio e quindi condurre più rapidamente all’equilibrio, nozione centrale nella teoria del “capitale efficiente”; le variazioni sono attribuite a cause marginali come la disinformazione e le scelte comportamentali.

Questo è molto problematico. La confusione tra moneta e credito impedisce ogni comprensione scientifica della sfera economica e in particolare delle inflazioni (al plurale). Il denaro in circolazione dovrebbe corrispondere alla massa salariale, male approssimata dal CPI, cioè alla massa salariale reale la quale, in un sistema ottimale di occupazione a tempo pieno in situazione di pieno impiego, è necessaria e sufficiente per consentire tutti gli scambi coinvolti nella riproduzione del sistema economico, sia esso un equilibrio stazionario o un equilibrio dinamico. Così, in un contesto di piena occupazione, i salari per le loro rotazioni sono pari al valore di scambio di tutti i mezzi di produzione e dei mezzi di consumo scambiati durante un ciclo di riproduzione necessario per garantire la riproduzione. Non c’è inflazione strutturale. (Vedi il Compendio di Economia Politica Marxista). La produttività è la principale legge del movimento del capitale; alimenta la concorrenza capitalistica ma, così facendo, “libera” parte della forza lavoro, provocando così livelli di disoccupazione che non sempre possono essere assorbiti dai settori nuovi o intermedi. Oggi, questi due tipi di settori sono prevalentemente ad alta intensità di capitale, il che rende ancora più difficile qualsiasi aggiustamento intersettoriale.

In ogni caso, i disoccupati – e la popolazione inattiva in generale – devono restare in vita, da qui la questione di chi si occupi di questa necessità e di come sia assicurata la loro “sussistenza” (« livelihood » secondo Polanyi). Il salario reale, più l’importo speso per la sussistenza del lavoro inattivo, costituisce la massa salariale sociale. Il rapporto tra la massa salariale sociale e la massa salariale reale definisce il tasso di inflazione strutturale, l’unica vera e diretta forma di inflazione monetaria. Quando la massa salariale sociale è finanziata organicamente dai contributi previdenziali prelevati per finanziare i 5 rami della Previdenza Sociale, non viene indotta alcuna inflazione strutturale. Quando invece la “sussistenza” della forza lavoro inattiva è assicurata dalla stampa di moneta, quindi dal debito pubblico, compare un’inflazione strutturale che si trasforma rapidamente in una spirale inflazionistica.

Al loro apice, lo Stato Sociale europeo – e il Welfare State anglosassone hanno raggiunto quasi la piena occupazione a tempo pieno, ad eccezione di un tasso di disoccupazione frizionale o stagionale. In un simile contesto, con l’ausilio del credito pubblico e della pianificazione che induce maggiore competitività macroeconomica che a sua volta induce maggiore produttività microeconomica condivisibile, è facile progettare cicli ricorrenti di riduzione del tempo lavorativo, sia abbassando l’età pensionabile, sia accorciando la settimana lavorativa o aggiungendo giorni festivi e ferie retribuite. (Vedi il mio Tous ensemble)

Oltre all’inflazione strutturale, ne esistono altre due forme principali: l’inflazione importata, che potrebbe essere gestita dal tasso di cambio della moneta nazionale e/o dalle tariffe doganali, e l’inflazione organica, che si riferisce a situazioni in cui il prezzo si discosta sistematicamente dal valore di cambio sottostante. È il caso, ad esempio, dell’odierna concorrenza imperfetta indotta dai Gafam e da altre grandi imprese transnazionali che possono imporre le proprie condizioni, modificando così l’intera struttura dei prezzi relativi in una data formazione sociale.

Il sistema bancario e finanziario è ulteriormente distorto quando la speculazione diventa egemonica, nel senso che il tasso di interesse speculativo è ora legalmente trattato come un legittimo tasso di profitto. Quindi, invece di essere detratto dal profitto come lo sarebbe qualsiasi interesse, costringe il sistema a tendere verso un tasso medio di profitto attraverso la mobilità del capitale – che viene accresciuto dalla finanziarizzazione dell’economia e dal predominio del mercato azionario. Ciò avviene naturalmente a scapito dell’industria, anzi di qualsiasi attività economica che richieda investimenti a lungo termine.

Inoltre, l’egemonia della finanza speculativa invalida irrimediabilmente il sistema bancario a riserva frazionaria che è il meccanismo interno di controllo cibernetico del capitalismo. L’altro meccanismo assume la forma di crisi ricorrenti chiamate Business o Trade Cycles che, di volta in volta, purgano il sistema dai suoi eccessi. La cosiddetta “mano invisibile” del mercato, guidata dal movente del profitto individuale dell’avidità capitalista, induce enormi sprechi e cattiva allocazione delle risorse, producendo così espansioni speculative in alcuni settori che si accompagnano a forti contrazioni in altri settori; epurazioni ricorrenti sono quindi inevitabili e necessarie per riequilibrare il sistema. Ma sono escluse dagli attuali continui salvataggi. Le crisi strutturali del modo di produzione capitalistico sono invece causate dall’introduzione e dalla massificazione di ondate successive di tecnologia; questo è il vero cuore dei lunghi cicli di Leontief.

Nell’economia borghese dominante, il risparmio depositato dalle famiglie così come la crescita economica anticipata dal credito sotto forma di investimento, e più in particolare dal credito speculativo con tutti i suoi strumenti derivati, sono confluiti in una stessa cosiddetta “banca universale”. Ciò indebolisce il sistema di riserva frazionaria rendendolo meno affidabile. Tuttavia, non appena la Banca Centrale accetta di salvare gli attori speculativi vulnerabili, il meccanismo di controllo cibernetico svolto dal rapporto prudenziale scompare e viene sostituito dal ricorrente intervento della Banca Centrale. Durante i primi anni della controriforma neoliberista monetarista di Reagan, Orange County affondò e il governo federale e la FED furono costretti a riparare i danni causati dalle casse di risparmio e prestiti – Saving and Loans – a un costo – inaudito all’epoca – quasi la metà di un trilione di dollari. In retrospettiva questo sembra benigno! Confrontalo con i ricorrenti salvataggi della FED o della BCE, quest’ultima partendo dal cosiddetto intervento transitorio iniziale – 12 mesi! – Facility 1 e 2, EFSF, ESM, OMT, LTRO, TLTRO 1, 2, 3, APP, PEPP, ESM simile al FMI dell’UE e Nuovo strumento anti- frammentazione o dello strumento di protezione della trasmissione, ecc. È dubbio che questo ITP trasferirà mai più credito all’economia reale rispetto agli strumenti precedenti: come sappiamo, le LTRO di Draghi sono state offerte, almeno ufficialmente, con questo scopo dichiarato; infatti, i fondi dovevano essere eventualmente rimborsati in caso di fallimento della trasmissione; quando è arrivata la scadenza, le banche molto vulnerabili non hanno potuto rimborsare e il signor “Whatever it takes ” ha proposto le TLTRO 1, 2, 3 … Si noti che le LTRO hanno consentito alle banche estere, in particolare alle banche tedesche e francesi, di ridurre la loro esposizione al debito pubblico italiano, provocando così la drammatica esplosione del Target II che si aggiunge a quella del crescente debito pubblico. Molti economisti e commentatori italiani credono fermamente che Target II sia solo un “gioco di scrittura”!!!

Rimane la questione se questi fondi ITP consentiranno almeno alle banche di acquistare titoli di Stato per mantenere basso lo spread. Ultimamente, per paesi come l’Italia, la BCE sta facendo la maggior parte degli acquisti. E non finisce qui: a questi oceani di liquidità vanno aggiunti tutti i numerosi interventi nazionali utilizzati per ricapitalizzare le banche non sistemiche a benefico dei privati, dalla banca tedesca Hypo alla banca italiana Monte dei Paschi di Siena, ecc.

Per inciso, il salvataggio ricorrente di Mps, di cui lo Stato italiano detiene oggi il 64,23%, è costato finora più di 25 miliardi di euro negli ultimi 14 anni e l’esperienza passata non fa ben sperare per questo versamento di denaro pubblico in un tale Tonneau des Danaïdes. Infatti, la nuova ricapitalizzazione del mercato da 2,5 miliardi di euro va di pari passo con 4.000 licenziamenti! La riforma della “sinistra plurale” francese di 35 ore, che direttamente e indirettamente ha portato alla creazione di 2 milioni di posti di lavoro, pagando contributi e tasse, era costata solo 23 miliardi di euro l’anno… (Vedi “Monte dei Paschi, il più antico banca del mondo, completa un aumento di capitale cruciale per il suo futuro”, La banca più antica del mondo è riuscita a raccogliere i 2,5 miliardi di euro necessari per rafforzare il suo bilancio e finanziare il suo piano di riduzione dei costi con 4.000 partenze previste. La banca non si è mai davvero ripresa dalla crisi finanziaria del 2008 e ha proseguito con aumenti di capitale per un totale di 25 miliardi di euro raccolti in quattordici anni, in latribune.fr , 04 nov 2022, https://www.latribune.fr/entreprises-finance/banques-finance/banque/monte-dei-paschi-la-plus-vieille-banque-du-monde-boucle-une-augmentation-de-capital-cruciale-pour-son-avenir-939477.html .) Bisogna anche considerare la nazionalizzazione esemplare di Northern Rock nel Regno Unito proprio all’inizio della crisi dei mutui subprime; era allora stata necessaria solo una ricapitalizzazione molto modesta visto il ruolo del coefficiente prudenziale. La stessa cosa è successa inizialmente in Islanda per l’intero sistema bancario.

Contrariamente a quanto costantemente predicato, esistono alternative concrete. Questi due casi di ricapitalizzazione nazionale, infatti, non hanno avuto nessuno impatto drammatico sulla crescita del debito pubblico, il che costituisce una bella differenza rispetto al corso seguito dai salvataggi speculativi continuamente operati dalle nostre stesse banche. Si noti inoltre che la montagna di derivati nel sistema bancario ombra – shadow banking – e in altri Black Pools non appare nei conti bancari o nel sistema di riserva finanziaria formale. Né le banche centrali né la BRI hanno un’idea precisa del loro numero. Alcuni autori hanno stimato che tutti i derivati combinati si avvicinano al quadrilione di dollari. I prodotti over-the-counter o OTC – circa 600 trilioni di dollari – sono noti anche come “scraps” e vengono scambiati di mano in mano, proprio come nelle corse di cavalli, al di fuori delle piattaforme di scommesse regolamentate. Qui la concorrenza regna ancora e le perdite epurano il sistema senza contare sui ricorrenti salvataggi sistemici da parte della Banca Centrale operante in regime di “credito senza collaterale”.

Quando il rapporto prudenziale opera all’interno del sistema frazionario, il credito bancario e la crescita economica – tanto più quando l’economia speculativa non è ancora egemonica – sono strettamente legati all’espansione del credito. Al contrario, quando la crescita rallenta, il credito si contrae necessariamente. A quel punto, un’economia regolamentata, anche solo in modo keynesiano, innescherebbe investimenti statali anti-ciclici in imprese e infrastrutture pubbliche per rimettere in moto la macchina. Tuttavia, l’egemonia del capitale speculativo va di pari passo con uno stato reaganiano minimale – deregulation e privatizzazione – e la sua politica pubblica si concretizza principalmente sotto forma di colossali spese fiscali – tax expenditures – accompagnate dalla filosofia regressiva della flat tax.

Abbiamo visto sopra come l’economia speculativa egemonica invada tutte le sfere dell’attività economica a cui impone le sue regole. Allo stesso tempo, è in atto un processo di relativa autonomia, come testimoniato dalla crescente quota dei settori FIRE – finanza/assicurazioni/immobiliare – sul PIL. Il legame con l’economia reale si fa sempre più tenue, sia in termini di rispettivi pesi che di vulnerabilità reciproca accumulata. Un semplice sguardo alla sostenibilità del debito pubblico e privato illustra questo punto. Le banche centrali sono ora obbligate ad agire per evitare il fallimento sia degli Stati vulnerabili che degli attori finanziari sistemici altrettanto vulnerabili. La crescente autonomia relativa della finanza può quindi essere intesa come una strategia ideata per negare e ritardare gli effetti di una contraddizione mortale. Così, per registrare profitti trimestrali, si inventano nuove rotazioni, ad esempio grazie al bitcoin, e il denaro in eccesso che non può essere investito in attività produttive entra nel circolo vizioso dei riacquisti – buybacks. A questo punto, questo presunto inestricabile nodo gordiano di mutua vulnerabilità – speculazione/azienda/Stato – che provoca tanti grattacapi ai rappresentanti accademici, economici e politici, presenta di fatto la soluzione ideale per uscire dal pantano. Infatti, se uno Stato accettasse di lasciare alla Banca Centrale la gestione della moneta – con una corretta definizione della inflazione strutturale – e di riprendere in mano almeno una parte dell’allocazione del credito pubblico, isolerebbe rapidamente la parte più strategica dell’economia reale della speculazione.

Ciò può essere fatto semplicemente creando una banca pubblica con un rapporto prudenziale iniziale di 40 a 1. Qualsiasi Stato può stanziare 2 miliardi all’anno per il patrimonio proprio di tale banca pubblica. Ciò consentirebbe alla banca pubblica di utilizzare immediatamente quasi 80 miliardi sotto forma di credito per riacquistare e cancellare i debiti pubblici più costosi circolanti sul mercato secondario nonché per finanziare la necessaria ricapitalizzazione di aziende strategiche, piccole imprese e cooperative nazionalizzate. Poiché ciò avverrebbe anno dopo anno per una durata sufficiente, ad esempio 5 anni, l’impatto economico e di bilancio della banca pubblica aumenterà mentre il coefficiente prudenziale iniziale potrà essere gradualmente abbassato. Un tale Stato regolerebbe anche rigidamente il grado di investimento delle banche commerciali nell’economia reale, consentendo così agli ex creditori di investire i fondi che riceverebbero in cambio dei loro titoli di Stato in attività speculative, principalmente nei principali centri finanziari come Wall Street e la City dove potranno giocare liberamente a Monopoli tra loro senza nuocere a nessuno. A questo punto, se una banca sistemica dovesse fallire, non ci sarebbe alcun salvataggio pubblico, ma solo un controllo auditing adeguato. Ne conseguirebbe il fallimento per epurare il sistema speculativo – l’unica possibile normalizzazione, o reset, compatibile con la concorrenza capitalista; ciò consentirebbe poi alla banca pubblica di intervenire per impossessarsi dell’istituto fallito al costo simbolico di un euro; A questo seguirebbe una ricapitalizzazione pubblica volta a salvare le piccole imprese e i piccoli risparmiatori. A meno che, ovviamente, la Banca Centrale e altri grandi attori privati non escogitino un altro scenario che non grava sui conti pubblici. In sintesi, l’autonomizzazione della speculazione è arrivata a tal punto che è ora possibile disconnettere formalmente l’economia reale dalle sanguisughe speculative grazie alla riabilitazione del credito pubblico.

