Commenti disabilitati su Rapido commento a « Pietro Secchia, la degenerazione del PCI e il “centrismo”» 16 luglio 2023

Rapido commento a « Pietro Secchia, la degenerazione del PCI e il “centrismo”» di Eros Barone , https://contropiano.org/fattore-k/2023/07/15/pietro-secchia-la-degenerazione-del-pci-e-il-centrismo-0162403

Rapido commento. Leggo con grande interesse. Per giudicare il PCI fine a Longo bisogna tenere conto del quadro internazionale e dell’evoluzione della pratica teorica economica del marxismo.

La Terza Internazionale nacque come organizzazione internazionalista ponendo la questione dell’inserzione dei Stati nazionali o multinazionali, riformati secondo il concetto di piena cittadinanza marxista-leninista, nell’economia e nel movimento mondiale globali. Specificamente, questo doveva tenere conto della deterrenza nucleare e dunque dell’Accordo di Yalta subito seguito dalla politica di « containment » e di « roll-back » americana e occidentale. Si modificava così il concetto di sicurezza collettiva moderno iniziato con la bilancia del potere teorizzata da Machiavelli e dal Trattato di Westfalia, sviluppato poi con la teoria della pace universale – Bernardin de St Pierre, Kant – e formalizzato in modo funzionale dalla scuola di diritto internazionale funzionalista del tipo Mitrany – questo funzionalismo fu sviluppo dal basso dalle Agenzie internazionali funzionali, dunque mutualmente benefiche per tutti i Stati partecipanti, sul modello delle Poste, ad esempio le vie marittime navigabili e, nel XX Secolo, la CECA. Questi sviluppi furono poi seguiti dal concetto di sicurezza collettiva internazionale con la SDN ideata per superare le contraddizioni della bilancia del potere; la SDN fallì con l’intervento fascista in Etiopia ma il concetto sboccò finalmente grazie alla Resistenza sovietica e mondiale nel disegno della sicurezza collettiva formalizzato con la Carta e il Sistema dell’ONU ma sulla base dell’affermazione dei diritti fondamentali individuali e sociali degli individui e dei popoli sovrani. Aggiungiamo lo sviluppo delle Convenzioni di Ginevra e, alla luce della Crisi dei Missili a Cuba e in Turchia – Ott. 1962 – la presa di coscienza della necessaria Distensione tra le potenze nucleari, seguita dall’istituzione del Telefono Rosso, e dalla seria di trattati di controllo e riduzione degli armamenti. Queste tendenze che ci riportavano ad più di civiltà interna – ammorbidimento del maccartismo, democratizzazione delle società anche con rispetto alla democrazia industriale e sociale – sono oggi frontalmente rinnegate dai neo filo-semiti nietzschiani occidentali-israeliani con il « ritorno » criminale alla « guerra contro il « terrorismo » », in effetti – lo scontro ideato di civiltà – e la criminale guerra « preventiva » contro i proletariati interni e esteri e contro tutti i rivali economici e militari potenziali del putativo impero auto-eletto come umico Egemone.

Mentre questo sistema si metteva in piedi, gli Americani fecero esplodere le due bombe A a Hiroshima e Nagasaki – 6-8 agosto 1945 – con l’unico scopo di intimidire l’Armata Rossa che stava discendendo sul Giappone mentre il Giappone proponeva, in vano, la resa immediata a Washington.

Non si può analizzare la Storia occidentale, e sopratutto quella italiana e francese con i loro Partiti comunisti stabiliti come prima forza politica-culturale nella Resistenza e nei nuovi governi fino al Piano Marshall senza tenere conto di questi dati parametrici. Forse si poteva fare altro in Italia come fu il caso in Iugoslavia con il rifiuto di Tito di entrare nella logica di Yalta? La risposta deve allora anche tenere conto del bagno di sangue in Grecia e sopratutto, nella specifica prospettiva di Togliatti con riguardo alla messa in opera, in questo quadro, della « strategia di transizione pacifica al socialismo » esposta da Gramsci, il « Capo » sempre riconosciuto dai Comunisti italiani anche dopo la morte; e, di fatti, Stalin, lettore serio di Gramsci, la metteva in opera nell’Europa dell’Est proponendo il concetto di « democrazia popolare » per fare abortire il roll-back iniziato dal generale Lucius Clay nella zona tedesca occupata dagli Occidentali con l’introduzione unilaterale del marco nel 1946 – subito seguito dal bellicoso discorso di Churchill sulla Cortina di Ferro a Fulton Missouri, stesso anno. Per parte sua Togliatti, il quale aveva già iniziato la pubblicazione dei Quaderni di Gramsci sotto le bombe in Spagna per rafforzare l’autonomia del PCI, puntava sulla Assemblea costituente teorizzata da Gramsci. E, di fatti, la Costituzione della Prima Repubblica, fondata sul lavoro, il salario differito – previdenza e assistenza sociale pubbliche ecc -pianificazione e credito pubblico aveva posto i parametri necessari per tale transizione pacifica. Perciò l’isteria atlantista, particolarmente perversa nel nostro paese a « sovranità limitata », dall’entriamo originale di Spinelli, al Piano Marshall e alla cacciata dei Comunisti dal governo nel 1947, fino al Gladio, ai Stay behind e alla P2. E fine a Berlinguer, il rinnegato che, dopo il tradimento dei metalmeccanici, spinse per una strada revisionista non solo europeista – andava bene – ma sulla base della preferenza per la Nato rispetto al Patto di Varsavia – mostruosità affermata da questo tipico rinnegato in privato come tutti sanno, mentre continuava ad essere pagato come comunista. L’invasione della Cecoslovacchia non fu mai analizzata bene e meno di tutto i disastri prodotti dal « socialismo marginalista » di Liberman/Kruciov. Alla fine, ci fu la Bolognina e con questo ultimo rinnegamento, l’adozione tacita e trasversale del programma della P2 oggi totalmente interiorizzato.

Non vogliamo pretendere che con esistevano contraddizioni all’interno del PCI sin dalla creazione, sarebbe troppo ingenuo. ( Ad esempio, ho messo in questione il ruolo di Ruggero Grieco prima dell’imprigionamento di Gramsci – vedi il saggio su Althusser qui. Oggi sono inclino a pensare che Cinanni fu anche lui ingannato da questo triste personaggio nelle lotte contadine meridionali.) Ad esempio, nel suo Lotte per la terra e comunisti in Calabria1943-1953, Cinanni spiega la fallita riforma agraria nel Meridione, puntando con onesta e disciplina garbata alla destra del Partito e non solo alle manovre della DC, cioè alla sola distribuzione delle terre incolte in appezzamenti troppo piccoli per assicurare una vita contadina moderna e autonoma. Nel processo Cinanni aveva ritrovato a poco a poco la vecchia tradizione florense e silana risuscitata con la Rivoluzione napoletana del 1799 degli « usi civici». In effetti, malgrado qualche velleità, come il Piano Colombo, l’industrializzazione del Meridione fu sacrificata a quella del Nord inserito nel Mercato Comune e nell’Europa atlantica. Ma fine a Longo, il PCI rimase la forza motrice dell’allargamento dello Stato Sociale sancito nella Costituzione. Finché quest’orizzonte della lotta politico-sociale-culturale fu mantenuto, il resto rimandava a contraddizioni interne da risolvere con il « centralismo democratico » e dunque rimandava più largamente alle alleanze di classe necessarie nel quadro della scelta strategica della via pacifica al socialismo. Il Cile di Salvatore Allende ci procura un’altra illustrazione assieme a vari insegnamenti, in particolare la presa di controllo troppo tardiva e timida degli Apparti di Stato, i primis l’Esercito e la polizia – vedi ad es., André Gunter Frank.

La via pacifica al socialismo non esclude altre strategie possibili, Lenin lo spiegava già nel suo Stato e Rivoluzione. Ma una volta la scelta fatta, impone coerenza teorica e pratica. In Italia, molti gruppi non lo capirono mai e preferirono lavorare fuori del PCI con un certo infantilismo e una fraseologia rivoluzionaria di primo grado, se mi posso permettere. Detto altrimenti, invece di accusare il « ritorno » dei dirigenti del PCI – e della URSS – verso un nuovo filo-semitismo nietzschiano, attaccarono il PCI e il comunismo in quanto tale, e non solo tramite quella banda non-frequentabile del Il manifesto di Ingrao e Rossana Rossanda et al. Tra quelli che criticarono Stalin con i soliti cliché mezzi-cotti nessuno sapeva la minima cosa sul « revisionismo » vero di Liberman e meno ancora su Yeshov. Si tratta di un drammatico e pericoloso processo di acculturazione della nostra Storia, così abbandonata al « senso comune » dell’avversario di classe, inizio della « servitù volontaria » oggi dilagante. L’uguaglianza è sacra, l’esclusivismo costituisce il peggiore crimine contro la Specie umana e la democrazia. Sottolineiamo con forza che questa perversione esclusivista era già stato la base della denuncia di Thomas Paine nel suo Rights of Man e di Marx nella Questione ebraica, dato che l’esclusivismo in particolare l’esclusivismo razzista e teocratico rappresenta il crimine per eccellenza contro l’Umanità e contro la democrazia; e, di fatti, il rifiuto di principio di ogni esclusivismo spiega gli attacchi di Lenin contro i « rinnegati », cioè contro i pilo-semiti nietzschiani della cosiddetta Scuola marxista austriaca.

La « quistione » della transizione pacifica non è un « pranzo di gala ». E dovrebbe essere affrontata con tutta la serietà imparata da Gramsci. Bisogna conoscere la nostra Storia fuori dalle interpretazioni degli avversari e dei rinnegati oppure dei candidi accademici che spezzo non hanno fatto il loro lavoro in modo oggettivo. Bisogna pure dare corpo teorico e strategico alla via pacifica verso il socialismo tenendo conto delle condizioni attuali concrete ai livelli internazionale, europeo e nazionale.

Rimando ad alcuni testi:

http://rivincitasociale.altervista.org/riforme-democratiche-rivoluzionari-lamemntabile-rossinante-del-riformismo/

http://rivincitasociale.altervista.org/la-marcia-verso-la-stella-mezzanotte-dei-filosemiti-nietzschiani-attuali/

Sulla deviazione mortale del « socialismo marginalista » si veda http://www.la-commune-paraclet.com/EPI%20TWOFrame1Source1.htm#socialismomarginalismo. Vedi pure : http://rivincitasociale.altervista.org/la-transizione-al-socialismo-e-la-pianificazione-centrale-liquidazione-definitiva-delle-falsificazioni-malevole-specialmente-quelle-di-ch-bettelheim-21-giugno-2021/  

Su Yeshov si veda : http://www.la-commune-paraclet.com/ConferenzaFrame1Source1.htm#Yeshov

Se veda « Contra-pitre » qui: http://www.la-commune-paraclet.com/CiniFrame1Source1.htm#Contra-pitres

Sulla metodologia e la teoria economica marxista si veda: Introduzione metodologica e Compendio di Economia Politica Marxista nella Sezione Livres-Books nel vecchio sito sperimentale www.la-commune-paraclet.com

https://www.la-commune-paraclet.com/ItaliaFrame1Source1.htm#ITALIA

http://rivincitasociale.altervista.org/europa-delle-nazioni-europa-sociale-costituzione-europa-sociale-europa-del-capitale/

http://rivincitasociale.altervista.org/smantellamento-dello-stato-sociale-o-welfare-state-anglo-sassone-e-politiche-neoliberali-monetariste-viste-sotto-langolo-del-contratto-di-lavoro/

http://rivincitasociale.altervista.org/per-un-mondo-multilaterale-aperto-senza-signoraggio-monetario-globale-senza-interfereze-negli-affari-interni-e-senza-estraterritorialita-per-le-linee-di-credito-bilaterali-e-il-credito-pubblico-7/ )

Commenti disabilitati su APPENDICE: SPOLIAZIONE. Brano estratto da Pour Marx, contre le nihilisme (2002), traduzione 14 luglio 2023

(La versione originale è liberamente accessibile in « Download Now », Sezione Livres-Books del vecchio sito sperimentale https://la-commune-paraclet.com/ . Tradotto con www.deepl.com e riletto)

Indice del contenuto:

Prologo

Appendice: Spoliazione.

Prologo.

In una comunità armoniosa, in cui i cittadini ricevono secondo i loro bisogni, dopo una transizione in cui tutti coloro che sono in grado di lavorare contribuiscono secondo le loro capacità per ricevere in proporzione al loro contributo nella divisione sociale del lavoro, tutte le forme di intelligenza hanno pari dignità e tutte sono ugualmente indispensabili per soddisfare i bisogni materiali, culturali e spirituali della Nuova Società. (1)

Lo sviluppo armonioso di tutte le forme di intelligenza dovrebbe essere la missione specifica e la preoccupazione primaria di qualsiasi sistema educativo. Nel mondo contemporaneo questo è ben lungi dall’essere il caso. In questa Appendice presentiamo alcuni spunti di riflessione.