La speculazione è indotta dall’organizzazione capitalista del credito e dal suo metodo cieco di allocazione delle risorse socialmente scarse. Non solo il credito viene confuso con il denaro, ma è controllato dal settore privato. Ciò garantisce che lo stesso spirito capitalista di acquisizione animerà tutti gli agenti economici legalmente favoriti, siano essi imprenditori o banchieri. Come se non bastasse, la proprietà privata costituisce il cuore della democrazia borghese. Ciò garantisce che tutti gli agenti possano rivendicare le stesse condizioni formali per l’accesso al credito, sia dalla Banca Centrale che dalle banche private. Ne consegue che gli attori più ricchi beneficeranno de facto di un migliore accesso al credito, in proporzione alla loro ricchezza. Lo spirito acquisitivo di banchieri e finanzieri fa il resto attraverso la meta-magia e l’opera cieca della “mano invisibile”. Anche in presenza di una rigorosa banca a riserva frazionaria, più denaro affluirà nei settori più dinamici – leggi i più “speculativi” – a scapito di altri, fino a quando la mobilità dei capitali non riafferma un tasso medio di profitto intersettoriale. John Galbraith ha tracciato la storia di queste crisi speculative. (Vedi A short history of financial euphoria .) Questo spiega lo straordinario spreco di risorse che è il modo di vivere del modo di produzione capitalista nelle società disuguali dove i bisogni sociali di base non sono universalmente soddisfatti.

Questo funzionamento speculativo del capitalismo ordinario è stato aggravato dalla legalizzazione della speculazione che ha accompagnato l’abrogazione del Glass Steagall Act nel 1999. Non sorprende che ciò abbia portato rapidamente alla crisi dei mutui subprime del 2007-2008. La conclusione paradossale di questa crisi senza precedenti, almeno sin dalla Grande Depressione, è tutta contenuta nel rapporto del segretario al Tesoro Paulson del marzo 2007, il quale contiene tutti gli elementi che hanno portato a questa particolare crisi. Non sorprende che siano bastati pochi anni per vedere gli assurdi rapporti CDS/asset e OTC/asset diventare ancora più grotteschi di quanto non fossero prima della crisi. I rapporti P/E presentano lo stesso quadro terribile. L’economia del casinò si è ora trasformata in un’economia monopolistica che ruota principalmente attorno ai mercati azionari e nei luoghi opachi della finanza ombra – shadow banking – e altri Black Pools. Questo circolo vizioso è visibile, ad esempio, con i miliardi di buybacks mensili sui circuiti ufficiali. Il risultato è l’indebolimento degli altri due vertici di questo Triangolo Mortale, ovvero le entrate fiscali dello Stato e dell’economia reale, che oggi si aggrava nella sua attuale forma di Quadrilatero, un Quadrilatero che aggiunge alla finanza speculativa l’esplosione dei valori in borsa.

I banchieri centrali se ne sono accorti. Si è parlato di un “reset” o di una normalizzazione dei bilanci delle banche centrali. Summers-Blanchard et al. hanno convinto i banchieri centrali dei paesi sviluppati a muoversi verso un limite inferiore pari a zero per i tassi di interesse principali (Zero Lower Bound). Lo hanno fatto nella speranza di risanare il debito pubblico accumulato sulle spalle di creditori e risparmiatori stranieri – soprattutto giapponesi e cinesi – e nazionali, mentre gli investimenti produttivi sono stati sostituiti dai riacquisti – buybacks – e dalla quota di PIL rappresentata da finanza, assicurazioni e immobiliare (FIRE), che è aumentata in modo osceno. L’inasprimento quantitativo o QT doveva succedere al precedente prodigioso allentamento quantitativo o tapering, in tutte le sue forme.

Durante questo periodo, come abbiamo spiegato in precedenza, l’economia speculativa cannibalizzava legalmente l’economia reale, mentre paradossalmente il ricorrente allentamento quantitativo causava una sempre maggiore crisi del credito o credit crunch. Sappiamo come è andata a finire. Anche il tapering, per non parlare dello Tightening, si è rivelato difficile. In primo luogo, la politica fiscale regressiva di Trump ha minato il tentativo di ripristino iniziale del presidente della FED Powell alimentando così ulteriori speculazioni e la fuga di capitali verso paradisi fiscali come le Bahamas e simili. Molto rapidamente, la pandemia di SARS-CoV-2 e l’esplosione delle richieste di sussidi di disoccupazione che ne sono seguite hanno costretto l’amministrazione Trump e il suo successore a venire in soccorso, compensando così un sistema di previdenza sociale americano smantellato. Sembra chiaro che il presidente Trump abbia perso la sua elezione perché, durante la campagna elettorale, si è inchinato alle ali più conservatrici del GOP e ha abbassato i pagamenti dell’assicurazione contro la disoccupazione.

Abbiamo già documentato in altra sede come questi pacchetti di stimolo adottati nell’ambito della riaffermazione del sistema del “credito senza collaterale” abbiano fatto emergere nuovi ruoli assunti da repos e reverse repos come moderatori della liquidità con l’aiuto pro-attivo della FED che nel frattempo parlava ancora di uscire dal QE attraverso il tapering. I pronti contro termine – repos – hanno raggiunto i 75 miliardi di dollari a settembre 2019 e da allora hanno continuato a crescere enormemente. L’aumento dei reverse repos è diventato ancora più drammatico dopo marzo 2020.

In un primo momento si è giustamente parlato di “inflazione transitoria”, perché parte dello stimolo federale destinato ai disoccupati è stato utilizzato per acquistare auto usate e saldare debiti mentre era stata stabilita una moratoria sugli sfratti. Avevo già previsto un trend inflazionistico secolare legato alle inette restrizioni al suicidio dell’IPCC e al nuovo Credo oscurantista dell’Accordo di Parigi. (Vedi:http://rivincitasociale.altervista.org/accordo-di-parigi-clima-decarbonizzazione-e-problemi-con-lets-il-crimine-climatico-contro-i-paesi-emergenti-e-contro-la-stragrande-maggioranza-dellumanita-da-congelare-al-livello-di-sviluppo-in-2/ )

Ma il picco inflazionistico era chiaramente legato all’impatto dello stimolo sul reddito disponibile, quindi, mutatis mutandis, è stato transitorio. Con queste massicce indennità di disoccupazione, il reddito mediano disponibile degli Stati Uniti è aumentato (!) e il livello di povertà è sceso al punto più basso sin dalla controriforma Volcker-Reagan del 1979-1982. Ma nessuno studioso si è preso la briga di notarlo. A causa della soglia stabilita per questi beneficiari di assicurazione contro la disoccupazione, JP. Morgan aveva rapidamente calcolato che più di $ 300 miliardi sarebbero finiti nelle mani delle classi medie relativamente benestanti che avrebbero poi cercato il tipo di investimenti finanziari più familiari al loro tipo di famiglia. Si è adeguato di conseguenza, con gli attesi effetti a catena. Per quanto riguarda il primo grande caso di reverse repos nel marzo 2020, sembra essere stato provocato dall’improvviso calo del bitcoin.

Questo picco temporaneo dell’inflazione è stato rafforzato da altri eventi internazionali e altre follie imperiali come il crudele sacrificio della giovane popolazione ucraina manipolata per combattere battaglie esclusiviste perse in anticipo ma volte a distruggere tutte le forze economiche e militari del putativo Impero, compresa la Germania e l’Unione Europea. Il desiderio di accelerare la “transizione ecologica” con l’attuazione della morte delle fonti energetiche fossili e delle imprese industriali ad esse associate non farà che peggiorare le cose e portare rapidamente alla fine irreversibile degli Stati Uniti e dell’Europa occidentale. Quest’ultima è ora sacrificata come nuova frontiera dell’accumulazione speculativa del capitale, così come lo era stata l’Est Europa con la Treuhand e gli altri agenti del capitale. Per comprendere appieno questo processo esclusivista suicida, basta pensarlo in termini di coerenza economica e in termini di posti di lavoro persi nei settori industriali che sono stati sacrificati. Il nostalgico americano “the way we were” sembra un sogno dimenticato…

La situazione generale sta ora rapidamente peggiorando con le inflazioni – plurale – che sono in crescita ma poco comprese, così come con i tassi di interesse reali negativi indotti. In sintesi, si possono considerare le relazioni più significative tra ogni vertice del Quadrilatero Mortale – finanza speculativa/borsa/Stato/economia reale – per le obbligazioni e le azioni, quindi interrogarsi sulla loro economia generale o sulla loro sostenibilità, quindi le loro numerose contraddizioni e sul conseguenti mediazioni borghesi-accademiche che servono solo ad aggravare i problemi e a ritardarne il tragico esito. Tuttavia, i legami che caratterizzano il comportamento imprenditoriale e governativo capitalista sono oggi così palesemente disconnessi che l’attuale élite sta volando alla cieca e alimentando l’accelerazione della crisi socio-economica con la sua teorica disfatta economica.

L’aumento dei tassi di interesse influisce in modo inversamente proporzionale sul valore delle obbligazioni sul mercato secondario. L’aumento dei tassi negativi peggiora la situazione costringendo le richieste di margine – margin calls – a riequilibrare i conti; la Banca Centrale, poco disposta ad alzare i tassi al livello indicato dai libri di testo – cioè, più del CIP e, di fatto, molto di più visto il lag reattivo, gli Americani parlano di Truner’s rule – è costretta a intervenire perché altrimenti le montagne di obbligazioni utilizzate come collaterale nel mercato provocherebbe una serie di eventi sistemici tra gli attori finanziari. Tutti sono quindi lasciati in sospeso e utilizzano i giri di borsa per mostrare alcuni risultati nei loro rapporti trimestrali, rendendo questa parte dell’economia del monopolio ancora più esuberante. I licenziamenti sono massicciamente utilizzati per abbassare il libro paga visto come un costo.

Nel frattempo, per calmare i mercati che finora erano stati nutriti con cibo spazzatura testuale sull’inflazione – singolare – oltre a una pletora di altri concetti vuoti di tipo marginalista, la Banca Centrale è “costretta” a seguire il movimento. (Ricorda Dean Acheson, quello che sapeva essere stato “presente alla creazione”, chiamando “animali” i maccartisti semplicemente perché non si erano adattati rapidamente al nuovo clima della distensione, dimenticando che lui, Dulles e altri, li avevano alimentati in primo luogo.)

La Banca Centrale ora fa affidamento sulla comunicazione per mantenere una parvenza di controllo che di fatto ha completamente perso. La “psicologia” dei mercati si sta allontanando dalle percezioni per avvicinarsi alla realtà e diventare più concreta! Per causare il minor danno possibile, l’attenzione si concentra solo sull’inflazione di fondo, che nella migliore delle ipotesi è ingenua. In tal modo, l’economia si impegna in una spirale discendente, anche se a un ritmo più lento. Naturalmente, questo provoca una recessione riducendo drasticamente gli investimenti nell’economia reale, con la prevista serie di conseguenze sui bilanci delle banche e dei fondi – deindustrializzazione, società zombie, ecc. – e sulle entrate tributarie dello Stato. In definitiva, i contribuenti sono l’unico prestatore di ultima istanza. Per contrastare questa tendenza, la carta dell’Accelerazione della transizione ecologica è ormai giocata a pieno. Questo è un ulteriore errore. Vedi il finanziamento opaco della campagna Just Stop Oil e simili gruppi di attivisti nichilisti da parte di varie fondazioni filantropiche, https://www.theguardian.com/environment/2022/apr/29/just-stop-oils-protests-funded-by-us-philanthropists ).

Abbiamo già spiegato che questa speculazione verde e l’irrazionale regolamentazione regressiva voluta dall’Accordo di Parigi vanno contro i risultati attesi. Da un lato, questa transizione è più inquinante delle vecchie industrie fossili – anche in termini di CO2, il quale è benefico – e porta a prezzi e assurdità tecniche; basta qui pensare all’auto elettrica per capire l’entità dei danni causati da questo pasticcio narrativo. (Vedi prof. Gerondeau: https://www.youtube.com/watch?v=zd9ps7ISHl8 . Aggiungete che non ci sono auto elettriche usate poiché ogni 7 anni più o meno la batteria deve essere cambiata che è sempre più costoso, mentre tutte queste auto richiedono una quantità esponenziale di elettricità… il prof. Gerondeau calcola 1 centrale elettrica ogni 100 km sull’autostrada nelle condizioni attuali con un tempo di carica tra 5 a 11 ore …)

Aggiungete a ciò le sanzioni irrazionali e guerrafondaie imposte alla Russia… al fine di distruggere l’Europa come principale rivale economico del presunto impero esclusivista, nonché la Russia e i paesi emergenti in tutto il mondo. Mentre la recessione accelera in una vera e propria Depressione, la disoccupazione aumenta, sia nel senso ufficiale e osceno dell’OIL che in termini reali, come mostrato ad esempio dal calo del tasso di occupazione e dal drammatico aumento della povertà assoluta e relativa. Questo, a sua volta, porta a una drastica riduzione delle imposte sui salari che finanziano i programmi anti-ciclici e organicamente antinflazionistici della previdenza sociale pubblica e a una drastica riduzione delle entrate fiscali statali. Insomma, questo incomprensibile finisce per alimentare tutte le altre contraddizioni. Infatti, l’enorme estensione degli stimoli necessari utilizzati per proteggere marginalmente le famiglie finisce per alimentare tutti i processi inflazionistici – e anti-ambientali. Ciò è dovuto al rifiuto di tornare a una rigida e generale clausola di indicizzazione al 100%, la scala mobile italiana, all’insistenza nello sperpero di ingenti somme di denaro che ora vengono utilizzate per finanziare la strategia speculativa del Green New Deal.

Tutti abbiamo ormai la sensazione generale dell’attuale follia speculativa dei marginalisti. Mentre gli ultimi regimi pubblici di previdenza sociale vengono attaccati e privatizzati, in particolare i ricchi regimi pensionistici pubblici e l’assicurazione contro la disoccupazione, va ricordato l’ovvio: l’attuale crisi del Regno Unito, con le dimissioni forzate del Cancelliere dello Scacchiere e subito dopo del primo ministro Liz Truss, si è concentrato direttamente sui fondi pensione privatizzati della Gran Bretagna e sui loro investimenti speculativi. Questo non sarebbe mai potuto accadere con un sistema pensionistico pubblico simile a quelli che ancora esistono in Francia o in Italia e che sono gestiti secondo una rigida filosofia ripartitiva, quindi con regole attuariali pubbliche correlate e aggregate. Nonostante questa evidenza, che dovrebbe far pensare al fallimento di questi piani privati durante la Grande Depressione o alla trasformazione dei 401K in 201K negli Stati Uniti con lo sviluppo della crisi dei subprime, gli stessi principali attori che hanno causato la recente crisi britannica, come BlackRock, continuano a fare pressioni sui governi dell’UE affinché privatizzino i loro regimi pensionistici pubblici e sicuri rimanenti, nonostante siano già in calo. Vai a capire…

Esaminiamo ora brevemente le attuali strategie di Regno Unito, UE, Spagna e Stati Uniti.

L’attacco speculativo al Regno Unito nel settembre 2022. Ha superato per gravità l’attacco speculativo alla sterlina avvenuto il 19 settembre 1949, quando l’Amministrazione americana costrinse le autorità keynesiane britanniche a seppellire le loro velleità di riorganizzare le vecchie preferenze imperiali sotto la veste del Commonwealth riorganizzato dopo il 1936 e dopo la seconda guerra mondiale, per imporre il regime globale del Gatt dominato da Washington. Nel caso in esame, nessun compromesso politico può risolvere le contraddizioni sottostanti. Ogni giocatore segue la sua logica speculativa sovra-determinata.

La signora Liz Truss ha fatto di tutto per accontentare i mercati, dalla spesa fiscale aggiuntiva, offerta in un’ottimistica filosofia di flat tax, a pacchetti di stimolo progettati per alleviare il peso della crisi e dell’inflazione sulle famiglie, se non altro a causa degli scioperi annunciati e del rialzo del partito laburista nei sondaggi. L’aritmetica fiscale precisa non è più appropriata, data la multiforme incertezza sistemica che rende le previsioni economiche nel migliore dei casi rischiose. Dai governi alle banche centrali capitaliste, tutti ora riconoscono che i modelli di econometria sono inutili – vedi la critica di Romer nel suo saggio di 25 pagine del 5 gennaio 2016… In effetti, nell’UE, il Fiscal Compact e persino il rapporto deficit/PIL del 3% previsto dal Trattato di Maastricht sono stati tranquillamente buttati via, e nessuno, tanto meno l’attuale Commissione UE, dirà una parola finché verranno mantenute le politiche di austerità della classe precedente. In Italia, gli Articoli 81 e 97 della Costituzione, che imponevano bilanci rigorosamente in pareggio a livello nazionale e locale, stanno tranquillamente volando fuori dalla finestra ma, ovviamente, questo non significa che verranno attuate vere e proprie politiche pubbliche anti-cicliche; significa solo dare agli attuali leader monetaristi neoliberisti più margine di manovra per continuare a imporre i loro programmi di austerità alle masse. Anche la “forward guidance” è stata generalmente abbandonata a favore della “guida da riunione a riunione” da parte della FED e della BCE.

Nel Regno Unito, il problema è stato principalmente innescato da Blackrock e altri agenti speculativi che hanno investito pesantemente nei fondi pensione del Regno Unito; la loro unica considerazione erano i loro bilanci data la fissazione di interessi reali negativi. Questo è stato sufficiente per innescare le loro chiamate marginali, facendo sì che altri giocatori seguissero l’esempio. Penso che questa mossa “difensiva” avesse anche lo scopo di costringere la BoE a terminare il suo QT e ad acquistare tutti i Gilt immessi sul mercato. Come gli altri, la BoE è ora impegnata in una politica sconnessa, irrazionale e pseudo-pratica di aumentare lentamente i tassi di interesse nel tentativo fallito di influenzare l’inflazione core, e nel suo obbligo di rifare l’allentamento quantitativo in molte forme per evitare molti eventi sistemici. Naturalmente, ciò include broker globali come Blackrock nel contesto del peggioramento del reverse carry trade indotto dall’aumento del dollaro USA. Questo spiega il recente scambio di linee di credito dalla FED alla BoE. Vedremo presto cosa farà il nuovo premier britannico, dipendente di Goldman e Sachs, come Draghi. Pensate a Paulson che ha presentato nel marzo 2008 il suo rapporto pro-speculazione del marzo 2007 come cura per la crisi dei mutui subprime che ha contribuito ad alimentare! La povera Gran Bretagna non è più eccezionale. Come disse Keynes all’atterraggio all’aeroporto Kennedy durante la seconda guerra mondiale: “Ragazzi, la Gran Bretagna è al verde” (a cui FDR ha risposto “Potete ancora vendere Terranova!”). Non è più eccezionale, a meno che, ovviamente, non ritorni un Labour e Corbyn rivitalizzati… (Sulla crisi britannica, vedi:

a ) ” ‘I’d never seen anything like it’ : how market turmoil sparked a pension fund selloff “, Bank of England stepped in on Thursday to stabilise price of UK government bonds and avert a deeper crisis, Sept 29, 2022 https://www.theguardian.com/business/2022/sep/29/id-never-seen-anything-like-it-how-market-turmoil-sparked-a-pension-fund-selloff

b ) ” “Forced Selling Of Everything” – UK Pension Funds Are Still Liquidating Assets, Seeking Bailouts”, by Tyler Durden, Friday, Sep 30, 2022, https://www.zerohedge.com/markets/forced-selling-everything-uk-pension-funds-are-liquidating-assets-seeking-bailouts

Segni dei tempi: il 3 novembre 2022, la BoE ha annunciato un moderato aumento di 75 punti base del suo tasso di interesse chiave, cercando di calmare i mercati affermando che “saranno necessari ulteriori aumenti per raggiungere il nostro obiettivo, tuttavia il picco sarà inferiore di quanto il mercato si aspetti”, ha detto in una sintesi del suo incontro. ((” L’annonce de la hausse des taux de la Banque d’Angleterre fait plonger la livre “. La Banca d’Inghilterra ha annunciato giovedì di aumentare i suoi tassi chiave di 75 punti base al 3%. Un annuncio che ha fatto scendere la valuta britannica. Era vicino a una perdita del 2% rispetto al dollaro e di oltre l’1% rispetto all’euro. L’istituto si è però preoccupato di moderare le aspettative del mercato, segnalando di aver sopravvalutato la propria volontà di perseguire rialzi che pesano sull’economia. latribune.fr, 03 novembre 2022, https://www.latribune.fr/economie/international/l-annonce-de-la-hausse-des-taux-de-la-banque-d-angleterre-fait-plonger-la-livre-939383.html

La BoE non è più seguita dai mercati che cercano di imporle la loro volontà orientata al privato. La BoE ha provato senza successo a massaggiare la psicologia del mercato affermando che “saranno necessari ulteriori aumenti per raggiungere il nostro obiettivo, tuttavia il picco sarà inferiore a quello che il mercato si aspetta, ha detto in una sintesi della sua. Ma ha avuto l’effetto opposto … I mercati non sono stati d’accordo e hanno fatto scendere la sterlina. Resta da vedere cosa farà il nuovo Primo Ministro del Regno Unito…

Passiamo ora brevemente all’UE. Il pantano di fronte al tentativo di ripristino da parte di Jerome Powell e di altri banchieri centrali è già stato analizzato nel mio ” The FED DILEMMA, or how the Marginalists are now trapped into their own shameful narrative “, settembre/ottobre 2015, International Political Economy, www.la-communie-paraclet.com. In un testo scritto lo scorso maggio e parzialmente riprodotto qui in appendice, ho analizzato come la FED si trovasse in una situazione talmente difficile da non poter nemmeno effettuare un tapering totale. Poi, di fronte all’inettitudine generale che sostiene ancora, nonostante i fatti, che “l’inflazione – al singolare! – è sempre e ovunque un fenomeno monetario”, ho sentito il bisogno di riassumere le tre principali tipologie di inflazione che erano state analizzate in dettaglio nel mio Compendio di Economica Politica Marxista e nella mia Introduzione metodologica, entrambi liberamente accessibili nella sezione Livres-Books del mio vecchio sito sperimentale www.la-commune-paraclet.com . Il motto di questo sito è che il marxismo è scientifico e viceversa, soprattutto quando si tratta di scienze sociali, altrimenti non avrei perso tempo ad approfondire, l’uguaglianza umana può in parte essere difesa con argomenti « etici » come fece il grande I Kant. Ora, se vai contro la scienza, vai dritto contro il muro. Questa sintesi è disponibile qui: “Quick Comment on Inflation, QE and Public Debt, Rotations, Repos and Reverse Repos”, 27 maggio 2021 in http://rivincitasociale.altervista.org/a-quick-comment-on-inflation-qe-and-public-debt-rotations-repos-and-reverse-repos-may-27-2021/ . Vedi in italiano :http://rivincitasociale.altervista.org/the-inflation-narrative-and-the-irreversible-ruin-of-our-country-july-4-2022-includes-french-spanish-and-italian-versions/ .Vedi pure in italiano: http://rivincitasociale.altervista.org/inflazione-un-nuovo-assurdo-ciclo-ecologista-borghese-e-annunciato-con-un-aumento-dei-prezzi-che-va-di-pari-passo-con-la-deflazione-dei-salari-ma-questo-e-dato-come-inflazione-12-maggio-2021/

L’evento di oggi può essere considerato l’epilogo che conferma la mia analisi. Infine, una parola va detta sull’aggravarsi della crisi del debito nei paesi emergenti, tragicamente colpiti dai carry trade sul dollaro, come accadde sotto Volcker-Reagan, solo che oggi possono contare su Cina e Brics+.

Alla luce degli eventi in corso nel Regno Unito, la BCE ha rapidamente fatto il punto sul problema causato dai tassi di interesse reali negativi per la finanza speculativa egemonica; ma nel frattempo deve attenersi alla sua politica, seppur fuorviante, di calibrare i rialzi dei tassi all’inflazione core, una strategia nel migliore dei casi dilatoria, ma pensata per evitare una recessione improvvisa e catastrofica. (Vedi in particolare: “ECB “Monetary Policy Decisions”, 27 ottobre 2022, https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2022/html/ecb.mp221027~df1d778b84.en.html )

Si parla ora di un presunto “tasso di interesse neutrale”, il più idoneo a conciliarne il suo livello con il mantenimento dell’attività economica compatibile con una graduale discesa dell’inflazione al 2%. Questo discorso sui “tassi neutrali” ricorda gli sforzi di Wicksell per riconciliare A. Smith e A. Marshall, che non è del tutto in sintonia con l’attuale marginalismo speculativo; alla fine sembra la quadratura del cerchio, nessuno sa davvero come fare, ma cerchiamo comunque di affrontare il problema in modo geometrico ed empirico. A me questo suona come Mandelbrot, l’ineffabile pitre che cercava l’equazione di Dio nella sua fuzzy logic, mentre cercava di applicare l’analisi stocastica ai dati del Dow Jones presi come dati economici concreti!

La strada per l’inversione del QT è ora aperta poiché le obbligazioni in scadenza verranno reinvestite e sappiamo che, nonostante il suo status e le quote interne, la BCE detiene più obbligazioni dei paesi più vulnerabili come l’Italia. Nel frattempo, APP e TLTRO saranno indicizzati e sappiamo che anche le nuove emissioni sono in gran parte indicizzate, a differenza degli stipendi ecc.

Per finire, le riserve depositate presso la BCE secondo il sistema bancario ufficiale a riserva frazionaria continueranno ad essere remunerate. Si tratta di un ulteriore osceno regalo alle banche private che funge anche da assurdo allontanamento dal normale funzionamento della logica del ratio prudenziale. Infatti, questa remunerazione è iniziata nel secondo dopoguerra con l’internazionalizzazione del capitale produttivo, principalmente multinazionali americane, tendenza seguita dall’espansione delle banche americane all’estero. Per rafforzare il dollaro nel quadro del sistema di Bretton Woods – la convertibilità del dollaro in oro, vale a dire 35 dollari per un’oncia di oro fino – e del GATT dominato dagli Stati Uniti, Washington ha offerto alle banche centrali estere una rimunerazione sulle loro riserve detenute in USD. Un tale sistema non ha senso all’interno della UE e costituisce un nuovo dono al capitale speculativo, che è molto costoso fintanto che l’inflazione nel senso del CPI rimane ben al di sopra del limite del 3% fissato dal Trattato di Maastricht.

Sul versante della politica governativa, mentre la clausola di piena indicizzazione del reddito – scala mobile italiana – viene scioccamente scartata, tutto dipenderà da come saranno finanziati gli aiuti statali necessari alle famiglie e i piani di rilancio economico. Il nuovo debito alimenterà direttamente l’inflazione, soprattutto la parte che va alle famiglie che alla fine ne pagheranno il costo due volte, prima come consumatori e poi come contribuenti; viceversa, quando gli aiuti e i piani di risanamento vengono pagati in maniera organica attraverso una più equa ripartizione del “plus-valore sociale” – e non solo parziali sopravvenienze di settore – l’impatto inflazionistico viene annullato alla fonte. In effetti, quella parte dell’economia reale, derivata dalle lezioni della Grande Depressione, era stata sancita nelle nostre costituzioni del dopoguerra sotto forma di tassazione progressiva e intervento statale nell’economia quando il settore privato si era rivelato incapace di adempire agli obblighi del sistema sociale sancito dalla Costituzione, servizi sociali che erano stati proclamati Diritti Sociali Fondamentali. La politica fiscale neocon e la sua filosofia di flat tax e spese fiscali o tax expenditures miliardarie per le società private e i ricchi violano veramente la lettera e lo spirito delle nostre Costituzioni democratiche avanzate.

Poiché il credito è un’anticipazione della crescita economica, si potrebbe sostenere che esso contribuisce alla creazione di un valore di scambio reale, e quindi svolge un ruolo antinflazionistico. Questo era vero per il credito pubblico emesso quasi gratuitamente dalla banca centrale pubblica. Poiché era pubblico, non doveva remunerare gli azionisti o altre sanguisughe del mercato. Nell’economia reale il credito pubblico si trasforma mediamente per il 60% in un aumento della massa salariale reale – più contributi previdenziali e tasse – sostenendo così la domanda interna e per il resto in capitale fisso reale immobilizzato sotto forma di infrastrutture, che a loro volta contribuire alla competitività macroeconomica della Formazione Sociale e quindi alla produttività microeconomica dei settori privati. La rapida ricostruzione della Francia e dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale, resa possibile grazie a un debito pubblico molto basso e a una crescita reale importante, lo dimostra senza ombra di dubbio. (In Italia prima della privatizzazione totale della Banca d’Italia nel 1981-83 il debito pubblico fu mantenuto attorno al 60 % ma aveva permesso il cosiddetto « miracolo italiano » della Ricostruzione del dopo guerra. Dopo la privatizzazione, con la subordinazione del debito pubblico ai mercati finanziari privati e alla dozzina di grandi banche primarie private, il debito esplose; con la finanza speculativa egemonica le cose peggiorarono ancora, rovinando la nostra Repubblica a tutti gli effetti.)