Oggi, pero, abbiamo il dovere di sottolineare che le studentesse e gli studenti hanno ragione a denunciare i sistemi di valutazione formale come i test INVALSI. Essi non servono in alcun modo a valutare passo dopo passo l’apprendimento reale degli studenti per rimediare a eventuali carenze. (2) Al contrario, sono concepiti per ratificare la selezione di classe fatta dalla culla fino ai banchi di scuola. Ormai, l’obiettivo principale del sistema scolastico di massa riservato alla maggioranza è reclutare apprendisti a basso costo per i datori di lavoro e per un sistema politico incapace di creare piena occupazione a tempo pieno, compreso con la condivisione del lavoro tra tutte.i coloro che sono in grado di lavorare. Da questo punto di vista, la Buona Scuola italiana – come Parcoursup in Francia – costituisce un crimine organizzato contro la Repubblica e contro l’intelligenza dei suoi cittadini: conferma e aggrava l’esclusione e la selezione di classe. (3)

Lo stesso vale per le classifiche neoliberali e esclusiviste delle Scuole e Università. Anni fa, avevo suggerito di paragonare gli istituti più e meno ricchi tenendo conto dei voti assegnati agli studenti all’ingresso e all’uscita: fu edificante, ma questo nuovo approccio fu rapidamente abbandonato… Allo stesso modo, alla luce delle mie dimostrazioni riguardanti le narrazioni deliberatamente a-scientifiche e narrative insegnate come “scienza economica”, ho suggerito agli studenti americani – con riguardo al loro proverbiale pragmatismo nazionale – di avviare una « class action » per il rimborso delle ingenti tasse d’iscrizione universitarie. (4) Con mia grande sorpresa, questo non fu fatto. Nella mia ingenuità di ex-professore non avevo capivo che alcuni studenti pagano rette esorbitanti non tanto per imparare la « scienza » nella loro disciplina quanto per ottenere il diploma di un dato istituto perché, insieme al codice postale giusto, rimane una delle chiavi principale per accedere immediatamente ai lavori meglio retribuiti, messo da parte le « raccomandazioni » all’italiana. Credo di aver avuto più successo quando ho spiegato agli studenti, i cui genitori non potevano permettersi un insegnante o un « tutor » privato, che, oltre a studiare, dovevano andare in biblioteca e memorizzare al meglio i test pertinenti – compreso quello Mensa – dei due anni precedenti, poiché in questo tipo di test formalizzati, si usa sempre più o meno la stessa formulazione, ottenendo le stesse risposte. I punteggi del QI sono della stessa farina.

I ritardi nell’apprendimento dei neonati che, insieme ai loro genitori, furono mostruosamente sottoposti alla mascherina durante l’isteria artificialmente creata con il Covid-19 (5), completano questo triste quadro. E danno un’ulteriore conferma dei più sottili meccanismi di selezione che operano tramite lo “sguardo di genere e di classe dell’Altro”, cioè sopratutto dai dominanti e dal loro corpo insegnate, fin dalla prima infanzia e dalla pubertà. Ripetiamo con Rabelais che è meglio avere una testa ben articolata che una testa ben piena.

Recentemente gli Stati Uniti, in piena regressione polimorfa e di civiltà e nel silenzio generale, hanno posto fine al loro sistema di « Affirmative Action », senza però democratizzare l’accesso al sistema scolastico o fornire il necessario supporto educativo agli alunni meno privilegiati.

Come si vede, stiamo facendo passi da gigante verso una società della nuova domesticità e della nuova schiavitù. In Italia, soprattutto al Sud – il tasso di occupazione in Calabria oscilla tra il 39% e il 40% – ci siamo quasi già, con in più la normalizzazione delle mafie e della P2 nei circoli dirigenti.

Poi, solo per ridere: come immaginare il ritorno al futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, alias Mister Caffeina d’Europa – per carità non il futurismo di Boccioni, geniale scultore, artista e pacifista calabrese – con la « 15-minute City » – in inglese, naturalmente – e con le Zone a Circolazione Limitate …

Paolo De Marco

Note.

1 ) Fu la tesi di Gioacchino da Fiore a costituire il nucleo del pensiero moderno radicato nell’emancipazione umana progressivamente compiuta nel corso della Storia. Fu ripresa in seguito sin dai gioachimiti sociali, tra cui Gérard de Borgo San Donnino, il quale propagò in Francia il Vangelo Eterno – in effetti, una traduzione della Concordia dell’Abate calabrese con commento -, Giordano Bruno e G. Vico, passando per Gerrard Winstanley e William Blake in Inghilterra, fino a Herder, Kant, Hegel e Marx in Germania e Gramsci in Italia, per citarne solo alcuni. Nel Nuovo Ordine di Gioacchino – si veda il commento alla Figura XII del Liber figurarum negli « Brevi appunti su Gioacchino pitagorico » -, la proprietà era comune e i lavoratori laici avevano diritto ai frutti del loro lavoro dopo aver pagato le tasse richieste dall’Ordine florense. Nei documenti, riemersi soprattutto dopo il progetto della redistribuzione delle terre dei feudi e delle abbazie avviato da Zurlo con la Rivoluzione napoletana – 1799 – e dal regime di Giuseppe Bonaparte e poi di Gioacchino Murat, e fino alla pasticciata redistribuzione effettuata nel secondo dopoguerra, gli abitanti della Sila e particolarmente della Tenuta di Fiore erano consapevoli dello status speciale che li governava sin dal loro Abate fondatore nonostante le usurpazioni successive compiute quando i Papa reazionari trasformarono lo Statuto monastico specifico di Fiore in una Città soggetta a un Commendatario e alle sue camarilla. Sin da Innocenzo III l’obbiettivo papale era la pulizia dogmatica e ideologica, propedeutica all’Inquisizione vera e propria stabilità durante il Concilio di Trento. Nei documenti gli abitanti sono chiamati “comunisti”, cioè nel senso etimologico e sociale giusto, e tutti capivano che questo status florense era socialmente molto più avanzato di quello dei Commons inglesi. Questo costituì infatti il cuore del progetto iniziale di Winstanley. Paolo Cinanni riscoprirà questo patrimonio grazie alle lotte per la terra nel dopo-guerra, in particolare in Calabria e in Sila. Cinanni mostrerà anche come l’Opera Sila, ideata in modo difensivo dalla Democrazia Cristiana, vanificò la necessaria riforma agraria espropriando agli usurpatori solo le terre più povere e concedendo ai contadini in lotta appezzamenti troppo piccoli per vivere. Cinanni ha giustamente denunciato il disastro causato sopratutto al Sud dalla “fuga dei cervelli”. Nella Conferenza di Venezia del 1949 – e sopratutto dopo l’espulsione dei Comunisti dal governo sotto pressione americana – la DC aveva già previsto anche la variabile di aggiustamento del suo progetto sociale di classe pro-atlantista, ossia l’immigrazione di massa. Oltre 2 milioni di italiani furono immediatamente interessati; il resto seguì, anche dal Sud al Nord. I Presidenti successivi della nostra Repubblica, fondata sul lavoro dignitoso e la solidarietà nazionale, hanno sempre consigliato ai giovani di imparare una lingua straniera! E così, dal 2007-2008, quasi 6 milioni di italiani hanno lasciato il Paese, portando con sé la loro gioventù, la loro vitalità e le loro qualifiche professionali. Oggi, la disoccupazione dilagante ovunque, il precariato e il nuovo pauperismo su larga scala sembrano essere gli unici piani sociali ed educativi di questi dirigenti trasversalmente indegni della loro Costituzione, nata dalla Resistenza. Per i testi su Gioacchino si veda la Categoria Cultura e R&S qui: http://rivincitasociale.altervista.org/category/cultura-e-rs/ e questo link per Cinanni: http://rivincitasociale.altervista.org/cinanni-paolo-un-comunista-esemplare-calabrese-17-luglio-2017/

2 ) Questa mattina sulla radio ho sentito vari commenti sulla presunta incapacità dei studenti di capire quello che leggono; non avrebbero una buona conoscenza logica. L’illustrazione utilizzata puntava sul fatto che i studenti pretendevano giocare prima di contarsi per formare le squadre! Forse questi « pedagogici » non hanno mai giocato al calcio di strada durante la gioventù. La questione giusta sarebbe stata la seguente: dopo vari giochi di passaggio con il pallone, decidete di giocare una partita ma manca un giocatore: come risolvete questo problema? L’aneddoto mi sembra emblematico di queste fasulle formalizzazioni positivistiche à la Karl Popper … diffuse in tutte le discipline ormai poste sotto stretta egemonia neoliberale borghese. Di fatti, la logica – se non il materialismo storico – non si insegna più. In economica, i metri di riferimento « quantitativi » sono soggettivi ed elastici grazie alla supremazia inter-disciplinare della Scuola austriaca … e della Chicago University.

3 ) Sulla Buona scuola italiana, si veda la Categoria « Educazione/Scuola »: http://rivincitasociale.altervista.org/category/educazionescuola/ . Per Parcoursup compatibile con il Jobs Act francese ovvero la Loi Travail: http://rivincitasociale.altervista.org/parcoursup-ou-comment-precariser-les-diplomes-encore-en-situation-de-plein-emploi-8-13-dec-2018/

e : http://rivincitasociale.altervista.org/intermittents-du-spectacle-et-precaires-refusez-le-chant-des-sirenes-de-tout-suppose-revenu-citoyen-vie-ou-autrement-veut-tout-simplement-vous-faire-jouer-un-role-imagine-contre-v/

4 ) Si veda la mia Introduzione metodologica nella Sezione Livres-Books di www.la-commune-paraclet.com e Hi-ha! in https://la-commune-paraclet.com/Download/

5 ) Per il totalitarismo sanitario alla luce della sindemia Sars-CoV-2 si veda : http://rivincitasociale.altervista.org/sars-cov-2-brevesflash-newsbreve/

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« APPENDICE: SPOLIAZIONE

SPOLIAZIONE ORGANIZZATA DA RIFORME FUORVIANTI
, p 207


Nell’articolo “Rythmes scolaires: le recteur de Paris propose de libérer le samedi” (lemonde.fr, 20/12/2001), leggiamo quanto segue: “Le recteur propose une semaine de cinq jours de classe, du lundi au vendredi, avec le mercredi après-midi libre ». La mattina verrebbe prolungata di mezz’ora (8.30-12.00) e la pausa pranzo accorciata di un quarto d’ora (le lezioni riprenderebbero alle 13.45). La giornata scolastica – escluso il mercoledì – terminerebbe alle 16.00, tranne il martedì, quando le lezioni terminerebbero alle 15.30 (con l’eliminazione dell’intervallo pomeridiano) per consentire l’organizzazione delle lezioni di catechismo. (1) Un periodo di “prescuola adattata” subentrerebbe alle lezioni fino alle 18 tutti i giorni (compreso il mercoledì) e il sabato mattina”.

La liberazione del sabato è un attacco premeditato al principio stesso della laicità, che è il cuore pulsante della Repubblica. È comprensibile che i rabbini di Francia, sostenuti da alcuni responsabili dell’educazione nazionale e da una sezione canaglia della Massoneria, vogliano trovare vari modi per sostituire la laicità – si veda « Elogio della Ragione e della laicità dello Stato » – con un sistema multi-confessionale di tipo anglosassone che nemmeno Israele adotterebbe, senza alcun dolore e senza che i cittadini francesi sposino la causa. Se le forze laiche stanno cedendo a questa manovra di rinascita della teocrazia, è perché la “riforma” viene presentata dalla porta di servizio. In modo sottile. In realtà, si sta creando una confusione inconscia nelle menti delle persone che si traduce inconsapevolmente in un crimine contro i bambini, questi cittadini in erba, sottoponendo i loro ritmi di apprendimento scolastico a logiche completamente diverse e del tutto innominabili.