(Questo importante grafico è già stato citato in: http://rivincitasociale.altervista.org/rapport-arthuis-2021-vous-avez-aime-thatcher-reagan-vous-aimerez-arthuis-version-italo-ludwig-mises-5-mars-2021/ )

Non è più così poiché il credito è speculativo e come tale cannibalizza l’economia reale. Anche il debito pubblico emesso sfruttando il miglior rating internazionale dell’UE per finanziare il piano di rilancio con i fondi PNRR si rivelerà deludente non fosse altro perché il 30% andrà alla distruttiva transizione climatica e il 20% all’economia digitale che fa molto affidamento su componenti importate.

Per aggiungere la beffa al danno, il Fiscal Compact è di fatto sospeso sine die in quanto la bassa crescita rende impossibile ridurre di 1/20 all’anno la quota di debito pubblico sopra il 60% del PIL. Allo stesso tempo, gli attuali bilanci presentati dagli Stati membri alla Commissione europea per l’approvazione sono per lo più costruiti attorno o al di sopra di un deficit di bilancio del 5%, vale a dire molto superiore al limite del 3% fissato dal trattato di Maastricht. (In Italia nessuno osa chiedere il definitivo seppellimento degli inapplicabili articoli reaganiani di « stabilità interna » 81 e 97 della Costituzione modificati nel 2012 per adeguarsi alla filosofia monetarista neoliberista del Trattato di Maastricht).

Normalmente dovremmo plaudire pensando che, in tal caso, viene finalmente concessa agli Stati membri la possibilità di proporre un bilancio reale e razionale capace di riabilitare il buon senso e la crescita economica nel rispetto dei diritti sociali sanciti dalla Costituzione. Ma non è così. Nessun accademico, nessun economista, nessun esponente politico osa nemmeno constatare l’interramento di fatto congiunto dei limiti del Fiscal Compact e del bilancio. Tutti continuano a sostenere le peggiori misure di austerità monetariste neoliberiste, con ulteriori tagli lineari alla spesa sociale e pubblica e più rovinose spese fiscali, a cui ora si aggiungono, in ossequio al bellicismo della NATO, maggiori spese militari, nonostante il bassissimo moltiplicatore economico di questa spese, soprattutto quando non sono destinate a un duplice uso militare e civile.

Come già sottolineato nel mio ” The FED DILEMMA, or how the Marginalists are now trapped into their own shameful narrative “, settembre/ottobre 2015, International Political Economy, www.la-communie-paraclet.com , stiamo attualmente assistendo alla scomparsa dell’assurda affermazione monetarista neoliberista secondo cui le politiche monetariste possono gestire da sole l’intera sfera socio-economica. Queste politiche sono quindi perseguite da banche centrali autonome poste saldamente nelle mani della finanza speculativa egemonica, nella speranza che possano sostituire sia le politiche monetarie – quindi almeno la scrupolosa attuazione della logica cibernetica del ratio della riserva frazionaria – sia quelle fiscali e politiche economiche – con tassazione progressiva invece di esborsi fiscali per i ricchi e con interventi statali quando il settore privato non può mantenere le sue promesse.

La domanda che rimane è: visto il suddetto Quadrangolo della Morte, quali sono i principali punti deboli? Gli attuali attacchi speculativi alla sterlina britannica avrebbero dovuto allertare gli Stati membri dell’UE che sono ancora ideologicamente convinti di perseguire la privatizzazione dei rimanenti programmi di sicurezza sociale, in particolare i piani pensionistici. È quello che Blackrock e altri hedge fund di questo tipo chiedono da anni con la complicità attiva e antidemocratica della Commissione Europea, che qui agisce al di fuori delle sue prerogative poiché le questioni sociali sono di esclusiva competenza nazionale degli Stati membri. Inoltre, mentre la recessione è lentamente ma inesorabilmente imposta dalla Banca Centrale con la sua falsa enfasi sull’inflazione sottostante, l’aumento della disoccupazione comporta l’implosione dei servizi sociali finanziati dalle tasse sui salari e la distruzione delle entrate fiscali. Nel frattempo, nonostante molte società zombie rimangano nei bilanci di banche ormai indebolite solo per evitare costose cancellazioni e possibili fallimenti, l’aumento dei fallimenti aggiungerà miliardi di collaterale statali al debito pubblico. . Lo spread aumenterà così come aumenterà il peso del finanziamento del debito pubblico, e così via. Niente qui è sostenibile… nemmeno con miliardi di nuove obbligazioni verdi distruttive.

Sarebbe stato molto utile rivedere la prestazione della Spagna, ma in questa fase non abbiamo le informazioni per farlo bene. Quello che sappiamo, tuttavia, è che la Spagna sta facendo meglio su molti fronti, sia sul fronte dell’inflazione che su quello della crescita economica. Sebbene l’economia stia rallentando come ovunque nell’UE e nell’OCSE, resta il fatto che “rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, l’economia spagnola è cresciuta del 3,8 %, la più bassa in oltre un anno.” (https://tradingeconomics.com/spain/gdp-growth ). L’inflazione in direzione del CPI è leggermente diminuita: “L’inflazione dei prezzi al consumo in Spagna è scesa al 7,3% su base annua nell’ottobre 2022, rispetto all’8,9% del mese precedente, ben al di sotto delle aspettative del mercato (8%), secondo una stima preliminare”, (https://tradingeconomics.com/spain/inflation-cpi ).

Ma ciò che è più importante è l’ingegnosa politica del lavoro della Spagna che ha trasformato il lavoro part-time in lavoro a tempo pieno. Entro luglio 2022, la Spagna aveva creato più di 780.000 posti di lavoro a tempo pieno con contributi sociali, tasse e aumento della domanda interna. (Vedi: https://www.francetvinfo.fr/monde/Espagne/Emploi-jamais-l-Espagne-n-avais-cree-tant-de-contrats-a-duree-indeterminee_5263462.html ) Questo gli ha permesso di aumentare il livello delle pensioni del 2,5% e del 3% per le fasce più basse quest’anno e anche per concedere il trasporto pubblico gratuito fino alla fine di quest’anno. Il minimo che si possa dire è che la Spagna ha fatto un uso oculato dei 12 miliardi di euro del fondo europeo destinato a ridurre la precarietà del lavoro.

Come sappiamo, oltre ad essere meno dipendente dal gas russo o più esattamente meno colpita dalle sanzioni suicide che l’UE impone alla Russia, la Spagna ha saggiamente sospeso la sua partecipazione al ridicolo mercato unico dell’energia dell’UE. È stata in grado di ridurre le sue bollette energetiche dal 30 al 40%. Sfortunatamente, la sospensione durerà solo 12 mesi. (vedi https://www.express.co.uk/news/science/1617152/energy-crisis-spain-portugal-break-ranks-russia-climate-change-uk-bills )

Sembrerebbe che il governo spagnolo abbia compreso l’assurdità del mercato unico dell’energia dell’UE; si basa sull’assurda “ultima unità di produzione chiamata” in produzione per una data asta di energia elettrica, qualcosa di totalmente diverso dalla già fallace marginalista “utilità marginale”. Si tratta, infatti, di una struttura amministrativa che per sua natura fissa il prezzo per tutti gli attori al livello più alto, l’ultima unità di produzione chiamata essendo generalmente basata sulla produzione di gas o carbone; questi ultimi sono generalmente i più espansivi, soprattutto oggi con la tassonomia del carbonio dell’UE e le sanzioni suicide imposte alla Russia. Il sistema è progettato solo per supportare finanziariamente fonti energetiche rinnovabili inefficienti e intermittenti. Non stiamo parlando dei prezzi amministrati dal dottor Somma usati come mezzo per vietare e controllare gli strozzini; al contrario, si tratta qui di un tipico capovolgimento di intenti tomistici, che mira ad attuare prezzi amministrati atti a lavorare a favore del comportamento speculativo dell’usuraio … che mira contemporaneamente ad accelerare la transizione ecologica suicida sostenuta dalla narrazione a-umana dell’IPCC che fa della produzione di CO2 un nuovo peccato originale semplicemente perché la vita sulla Terra è basata sul carbonio!

L’Antico Testamento ebraico ha fatto lo stesso con il sesso, semplicemente perché la specie umana è una specie dipendente dalla riproduzione sessuale. Se trasformi qualcosa di naturale e inevitabile in PECCATO, allora tutti sono colpevoli per definizione e tutti devono espiare seguendo l’intermediazione forzata dei sommi sacerdoti e del loro basso clero, in questo caso imponendo alle masse la sobrietà con la brutale riduzione del loro ” crescenti aspettative” (rising expectations ). Come di consueto, i più abbienti possono fare ammenda acquistando le opportune indulgenze. Come sappiamo, molte fondazioni molto ricche – inclusa quella di Aileen Getty – stanno ora finanziando massicciamente la campagna Just Stop Oil e la roadmap degli attivisti nichilisti per accelerare la transizione. (Vedi https://www.theguardian.com/environment/2022/apr/29/just-stop-oils-protests-funded-by-us-philanthropists. Vedi anche questo link e i brevi video incorporati lì – ricordando, tuttavia , che l’uso della parola “sinistra” sembra del tutto inappropriato, almeno per me; l’espressione di corporatismo fascista mi sembra più accurato – Greta Thunberg chiede “il rovesciamento dell’intero sistema capitalista” di Tyler Durden, martedì 01 novembre 2022 – 03:20 PM, scritto da Paul Joseph Watson tramite Summit News, https://www.zerohedge.com/geopolitical/greta-thunberg-calls-overthrow-whole-capitalist-system)

Insieme agli errori dell’IPCC incarnati nell’Accordo di Parigi, questi autoproclamati leader mondiali sono la causa diretta dell’iniziale e continuo aumento dei prezzi dell’energia che alimentano i processi inflazionistici. Propongono inoltre di uccidere rapidamente le industrie fossili; l’unico problema che vedono in questa mossa è salvare i beni fossili delle banche. Propongono quindi di creare una bad bank e di sostituire i bond fossili con nuovi green bond, naturalmente pagati dal prestatore di ultima istanza, ovvero i contribuenti. Non si dice una parola sul destino di tutti coloro che lavorano direttamente e indirettamente in questi e nei settori correlati. Né si sente una parola sul maggior inquinamento – anche in termini di CO2, acqua e altro inquinamento reale – indotto da fonti energetiche intermittenti o sul totale disastro che accompagna il passaggio all’auto elettrica. Vi immaginate una centrale nucleare modulare ogni 100 km sulle autostrade, per una tipologia di auto che costerà molto di più di un’efficiente auto termica e per la quale non ci sarà mercato dell’auto occasione visto che la batteria, sempre più costosa, dovrà essere sostituito ogni 7-8 anni? A questo si aggiungono le restrizioni alla mobilità imposte dalle zone a traffico limitato… “Laissez-faire, laissez-circuler”? Non più, perché siamo entrati in un post-capitalismo regressivo, “ancora una volta”…

Vista in questa luce, sembra che l'”inflazione” venga utilizzata anche per ipnotizzare i cittadini per costringerli sulla nuova “via della servitù”, quella della « società della nuova schiavitù e della nuova domesticità », già preannunciata dall’Establishment statunitense nel Report from the Iron Mountain della fine degli anni Sessanta e poi ripreso in tante forme, ad esempio dalla Commissione Trilaterale con il suo appello a porre fine alle “crescenti aspettative” dei cittadini e dei lavoratori o la sua invenzione della sanguinosa strategia di « strategic hamlets », il suo “scontro di civiltà” e l’attuazione ufficiale della Dottrina illegale e criminale della guerra preventiva volta a distruggere 66 Stati musulmani nonché tutti i rivali economici e militari del presunto impero esclusivista israelo-americano, la UE e la Germania essendo ora incluse nell’elenco con la strumentalizzazione della guerra in Ucraina.

Esaminiamo ora brevemente la situazione negli Stati Uniti. Basterà fornire alcuni dati cruciali per rendersi conto della catastrofe in atto e del motivo per cui molte persone, da sinistra a destra, invase da una legittima nostalgia per “i vecchi tempi” (“the way we were “), potrebbero lamentarsi la disgregazione del New Deal di Roosevelt, incentrato su programmi di previdenza sociale saldamente ancorati alla crescita dell’economia reale, disgregazione iniziata con la sconfitta elettorale di Wallace contro Truman alle primarie del 1945.

Queste statistiche vanno lette nelle loro dinamiche evolutive. Sono quelli del “credito senza collaterale” nell’era dei tassi reali negativi. Di seguito, le cifre sono tratte da https://tradingeconomics.com/ , salvo diversa indicazione.

“Il debito pubblico degli Stati Uniti è aumentato a $ 31.238.301 milioni in ottobre da $ 30.928.912 milioni nel settembre 2022”. I

l rapporto debito/PIL è del 137,20% (2021).

Il deficit del bilancio federale è del 16,70%.

Alcuni hanno fornito utili proiezioni sull’aumento dell’onere del finanziamento del debito pubblico. Sarà da qualche parte tra $ 1,1 e $ 1,4 trilioni all’anno, molto più del budget militare ridicolmente alto – con il peggior moltiplicatore economico di tutti – ($ 754 miliardi per il 2022). Vedi ad esempio: “Rimborso infernale La vendita di buoni del Tesoro a lungo termine non è dovuta all’inflazione dello scorso anno. Questo perché il mercato sa che il Tesoro degli Stati Uniti non può permettersi un tasso di interesse reale sul suo enorme debito di 31 trilioni di dollari.

Pensaci: quest’anno l’aumento delle prestazioni di sicurezza sociale è dell’8,7%. Anche con la metà del tasso di inflazione, un rendimento reale del 2% su un titolo del Tesoro USA a 10 anni sarebbe ben oltre il 6%. Se il governo degli Stati Uniti deve pagare un tasso di interesse simile a questo per rifinanziare i propri debiti (durata media di 5 anni) nei prossimi anni, è già in bancarotta. Ci sono $ 24 trilioni di titoli del Tesoro USA quotati in borsa. Con un tasso di interesse del 6%, si tratta di $ 1,4 trilioni di pagamenti all’anno. Questo è circa il 40% del totale delle entrate fiscali federali. ” (https://www.zerohedge.com/markets/how-bernanke-broke-world)

Il tasso di interesse è al 4,00% mentre il tasso di inflazione è all’8,2% (settembre 2022). L’inflazione core è del 6,6% “la più alta dall’agosto 1982”. I tassi di interesse reali sono negativi. Per valutare il tasso reale di inflazione avvertito dalle famiglie, ancor più che dalle imprese, è utile guardare i dati forniti da http://www.shadowstats.com/alternate_data/inflation-charts . È il doppio della cifra ufficiale.

La spesa federale è aumentata notevolmente “La scorsa settimana, Joe Biden ha annunciato che $ 1 miliardo di sovvenzioni federali sarebbero stati dati a produzione, energia pulita, agricoltura, biotecnologia e altre industrie. attraverso 21 partenariati regionali negli Stati Uniti. Questo denaro fa parte di un debito di $ 1,9 trilioni piano di soccorso che è stato messo in atto nel marzo 2021. In effetti, se pensavi che i fondi covid fossero andati per sempre, ti sbagliavi: sebbene alcuni elementi dei pacchetti di stimolo originali si siano prosciugati, ingenti somme di dollari fiat sono ancora detenute in le casse di vari programmi federali e statali. (…)

Nel 2020, più di 6 trilioni di dollari in fondi di stimolo sono stati creati da zero dalla Federal Reserve e pompati direttamente nell’economia statunitense da Donald Trump (e inseguito da Joe Biden) attraverso assegni di soccorso, prestiti PPP e salvataggi per molte aziende. Ancora una volta, nel 2021, Biden ha istituito lo “US Bailout Act” che ha aggiunto 1,9 trilioni di dollari alla pila. Sono almeno 8 trilioni di dollari in denaro paracadutati nell’economia statunitense.” ((” The US Economy Is Still Being Artificially Supported By Trillions In COVID Stimulus “, by Tyler Durden, Tuesday, Sep 06, 2022 , https://www.zerohedge.com/economics/us-economy-still-being-artificially-supported-trillions-covid-stimulus )

La maggior parte di questi fondi proviene dalla spesa in deficit e alimenterà i processi inflazionistici a meno che non vengano iniettati nell’economia reale. Per economia reale si intende sostanzialmente la produzione di beni tangibili e servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni, che viene erroneamente considerata come un costo nel PIL fraudolento marginalista, vedi : http://rivincitasociale.altervista.org/pil-uno-strumento-narrazione-marginalista-benessere-dei-popoli-la-prosperita-degli-stati-nazionali-24-maggio-2020/

Sebbene non siamo attualmente in grado di valutare in modo sufficientemente dettagliato la destinazione e l’impatto di questi fondi pubblici, sappiamo dall’esperienza del pacchetto di stimolo del presidente Obama che il moltiplicatore economico era circa 3 quando i fondi erano destinati a imprese o organizzazioni pubbliche – sociali servizi, istruzione, ponti, strade, ecc – e solo circa 1, alla R. Barro si potrebbe dire, quando erano rivolti al settore privato, compresa la sanità e le scuole private. (vedi THE BODY ECONOMIC: why austerity kills, di David Stuckler e Sanjay Basu, HarperCollins Publishers LTD, 2013. Una recensione critica. in https://la-commune-paraclet.com/Book%20ReviewsFrame1Source1.htm ) Sappiamo anche che quasi 500 miliardi di dollari andranno direttamente nella suicida transizione verde che presto ci presenterà un curioso case study: dimostrerà come il credito, come anticipazione della crescita economica reale, distruggerà, in questo caso specifico, macro – parametri economici e quindi la performance microeconomica o la produttività delle singole imprese. Lo abbiamo già sottolineato nella nostra critica all’Accordo di Parigi, vedi:

http://rivincitasociale.altervista.org/accordo-di-parigi-clima-decarbonizzazione-e-problemi-con-lets-il-crimine-climatico-contro-i-paesi-emergenti-e-contro-la-stragrande-maggioranza-dellumanita-da-congelare-al-livello-di-sviluppo-in-2/

Possiamo già vedere come l’autonomia energetica degli USA si trasformi comunque in prezzi elevati che incidono di conseguenza su tutti i processi di produzione, trasporto, vendita e consumo perché abbandonata sul mercato mondiale speculativo senza alcuna regolamentazione federale, salvo la manipolazione occasionale di riserve strategiche. Mi ricorda l’argomentazione fatta da Robert Heilbroner a metà degli anni ’80 in un articolo pubblicato dalla New York Review of Books in cui sosteneva che non c’era una vera crisi fiscale statale, almeno non negli USA; per rendersene conto è bastato confrontare le tasse sulla benzina negli USA e nell’UE. Sappiamo inoltre che il regime speculativo del “credito senza collaterale” va di pari passo con le agevolazioni fiscali monetariste neoliberiste dell’era Reagan e con un feroce regime del lavoro. Oggi negli Stati Uniti chiudono anche le raffinerie. Insomma, gli Stati Uniti stanno ormai sprecando il loro vantaggio in termini di autonomia energetica e in termini di inflazione importata, nonostante un dollaro più forte.

Le spese fiscali sono state di 1,5 trilioni di dollari nel 2016(https://budget.house.gov/publications/report/what-you-need-know-about-tax-expenditures ; i dettagli per il 2022 sono forniti qui: https://home.treasury.gov/system/files/131/Tax-Expenditures-FY2022.pdf )

Ma questo importo corrisponde a quanto è ancora sotto i radar di bilancio, anzi, prescinde dalla fuga di capitali che probabilmente ammonta a circa 3-4 trilioni solo per le Bahamas. Sappiamo che “gli Stati Uniti perdono quasi 190 miliardi di dollari all’anno a causa dell’evasione fiscale” e che “i più ricchi del mondo conservano 21-32 trilioni di dollari in beni personali in paradisi fiscali offshore”.

La quota maggiore di queste spese fiscali – tax expenditures – va alle società private e ai ricchi. Nonostante siano molto inefficienti in termini di leve economiche e sociali, le agevolazioni fiscali si comportano molto bene – bon chic, bon genre, sai… – poiché una volta concesse, tendono a scomparire dal radar delle entrate tributarie, a meno che non possano essere utilizzati come strumenti sociali di legittimazione. Il loro contributo si manifesta principalmente nella redistribuzione altamente ineguale della ricchezza piuttosto che nella sua creazione. Sono il cuore pulsante della politica pubblica neoliberista monetarista. Come è noto, la controriforma Volcker-Reagan mirava a distruggere la contrattazione collettiva e le “crescenti aspettative” di lavoratori e cittadini per il ripristino del predominio internazionale del dollaro USA dopo la scomparsa del regime di Bretton Woods, de facto su 15 agosto 1971 e de jure nel 1976 al vertice della Giamaica. I tassi di interesse a doppia cifra e i conseguenti carry trade torrenziali hanno imposto un riallineamento di tutti i paesi su Washington e spiegano l’implosione dei paesi del blocco orientale più esposti ai mercati internazionali, in particolare Polonia, Romania e Jugoslavia. A livello interno, hanno indotto una recessione profonda e duratura e il sistema americano di contrattazione collettiva – democrazia industriale anche nelle versioni minimali di Dahrendorf, Dunlop e Kerr – è andato in frantumi; la disoccupazione sembrava diminuire nel tempo, ma quella era solo una brutta illusione in quanto significava davvero che i lavori a tempo pieno venivano sostituiti da lavori a tempo parziale che ora assumono la forma oscena di lavori da concerto (o “di merda”) nei cosiddetti paese egemonico

Contrariamente alla credenza popolare, l’inflazione non è scomparsa perché di fatto è stata mascherata da una riduzione della spesa sociale imposta dal brutale workfare. (Oggi nella UE con decenni di deflazione salariale questo margine non esiste più.) Per garantire che non ci fossero slittamenti nella spesa sociale statale, la regola del deficit zero è stata imposta a livello statale. Abbiamo qui una mediazione tipicamente di parte: una contraddizione – qui l’inflazione – sembra essere risolta ma solo a costo di creare una contraddizione maggiore, vale a dire che qui provoca una precarietà nella crescita forte e una deflazione salariale generalizzata senza alcuna condivisione dei guadagni di produttività . (Vedi “Les conséquences socio-economiques de MM Volcker-Reagan et Cie” nella sezione International Political Economy del vecchio sito sperimentale www.la-communie-paaclet.com alla luce degli ultimi paragrafi dell’articolo del 1979 del primo Il presidente della Fed Burns https://www.scribd.com/document/519243182/The-Anguish-of-Central-Bankers-1979?utm_campaign=GoldFix&utm_medium=email&utm_source=Revue%20newsletter Questo può quindi essere letto sull’inflazione: http://rivincitasociale.altervista.org/a-quick-comment-on-inflation-qe-and-public-debt-rotations-repos-and-reverse-repos-may-27-2021/. Vedi in italiano :http://rivincitasociale.altervista.org/the-inflation-narrative-and-the-irreversible-ruin-of-our-country-july-4-2022-includes-french-spanish-and-italian-versions/ .Vedi pure in italiano: http://rivincitasociale.altervista.org/inflazione-un-nuovo-assurdo-ciclo-ecologista-borghese-e-annunciato-con-un-aumento-dei-prezzi-che-va-di-pari-passo-con-la-deflazione-dei-salari-ma-questo-e-dato-come-inflazione-12-maggio-2021/ . E sullo smantellamento dello Stato Sociale: http://rivincitasociale.altervista.org/smantellamento-dello-stato-sociale-o-welfare-state-anglo-sassone-e-politiche-neoliberali-monetariste-viste-sotto-langolo-del-contratto-di-lavoro/

Oggi, le società occidentali conquistate da gruppi esclusivisti sovra-pagati e sovra-rappresentati tradiscono le fondamenta stesse della nostra civiltà. Invece di progredire in un modo o nell’altro – tutte le strade portano a Roma, dice il proverbio – verso l’emancipazione e la felicità come vorrebbero la Costituzione e Thomas Paine nei suoi Rights of Man, noi siamo sempre più soggetti alle Nuove Leggi di Manu, accompagnate da un attacco trans-umanista all’integrità del genoma umano. (Vedi ad esempio “Nietzsche as an awakened nightmare” in https://la-commune-paraclet.com/livresFrame1Source1.htm#livresbookmark oppure in francese: http://rivincitasociale.altervista.org/nietzsche-et-le-retour-du-cauchemar-eveille/ ; sulle esperienze trans-umaniste di massa del Covid, vedi articoli rilevanti in http://rivincitasociale.altervista.org/sars-cov-2-brevesflash-newsbreve/ compreso la Breve del 25 aprile 2022).

Una parola resta da dire sulla disoccupazione. Il tasso ufficiale è dato al 3,70%. Ma questo è il tasso spurio stabilito dai parametri OIL per i quali un’ora lavorata nell’ultima – soggettiva – valutazione ti qualifica come occupato. Il numero reale di disoccupati e sottoccupati deve tener conto degli scoraggiati, dei part-time non scelti, dell’esercito degli autonomi, dell’aumento del mercato del lavoro nero o illecito, dei milioni di autonomi che vengono chiamati “alieni” ma senza i quali il l’economia si fermerebbe bruscamente, così come le coorti di prigionieri, ecc. Per un’esposizione più completa, vedere la Nota ** del mio Livre-Book III in Download Now nella sezione Livres-Books del mio vecchio sito sperimentale www.la-communie-paraclet.com .

Oggi le cose vanno così male che le statistiche ufficiali diventano inutili perché contano i posti di lavoro invece dei lavoratori! Se un lavoro a tempo pieno viene riorganizzato con 2 o 3 part-time contano 3 impieghi. Si veda, ad esempio, il chiarimento offerto sugli ultimi numeri forniti dal BLS poco prima delle elezioni Midterms: sembra che invece degli annunci di guadagni di posti di lavoro, la maggior parte dei posti di lavoro di nuova creazione risulti essere part-time mentre “Infine, la ciliegina sulla torta: il numero di disoccupati – monitorato anche dal sondaggio sulle famiglie – è aumentato di 306.000 a 6.059 milioni, il livello più alto da febbraio!” in “Something Cracked: Unexplained 2.3 Million Jobs Gap Emerges In Broken Payrolls Report”, di Tyler Durden, venerdì , 04 novembre 2022 – 11:18, https://www.zerohedge.com/markets/something-has-snapped-unexplained-23-million-jobs-gap-emerges-broken-payrolls-report

Nell’attuale contesto inflazionistico, si assiste ad un aumento del tempo libero retribuito da parte di lavoratori e dipendenti, o titolari di più posti di lavoro, che cercano così di contrastare l’impatto dell’inflazione reale sul loro tenore di vita data l’assenza di un’indicizzazione salariale generale. Ciò ha l’effetto di gonfiare le statistiche ufficiali sull’occupazione. “Qualcosa di molto strano appare per il secondo mese consecutivo quando esaminiamo il rapporto sugli utili di luglio.” (…) ” L’aumento di giugno ? 92K, che contrasta nettamente con il forte calo dei titolari di posti di lavoro a tempo pieno. Ma ciò che è ancora più notevole è che da giugno gli Stati Uniti hanno perso 141.000 posti di lavoro a tempo pieno e 78.000 a tempo parziale, mentre hanno aggiunto 263.000 posti di lavoro multipli.” (Vedi “Something Gap in the Job Market: Multiple Jobholders Hit All Time High As Unexplained 1.8 Million Jobs Gap Emerges”, di Tyler Durden, venerdì 05 agosto 2022 – 10:25, https https://www.zerohedge.com/markets/something-snaps-job-market-multiple-jobholders-hit-all-time-high-unexplained-18-million )

È ancora peggio se si guarda al tasso di partecipazione alla forza lavoro al 62,2% – ottobre 2022, https://tradingeconomics.com/united-states/labor-force-participation-rate – e al tasso di povertà: “Il tasso di povertà nazionale il tasso era del 12,8% nel 2021, ma era significativamente diverso per le popolazioni più anziane e più giovani della nazione, secondo un nuovo rapporto del Census Bureau pubblicato oggi”.