Dobbiamo fare una distinzione molto chiara tra la riduzione del tempo di lavoro per gli adulti e il tempo di apprendimento per i bambini. Anche quando qualcuno avanza falsi vincoli di bilancio per cui le riforme scolastiche potrebbero essere realizzate solo a parità di budget per una demografia in leggero calo, senza tenere conto dei ritardi accumulati e dell’urgenza di molti miglioramenti in molti casi. La riduzione dell’orario di lavoro è una questione di produttività sociale e individuale e, nell’attuale sistema sociale, una logica di profitto strettamente capitalistica. In una Repubblica degna di questo nome, una Repubblica che annovera tra i suoi campioni Rousseau, Condorcet e Jules Ferry, i tempi di apprendimento dei bambini non possono che basarsi su ritmi adeguati al loro sviluppo come esseri sociali capaci di libertà e felicità. [Per definizione, il programma di base è comune. Ma il ritmo e le condizioni in cui viene svolto dipendono dalle filiere scolastiche, che si impegnano anche a sviluppare la propria specializzazione in base alle principali opzioni di ciascuno (ad esempio, letteratura, matematica, scienze, informatica, ecc.) Questa regola è necessaria per una buona socializzazione. Tuttavia, all’interno di questi periodi comuni, le filiere possono essere moltiplicate, come già accadeva con il sistema A, D e C. In nessun caso la logica dell’apprendistato deve essere soggetta alla logica della RTT o del profitto capitalistico. Anche e soprattutto in un momento in cui la borghesia europea vorrebbe imporre un’ampia applicazione del suo trattato GATS e quindi l’eventuale privatizzazione dell’intero sistema scolastico con il sostegno dell’OMC. Ogni breccia in questa direzione deve essere colmata prima che gli obblighi comunitari e internazionali distruggano lo spirito stesso che sta alla base del sistema repubblicano.

Nell’odierno mondo sovraccarico di lavoro, questa confusione concettuale è, dopo tutto, facile da fare. Paradossalmente, il passaggio alla settimana di 35 ore libera parte del tempo del lavoratore e solleva il problema del rapporto tra lavoro e famiglia o nucleo familiare. Fin dall’inizio dello Stato sociale, questo problema è stato acuto e può essere riassunto come segue: poiché il salario capitalista può essere solo individuale e la dimensione delle famiglie, anche se soggetta ai vincoli della “riproduzione sociale” soprattutto prima della diffusione di varie forme di contraccezione, rimane variabile, il risultato è una disuguaglianza strutturale anche all’interno di gruppi di lavoratori identici. Gli assegni familiari sono state le prime misure per correggere questa disuguaglianza strutturale. Ne sono seguite altre, che paradossalmente (masochisticamente?) oggi vengono messe in discussione con il pretesto dell’equità (2), senza che nessuno si preoccupi di notare che, a lungo andare, le prestazioni soggette a controlli avidi sui mezzi a disposizione delle famiglie finiscono per impoverire l’intera comunità e molti quartieri periferici! Infatti, se le famiglie nucleari di oggi sono arrivate a mettere in discussione la quantità di tempo trascorso insieme da madre, padre e figli, nonostante l’inizio di un nuovo tempo liberato grazie alle 35 ore settimanali, ciò è sintomatico delle carenze del modo sociale e repubblicano di gestire la contraddizione tra il singolo salariato e la famiglia, piuttosto che la prova dell’inadeguatezza dei ritmi scolastici. Questi sintomi indicano semplicemente la necessità di creare più asili nido e scuole materne, più centri di accoglienza e di formare più baby-sitter autorizzate, tutte iniziative che creano posti di lavoro locali socialmente utili e ad alto valore aggiunto. [Per le famiglie, infatti, la scuola del sabato mattina è anche un servizio di assistenza all’infanzia.]

Inoltre, si dice che è necessario escogitare nuovi modi per gestire socialmente le disuguaglianze strutturali fin dall’inizio, per sostenere sia l’occupazione che le famiglie e approfondire lo Stato Sociale. (3) Per quanto riguarda il tempo trascorso insieme dalle famiglie, non facciamoci illusioni: per essere di qualità, questo tempo non aumenterà liberando i sabati dei bambini per recuperare i fine settimana degli adulti. Anzi, in linea con i ritmi di apprendimento e affettivi delle famiglie, sarebbe meglio riorganizzare la durata di alcune vacanze scolastiche o addirittura la durata dell’anno scolastico, giorno più giorno meno. [La settimana scolastica ideale dal punto di vista del ritmo ottimale rimane quella dal lunedì al sabato mattina con il giovedì pomeriggio libero. Anche la pratica di “colmare” i giorni festivi, purché siano recuperati alla fine dell’anno, sarebbe un passo avanti. Una volta soddisfatti questi criteri scolastici, non è impossibile spostare l’inizio dell’anno scolastico o le principali festività a seconda della regione: ma questo ha un obiettivo ben diverso, ovvero l’ottimizzazione dei servizi pubblici. In nessun caso questi spostamenti dovrebbero essere superiori a quelli strettamente necessari; né dovrebbero essere applicati a livello regionale, mai a livello di ogni singola scuola, perché ciò distruggerebbe il sentimento di solidarietà derivante dalla condivisione di condizioni generali vissute in comune]. Questo ragionamento vale a maggior ragione per l’orario di lavoro di insegnanti e professori: anche in questo caso, non si tratta tanto di risparmiare sulle spalle dei bambini, quanto di ridurre il numero di bambini per classe e di aumentare il personale docente. In ogni caso, liberare il sabato è una manovra suicida per i bambini, gli insegnanti e la Repubblica.

Contrariamente alle false accuse rivolte al sistema scolastico repubblicano francese, e contrariamente alle critiche simultanee, ma pateticamente contraddittorie, alle Grandes Ècoles républicaines (i cui diplomati sono denunciati collettivamente come “énarques”), questo sistema non è né livellatore (la stessa produzione e il livello delle “énarques” lo testimoniano!) né intrinsecamente elitario. Anche in questo caso, la confusione e le accuse gratuite non possono nascondere motivazioni di classe più o meno mascherate. A queste si aggiungono le motivazioni teocratiche di alcuni, che diversi esponenti di spicco dell’attuale Ministero dell’Educazione repubblicano sembrano spacciare con il pretesto della riforma, pur non potendo ignorare né gli interessi che stanno dietro a questi attacchi alla laicità né l’impatto sociale catastrofico che sono destinati a provocare. Sappiamo che meno del 10% di tutti gli studenti che accedono all’università o alle Grandes Écoles provengono da contesti di classe operaia o contadina. Sappiamo anche che la socializzazione in età precoce e l’influenza dell’ambiente familiare contribuiscono notevolmente al successo scolastico. Nessuno di questi problemi ben noti può essere risolto da riforme che riducono le ore di lezione, aumentano il numero di alunni per classe, recuperano al mattino presto il tempo perso al sabato nel vano tentativo di non sacrificare troppo i contenuti e, in generale, sottopongono il respiro intellettuale dei bambini a considerazioni esogene che, in realtà, sono molto disinvolte. Ammettiamolo, questo tipo di riforma sacrifica consapevolmente i bambini delle classi sfruttate e quelli con difficoltà di apprendimento. Ho detto altrove (cfr. « Dioscures, culture et génétique », fine maggio 1998) come invece di imitare le sciocchezze di molti presunti pedagogisti americani e anglosassoni sui legami tra genetica e “quoziente intellettivo” (per definizione sempre solo parzialmente approssimati) sarebbe molto più intelligente e socialmente produttivo indagare sulle cause nascoste delle difficoltà di cui soffrono certi bambini e poi progettare forme migliori di accesso agli studi e di collegamento con le diverse filiere. È sorprendente vedere fino a che punto le nuove conoscenze sull’apprendimento, ad esempio da Piaget o Makarenko, non siano state sistematicamente incorporate nei metodi di insegnamento. [È giunto il momento di trarre alcune conclusioni generali da tutte le ricerche e gli esperimenti condotti finora in questo campo.] Considerata la qualità della formazione degli insegnanti in Francia, ciò potrebbe essere fatto abbastanza rapidamente e a basso costo in termini di formazione adeguata.

Ad esempio, troppi studenti scendono nella scala dell’apprendimento non appena iniziano ad adottare nuove convenzioni di lettura della matematica: non riescono a vedere che la logica dei segni (segni più e meno, parentesi, frazioni, etc, che i matematici stessi hanno storicamente acquisito con grande difficoltà ed esitazione, non è una formalizzazione innata, data geneticamente come tale, ma un insieme di convenzioni basate su un substrato logico cerebrale (V. Stanislas Dehaene) che si basa su un’idea di base. Stanislas Dehaene) che deve essere sviluppato socialmente, si dice che i bambini non sono bravi in matematica quando non si è mai notato, nonostante la brillante dimostrazione di Socrate riportata da Platone, che avevano semplicemente dimenticato o non gli è stato insegnato a leggere (*) la matematica. Allo stesso modo, i neurologi, in particolare quelli francesi, cercano di distinguere cinque diverse forme di memoria. Saremo consapevoli del fatto che se non riusciamo a notare i problemi associati a queste modalità di memorizzazione e a correggerli rapidamente, dal momento che la naturale plasticità del cervello consente queste modalità di compensazione e l’indagine intellettuale dipende spesso da esse, la mancata memorizzazione delle tavole pitagoriche, per fare solo un esempio, può diventare in seguito un handicap insormontabile? [Senza dubbio dovremmo pensare di adattare ogni filiera in base alla difficoltà di interiorizzare gli elementi introduttivi in ogni campo. L’algebra è l’esempio migliore: sarebbe meglio sottoporre alcuni studenti a un apprendistato più lungo attraverso esercizi appropriati e accelerare una volta acquisite le basi. Ciò presuppone che il calendario all’interno di ogni materia venga adattato di conseguenza: un programma rafforzato per l’introduzione dell’algebra verrebbe alleggerito un po’ in letteratura e poi, una volta acquisite le basi matematiche, l’importanza relativa delle materie verrebbe invertita. Finché il programma di base, se non per l’anno almeno per il ciclo, è completato, tutta la flessibilità necessaria dovrebbe essere ovvia. Molto spesso è sufficiente organizzare un lavoro pratico comune durante il quale gli studenti più avanzati aiutano quelli meno avanzati, il che costituisce sempre una lezione preziosa. Soprattutto, dobbiamo concentrarci sulla comprensione delle cause degli ostacoli che i bambini e gli adolescenti non riescono a superare da soli. Si dovrebbe fare tutto ciò che si può fare per aiutare a dissiparle. Ad esempio, corsi di teatro, espressione corporea, danza e musica adattati ai gusti degli alunni sarebbero utili per sviluppare la fiducia in se stessi necessaria per l’apprendimento. Anche i software interattivi possono essere utilizzati per ripetere alcune informazioni di base senza creare disagio o una sensazione di oppressione. Questi software dovrebbero senza dubbio essere messi a disposizione degli studenti che ne hanno bisogno. Personalmente, mi piacerebbe che venisse assegnato o prestato gratuitamente un computer portatile, in modo che gli alunni più svantaggiati possano avere accesso a questo software, a giochi appositamente progettati e anche a libri elettronici].

Se si considerano questi fattori, appare evidente la netta superiorità del sistema educativo pubblico e laico. Per una percentuale molto inferiore del PIL, è l’unico sistema in grado di offrire al maggior numero possibile di persone tutti i vantaggi altrimenti associati all’insegnamento individuale, oltre a garantire un accesso paritario alla conoscenza e una vera socializzazione. Inoltre, fornisce una formazione per l’élite di cittadini che possono vantare una posizione meritocratica al servizio della Repubblica. E che, in virtù della loro formazione, saranno naturalmente portati a vedere il proprio sviluppo alla luce dello sviluppo del popolo da cui provengono e che sono chiamati a servire, indipendentemente da come si vede l’equità salariale e la distribuzione della ricchezza, a seconda che si sia di destra o di sinistra.

Indubbiamente, si dovrebbero adottare ulteriori misure per rendere ancora più tangibili questi evidenti vantaggi del sistema pubblico. Penso, in particolare, al naturale adattamento delle vecchie filiere A, D e C, una volta che si sia deciso davvero di tenere conto dei diversi ritmi di apprendimento senza far sentire in colpa gli scolari e, soprattutto, senza emarginarli imponendo loro inutili lavori di recupero e lasciandoli nelle stesse classi in cui faticano a tenere il passo.

In base ai punti di forza e di debolezza di ciascun individuo, e con un’attenta valutazione degli alunni, dovrebbe essere possibile completare il programma, ad esempio, di matematica nella filiera A – letteratura -, distinguendo le sotto-filiere necessarie al suo interno: alcuni hanno semplicemente bisogno di più tempo di altri per imparare a leggere i segni convenzionali iniziali e a memorizzare i trucchi e gli schemi che consentono loro di progredire (ad esempio, la familiarità con la meccanica della fattorizzazione). Dopotutto, secondo le parole dell’economista Emmanuel Arghiri, “la matematica non è altro che la stenografia della logica”. A parte alcuni casi molto difficili, conosciamo forse dei bambini che mancano di logica fin dall’inizio? Naturalmente, ciò che vale per i segni e il linguaggio matematico vale anche per altre discipline. La scuola repubblicana può e deve quindi porsi lo stesso compito di Raimond Lulle, ovvero sviluppare gli strumenti adeguati per consentire a tutti di raggiungere un livello adeguato a garantire la propria autonomia e quindi la propria libertà. La dialettica di padrone e schiavo sistematicamente evidenziata da Hegel dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che è preferibile lasciare l’orizzonte sociale e intellettuale della creazione di una nuova domesticità a queste élite di scarsa levatura, spesso arrivate tardi alla conoscenza e che facilmente confondono l’apparenza della loro situazione, frequentemente usurpata, con l’essenza delle cose. L’umanità non si esprime attraverso l’organizzazione dell’ignoranza, né in inglese, né in ebraico, né in yiddish, né in qualsiasi altra lingua umana, viva o morta.

È molto difficile recuperare le ore e gli apprendimenti persi dalla scuola materna all’ultimo anno. Questo è ancora più vero per i bambini provenienti da contesti di sfruttamento sociale. Al massimo sarà possibile recuperare, e in alcuni casi anche superare, il livello di acquisizione dei contenuti, se ciò dipende dalla volontà individuale di farlo. Ma questo recupero rimane difficile in termini di forma borghese di visualizzazione delle conoscenze e delle competenze. Ed è quasi esclusivamente su queste forme borghesi che vengono effettuate le selezioni. Se rileggiamo Kant e Marx sull’intima relazione tra modi di indagine e modi di esposizione, ci renderemo conto che i modi di esposizione possono diventare formidabili armi di classe, oltre a essere, nel migliore dei casi, una necessità per la restituzione del « pensiero concreto » – il « concret pensé » di Marx.

Alcuni hanno evidenziato un problema specifico, quello degli esami e dei concorsi che cadono di sabato. Ciò non significa che questi esami e concorsi debbano essere confusi con i corsi stessi, né che da questi problemi specifici si debbano trarre conclusioni generali o addirittura universali. Basterebbe una semplice direttiva ministeriale per garantire che non si tengano esami o concorsi la domenica, il sabato o il venerdì. In questo modo si dissiperebbe subito un falso problema e un pretesto molto fallace. (Nota aggiuntiva: Certi odiano i concorsi perché permettono l’espressione oggettiva della Legge democratica per eccellenza dei Grandi Numeri; preferiscono le loro scuole private e la selezione incestuosa di classe che conduce alla loro sovra-rappresentazione. Non sono i concorsi il problema ma il sistema di educazione poco democratico, aggravato dai suoi syllabus convenzionali, dalla sua metodologia pedagogica e dalla selezione di classe dei studenti e del copro insegnante.)

Riforme repubblicane degne di questo nome affronterebbero i problemi reali a cui si è accennato sopra, in modo da permettere a “ogni bambino che potrebbe diventare un Raffaello di diventarlo davvero”. In mancanza di ciò, sembra che abbiamo adottato come orizzonte una situazione che Harry Braverman denunciò vigorosamente più di vent’anni fa, quando osservò che il capitalismo moderno aveva bisogno di una minoranza di professionisti altamente qualificati e di una maggioranza servile con poco più di un’istruzione di tipo americano. Lo sviluppo del « capitale della conoscenza » (vedi Christian Palloix) non cambia nulla quando la maggior parte dei compiti di programmazione più banali sono a loro volta “taylorizzati” da altri strumenti di programmazione. Ricordiamo l’esperienza del Progetto Manhattan: furono gli operatori telefonici, sopratutto le ragazze, scelti per la loro docilità e applicazione, a risolvere molti dei problemi concreti derivanti dai complessi circuiti elettrici immaginati sulla carta dai più grandi ingegneri e scienziati dell’epoca. La controparte scolastica del GATS, che prevede la distruzione definitiva dell’istruzione pubblica libera e laica, ha già deciso di sotto-qualificare la maggioranza alle spalle dei cittadini, spianando la strada alla privatizzazione ad ogni passo. Il ministro repubblicano Jack Lang dovrebbe fare tutto tranne che seguire questa strada. Presto, oltre alle lettere di raccomandazione incestuose e classiste, sarà necessario, come in Canada, ottenere una lettera pastorale o un equivalente rabbinico o di altro tipo per insegnare e studiare nelle scuole privatizzate, che saranno ancora una volta soggette alla supervisione religiosa di un’altra epoca.

Nella terra di Lucien Malson e Jean-Paul Sartre, l’argomento genetico non sarebbe durato a lungo. Tuttavia, c’è da temere che le stesse forze reazionarie che hanno apertamente sostenuto l’ineguaglianza genetica delle persone e la necessità culturale di una regressione dal laicismo al multi-religioso per meglio smantellare i simulacri dei sistemi di istruzione pubblica americani e anglosassoni, cercheranno di ottenere lo stesso risultato in Europa e in Francia con il pretesto di una flessibilità progressiva, più adatta alla vita moderna. E per di più legata alla conquista delle 35 ore settimanali! La borghesia si concede il lusso di “vedute a più lungo termine” o « longer view », per usare il concetto di Paul Baran. Raramente attacca frontalmente quando le organizzazioni popolari sono solide e combattive. Allora, con pazienza e con grande abilità ed esperienza di dominio, svolge una lenta opera di indebolimento e di aggiramento. Senza la vigilanza delle forze popolari organizzate, la sua vittoria è scontata.

Poiché confondere la logica del profitto con quella dell’apprendimento sarebbe un crimine contro lo spirito; poiché né Jack Lang né nessun altro concepirebbe di liberare il venerdì anziché il sabato, nonostante la maggiore importanza demografica dei cittadini francesi di origine musulmana, torniamo alla saggezza secolare repubblicana: liberiamo il giovedì pomeriggio e manteniamo il sabato mattina. Gli scolari respireranno più facilmente. Nei loro momenti di saggezza, tutte le religioni organizzate hanno previsto eccezioni e accomodamenti laddove necessario. Come è stato giustamente sostenuto durante la fabbricata controversia sul velo – 4 casi difficili ma con due ragazze convertite da recente, si veda il Livre-Book III, p 170 – la Repubblica laica ha il dovere di essere attivamente neutrale in materia di religione e quindi di non favorire nessuna religione in particolare, socializzando allo stesso modo tutti i futuri cittadini ed elettori. Ciò non dispiace a certi neoliberisti in cerca di privatizzazioni, né a certi rabbini di Francia che hanno dimenticato la Resistenza e la liberazione portata al loro gruppo da questa stessa Repubblica laica, né a quella parte canaglia della Massoneria, che nessuno ha mai eletto, ma che tuttavia fa di tutto per trasformare la neutralità repubblicana in multi-confessionalità, aprendo così la strada a un agevole ritorno alla servitù teocratica.

L’attuale Ministero dell’Istruzione o, in mancanza, il governo di sinistra di cui fa parte, dovrebbe sapere istintivamente che questo tipo di modifica dello spirito stesso della Repubblica non si può ottenere con attacchi mascherati, pezzo per pezzo, regione per regione, senza un vero dibattito nazionale e soprattutto senza una consultazione referendaria della popolazione. Se l’esperienza passata ci porta a temere questo approccio, che è l’unico democratico, allora torniamo allo status quo ante. Il popolo e le sue organizzazioni popolari e sindacali non dovrebbero mai essere legati mani e piedi ai loro leader, chiunque essi siano, siano essi democraticamente eletti in organismi repubblicani o eletti all’antica secondo il censo pagato, in altri organismi più o meno occulti. “Guai al popolo che ha bisogno di eroi“, diceva Bertolt Brecht nel suo magnifico Galileo. L’esperienza russa, in cui il dirottamento delle necessarie riforme a vantaggio esclusivo di una borghesia di stampo mafioso ha portato a un impoverimento generale e a un abbassamento della vita media della popolazione di 10 anni, dimostra quanto sia sconcertante la facilità con cui si smantellano le conquiste popolari ottenute con lunghe e dure lotte se non vengono difese dal popolo stesso.

Oggi i cittadini europei stanno per essere derubati dei loro servizi pubblici attraverso il GATS e, in questo caso, del loro sistema educativo pubblico e laico. La laica Repubblica francese è stata la prima a progettare ed estendere questi servizi pubblici. Ora ha il dovere di fare il salto salutare che, una volta per tutte, sbatterà la porta in faccia a tutti i nuovi cavalieri della servitù volontaria.

Paolo De Marco
21/12/2001.

Note :

1) Questo fa sì che i laici siano contrapposti al clero cattolico! Allo stesso modo, gli israeliani sono maestri nell’autorizzare la costruzione di moschee su parcheggi precedentemente riservati alle chiese cristiane nei Territori Occupati. Divide et impera. Questo dimostra un senso di manipolazione piuttosto che di tolleranza. (Il commento è mio e non va attribuito al giornale).

2) I sistemi basati sull’accesso universale ai servizi e sulla gratuità (cioè sul finanziamento collettivo) non solo sono meno costosi degli stessi servizi forniti dal settore privato, ma soprattutto creano una solidarietà interclassista che gli stessi servizi pubblici soggetti solo ai principi della redditività capitalistica non possono creare. Questa solidarietà costituisce una forza oggettiva a sostegno dello Stato Sociale. Lo abbiamo visto ancora una volta nel 1995 e nel 1996 con le rivendicazioni degli autotrasportatori, che hanno brillantemente sollevato la questione dell’occupazione e dei salari in uno spirito di solidarietà.


3) A un certo punto, potremmo anche rivisitare la nepreryvka, il vecchio esperimento bolscevico che consisteva nel trasformare la consueta settimana di 7 giorni in una settimana di 5 giorni, liberando così alternativamente un quinto della forza lavoro globale. Naturalmente, senza cambiare immediatamente la settimana di 7 giorni, né tanto meno il calendario generale, potremmo iniziare a studiare una RTT secondo queste linee generali. [Non dimentichiamo che la riforma tentata da Robespierre fallì perché sconvolse troppe abitudini senza un motivo immediatamente percepibile e perché comportò anche un allungamento dell’anno lavorativo per una maggioranza di contadini abituati a numerose festività religiose]. Ancora una volta, non c’era bisogno di sconvolgere il ritmo settimanale dei bambini. Avremmo guadagnato in flessibilità. Ad esempio, nell’uso dei trasporti pubblici e di altri servizi pubblici e nella distribuzione delle coorti di lavoratori in caso di introduzione di questa nuova settimana lavorativa continua. Ripetiamo, però, che stiamo parlando di una logica produttivistica e non di una logica educativa. Ho già detto altrove che il finanziamento di qualsiasi nuovo ciclo di riduzione dell’orario di lavoro (ad esempio tra vent’anni) dovrebbe essere preparato in anticipo. A tal fine, ho proposto la creazione di un fondo speciale basato sugli incrementi di produttività – si veda Tous ensemble. Inizialmente, questi guadagni sarebbero stati utilizzati per finanziare l’introduzione della settimana lavorativa di 35 ore, semplificando le tabelle salariali in modo da aumentare gli stipendi più bassi, e poi, una volta raggiunto questo obiettivo, per finanziare il ciclo successivo. Già nel XII secolo Gioacchino da Fiore immaginava una settimana di “quattro giovedì”, se così si può dire. Liberando le domeniche, i sabati e i venerdì, allineò le richieste e il futuro delle tre religioni monoteiste sulla base dell’uguaglianza, aggiungendo un giovedì comune. Naturalmente, questo primo approccio alla laicità riguardava solo le questioni religiose e non gli orari di lavoro. Tuttavia, una Repubblica moderna non può concepire che il tempo scolastico sia diviso secondo linee strettamente religiose e teocratiche. L’orario scolastico comune di un’educazione laica repubblicana è l’unico modo egualitario ed equo di portare a compimento questo bel pensiero dell’abate calabrese. »

* ) Nota aggiunta: Dopo la pubblicazione del libro e dell’Appendice Spoliazione, alcuni « pedagogici » di regime hanno fatto notare, senza alludere a nessuna referenza, che non si doveva solo imparare a leggere – i segni – ma bensì anche a scrivere e a contare!!! Siamo arrivati proprio a questo punto …

Commenti disabilitati su CPI inflation : Current Marginalist neoliberal monetarist absurdities, June 29, 2023 (Inclut la version française)

(See also: « The inflation narrative and the irreversible ruin of our country » July 4, 2022 (includes French, Spanish and Italian versions)  in http://rivincitasociale.altervista.org/the-inflation-narrative-and-the-irreversible-ruin-of-our-country-july-4-2022-includes-french-spanish-and-italian-versions/ )

Fact: CPI = consumers basket = net salary mass, more or less.

If CPI is greater than the real net salary mass, in order to maintain constant prices – mutatis mutandis –, one needs to fully index salaries. Once constant prices are established, you then quickly need to address the real reasons behind the rising prices – imported inflation and the cost of warmonger’s sanctions, global speculation and administered speculative prices as is the case with the EU single electricity market, etc.