Potrebbe valere la pena notare che il tasso di partecipazione – stesso collegamento – si aggirava intorno al 60% negli anni ’60 e ’70, quando avevamo un’occupazione a tempo pieno e a tempo pieno con solo disoccupazione frizionale e stagionale. (vedi: https://en.wikipedia.org/wiki/File:U1-U6_unemployment_rate.webp ) L’apparente paradosso scompare quando si osserva la distribuzione di genere: https://en.wikipedia.org/wiki/Labor_force_in_the_United_States#/media/File:US_Labor_Force_Participation_Rate_by_gender.png

Infatti, fino alla fine degli anni ’70, un salariato in una famiglia guadagnava più di due nella situazione attuale, e beneficiava di maggiori tutele sociali, il che significa che il suo stipendio netto individuale andava oltre perché la previdenza sociale liberava le famiglie dalla paura del futuro incerto e dalle fluttuazioni del mercato che potrebbero trasformare 401K in 201K. Questo la dice lunga sulla mancanza di parità di lavoro e sul semi-fallimento della ristretta richiesta marginalista di “uguale retribuzione per uguale lavoro” senza piena parità. Queste ristrette rivendicazioni marginali sono compatibili con la visione neo-conservatrice delle donne “token” e persino della “surrendered woman ”, una forma di “quote rosa”. A ciò si aggiunga il sottosviluppo della socializzazione del lavoro domestico attraverso l’approfondimento dei programmi di previdenza sociale pubblica – ad esempio, asili nido pubblici nazionali, assistenza agli anziani e assistenza domiciliare, ecc. Questi sono ancora svolti principalmente da donne e rappresentano tranquillamente l’equivalente da 1/3 a ¼ del PIL (Louise Vandelac, 1985).

Come previsto in assenza di una Clausola Cola generale- scala mobile -, i salari reali diminuiscono. Nel luglio 2022 è stato riferito che: “I prezzi al consumo negli Stati Uniti aumentano a giugno, i salari reali degli americani diminuiscono per il quindicesimo mese consecutivo”, di Tyler Durden, mercoledì 13 luglio 2022, https://www.zerohedge.com/personal-finance/us-consumer-prices-soared-june-americans-real-wages-fall-15th-straight-month.

Il tasso di povertà infantile (persone di età inferiore ai 18 anni) era del 16,9% nel 2021, 4,2 punti percentuali in più rispetto al tasso nazionale, mentre la povertà per le persone di età pari o superiore a 65 anni era del 10,3%, 2,5 punti percentuali in meno rispetto al tasso nazionale. su https://www.census.gov/library/stories/2022/10/poverty-rate-varies-by-age-groups.html .

La disuguaglianza sta raggiungendo proporzioni epiche. L’effetto ricchezza – Wealth Effect – di Pigou offerto in modo semplicistico come una critica alla Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta di Keynes ignorava totalmente la struttura del reddito e il suo impatto su una crescita economica armoniosa. Fortunatamente, Pigou è stato ignorato finché è rimasto in vigore il keynesismo. Con l’elezione al potere della Thatcher, i fatti socio-economici hanno rapidamente mostrato i difetti di questa ridistribuzione distorta della ricchezza per mano dei monetaristi neoliberisti. Per chi non l’avesse capito, House Effect del “Maestro” Greenspan ha concluso la sua esuberante corsa durante la crisi economica senza precedenti del secondo dopoguerra nota come crisi dei mutui subprime – 2007/2008 – che ha messo i puntini tra le i e le t trasformando le 401K in 201K. (Quando hai più di 45-50 anni, difficilmente puoi compensare perdite così ingenti anche se lavori come uno schiavo per il resto della tua vita, da qui la necessità della previdenza sociale pubblica, che dovrebbe diventare il nuovo confine dell’America e dell’Occidente ).

Le cose stanno ora andando fuori controllo poiché la speculazione egemonica ha distrutto interi settori dell’economia tangibile. Ecco la recente “Distribuzione del patrimonio netto totale corrente” negli Stati Uniti: Il 50% inferiore, 2,78%. Il 50-90 percento, 28,07 percento. Il 90-99%, il 37,32% e il Top 1%, il 32,14%. Top 10% angoli 69,46% (Vedi: “Non c’è davvero più nessuna classe media”, di Tyler Durden, martedì 1 novembre 2022 – 11:00, scritto da Lance Roberts tramite The Epoch Times, https://www.zerohedge.com/markets/there-really-no-middle-class-any-longer

Ecco due rapide illustrazioni che mostrano graficamente come le varie inflazioni si intrecciano in una spirale incontrollata, un processo ulteriormente aggravato dalla continua servitù alle fallaci narrazioni dei disadattati e dei monetaristi.

Il CPI è utile qui. Mostra come le fonti di energia rinnovabile e le importazioni, compresi i generi alimentari, ecc., stiano inesorabilmente facendosi strada nei costi di produzione, distruggendo così il tasso di competitività delle FS, che è debitamente registrato dal deterioramento delle bilance commerciali: vedi questi due grafici tratti da questo bellissimo articolo: “L’inflazione ha raggiunto il picco”: Here’s What To Expect In Today’s CPI Report, by Tyler Durden, Wednesday, May 11, 2022 – 06:11 AM, https://www.zerohedge.com/economics/inflation-has-peaked-heres-what-expect-tomorrows-cpi-report

Primo grafico:

Secondo grafico per le proiezioni di novembre 2022:

Ecco l’aggiornamento:

Fonte: https://www.zerohedge.com/personal-finance/us-consumer-prices-soared-june-americans-real-wages-fall-15th-straight-month .

L’unica cosa che manca in questi grafici è l’inflazione organica causata dalla concorrenza imperfetta, ecc. Ma il punto principale è la spirale inflazionistica e la certezza che si ha che combattere l'”inflazione” al singolare semplicemente adeguando il tasso nominale all’inflazione core non sarà sufficiente. È interessante vedere qualcuno come il prof. David Stockman ne prende atto a modo suo. Vedi: “Stockman : Why We’ll Continue To Have High & Sticky Inflation Ahead… “, by Tyler Durden, Sunday, Oct 09, 2022 – 12:30 PM, Authored by David Stockman via InternationalMan.com, https://www.zerohedge.com/economics/stockman-why-well-continue-have-high-sticky-inflation-ahead

I tassi ipotecari si adeguano naturalmente al tasso principale della Fed. (Vedi: : https://www.forbes.com/advisor/mortgages/mortgage-rates-history/ )

Forse quando si cerca di valutare l’evoluzione del settore immobiliare e, ad esempio, il peso in esso della “rendita equivalente”, sarebbe opportuno non dimenticare il ruolo dominante svolto dai fondi di investimento azionari nel real estate americano. In Cina le cose non vanno così male come mostra il grafico qui sotto perché la Cina può benissimo nazionalizzare a buon mercato l’intera industria usando il credito pubblico come fecero i New Dealers negli USA quando crearono l’edilizia sociale. Guarda questo:

Source : ” Quelques bonnes nouvelles : Rents Have Finally Peaked As Rental Market Enters “Widespread Cooldown” “, by Tyler Durden, Thursday, Jan 13, 2022 – 06:00 PM, https://www.zerohedge.com/markets/finally-some-good-news-rents-have-finally-peaked-rental-market-enters-widespread-cooldown

Sembrerebbe che la FED – con un Tesoro che applica una politica inutile perché totalmente prigioniera della peggior doxa neoliberale monetarista – si trovi tra l’incudine e il martello. In definitiva, date le montagne di obbligazioni e derivati, anche nei fondi pensione, la FED sarà incentivata dal mercato a emulare la BoE e anche, preventivamente, a indicizzare completamente ogni nuova emissione di debito come ha fatto la BCE. Nel frattempo, il Tesoro sta cercando di trovare nuovi modi per aiutare gli agenti speculativi poveri, come offrire loro l’opportunità di riscattare le proprie obbligazioni. Ma i 200-250 miliardi previsti sono bazzecole rispetto al problema attuale. Vedere : ” Wall Street Says Treasury Buybacks Are a Long Way Off, If at All “, Alexandra Harris, Thu, November 3, 2022, https://ca.finance.yahoo.com/news/wall-street-says-treasury-buybacks-135623375.html?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly93d3cuYmluZy5jb20v&guce_referrer_sig=AQAAAN261LGNPG5T6dki6caxyAqEn5RQYqsji_LdjtoA2_qKDOhjkc5RqPoFlvk1zQYDds_1vaphuSPyfNEf5Ke7VQHDdBiZG2sMTFcuQNSA9t1rua4ykglbcCqe3ASABnUoGia7vQPKWJDia_cE7ISEadr5Vw6_UTOfplKKtX7hIAeh

Citazioni ” Alexandra Harris gio, 3 novembre 2022 alle 14:56 – (Bloomberg) – Il Tesoro degli Stati Uniti non acquisterà debito pubblico per sostenere il funzionamento del mercato fino a maggio 2023, se mai, affermano gli analisti.

“L’impegno suggerisce che le preoccupazioni sulla liquidità nel mercato dei Treasury da quasi 24 trilioni di dollari non premono per il settore ufficiale, anche se le metriche sulla liquidità del mercato del debito del governo degli Stati Uniti si avvicinano ai livelli di crisi. dopo un anno di forti perdite per le obbligazioni, guidate dall’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve, e contemporaneamente la banca centrale ha ridotto alcune delle sue partecipazioni”. (…) Goldman Sachs (Praven Korapaty, William Marshall) La probabilità che alla fine i riacquisti vengano resi operativi è alta, vede 200-250 miliardi di dollari all’anno in riacquisti (distribuiti su tutta la curva) come una dimensione ragionevole per il programma.

Linee di swap e aumento dei DSP

Abbiamo già visto in precedenza che una linea di swap di emergenza doveva essere aperta dalla FED presso la BoE. Un’ultima parola sull’acuirsi della crisi del debito nei paesi emergenti, ancora una volta tragicamente colpiti dai carry trade del dollaro, come accadde sotto Volcker-Reagan. Solo che oggi possono contare sulla Cina e sui Brics+.

Quando Volcker-Reagan ha portato i tassi a due cifre, ha innescato esattamente ciò che Neil Wallace aveva previsto alla riunione del FOMC, vale a dire un “montagne russe” (vedi William Greider, Secrets of the Temple, 1989. Vedi anche la mia analisi del marzo 1985 « Les conséquences socio-économiques de MM Volcker-Reagan et Co » nella sezione Economia Politica Internazionale del vecchio sito sperimentale www.la-communie-paraclet.com

A questo punto, evidenzieremo solo il recente aumento pianificato dagli Stati Uniti dei diritti speciali di prelievo – DSP – dal FMI: “RICHIESTA DI FINANZIAMENTO FMI”: Yellen ha dichiarato in una conferenza stampa che il Tesoro ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti il ​​permesso di prestare 21 miliardi di dollari di esistenti diritti speciali di prelievo degli Stati Uniti (SDR) all’FMI – 14 ottobre – RTRS” in ” FRA-OIS Says Powell Didn’t Pivot Yet, But Yellen Sure Did “, par VBL, https://www.zerohedge.com/news/2022-10-15/fra-ois-says-powell-didnt-pivot-yellen-sure-did

Ecco come l’FMI ha presentato questo aumento:: « IMF Managing Director Announces the US$650 billion SDR Allocation Comes into Effect », August 23, 2021, https://www.imf.org/en/News/Articles/2021/08/23/pr21248-imf-managing-director-    announces-the-us-650-billion-sdr-allocation-comes-into-effect

Citazione: “Washington, DC: la signora Kristalina Georgieva, amministratore delegato del Fondo monetario internazionale (FMI), ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione: “La più grande assegnazione di diritti speciali di prelievo (DSP) nella storia – circa 650 miliardi di dollari – entra in vigore oggi. Questa assegnazione è una spinta significativa per il mondo e, se usata con saggezza, un’opportunità unica per combattere questa crisi senza precedenti. “Questa assegnazione di DSP è una componente fondamentale del più ampio sforzo del FMI per aiutare i paesi a superare la pandemia, che comprende: 117 miliardi di dollari in nuovi finanziamenti per 85 paesi; alleggerimento del servizio del debito per 29 paesi a basso reddito; consulenza politica e sostegno allo sviluppo delle capacità per più di 175 paesi per garantire una ripresa forte e più sostenibile”.

” Basta ricordare la rivolta in Sri Lanka, ancor prima dell’ondata di alta inflazione, per capire la gravità della sfida. L’unica via d’uscita sembra essere un ritorno alla pianificazione centralizzata sostenuta dal credito pubblico e dalle imprese pubbliche miste per accelerare lo sviluppo socio-economico; questo dovrebbe essere sostenuto da scambi bilaterali di linee di credito per evitare la dipendenza come spiegato nel mio saggio: “Per un mondo multilaterale aperto senza sovranità monetaria che interferisca negli affari interni ed extraterritorialità per linee di credito bilaterali e credito pubblico”, 7 aprile 2022, in http://rivincitasociale.altervista.org/per-un-mondo-multilaterale-aperto-senza-signoraggio-monetario-globale-senza-interfereze-negli-affari-interni-e-senza-estraterritorialita-per-le-linee-di-credito-bilaterali-e-il-credito-pubblico-7/

Paolo De Marco

APPENDICE: Estratto dal saggio inedito intitolato ” Les banques centrales bourgeoises dans leur bulle confusionnelle : l’exemple de la Réunion du FOMC du 4 mai 2022 “ che ha discusso la difficoltà della FED nel realizzare il tapering alla luce della cruciale riunione del FOMC del 4 maggio 2022.

“Dopo la riunione del FOMC del 4 maggio 2022, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha delineato lo stato dell’economia e ha annunciato un aumento del tasso di interesse dello 0,5% nonché una graduale riduzione del bilancio della Fed. È stato escluso un aumento dello 0,75% ma sono comunque previsti altri incrementi in futuro in funzione dell’evoluzione dei parametri presi in considerazione. stesso approccio prudente verrà attuato”. al mese. La diminuzione delle disponibilità di titoli del Tesoro al di sotto di questo limite mensile includerà titoli del Tesoro con cedola e, nella misura in cui i titoli con cedola sono inferiori al limite mensile, buoni del Tesoro. Per i titoli garantiti da ipoteca di agenzie, il limite sarà di $ 17,5 miliardi al mese per tre mesi, quindi aumenterà a $ 35 miliardi al mese” (vedere la trascrizione su https://www.federalreserve.gov/mediacenter/files/FOMCpresconf20220504.pdf ).