Instead, they prefer to wage war against the workers and the citizens by raising interest rates. In so doing they hope to induce a controlled recession thus, in the end, to lower salaries and increase profits. This reinforces the  trend toward wage deflation which in turn « legitimates » the Minimum State and its continued austerity which goes hand-in-hand with full privatisation and deregulation of the public sectors. (1) Wage deflation is the long-term effect of the definition of anti-dumping enshrined in the WTO which forces a global competition on the basis of the sole net salary deprived of basic environmental criteria, of social contributions – differed salary – and of the various taxes accruing to the State to finance public services and infrastructures. It becomes a socio-economic catch-22, the real road to ( capitalist and exclusivist ) serfdom.

Just compare the recent CPI scores of Spain and Portugal within the Eurozone.

Spain : 1.9 % year-on-year in June 2023 (https://tradingeconomics.com/spain/inflation-cpi )

Portugal :   3.4 % percent year-on-year in June 2023 (https://tradingeconomics.com/portugal/inflation-cpi )

Nothing surprising. Spain and Portugal had benefitted from their lesser reliance on Russian oil, thus being less impacted by the illegal sanctions. Moreover they had benefitted from a temporary exemption from the irrational and highly destructive European single electricity market. In order to subvention inefficient so-called renewable sources of energy – they are not, being intermittent – the price on the contracts negotiated is determined by the last plant called into production – not by the « marginal utility – hence mostly the price of gas, often on the spot market, which today is quoted much higher than before!

But then Spain added an exemplary labor stabilisation policy. It initially used some 12 billion Euros from European funds to launch the program which quickly turned part-time workers into full-time workers paying social contribution – differed salary – and taxes and contributing to higher internal demand thanks to better net salaries. The Spanish State was thus able to offer other targeted social support measures, for instance rising the level of the lowest pensions, lowering public transportation costs and so on. It also lowered the VTA to keep basic necessities cheaper. (Perhaps, what would now be added is the creation of popular credit unions on a non profit basis, in order to take care of social housing and of rising mortgage rates. However, one issue will be raised by the single electricity market, especially because, in a month or two, the prices are likely to spike up when the strategic reserves are filled up again. How will Spain and Portugal deal with this? Will they taxes profits to lower the energy costs of households while pursuing the labor stabilisation policy?)

The case of Luxembourg and Belgium is also enlightening. Both practice a form of indexation of the salaries, the equivalent of the old US Cola Clause.

The CPI for Luxemburg scores at 3.6% (https://tradingeconomics.com/luxembourg/inflation-cpi

and that of Belgium scored at 4.15 % (https://tradingeconomics.com/belgium/inflation-cpi )

Finally the case of France is interesting, the CPI scores at 4.5% year-on-year on June 2023 (https://tradingeconomics.com/france/inflation-cpi )

Despite the on-going savage dismantlement of the French Social Security System financed mostly by the differed salary, France still displays one of the lowest level of poverty among the seniors and indeed, generally. Notice that, despite the participation to the EU single electricity market at a time when many nuclear plants, normally insuring most of the electricity needs, were forced into maintenance, the CPI has been somewhat lower than the EU average. Of course, the differed salary is an organic component of the « global net revenue » of the households (see the Synopsis of Marxist Political Economy (2) for this crucial concept ) which means that it is organically inscribed in the function of production hence in the prices. Therefore it does not cause inflation. On the contrary, it constrains it; furthermore it plays a crucial socio-economic counter-cyclical function.

It might be important to recall it as the French Presidency and Government are bent to destroy the Social System inherited for the Resistance. They now propose a phony sharing of so-called value. To achieve this, they are proposing – like elsewhere in the EU – to pay the net salary with the differed salary, namely exonerations (3) from social contributions thus impacting the social services they finance, and to replace part of the net salary – on which the social contributions are calculated – by ad hoc profit-sharing bonuses.

Of course, this will accelerate the privatisation of the system and will also derails the entire Social Security System. On profit-sharing bonuses no social dues are levied … As we know the lunatic recent reform of the public pension system, forced a-democratically without a single vote in Parliament, had already foreseen such regressive evolution as it planned for a review in 2027. Then, if not before, the created deficits through the destruction of the differed salary will « justify » new and « necessary » reforms to keep the system balanced!

Recall what I wrote in my recent essay on the disastrous Fiscal Multiplier during the Covid-19 crisis. ( On average, for 2020, Advanced countries spend 16 % of GDP for a Multiplier of 0.06 …)

« Social Security plays a crucial counter-cyclical role in times of crisis, including to contain structural inflation, since economic support to households comes organically from the deferred wage already included in selling prices. Thanks to this, France has less CPI inflation than neighboring countries: this is why the pitiful leaders all want to privatize – e.g., Mr. Claude Reichman literally drools with envy when he sees the 872 billion Euros of Sécu social savings escaping to Blackrock, Vanguard, State Farm etc. … By preaching everyone’s freedom to invest – by privatizing everything – he is actively pushing towards the society of new domesticity and new slavery. This is their program. Denis Kessler – repeating JP Morgan’s words – judged that the Constitution – born of the Resistance – is an obstacle to neo-liberal monetarist “reforms”; consequently, he called for the dismantling of all social and other programs instituted from 1944 to 1954. Clearly. These people think “it’s impossible to reform the country democratically and constitutionally”. Ergo… Except that it’s unconstitutional in our country. » in http://rivincitasociale.altervista.org/the-marginalist-economic-multiplier-logic-and-history-may-4-june-16-2023/  

Paul De Marco

1 ) Even objective traders do notice in the UK, the land of the so-called Iron Lady. See : « Thames Water – The Straw That Broke The UK’s Back?», by Tyler Durden,  Friday, Jun 30, 2023 – 03:30 AM,  Authored by Bill Blain via MorningPorridge.com, https://www.zerohedge.com/political/thames-water-straw-broke-uks-back

“Socialist governments traditionally do make a financial mess. They always run out of other people’s money.”»

2 ) For the Synopsis see the Livres-Books section of my old experimental site www.la-commune-paraclet.com . The « global net revenue » of the household includes the net individual salary, the differed salary, and the part of taxes that comes back to the household in the form of access to public services and infrastructures. It is thus radically different from the Marginalist « disposable income » which basically focused on the sole individual net salary sometime supplemented by individual financial revenues.   

3 ) The French union CGT was valuating exonerations for 2023 at more than 85 billion Euros. No wonder the System needed reforms to soak up deficits … See at 2:05 in https://www.cgt.fr/documents/en-finir-avec-les-exonerations-de-cotisations-pour-financer-la-retraite-60-ans. Profit-sharing measures were already valued at some 6 billion Euros.

xxx

Inflation IPC : absurdités monétaristes néolibérales marginalistes actuelles, 29 juin 2023

(Voir aussi : «« The inflation narrative and the irreversible ruin of our country » July 4, 2022,  (comprend les versions française, espagnole et italienne) dans http://rivincitasociale.altervista.org/the-inflation-narrative-and-the-irreversible-ruin-of-our-country-july-4-2022-includes-french-spanish-and-italian-versions/ ).

Fait : IPC = panier de consommation  = masse salariale nette, plus ou moins.

Si l’IPC est supérieur à la masse salariale nette réelle, il faut, pour maintenir des prix constants – mutatis mutandis -, indexer complètement les salaires. Une fois les prix constants établis, il faut rapidement s’attaquer aux vraies raisons de la hausse des prix – l’inflation importée et le coût des sanctions des va-t-en-guerre, la spéculation mondiale et les prix spéculatifs administrés comme c’est le cas avec le marché unique de l’électricité de l’UE, etc.

Ils préfèrent plutôt faire la guerre aux travailleurs et aux citoyens en augmentant les taux d’intérêt. Ils espèrent ainsi provoquer une récession contrôlée et, au final, faire baisser les salaires et augmenter les profits. Cela renforce la tendance à la déflation salariale qui, à son tour, ” légitime ” l’Etat minimum et son austérité continue qui va de pair avec la privatisation totale et la dérèglementation des secteurs publics. (1) La déflation salariale est l’effet à long terme de la définition de l’anti-dumping inscrite dans l’OMC qui impose une concurrence globale sur la base du seul salaire net dépourvu des critères environnementaux de base, des cotisations sociales – salaire différé – et des diverses taxes revenant à l’État pour financer les services publics et les infrastructures. Il s’agit d’un cercle vicieux socio-économique, la véritable voie vers le servage (ou la vraie « road to serfdom » capitaliste et exclusiviste).

Il suffit de comparer les récents résultats de l’IPC de l’Espagne et du Portugal au sein de la zone euro.

Espagne : 1,9 % en glissement annuel en juin 2023 (https://tradingeconomics.com/spain/inflation-cpi )
Portugal : 3,4 % en glissement annuel en juin 2023 (https://tradingeconomics.com/portugal/inflation-cpi )

Rien de surprenant. L’Espagne et le Portugal ont bénéficié de leur moindre dépendance au pétrole russe, et ont donc été moins affectés par les sanctions illégales. En outre, ils ont bénéficié d’une exemption temporaire du marché unique européen de l’électricité, irrationnel et extrêmement destructeur. Afin de subventionner des sources d’énergie soi-disant renouvelables et inefficaces – elles ne le sont pas, étant intermittentes – le prix des contrats négociés est déterminé par la dernière centrale appelée à la production – et non par l'”utilité marginale” – donc principalement le prix du gaz, souvent sur le spot market, qui est aujourd’hui coté beaucoup plus haut qu’auparavant !

Mais l’Espagne a ajouté une politique exemplaire de stabilisation de l’emploi. Elle a d’abord utilisé quelque 12 milliards d’euros de fonds européens pour lancer le programme qui a rapidement transformé un grand nombre de travailleurs à temps partiel en travailleurs à temps plein payant des cotisations sociales – salaire différé – et des impôts tout en contribuant à une demande interne plus élevée grâce à de meilleurs salaires nets. L’État espagnol a ainsi pu proposer d’autres mesures de soutien social ciblées, par exemple en augmentant le niveau des pensions les plus basses, en réduisant les coûts des transports publics, etc. Il a également abaissé la TVA afin de maintenir les produits de première nécessité à un prix moins élevé. (Peut-être faudrait-il maintenant ajouter la création de coopératives de crédit populaires à but non lucratif, afin de contrôler les prix du logement social et l’augmentation des taux hypothécaires. Toutefois, le marché unique de l’électricité soulèvera une question, notamment parce que, dans un mois ou deux, les prix risquent de grimper en flèche lorsque les réserves stratégiques seront à nouveau remplies. Comment l’Espagne et le Portugal vont-ils faire face à cette situation ? Vont-ils taxer les profits pour faire baisser les coûts énergétiques des ménages tout en poursuivant la politique de stabilisation de la main d’œuvre ?)

Le cas du Luxembourg et de la Belgique est également éclairant. Tous deux pratiquent une forme d’indexation des salaires, l’équivalent de l’ancienne Clause Cola américaine.

L’IPC du Luxembourg s’élève à 3,6 % (https://tradingeconomics.com/luxembourg/inflation-cpi )
et celui de la Belgique est de 4,15 % (https://tradingeconomics.com/belgium/inflation-cpi ).

Enfin, le cas de la France est intéressant : l’IPC est de 4,5 % en glissement annuel en juin 2023 (https://tradingeconomics.com/france/inflation-cpi ).

Malgré le démantèlement sauvage en cours du système français de sécurité sociale financé principalement par les salaires différés, la France affiche toujours l’un des niveaux de pauvreté les plus bas parmi les personnes âgées et, en fait, de manière générale. Il est à noter que, malgré la participation au marché unique de l’électricité de l’UE à un moment où de nombreuses centrales nucléaires, qui assurent normalement la majeure partie des besoins en électricité, ont été forcées d’effectuer des travaux de maintenance, l’IPC a été légèrement inférieur à la moyenne de l’UE. Bien entendu, le salaire différé est une composante organique du “revenu net global” des ménages (voir le Précis d’économie politique marxiste (2) pour ce concept crucial), ce qui signifie qu’il est inscrit organiquement dans la fonction de production et donc dans les prix. Elle n’est donc pas à l’origine de l’inflation. Au contraire, elle la contraint ; en outre, elle joue une fonction anticyclique socio-économique cruciale.

Il est peut-être important de le rappeler alors que la présidence et le gouvernement français s’acharnent à détruire le système de sécurité sociale public hérité de la Résistance. Ils proposent maintenant un faux partage de la soi-disant valeur. Pour ce faire, ils proposent – comme ailleurs dans l’UE – de payer le salaire net avec le salaire différé, c’est-à-dire des exonérations (3) de cotisations sociales impactant ainsi les services sociaux qu’elles financent, et de remplacer une partie du salaire net – sur lequel sont calculées les cotisations sociales – par des primes d’intéressement ad hoc.

Bien entendu, cela accélèrera la privatisation du système et fera également dérailler l’ensemble du système de sécurité sociale. Comme nous le savons, la récente réforme lunatique du système public de pension, imposée de manière a-démocratique sans un seul vote au Parlement, avait déjà prévu une telle évolution régressive puisqu’elle prévoyait une clause de revoyure en 2027. Alors, sinon avant, les déficits créés par la destruction du salaire différé ” justifieront ” de nouvelles et ” nécessaires ” réformes pour maintenir l’équilibre du système !

Rappelons ce que j’ai écrit dans mon récent essai sur le désastreux multiplicateur fiscal lors de la crise Covid-19. (En moyenne, pour 2020, les pays avancés dépensèrent 16 % de leur PIB pour un multiplicateur de 0,06…)
” La Sécurité sociale joue un rôle contra-cyclique crucial en temps de crise, y compris pour contenir l’inflation structurelle, puisque le soutien économique aux ménages provient organiquement du salaire différé déjà inclus dans les prix de vente. Grâce à cela, la France a moins d’inflation IPC que les pays voisins : c’est pourquoi les pitoyables dirigeants veulent tous privatiser – par exemple, M. Claude Reichman bave littéralement d’envie quand il voit les 872 milliards d’euros d’épargne sociale de la Sécu échapper à Blackrock, Vanguard, State Farm, etc. … En prônant la liberté d’investissement de chacun – en privatisant tout – il pousse activement vers la société de la nouvelle domesticité et du nouvel esclavage. C’est leur programme. Denis Kessler – reprenant les propos de JP Morgan – juge que la Constitution – issue de la Résistance – est un obstacle aux “réformes” monétaristes néolibérales ; en conséquence, il appelle au démantèlement de tous les programmes sociaux et autres institués de 1944 à 1954. C’est clair. Ces gens pensent qu'”il est impossible de réformer le pays démocratiquement et constitutionnellement”. Ergo… Sauf que c’est anticonstitutionnel dans nos pays. ” Voir http://rivincitasociale.altervista.org/le-multiplicateur-economique-marginaliste-logique-et-histoire-4-mai-16-juin-2023/

Paul De Marco

1 ) Même les traders objectifs le remarquent au Royaume-Uni, le pays de la soi-disant Dame de fer. Voir : ” Thames Water – The Straw That Broke The UK’s Back ?”, by Tyler Durden, Friday, Jun 30, 2023 – 03:30 AM, Authored by Bill Blain via MorningPorridge.com, https://www.zerohedge.com/political/thames-water-straw-broke-uks-back
“Les gouvernements socialistes font traditionnellement des gâchis financiers. Ils sont toujours à court de l’argent des autres””.

2 ) Pour le Précis, voir la section Livres-Books de mon ancien site expérimental www.la-commune-paraclet.com . Le ” revenu global net ” du ménage comprend le salaire individuel net, le salaire différé, et la part des impôts qui revient aux ménages sous forme d’accès aux infrastructures et aux services publics. Il est donc radicalement différent du ” revenu disponible ” marginaliste qui se concentre essentiellement sur le seul salaire net individuel parfois complété par des revenus financiers individuels. 3 ) Le syndicat français CGT évaluait les exonérations pour 2023 à plus de 85 milliards d’euros. Pas étonnant que le système ait besoin de réformes pour éponger les déficits… Voir à 2:05 sur https://www.cgt.fr/documents/en-finir-avec-les-exonerations-de-cotisations-pour-financer-la-retraite-60-ans . Les mesures d’intéressement étaient déjà évaluées à quelque 6 milliards d’euros.

Commenti disabilitati su The Marginalist economic multiplier: logic and history. May 4-June 16, 2023

Preliminary investigative study. The main points are to be found in the foreword and in the critique of the IMF article. (Translated with www.deepl.com and edited)
Introduction.
Foreword: Equilibrium in Simple and Extended Reproduction, equilibrium by simultaneous resolution, equilibrium in the “market of markets”.
Generic and specific multipliers.
General points.
Logical development.
The Marginalist Multiplier according to historical epochs, inter-sectoral links, targeting.
Some stages in the creation of the Keynesian multiplier:
a ) Prologue: a Keynesian critique of Richard Kahn. The blind leading the world.
b ) Richard Kahn’s formalization.
Critique of the IMF’s Sept. 2021 article on the fiscal multiplier during the Covid.

Xxx

Introduction

According to the IMF’s Sept. 2021 study, in their « war » against Covid-19, the  Advanced countries lavished on average 16% of GDP to support their economies for a Fiscal Multiplier of … 0.06 – lockdowns, avoidable deaths with generics drugs and poverty, to boot.


One euro injected into the existing economy spins off x Euros, thus contributing to economic growth – that’s what the Economic Multiplier is all about. In reality, it’s a Marginalist tool that surreptitiously attempts to take into account the Marxist Simple Reproduction (SR) and Extended Reproduction (ER) Equations, which ensure stationary or dynamic equilibrium simultaneously in terms of quantities and prices. Otherwise in Marginalist terms, inter-sectorial relationships are ontologically excluded from the analysis, except in pure empirical terms based on GDP statistics.


The Multiplier originated in Keynes’s work, but was subsequently perverted by the neoclassicals, whom Joan Robinson called “the Keynesian bastards”, the various Hicks, Samuelsons, Solows etc., because they re-proposed a Marginalist “synthesis” that eviscerated Keynesian socio-economic State interventionism by reiterating the centrality of the free market, particularly in the labor market.

Keynes had devised a system of interdependent equations, with one determining variable: the labor market maintained in equilibrium by full-time full employment. Marginalist equations – the role of the free market – were tolerated for class ideological reasons, insofar as their “animal spirits” acting at the microeconomic level were regulated by State intervention in production and consumption, and by the Treasury’s and the Central bank’s intervention to regulate money and credit.

Such a system, based on full full-time employment, led to more virtuous growth, particularly in terms of social well-being. In this way, the Marxist logic of Extended Reproduction was emulated without actually saying so. Conversely, Marginalism, left to its own devices, is compatible with a general infra-social and always post hoc equilibrium, a situation that became dangerous when the proletariats began to organize, and especially when they were influenced by the lessons imparted by the Bolshevik Revolution. Monetarist neoliberalism, with its disastrous “fiscal multiplier” – see e.g., IMF Sept 2021, fiscal multiplier in 2020 of 0.06 … – brought to a climax the structural gap between accelerating speculative capital accumulation and a dramatic decline in social well-being, coupled with an enormous waste of available resources. This ontological flaw has been compounded by the extroversion of the multiplier since the dismantling of the GATT, hemispheric free trade under NAFTA, and the Uruguay Round culminating in the WTO and its deleterious definition of anti-dumping based on global competition towards the lowest bidder on the basis of individual net salary and minimum environmental criteria alone. One of the urgent tasks of the authentic Left will be to re-establish the coherence of the productive apparatus of its national Social Formation with a view to achieving optimal insertion into the Global Economy.


Foreword: Equilibrium in Simple and Extended Reproduction, equilibrium by simultaneous resolution, equilibrium on the “market of markets

Equilibrium in Simple and Extended Reproduction

Any economic system imposes its dynamic reproduction on the basis of the existing stationary reproduction.

Extract from the Synopsis of Marxist Political Economy: “The Equations of Simple Reproduction (SR) forming a stable system reproducing itself identically will serve as a basis on which to elaborate the conditions prevailing for Extended Reproduction (ER). Here they are, based on the aggregate production functions of SI and SII:

SI : c1(80)           + v1(20)           + pv1(20)         = M1(120 Euros pour 120 Mp)

SII : c2(40)         + v2(10)            + pv2(10)         = M2 (60 Euros pour 60 Cn)

The ER Equations are as follows :

c2 = (v1 + pv1)

M1 = (c1 + c2)

M2 = (v1+ pv1) + (v2 + pv2) »

Let’s move on to Extended Replication (ER.) Note that the scheme based on identical v/C and pv/v in SI and SII no longer needs to be considered a special case, since the problem of inverse ratios in the event of productivity change has been solved. (Added: Added: The Marxist law of productivity which I formulated based on Marx, keeps the whole system coherent in exchange value – or price – and in quantity.)

Let’s assume that half of pv1 is reinvested. (We note: E = savings and tE = savings rate = E/pv.) The distribution of reinvestment is noted in bold type.

t1                                                         Reinvestissement                         t2

                                                                8  +  2  + (2)

SI : 80 + 20 + (10 + 10) = 120       SI : 80 + 20 + (10 +10 ) =120            SI : 88 +22+22=132

                                                                4  +  1

SII: 40 + 10 + 10 = 60                   SII: 40 + 10 + 10 = 60                        SII: 44 + 11 + 11= 60

SR underlies ER, but half of pv1 is re-invested. To respect the Reproduction Equations, SII will have to follow: and necessarily does so at the same rate. Indeed, the share of pv1 saved (here 10) giving the tE1 reinvested is divided into c’1(8) and v’1(2) according to the organic composition prevailing in SI.

Through exchanges, this always results in c’2(2) and v’2(0.5), depending on the organic composition prevailing in SII. However, this is not enough to ensure equilibrium, so exchanges will lead to standardization through anticipation: SII, having to respond to a real demand, will find itself inclined to exchange more of its own pv2 to obtain the missing Mp; this is done while respecting v/C, SII will also have to cover additional v’2 needs. Once we have “v” via the rate of exploitation by living labor, we automatically obtain “pv”. This gives us the result shown in the diagrams above.


Sectors, sub-sectors and value chains.

We have a diagram of the SR-ER in two sectors SI -Mp – and SII – Cn – whose equilibrium is given by the Equations of the SR-ER. In the production function, Mp refers to capital “c” and Cn to human capital “v”. This is why all sub-sectors, like all individual companies, can be subsumed into either Sector I or Sector II. This makes it possible to understand not only the interactions between sectors, but also the inter-sectoral interactions that define value chains. This is then finely manageable on the basis of Marxist-scientific economic statistics that bury the nonsense of Marginalist GDP by apprehending, within the general framework of the parameters provided by Ecomarxism, both changes in productivity and the role of public and private bureaucracies, which are not just costs but play a part in the social division of labor at microeconomic level – productivity of the immediate production process or company – and macroeconomic level – competitiveness, in other words, the macroeconomic framework necessary for the reproduction of social capital in a given Social Formation. Private and public bureaucracies therefore play an important role in the organic composition of capital at both levels, and make a powerful contribution to the creation of surplus value, the new exchange value.

The subsumption of sub-sectors into one or other of the two major Sectors implies that we cannot treat relations between sub-sectors – or within an industry – without taking into account their respective overall SR-ER equilibria in quantitative terms – exchange value – but by reintegrating the whole into the general SR-ER framework as far as prices are concerned, otherwise the whole structure of relative prices – the logic of the law of value – will be distorted.

For example, by breaking down SI and SII into two sub-sectors respectively:

SI        = c1a + v1a + pv1a = Mp1a

            = c1b + v1b + pv1b = Mp1b

            …………………………….

            = c1   + v1   + pv1   = Mp1

SII       = c2a + v2a  + pv2a = Cn1a

            = c2b + v2b + pv2b = Cn2b

            …………………………….

            = c2   + v2   + pv2   = Cn1

RS-RE, rotations, money and credit

We know that the so-called “quantitative theory of money” formalized by Irving Fisher is a tautological fraud designed, from the outset, to obscure Book III of Marx’s Capital, continuing the manipulation of Books I and II by the « pitre » Böhm-Bawerk and his invention of the false “problem of the transformation of values into prices of production”. Fisher chooses to obscure the distinction between salary, profit and rent, a distinction that lies at the root of the class struggle in which Social Formations clash over the ways in which surplus value is extracted and distributed among actors according to a particular allocation of the resources available for Reproduction. To this end, Fisher amalgamates the three concrete sources of income into an abstract artificial category, the “income stream”. In this way, everyone, regardless of their class position – the housewife, the unemployed, the worker, the businessman, the rentier – has an “income” or “revenue” which they must put to work, according to the imperatives of their presumed capitalist “acquisitive mentality”, which is given by the economists of the Austrian School and later by tutti quanti as a universal and perennial psychological behavioral given. Slave-owning societies, potlatch societies and all the rest are said to have a capitalist mentality. To ensure their “income stream”, all must “invest” according to their risk and time preferences…

Fisher also confuses money and credit. In this way, he issues his falsely quantitative tautology according to which the value of “money” is equal to the value of all goods and services exchanged; but as the tautological string would be too thick, we sprinkle in a little monetary “velocity”, the sum of money being that of all monetary aggregates M, M1, M2, M3 taking into account a velocity childishly apprehended according to the average time it takes a monetary species issued by the Central bank to return to the Central bank! Add to this the fact that Marginalism has no coherent theory of productivity, while market prices fluctuate constantly by definition. In such a context, how can we make reliable comparisons over time? Since Fisher wants to conceal the exchange value around which market price oscillations are organized in bourgeois society, he resorts to a simplistic subterfuge: Fisher’s constant prices are thus empirically evaluated according to a Consumer Price Index corresponding to the average household consumption basket constructed in t1, the base year taken as a reference by official statistics, for which the CPI corresponds more or less to M1 and the small part of M2 which goes to households such as savings accounts and household financial products, in short, to the salary bill…

In reality, money is the convenient general equivalent that enables us to circulate all the goods and services we need to ensure SR-ER. Credit – in its public or private, classic or speculative forms – is nothing more than an anticipation of growth, an issue of capital needed to supplement the share of surplus value reinvested in production. The volume of money is therefore strictly determined by the quantity that is sufficient and necessary to ensure all the SR-ER exchanges.