Regna la prudenza, o meglio, data la divergenza tra la realtà socio-economica e le solite teorie e pratiche borghesi, la FED sceglie di fare meno danni possibili. È l’opposto del motto di Schopenhauer, per chi, anche se si deve sbagliare, è meglio sbagliare pesantemente. La ritirata del trionfante capitale speculativo sta ora accelerando. Si noti già la duplicazione di azioni che riguarda il rialzo dei tassi di interesse e la riduzione del bilancio della banca centrale. Questo è un riconoscimento de facto che l’inflazione CPI non è direttamente correlata alla bolla degli asset speculativi. E non a caso, poiché prima del massiccio intervento degli Stati nell’economia durante i confinamenti imposti dalla gestione trans-umanista della crisi sanitaria dovuta a Sars-CoV-2, e nonostante il QE e altre liquidità, le banche centrali non hanno mai riuscì a portare l'”inflazione” al livello desiderato del 2%, livello altrimenti stabilito arbitrariamente. Si noti inoltre che il riferimento agli aggregati monetari scompare dalla comunicazione.

Secondo i manuali di economia borghese, qualsiasi aumento dei prezzi indica un surriscaldamento economico accompagnato da una pressione salariale insostenibile, che dovrebbe distorcere tutte le previsioni economiche ed erodere il “potere d’acquisto”. Un aumento dei tassi di interesse è quindi necessario per calmare la situazione e ristabilire l’equilibrio. Se la banca centrale non reagisce con sufficiente tempestività, al primo segnale di aumento dei prezzi, inizia la spirale inflazionistica e si rendono necessarie misure monetarie più aggressive per ristabilire l’equilibrio. Tuttavia, dopo aver detto che l'”inflazione” – genericamente parlando… – è stata transitoria, la FED e la BCE stanno annegando. Cosa sta succedendo ?

Quello che sta succedendo è che i banchieri centrali hanno capito che i libri di testo e le teorie economiche borghesi non valgono la carta su cui sono stampati. Non comprendono ancora l’impatto disastroso dell’Accordo di Parigi e di altre scelte politiche malthusiane consigliate dall’IPCC, ma possono comunque vedere che la SARS-CoV-2 e le interruzioni della catena di approvvigionamento hanno avuto un impatto sull’andamento del PIL, la cui crescita è sta ancora lottando per recuperare le perdite. In alcuni paesi, come l’Italia, anche prima della crisi sanitaria, il PIL era ancora inferiore del 10% rispetto a prima della crisi dei subprime del 2007-2008. In queste condizioni, un aumento spettacolare dei tassi di interesse di riferimento aggiungerebbe recessione alla galoppante Grande Recessione dalla quale l’Occidente non si è ancora ripreso.

“L’inflazione è misurata dall’IPC e dall’IPCA – l’indice armonizzato dei prezzi al consumo – o, negli Stati Uniti, dall’IPC e dall’IPC – l’indice dei prezzi di spesa al consumo. interventi, otteniamo l’inflazione core negli Stati Uniti. Questa è l’unica precisione che le banche centrali borghesi e i loro economisti, nobelizzati o meno, sono in grado di produrre per quello che riguarda “l’inflazione”, termine generico che oscura i diversi tipi di inflazione.

Ultimamente, molti, anche all’interno della FED, sono giunti a distinguere tra aumenti dei prezzi guidati dalla domanda e dall’offerta. Questa è un’ammissione dell’inettitudine del monetarismo, la teoria dominante sostenuta dai neoliberisti monetaristi, che pretendeva di sostituire le politiche monetarie così come le politiche fiscali ed economiche.

Quando la FED dichiara che il suo mandato è quello di gestire l’inflazione guidata dalla domanda, rimette la palla al governo quando si tratta di inflazione guidata dall’offerta. In questo caso, pur confondendo allegramente il rialzo dei prezzi con l’inflazione monetaria vera e propria, prende atto dell’inettitudine friedmaniana secondo la quale “l’inflazione è sempre e ovunque un fenomeno monetario” e quindi suscettibile di essere gestito dalla banca centrale o, peggio ancora, , dal “mercato” se solo la banca centrale avesse il pilota automatico… o, più precisamente, dal “mercato dei mercati” per usare l’espressione di uno dei padri del marginalismo, Léon Walras.

Inoltre, il surriscaldamento economico che si manifesta nella cosiddetta “inflazione” al singolare deve andare di pari passo con un aumento del PIL marginale, oggi artificialmente gonfiato dal peso della speculazione finanziaria vera e propria, che raggiunge quasi il 9% del il PIL.

Poiché i banchieri centrali della borghesia sanno bene che l’applicazione dei libri di testo di economia porterebbe a una catastrofe innescando un’ulteriore recessione nel mezzo dell’attuale Grande Recessione, cercano di temporeggiare. Lo fanno con la complicità dei maggiori attori economici – speculativi – sapendo che il grosso delle truppe, in particolare commercianti e altri agenti di borsa, non avrà altra scelta che conformarsi all’unico punto di ancoraggio con cui devono calcolare i tempi dei loro investimenti e il grado della loro assunzione di rischio, vale a dire i tassi chiave della Banca centrale, almeno fino a quando i grandi attori non rompono l’incantesimo per andare contro la Banca centrale. Il pragmatismo è quindi d’obbligo.

Il resto è solo una questione di vestizione narrativa. Ecco, ad esempio, la dichiarazione presentata come motivazione per gli annunci del 4 maggio 2022 scritti dal presidente della FED.

Si dice che l’economia statunitense stia andando molto bene nonostante alcuni segnali di debolezza. “Tuttavia, lo slancio sottostante rimane forte, poiché il calo riflette in gran parte le oscillazioni delle scorte e delle esportazioni nette, due categorie volatili i cui movimenti nell’ultimo trimestre difficilmente porteranno segnali di crescita futura.

In effetti, la spesa delle famiglie e gli investimenti fissi delle imprese hanno continuato a crescere rapidamente .” Il mercato del lavoro rimane teso con “un tasso post-pandemia a marzo del 3,6%, il livello più basso in quasi cinquant’anni”. Questo sarebbe vero per i lavoratori in fondo alla scala salariale.

Tuttavia, “l’inflazione rimane ben al di sopra del nostro obiettivo a lungo termine del 2%. Nei 12 mesi fino a marzo, i prezzi totali dell’indice dei prezzi al consumo sono aumentati del 6,6%; Escludendo le categorie alimentari ed energetiche volatili, i prezzi dell’indice dei prezzi al consumo core – inflazione core – sono aumentati 5,2%.

Tuttavia, la “realtà” ufficiale svelata appena prima e dopo il discorso del presidente della Fed smentisce questa osservazione. Leggiamo, ad esempio, che la previsione del PIL USA a +1% è in realtà negativa a -1,4%, sebbene ancora una volta siano le scorte e le esportazioni ad essere colpevoli.

Tuttavia, i punteggi di produttività sono scesi al -7,5%, i costi unitari del lavoro sono aumentati dell’11,6% e i salari reali sono diminuiti del 5,5%, mentre l’inflazione core è pari al 5,5% nel primo trimestre del 2022. Di più dal 1947 quando i costi del lavoro esplodono”, di Tyler Durden, giovedì 5 maggio 2022 – 08:37, (v. “US Productivity Just Crashed By The Most Since 1947 As Labor Costs Explode”, by Tyler Durden, Thursday, May 05, 2022 – 08:37 AM, https://www.zerohedge.com/personal-finance/us-productivity-just-crashed-most-1947-labor-costs-explode )

Le ultime due percentuali ci mostrano il ruolo svolto dalle medie come mezzo di occultamento. Visto in altro modo, se il tasso di disoccupazione ufficiale – ovvero la categoria A come definita dall’OIL – è al 3,6%, il più basso dal 1947, la Fed non dovrebbe essere in grado di trarre la conclusione che il “mercato del lavoro è teso”. In effetti, è essenzialmente solo la categoria A che non ha un grande punto d’appoggio nelle cifre effettive sulla disoccupazione o nei dati sulla povertà. La popolazione attiva – dai 16 anni in su – raggiunge il 62,2%, un punteggio italiano per un Paese che si dichiara la prima, se non l’unica, superpotenza mondiale (vedi https://www.bls.gov/news.release/pdf/empsit.pdf ). Al suo apice, era del 67,3% nel gennaio-aprile 2000. (vedi: Tasso globale in https://en.wikipedia.org/wiki/Labor_force_in_the_United_States )

Per far credere che ci sia una forte tensione sul mercato del lavoro, situazione che porterebbe ad un aumento del salario medio, si è recentemente sostenuto che diversi milioni di offerte di lavoro sono superiori al numero dei disoccupati. Come di consueto, anche in questa prospettiva viene utilizzata la curva di Beveridge. Va quindi fatta una distinzione tra lavori ordinari e lavori saltuari – gig jobs chiamati meno cerimoniosamente “lavori di merda” – che non nutrono, ospitano e trasportano nemmeno i peggiori tra i “poveri lavoratori”, come il saggiamente chiamato professor Julius Wilson. Ma la CGT in Francia ha portato alla luce anche un altro inganno che presiede a queste presentazioni statistiche. La maggior parte dei lavori offerti sulle piattaforme sono fittizi, spesso richiedono condizioni illegali e talvolta rimangono sulle piattaforme molto tempo dopo aver trovato un acquirente. (vedi “50% des offres de Pôle emploi sont encore illégales”, https://www.cgt.fr/actualites/privee-demploi/droit-precarite/50-des-offres-de-pole-emploi-sont-toujours-illegales ) Risulta inoltre che molti lavoratori e impiegati americani, che legittimamente nutrivano seri dubbi sull’utilità e la sicurezza dei “vaccini” contro il Covid, abbiano scelto di licenziarsi per proteggersi; questo spiegherebbe perché il problema è rapidamente scomparso non appena le restrizioni sanitarie sono state in qualche modo revocate.

Insomma, se non si tiene conto del numero sbalorditivo di prigionieri nel gulag capitalista americano, né dei 40 milioni di americani senza copertura sanitaria e degli altri milioni che hanno solo una copertura inadeguata “grazie” all’aumento dei costi causato dall’Obamacare, troviamo ancora che il 13% o 15,4 milioni di persone riceve aiuti alimentari. Parlare di disoccupazione senza parlare di povertà è geniale nella migliore delle ipotesi. (v. https://statisticalatlas.com/United-States/Food-Stamps ) Nel 2021, gli Stati Uniti hanno speso 731,75 miliardi di dollari in difesa. Vedi: “Gli Stati Uniti spendono di più per la difesa rispetto ai prossimi 11 paesi messi insieme” (in https://www.pgpf.org/chart-archive/0053_defense-comparison ). Sappiamo tutti che la spesa militare ha il moltiplicatore economico più basso.

Sulla base della teoria borghese, vediamo qual è il meccanismo che collega questi indicatori per provocare inflazione o deflazione.

Secondo tutti gli economisti borghesi, l’inflazione è sempre e ovunque un fenomeno monetario, ovviamente senza fare alcuna distinzione tra moneta e credito. Questo ci riporta alla “pioggia di denaro” di Hume: se il denaro cade dal cielo, mutatis mutandis, questa maggiore quantità di denaro disponibile per acquistare la stessa quantità di beni farà salire il prezzo unitario e viceversa. L’equilibrio tra denaro e merci dovrebbe essere stabilito dal “mercato”. Chi dice equilibrio dice giusto prezzo di mercato, senza inflazione. Questo è il caso prima o dopo la “pioggia di denaro di Hume”. Inoltre, la giusta quantità di denaro necessaria per l’equilibrio del mercato espressa dai prezzi sarebbe data anche dal “mercato”, o meglio dal “mercato dei mercati”. Questa misteriosa operazione macroeconomica è stata arricchita dalla teoria quantitativa della moneta di Irving Fisher. La quantità di denaro necessaria per l’equilibrio sarebbe uguale al valore di tutti i beni e servizi, data la velocità del denaro. (La velocità è prosaicamente definita come il tempo impiegato da una moneta o banconota emessa dalla Banca Centrale per tornare alla Banca Centrale…).

Ci sentiamo come se stessimo girando in tondo? Irving Fisher, che sapeva esattamente come manomettere la disciplina, distolse rapidamente l’attenzione dal problema inventando indicatori economici. Con lui diventa naturalmente una mania. Uno di questi è il CPI, il paniere di consumo di base valutato in prezzo; ha lo scopo di fornire un’ancora empirica in un sistema concettuale pateticamente circolare e confuso.

Dovrebbe misurare l’inflazione o il suo contrario. Man mano che la realtà evolve indipendentemente dalla sua struttura concettuale, Fisher è quindi costretto a immaginare prezzi folli e costanti: imposta quindi un anno base di 100 per i suoi confronti temporali del livello dei prezzi senza preoccuparsi delle strutture socio-economiche sottostanti. Infatti, in questo mondo ideologico, il mercato porta sempre all’equilibrio dei prezzi. Poco importa a Fisher e a tutti gli economisti borghesi dopo di lui di essere sempre invischiati nella contraddizione ex ante/ex post che comporta il prezzo di equilibrio di mercato per un singolo prodotto, quindi un prezzo appartenente al livello microeconomico concepito senza alcuna relazione con macroeconomia; si tratta qui di un prezzo di equilibrio raggiunto incrociando la curva di offerta con la curva di domanda, sapendo che per stabilire la prima è necessario dare la tavola della seconda in… prezzo… e viceversa, allora si incrocia le due e otteniamo cosa? … il miracoloso prezzo di mercato! !! Voilà! (vedi: http://rivincitasociale.altervista.org/la-pseudo-scienza-economica-borghese-perche-dobbiamo-cambiare-paradigma-al-piu-presto/ )

Anche i conti nazionali, il PIL, sono una falsificazione marginalista borghese di mercato. Peggio ancora, tutto ciò che conta davvero dal punto di vista sociale ed economico viene automaticamente escluso dal calcolo con il pretesto ideologico che non ha prezzo di mercato. Il PIL, infatti, conta solo il “valore aggiunto” prodotto dal settore privato. Infrastrutture e servizi pubblici, ad esempio, sono semplicemente conteggiati come costi, mentre la produzione privata, cooperativa o statale a livello microeconomico è strutturalmente favorita in questo sistema contabile borghese. (Vedi: http://rivincitasociale.altervista.org/pil-uno-strumento-narrazione-marginalista-benessere-dei-popoli-la-prosperita-degli-stati-nazionali-24-maggio-2020/ )

A questo si aggiunga che la speculazione non esiste ontologicamente nelle teorie borghesi, perché si suppone che il mercato porti sempre all’equilibrio. La teoria del “capitale efficiente” conclude logicamente che la presenza della speculazione accelera il ritorno all’equilibrio, cosicché le crisi possono essere spiegate solo con gli effetti distorsivi dell’intervento statale nell’economia, attraverso la gestione del mercato del lavoro e del mercato dei capitali. Si ritiene che lo stato impedisca il funzionamento del “mercato dei mercati” macroeconomico e del mercato microeconomico. Lo stato più minimo è necessario affinché funzioni correttamente. Poco importa se, nel frattempo, nessun economista borghese sa risolvere il problema ex ante/ex post della domanda e dell’offerta e di conseguenza quello del rapporto tra micro e macroeconomia.