In a situation of full employment, this quantity corresponds precisely to the real salary mass. If support for the inactivity of the workforce – unemployment, sickness, old age, etc. – is not provided organically by the deferred salary, but by an ex nihilo issue by the Central bank – when even general taxation is no longer sufficient – the ratio of this social salary mass to the real salary mass gives us the rate of structural inflation, which then makes workers pay for the weight of bourgeois economic incompetence incapable of providing full-time employment and/or an adequate deferred salary. If we take the macro-economic production function of Social capital, we see that the product « p » – the sum of Mp and Cn – is greater than « v », the salary bill; but all exchange is by nature reciprocal, which leads to a circulation of money that, through its rotations, ensures all the exchanges necessary for SR-ER, which is very different from the zany Marginalist “velocity” of “money” that confuses money itself with credit.

Here’s the general formula for rotations:

Extract from the Synopsis: « The detail including rotations is as follows:
S = money supply = salary mass.
R = number of rotations; R = C/v + pv/v
M€ = value in Euros of total product = S x R ».

Credit anticipates growth by issuing money, with the aim of increasing the opportunities for reinvestment provided by the surplus value available. When credit is public, its issuance costs the public Central bank virtually nothing, except to cover administrative costs and the provisioning for debt, as the case may be, although the latter may be the subject of a new issue. When the amounts issued are defined by the Plan and controlled at maturity by the Economic and Social Council and Parliament, there is little room for slippage. The extraordinary growth of our societies after the Second World War, J Fourastié’s Trente Glorieuses, went hand in hand with public debt in France oscillating between 17% and 27% of GDP. French public debt exploded immediately after the privatization of the Banque de France by the Pompidou-Giscard-Rothschild law of 1973 (in Italy, privatization took place between 1981 and 1983, with even more catastrophic results).

Let’s take a quick look at the differences between monetary management by private and public central banks. The former confuses money and credit; it assumes that the quantity of money needed is given by the “money” market, which leads to the tautological nonsense of Fisher’s quantitative theory. The role of the central bank is then to organize formally egalitarian access – Marx called it “capital’s communism” – to money for all economic players, large and small. Hence the uniform key interest rates and all their contradictions, notably in the genesis of speculative sectoral expansions accompanied by contractions elsewhere, the source of Trade Cycles.

On the contrary, the public central bank differentiates between money and credit. The former corresponds to the real and social salary masses, which must therefore be managed to induce the lowest possible structural inflation, given by the ratio of the social salary bill to the real salary bill! The closer we get to full employment, the lower the social salary mass. From this point of view, given household savings, key interest rates are only concerned with savings and consumer credit. Credit for investment, on the other hand, is managed according to planning needs, by modulating the ratio of Central bank Offices closely linked to their respective economic sectors. As credit is an anticipation that must correspond to the balance of the SR-ER, the modulation of the prudential ratio will serve to respect the right proportions for harmonious dynamic growth. Raising the prudential ratio will increase access to credit for specific sectors and branches, while lowering it will have the opposite effect.

Private credit first took the form of bank capital, available thanks to the “primitive accumulation” of prior capital by merchant capital: this anticipation of corporate growth was based on loans whose conventional interest was deducted from corporate profits. From the outset, the banking system made use of the possibilities offered by the fractional system – loans in excess of equity capital, depending on the prudential ratio adopted. Note that anticipating growth through credit in this way implies the concrete possibility of supplying the additional quantities for the inputs of the production functions involved, which presupposes stocks, installed overproduction capacity and/or, to speed things up still further, access to external supplies and outlets. Banking capital thus transformed trading posts into colonial territories.

This strike force of banking capital, supported by the fractional system and by the colonies, led to an increasingly consubstantial merger between merchant banks and big business, leading to finance capital as defined, following Marx and Lafargue, by Hilferding, Hobson and especially Lenin. This gave us an opposition between the fractions of capital emblematically summed up by industrialist H Ford’s animosity for the House of Morgan (see here). Indeed, the logic of deducting interest from profit remained intact and palpable.

Speculative credit is specific to speculative finance, which has become legally hegemonic since the repeal of the Glass Steagall Act in 1999. This New Deal law, which was passed in 1933 in response to the stock market crash that triggered the Great Depression, compartmentalized the 4 branches of finance – deposit banks, commercial banks, insurance companies and credit unions. It embodies a completely different kind of capitalist creature. For it legally usurps the form of profit, leading to a profound imbalance whereby, via the mobility of capital between sectors, further accelerated by the stock market, speculative finance, which benefits from a more advantageous v/C organic composition, distorts the structure of relative prices to its own advantage, thus cannibalizing the real economy while further distorting the Marginalist data of GDP. The weight of speculative finance in GDP is estimated at around 9%, whereas some believe that its overall direct impact through the financialization and stock-marketing of economic activities is close to a third of GDP.

This logic of credit’s anticipation of real growth can be seen in public credit, framed by Planning; a mix of real growth and growth that is still partly speculative – leading to the Trade Cycles – can be seen in the emergence of classic private credit. Hegemonic speculative credit leads to speculative growth, which goes hand in hand with a sharp decline in social welfare and of the Regalian role of the national State. In all cases, recourse to credit leads to an increase in the inputs of the production functions concerned, which can always be identified by the SR-ER Equations. These macro-economic equations systematically summarize Marx’s studies on the circuits of capital, taking into account production, exchange and the realization of capital – but all this remains essentially opaque to bourgeois theories, and to their empirical statistical restitutions, ever more powerful thanks to computerized information gathering, but always as approximate and ex-post.


None of this is visible in the maintream theoretical and empirical framework as reformulated by the “multiplier”, especially the fiscal multiplier spawned by neoliberal monetarist public policy….


Equilibrium by simultaneous resolution.


The origins of this attempt to find systemic equilibrium lie in Tougan-Baranovsky’s use of Bortkiewics to offer a solution to the (false) “transformation problem” invented by Böhm-Bawerk (for the solution, see Tous ensemble). It consists in reformulating the problem with three sectors, of which sector three, Gold, is presented both as production and as a unit of account, thus enabling simultaneous resolution thanks to a system with three unknowns and three equations. All other such attempts, such as Sraffa’s matrices or Hicks’ abortive attempt to generalize Alfred Marshall’s two-commodity system of “capital” and “wheat”, follow this logic. Clearly, this has nothing to do with Marx and, above all, with the problem of equilibrium through stationary or dynamic reproduction solved by Marx’s SR-ER Equations. This is one of the most blatant cases of the “model” replacing reality, which mainstream economists can no longer resist doing. Here’s the illusory Reproduction according to Tougan-Baranovsky:

c1 + v1 + s1 = c1 + c2 + c3
c2 + v2 + s2 = v1 + v2 + v3
c3 + v3 + s3 = s1 + s2 + s3

The third line represents the production of gold, which is supposed to correspond to money and profits. Of course, the bourgeois are guilty of this ideological concealment, but the academics, who are paid out of the public purse, are doubly guilty!

Equilibrium on the “market of markets »

It was Léon Walras who used this trickery to conceive of general equilibrium. It is this basis, represented by a classic microeconomic Marshall graph generalized into a aggregate supply-demand graph, that Kahn uses as the implicit underlying model in his attempt to “formalize” Keynes’s approach to the multiplier effect of counter-cyclical public spending. In fact, it’s a summary of a double absurdity. One curve is given in price, to determine the other and vice-versa, then the two curves are crossed to obtain … the right market price! For general equilibrium, put X for Supply and Y for Demand and then cross.

Now, this is done in the form of money, i.e. fluidly, which transforms all inputs into “factors of production”, including human labor, which is not a factor of production like any other. He must reproduce his labor power in order to return to work, but as a member of a sexually reproducing Species, he must also reproduce as a Species within a household. (This deception goes back to the very beginnings of bourgeois economics: we know that Jean-Baptiste Say proposed relying on Ricardo’s paper currency in order to mask class exploitation by transforming human labor power into a mere factor of production like any other, empirically given in the form of money. Conversely, Marx’s critical study of Quesnay’s Tableau made a breakthrough when he noted that equilibrium must necessarily take place both in terms of use value – quantity – and in terms of exchange value or price, and thus, to sum up, in terms of Mp and Cn. This is not possible with bourgeois economics in all its forms.

Generalities

With Marginalism, economic equilibrium is achieved within the contradictory framework of a price system given ex post by the market, i.e. by the growth of Supply and Demand. I’ve shown the logical absurdity of this: to establish the Supply curve, we must first empirically give the Demand curve in … prices! Then the same applies to the Demand curve. Then you cross the two curves and, miraculously, you get the right market price… Taking his inspiration from Marxism, but concealing it, Keynes sought to circumvent this problem by giving macroeconomics a greater role, in particular through the management of aggregate demand and supply, i.e. both consumption and production, and by theorizing the need for State intervention in these two areas to maintain an equilibrium compatible with the full-time employment necessary for social well-being and democracy.

Within the framework of the Law of Value, the micro-economic production function of the enterprises or that corresponding to the macro-economic function of Social capital, which is broken down in the Equations of SR-ER, all variables are controlled by the necessary, proportionally inverse relationships maintained by the organic composition of capital – v/C where C= (c+v) – and by the rate of exploitation, pv /v. So, if we know the inputs of the production function (c + v), we can deduce pv ex ante from the ratio pv/v; if we know the rate of surplus-value or exploitation, we also know the rate of profit, written as pv/(c+v). Knowing the inputs, we can therefore deduce “aggregate demand”.

Another way of putting this is to note that the SR-ER Equations define “aggregate demand” in its entirety, but above all in its decomposition into two main Sectors, Sector I for Means of Production – Mp – and Sector II for Means of Consumption – Cn. These two Sectors are not a simplified model, but correspond in reality to the two inputs of any production function, namely “c” capital and “v” labor. This means that all sub-sectors, branches of industry and companies can be subsumed into one or other of the Sectors; similarly, a scientific statistical system based on the SR-ER Equations, allows us to conceive of cross-sectoral value chains or filières. Knowing that higher productivity dominates, all the relations of the reproduction system, including its structure of exchange values or relative prices, are known.

Note that the system of SR-ER Equations represents the Social Formation – in other words, the space where exchange value is formed during the complete cycle of Reproduction, or the “equilibrium” in Marginalist terms. Let’s imagine a government intervention in favor of one branch; the increase in its production will imply more inputs for capital “c” and labor “v”, and consequently a parallel increase in one or more other branches. Nevertheless, the formation of relative prices calls into question the SR-ER Equations as a whole, since the branches involved are subsumed into sub-sectors and, ultimately, into the two major Sectors, I and II.

None of this is conceivable with marginalism, since it subjects the market mechanism to a reallocation of resources in reproduction effected by the “invisible hand”, i.e., to a blind mechanism driven by the pursuit of private capital accumulation characteristic of the capitalist acquisitive mentality. It is therefore impossible to define final “aggregate demand” and its two components, Mp and Cn. It can only be approximated, in the short term, by the empirical statistics available. Without knowing aggregate demand – what Léon Walras called “the market of markets” – exchange value cannot be established. We’ll have to make do with fluctuating market prices. As Marx noted in his Paris Manuscripts of 1844, these prices oscillate in the medium and long term around an axis, precisely that of the exchange value over-determined by aggregate demand, thus reached by trial and error.

Starting from the epiphenomenal nature of the market price, Marx understood that the real phenomenon to be explained was the exchange value of commodities, which could not be explained without resting on the exchange value of a specific commodity, comparable to any other commodity on the market but nonetheless different, “human labour power”, and without exposing the genesis of profit arising from exploitation. From there, he schematized all the economic exchanges of a given Social Formation, masterfully reducing Quesnay’s entire Tableau to his Equations of the SR-ER,  an intellectual prodigy only possible by knowing how to take into account the ontological duality of every exchanged commodity, i.e. the use value and exchange value of every commodity, the former always being the support of the latter. Since economic reproduction – in Marginalist terms, “equilibrium” – implies a complete cycle of exchanges in both exchange value or price and quantity, the cycle of reproduction was thus scientifically conceivable.

This is masterfully synthesized in the Equations of SR-ER in Book II of Capital. The temporal range of Reproduction, i.e. of the entire cycle of Reproduction, thus made it possible to give a fully elucidated conceptual and theoretical content to Sismondi’s key concept of “annual income”, which formed the basis of the Physiocrats’ thinking on national accounting … in prices, captured ex post… Now, with production functions given in exchange value, the entire cycle can be predicted ex ante, which is indeed the object of Planning.