Tuttavia, scientificamente parlando, il mercato non deve solo definire il prezzo unitario di un prodotto, deve anche consentire lo scambio di vari prodotti e quindi rendere conto della commensurabilità dei diversi prodotti tra loro, diciamo mezzi di produzione e mezzi di consumo. Sappiamo che il clown Schumpeter affermava che la contraddizione si riferiva all’ontologia della disciplina economica, era, come diceva lui, “una dicotomia ontologica”. Era un modo per dire: non seguite Marx nel denunciare questa micidiale contraddizione per risolverla, andate per la vostra strada, non c’è niente da vedere! Per quanto riguarda il pietoso pitre Jean Tirole, afferma di fare economia esclusivamente sulla base della microeconomia senza macroeconomia. In altre parole, la “governance globale privata” delle grandi corporazioni transnazionali prive di qualsiasi regolamentazione statale è la Legge e i Profeti, e le contraddizioni nascoste si risolvono sulle spalle dei popoli, che si nutrono di storie che coltivano paure e sensi di colpa. Ad esempio, le narrazioni offerte dall’IPCC o quelle di Big Pharma e dei falchi della Nuova Guerra Fredda. Oggi la speculazione è egemonica e fagocita legalmente l’economia reale. Peggio ancora, pesa direttamente quasi il 9% del PIL, il che rende molto sospetta qualsiasi pretesa di crescita economica reale misurata da questo singolare PIL marginalista. Inoltre, da decenni il PIL cresce di pari passo con la precarietà della forza lavoro. Oggi, per la prima volta, le nuove generazioni sanno che rischiano di avere un tenore di vita inferiore rispetto ai loro anziani.

Tutti gli altri indicatori sono di questo tipo, anch’essi mirano al controllo sociale per la loro plausibilità narrativa rafforzata dalla “deferenza all’Autorità” – il Premio Nobel in Tirolo è solo un patetico esempio in tutta la serie di pseudo-Premi Nobel tipici dei “borghesi scienza triste” o “scienza triste”. Questi indicatori non sono altro che una serie di falsificazioni filo-semitiche nietzschiane. Questo è noto ai circoli più iniziati, i cosiddetti “nichilisti risvegliati”, almeno quelli che non hanno ancora finito di credere alle proprie sciocchezze originariamente destinate all’uso da parte delle masse trattate come nuovi Chandala.

Così, il “reddito disponibile” è l’opposto di quello che ho chiamato il “salario netto globale “ delle famiglie, poiché la riproduzione umana coinvolge una famiglia, quindi il salario netto individuale non è sufficiente ad assicurare la riproduzione della forza lavoro come lavoratore e come un membro della specie umana. Le tre componenti del “salario netto globale ” delle famiglie sono quindi il salario netto individuale e il salario differito che dovrebbero finanziare organicamente i cinque rami della Previdenza Sociale piuttosto che affidarsi ad azzardate imposte generali. A questi due elementi va aggiunta la quota di imposte che normalmente dovrebbe spettare alle famiglie sotto forma di accesso universale alle infrastrutture e ai servizi pubblici. Il “reddito disponibile”, invece, tiene conto solo di ciò che ha valore aggiunto nel PIL, escludendo quindi il contributo essenziale al tenore di vita di tutto ciò che conta davvero, ovvero l’accesso alla sanità pubblica, alla scuola pubblica, all’edilizia popolare, trasporto pubblico, approvvigionamento idrico ed energetico pubblico, ecc.

Nel 2021, durante la crisi del Covid, la disoccupazione negli Stati Uniti è salita alle stelle, aggravata dai primi confinamenti – lockdown – imposti contestualmente al divieto di accesso ai noti generici efficaci. Il governo ha sostenuto i pagamenti dell’assicurazione contro la disoccupazione. C’erano due fenomeni contraddittori, anche se temporanei, che solo io ho segnalato poiché tutti gli altri erano apparentemente accecati da presupposti ideologici o da una falsa coscienza, o entrambi. Infatti, grazie a questi pagamenti, il “reddito disponibile” mediano è aumentato, tanto che il tasso ufficiale di povertà ha raggiunto il suo livello più basso! Poiché i pagamenti venivano effettuati a tutte le famiglie al di sotto dei 400.000 dollari l’anno, si verificò un’altra contraddizione, ma che era stata prevista da JP Morgan, vale a dire la creazione di oltre 350 miliardi di dollari di risparmi da parte delle famiglie più ricche; questi sono stati rapidamente investiti in prodotti finanziari, determinando così un aggiustamento delle posizioni finanziarie che ha portato i reverse repos a un livello mai visto prima, ma largamente superato da allora.

Rimane l’assurdità emanata dalla gestione borghese del mercato del lavoro con l’uso di una nozione completamente fraudolenta di piena occupazione dovuta alla crescente precarietà e all’occultamento ufficiale delle categorie di disoccupazione. (Su questo argomento si veda la Nota ** del mio Libro III, 2005, che per la prima volta passava in rassegna i dati sulla disoccupazione reale; si veda la sezione Livres-Books del mio vecchio sito sperimentale www.la-commune-paraclet.com). Tutti questi indicatori fraudolenti vengono poi scomposti in base alle necessità. Ad esempio, IPC è riformulato come EPC. Si distingue la cosiddetta inflazione sottostante o Core inflation dalla cosiddetta inflazione, ma questo in un contesto dove è ontologicamente impossibile distinguere l’economia reale dall’economia speculativa. Puoi aggiungere un PPI, indicatori settoriali – manifatturiero e altri – e così via. E tutto questo senza prestare troppa attenzione al tasso di cambio, che comunque non viene calcolato correttamente, soprattutto nei paesi la cui valuta è esposta a livello internazionale.

Il CPI e i suoi concetti derivati sono costrutti marginalisti di natura ittica. Sappiamo che Irving Fisher fu scelto e incoraggiato dal primo grande falsificatore dell’opera scientifica di Marx, Böhm-Bawerk. Quest’ultimo ha consapevolmente inventato un presunto difetto logico fondamentale tra il Libro I del Capitale – la legge del valore e quindi dello sfruttamento della forza lavoro come origine della creazione della ricchezza e quindi del profitto – e il Libro II – Riproduzione semplice e Riproduzione allargata – cioè il falso problema della trasformazione dei valori in prezzi di produzione, che ho definitivamente e scientificamente evacuato. Da parte sua, Fisher si è impegnato a falsificare il Libro III del Capitale, ovvero la redistribuzione socio-politica delle risorse, che implica la lotta di classe e le alleanze.

Mentre il Libro III distingueva rendita, salario e profitto come base delle tre grandi classi sociali dell’epoca, Fisher riduce tutto al suo magma “neutrale” del “flusso di reddito” o « income stream ». Ognuno, ricco o povero, ha il proprio capitale, e la sua preoccupazione principale e permanente è come investirlo, secondo l’orizzonte temporale e il livello di rischio che preferisce. Lo schema marginalista della domanda e dell’offerta liquefa tutto, Mezzi di produzione -Mp- e Mezzi di consumo -Cn-, indifferentemente in termini monetari; un lavoratore è visto come un fattore di produzione come un altro. (Es. le altre merci non devono essere rinnovate in una famiglia come membro della loro Specie.) Ciò si traduce poi a livello macroeconomico in un equilibrio monetario sempre post-hoc ma indifferente ai reali bisogni espressi nelle forme concrete Mp e Cn , in particolare quelle necessarie ad assicurare la sussistenza del lavoratore. È anche indifferente ai bisogni sociali di base che non possono essere pienamente soddisfatti perché visti come dannosi per l’ottimizzazione dell’accumulazione di capitale privato. Il “flusso di reddito” di Fisher completa l’occultazione marginalista offuscando ulteriormente la struttura del reddito, ciò che ho chiamato nel mio Keynesianism, Marxism, Economic Stability and Growth – 2005, stesso vecchio sito – la “struttura a v“. Questo ha assunto la forma del “salario netto globale” delle famiglie con l’emergere e il consolidamento dello Stato Sociale e del Welfare anglosassone dopo la Grande Depressione e la vittoria contro il nazifascismo nel 1945. In precedenza, il capitalismo liberale si basava esclusivamente su retribuzione netta individuale. Inoltre, tutto ciò senza distinguere tra denaro e credito.

Un tale sistema in cui i prezzi e gli equilibri macroeconomici sono dati indipendentemente da supporti quantitativi sotto forma di beni e servizi concreti rimane sospeso nell’aria. I prezzi costanti sviluppati da Irving Fisher – CPI con un anno base di 100 – forniscono solo un’ancora plausibile per un sistema teoricamente viziato e fallace.

Ciò diventa ancora più complicato quando è necessario integrare gli effetti della produttività, che nessuna teoria borghese può calcolare correttamente, poiché non può mai dare simultaneamente prezzi e quantità. Nella migliore delle ipotesi, Pareto cercherà una composizione tecnica del capitale, che poi si solidifica in produttività marginale ed economie di scala, non potendo mai conciliarla con la composizione del valore di scambio o del prezzo. Cosa fa l’economista borghese? Come per tutto il resto, ricorre a utili ricette empiriche per preservare la plausibilità narrativa… e per dare una sorta di fondamento ai calcoli indotti dalla logica cumulativa del “flusso di reddito”. Oltre all’anno base 100, si cerca di valutare empiricamente il costo dei prodotti inclusi nel paniere base o CPI. Questo distorce ancora di più il valore reale del paniere.

Ad esempio, un sito statunitense rivaluta le cose e ne esce con una “inflazione” molto più alta; il CPI-U ufficiale è recentemente superiore all’8%, mentre la valutazione alternativa è superiore al 20%, il che è più in linea con l’esperienza delle persone meno fortunate – vedi http://www.shadowstats.com/alternate_data/inflation-charts . Recentemente il prof. Herlin, che ha compreso la lezione di Jean Fourastié, ha mostrato lo stravolgimento a volte notevole per alcune componenti essenziali del paniere, come l’abitazione – che in Francia e in Germania è valutata in modo molto diverso – o i prodotti elettronici – oggi un PC ti costa tanto a prezzi costanti come 5 anni fa, ma il suo valore nel paniere sarà ridotto per tener conto della sua maggiore efficienza; come è noto, le prime calcolatrici tascabili elettroniche avevano più potenza di calcolo del Progetto Manhattan, ma questo non importava molto all’utente ordinario… Con un tale metodo e con l’uso di salari medi o mediani aggiuntivi, è possibile mostrare aumentare il “potere d’acquisto”, confondendo ulteriormente un falso indicatore con il tenore di vita delle persone.

Stiamo assistendo alla fine dell’economia borghese impressionista. Tutto sta andando storto. Il PIL cresce grazie alla crescita della speculazione alimentata dalla Banca Centrale che di fatto sostituisce il rapporto prudenziale del sistema bancario frazionario – credito chirografario. Lo fa attraverso iniezioni incontinenti di liquidità, QE e simili, ma l’inflazione non decolla (tranne le bolle esuberanti di prodotti finanziari che non sono direttamente inclusi nel CPI). Il PIL speculativo sta crescendo, l’economia reale e l’occupazione stanno crescendo, ma i prezzi dell’energia e delle materie prime stanno salendo alle stelle a causa di sciocchezze ecologiche – tassonomia del carbonio ecc. – e pericoli e perturbazioni esterne, che hanno fatto salire l’IPC ben oltre l’arbitrario 2% fissato come soglia auspicabile dalle banche centrali occidentali e alleate. E questo, nel contesto di uno Zero Lower Bound immaginato da Summers e Blanchard per ripulire il debito pubblico sulle spalle dei creditori interni ed esterni…

All’improvviso sorge il “dilemma della FED” e le banche centrali borghesi perdono ogni punto di riferimento. Poiché il monetarismo neoliberista sviscera la capacità dello Stato di intervenire nell’economia, si suppone che la banca centrale, attraverso la sua sola politica dei tassi di interesse, gestisca sia la politica monetaria, sia la politica economica e la legge di finanza sia la politica fiscale. In un simile contesto, i banchieri centrali meno dogmatici semplicemente si rifiutano, senza dirlo apertamente, di applicare ricette scolastiche: sanno che alzare i tassi di interesse abbastanza da spegnere l’inflazione non monetaria sarebbe pura follia. Quindi temporeggiano, ma il Tesoro e i ministeri delle Finanze e dell’Economia sono più dogmatici che mai, anche nella loro illusione di sopprimere le contraddizioni attraverso il keynesismo militare e il ricorso alla guerra per procura.

Nella migliore delle ipotesi, utilizzando il concetto fallace dell’inflazione di base, i governi tentano di compensare parzialmente l’impatto dell’inflazione sul tenore di vita attraverso aiuti temporanei. Recentemente, a causa di scostamenti di bilancio contrari al Fiscal Compact, questi governi, tutti attaccati alla tassazione regressiva e alle flat tax, si sono rassegnati a prendersi una piccola quota degli utili eccezionali realizzati dai produttori e venditori di energia. Ma questo è concepito come un intervento una tantum.

Tuttavia, né l’impatto della tassonomia del carbonio, né le altre irrazionali misure derivate dal disastroso Accordo di Parigi, né la riorganizzazione della divisione internazionale del lavoro voluta dai leader occidentali filo-semiti nietzscheani per smembrare la Federazione Russa mentre accerchiavano e soggiogavano la Cina , sono solo transitori. Fanno parte di una cinica strategia globale che assume la forma di una nuova guerra fredda. Tuttavia, i costi di produzione ne risentono sempre più e strutturalmente, il che improvvisamente distrugge la fallace distinzione tra “inflazione” e inflazione sottostante o Core inflation. L’inflazione programmata necessaria per l’adeguamento dei salari non segue al giusto livello, erodendo così i salari reali, e il tasso di cambio è fissato dall’evoluzione globale delle valute nazionali abbandonate sul sistema di cambio fluttuante – free-float – post-Bretton Woods e quindi determinato dal mercato speculativo globale senza alcun collegamento con l’economia reale e il tasso di competitività macroeconomica della Formazione Sociale che dovrebbe essere la base del tasso di cambio razionalmente determinato.

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