However, this requires a coherent resolution of the problem posed by productivity when it differs from one sector to another, and that of money and credit, resolutions for which I modestly refer to my Synopsis of Marxist Political Economy. I published the solution to the false problem of the transformation of exchange values into production prices, obtained several years earlier, in my Tous ensemble (1996). This false problem had been invented by Böhm-Bawerk to claim that Book III of Capital lethally contradicted Book I, and therefore the core of Marx’s theory, the Law of Value, which reveals the exploitation of labor – surplus-labor – as the source of surplus-value – profit – unilaterally pocketed by capitalists. This surplus value will be transformed into “social surplus value” during the transition out of the MPC and into the socialist, communist Mode of Production. « Social surplus value » collectively and democratically controlled by citizen-workers corresponds to the reformulation of the “social fund” that Marx theorized in his Critique of the Gotha Program.

Historical materialism claims to base the various disciplines on fully elucidated concepts, the “concrete in thought “. I refer here to my Methodological Introduction. The first of these “concrete in thought”, human labor, enables us to think of the necessary reproduction of Man within Nature and History, i.e. in their mutual becoming. Through manual and intellectual labor, the human being apprehends his environment – material, institutional and ideal – and transforms it while at the same time transforming himself. He becomes the Subject of his own History. With the social division of labor, the fruits of labor are “alienated” from others in exchange for other goods. But all these goods must be commensurable with each other if they are to be exchanged. This is why the value of labor power is the necessary common standard of measurement for all economic goods and services, which are therefore exchangeable. If any good can serve as a specific equivalent, if money can serve as a general equivalent, only labor power can serve as a universal equivalent. Without it, no rigorous economic calculation is possible.

Bourgeois economic theories, particularly all shades of Marginalism, are content with a primitive empiricism – “Baconian empiricism” in Koyré’s words – which allows them to develop a few accounting “recipes” to maintain empirical control over capitalist dynamics. Trade cycles and structural crises clearly demonstrate the limits of this method. Never mind, capitalists have made the economic snapshot, given by the fair market price, the Revealed Truth, while legally imposed competition plays the role of the Law and all the Prophets, to paraphrase Marx.

However, even the most hollow narratives must retain a certain plausibility if they are not to accomplish their work of caste and class control. The bourgeoisie hastily posits the law of competition as the supreme law of capitalism, based on the equality of all economic actors. But this is only a formal equality. Indeed, competition – in all its forms – is driven by the constant quest for the highest possible productivity, so that it leads paradoxically but implacably to the laws of motion of capitalism, namely the centralization and concentration of capital. Economically speaking, as we said above, Marginalism seeks to base this plausibility on empirical data capture, which informs all its control techniques, including corporate accounting and national accounting or GDP. We’ve always known that if appearance were enough to grasp reality, we wouldn’t need to resort to science.

This brings us back to Marginalist statistics. Thus, the inputs of the sectoral or sub-sectoral reproduction functions – (c+v) – can be captured empirically in terms of prices at a given point t, as can realized profits, but without knowing anything about their organic composition or their rate of surplus-value, i.e. the logic of productivity which, according to Marx himself, constitutes the revolutionary aspect of the CMP. The law of productivity according to Marginalism boils down to the “marginal productivity” of a given Marginalist function, of the kind y = f (K,L) where K is capital and L is labor; we seek to define optimal production according to the scale of demand; at its best, this takes the form of Pareto’s technical composition, and the increasing and decreasing incomes already criticized by Sraffa in the 1920s, and economies of scale.

In reality, all this verbiage amounts to saying that any production function – or company – will maximize its internal division of labor so as not to lose money unnecessarily. But, of course, this has nothing to do with the law of productivity, according to which a deeper organic composition of capital leads to a proportionally greater extraction of surplus value and a proportionally greater increase in production of the same or an elastic product, so that the unit price will fall proportionally. The more productive capitalist is enriched by volumes of profit, the rate of profit remaining the same, since the lower unit price enables him to conquer new markets in the face of competitors. We know that Pareto, who at least tried to be serious, never succeeded in reconciling his technical optimum with a composition in value – or price. Sraffa understood the nature of the problem, but was unable to reach a conclusion in his attempt to rehabilitate Ricardo’s value of labor power, i.e., a theory of profit without exploitation! He tried to co-opt the Marxist concept of “labor socially necessary for the reproduction” of labor power by its basic basket, “commodities thus producing commodities”. Except that he was obliged to supply the rate of profit exogenously to simultaneously solve his matrices, in a pathetic neo-Ricardian Tougan-Baranovsky redite.

Marginalist price statistics are, by their very nature, fluctuating, and only over the long term can they approximate exchange value – by “trial and error” or « tâtonnement », as Walras and tutti quanti put it. But this empirical approach to exchange value is ruled out by the chosen method. Marginalists resort to yet another narrative construction, namely Irving Fisher’s constant prices, which consist solely of saving appearances by empirically setting prices for a base year (t = 100) of reference, so as to evaluate subsequent years (t1, t2, tn) according to this index! Quite a trick. In particular, this method is, by definition, worthless for capturing “inflation”. It opens the way to all sorts of manipulations, depending on the base year chosen. But workers can nevertheless point out that 100% salary indexation simply keeps things as they are, in constant prices, otherwise the induced fall in real salary becomes theft pure and simple. In any case, indexation would have the advantage of prompting regime economists to think more carefully about the real causes of inflation, so as to solve the problems at source and not on the backs of the proletariat, including the so-called “middle classes”.

We have shown above how it is possible to determine the mutual links between certain sub-sectors and branches, and even trans-sector links in the case of commodity chains, when scientific statistics are available, namely those of the SR-ER Equations. For example – as Soviet statistician Stanislav Strumulin pointed out – we may want to introduce CNC machines and automation, but to do so we’ll also need to have trained the workers who’ll have to operate them; for Keynes and Kahn, State intervention in public infrastructure had repercussions on the cement and construction industries, as well as on employment, leading to the absorption of some of the unemployed, which led them to conceive their Multiplier – a poor man’s version of Extended Reproduction which, in fact, underpinned their thinking.

So how do these inter-sectoral linkages present themselves for Marginalism? At best, this is approached by empirical trial and error, with data always supplied ex post, and therefore without any predictive value, especially in the medium and long term. At best, the “statistical” photo claims to provide a “reality” that remains identical to itself over time. As the law of productivity is ignored, “growth” will be measured in terms of volume or price, but never simultaneously. This supposedly empirical method will aggravate the illusions of the Marginalist production function – which knows nothing of the genesis of profit, nor of inflations, etc. – and those induced by profit accounting. – and those induced by company or macro-economic accounting, notably GDP. These techniques confuse money with credit, public credit with private credit, the traditional interest rate deduced from profit with speculative interest, which, with the hegemony of speculative capital, legally plays the role of the profit rate, thus leading, given competition, to the cannibalization of the real economy by the speculative economy. We know that the structurally speculative economy now accounts for around 9% of GDP, with a direct deleterious influence of over 30%, according to some.

But that’s not all: the empirical Marginalist method, when attempting to identify inter-sectoral links – the specific multiplier – knows that it must take into account the relative price system of the Social Formation (SF). But this is beyond its ontological and methodological grasp. Unless we give ourselves a matrix in which the equations, namely the Marginalist and therefore false production functions, are solved simultaneously. This then requires a number of extrapolations based on the empirically supplied statistical snapshot, without which no resolution would be possible. For example, the average rate of profit will remain the same. In the IMF article (Sept 2021), this is indeed what is at issue, notwithstanding the “sectoral linkages and constraints” used empirically to identify the specific multiplier. In fact, no system of relative prices is definable by Marginalism – and bourgeois theories in all their forms – without reference to the general equilibrium price, which is poorly approximated both by Walras’ “market of markets” curves – a subterfuge used by R. Kahn – and by the simultaneous resolution system.

The SR-ER Equations allow us to specify what Marx called “the circuits of capital”. Thus, any production function c + v + pv = p implies at least two major Sectors, that of Mp for “c” and that of Cn for “v”, and thus the SR-ER Equations of stationary or dynamic equilibria. This involves circuits that ensure production – the inputs of the production function and its output – in terms of both quantities and exchange value or price. However, production – in this case “p” – only takes on economic value once it has been realized, i.e., once it has been exchanged for consumption, by households or capital, thus re-entering the great circuit of Reproduction. Marx thus came to define the fundamental distinction between money and credit – banking and financial. He could thus conceive of capitalist metamorphoses or circuits, to put it simply: P-A-P’ or P, the Mp entering production, is converted – realized – in the form of money A to be realized again in the form of Mp including an increment from profit – and/or credit to be repaid by drawing on profit. Likewise, commodities and money undergo their own specific and ever-increasing metamorphoses. The complete circuit is coherently synthesized in the Equations SR-ER when we simultaneously give them in quantity – use value Mp or Cn etc. – in price or exchange value and in money form – namely the salary masses necessary and sufficient to ensure all exchanges enabling Reproduction – and in credit – bank capital, then financial and today speculative.

The central role played by the size and composition of the salary bill in Stationary or Simple Reproduction (SR) is immediately apparent. If the salary bill is reduced to the individual net salary, as was the case during the classical era of liberal capitalism, which included child labor, then the growth in productivity that drives the system, driven as it is by the pursuit of capital accumulation, will result in a series of cyclical crises – simultaneous sectoral expansion and contraction – or of more structural crises of over-production and under-consumption. This is the price to be paid for unemployment not productively reabsorbed by recurrent cycles of working time reduction, the limit of which remains the SF’s rate of macro-economic competitiveness, since no SF can sustainably live beyond its means, given a rational citizen’s tax system.

And it was to counter these inner tendencies of the MPC that the systemic reduction of working time – day, week, year, paid vacations, sick leave, retirement, etc. – was historically put in place. – and the deepening of what I called, in the second chapter of my Book III, the “structure of v”, which takes place in the light of the Great Depression, with the establishment of the new CMP Epoch corresponding to the European welfare State – planning à la franҫaise and theories of regulation – or the Anglo-Saxon Welfare State – Keynesianism. This new “structure of v” takes the form of the “net global income” of households conceived in a context of full-time full employment. This “net global income” of households recognized that the human being must not only reproduce his labor power to return to work the next day, he must also, as a member of a sexually-reproducing Species, assume his reproduction as a Species, i.e. in a household. (We avoid the term “family”, since it takes on different historical forms, and also etymologically refers to “domesticity”: a household encompasses a number of people linked by stable, long-term relationships and living under the same roof). The three components of “global net household income” implement distinct economic circuits that pave the way to “social surplus value”, i.e. that which will characterize the Epochs that will initiate the transition out of MPC, in which all surplus value produced by society will be collectively and democratically controlled by all citizens via planning and public credit, in order to respond to a Reproduction that gives priority to social needs. This means the individual net salary, which covers day-to-day expenses, the deferred salary which finances the 5 branches of Social Security and individual household savings where applicable, and what goes back to households from taxes and duties to ensure infrastructure, public services and security. The Marginalist « disposable income » ignores everything that counts and everything that protects, and simply sticks to the individual net salary and financial income, which goes mainly to the wealthiest households. This private savings is socially ruinous when it replaces institutionalized savings mutualized in public Social Security, but, conversely, it is counted in GDP since it creates “added value” while leaving millions of people without social insurance or with inadequate coverage!

The most virtuous and efficient circuits for ensuring harmonious Extended Reproduction – dynamic equilibrium – are, of course, deferred salaries, especially when they correspond to full-time employment, and public credit.

With the emergence of the Welfare State, the deferred salary finally took into account the reproduction of the worker as a species. In this sense, it was a major step towards greater social justice. At the same time, it took account of the fact that workers inevitably experience periods of inactivity beyond their control – old age, illness, accidents, etc. In this sense, the introduction of Social Security represented a great civilizational advance, since mankind could conceive of being rationally protected against the vagaries of life, the proverbial « rainy days », « the fear of tomorrow ». However, if capitalist rulers were willing to play the game of deferred salary and of more or less progressive taxes to ensure infrastructure and public services, it was not through a return to the Physiocratic morality of an Adam Smith. The attempt to implement an exclusivist fascist society treating workers as subspecies or “chandalas” – Nietzsche – had once again failed miserably, receiving its final blow at Stalingrad. Once again, as was the case after the Bolshevik Revolution – with the establishment of the tripartite system of labor relations neutered by the ILO – the Western bourgeoisie rediscovered the virtues of the Charter of Social Rights that Beveridge had drawn up for the same reasons. However, this march towards a more socially advanced capitalism was only possible thanks to the realization of the stabilizing virtues of socialized savings in deferred salary and the appeasement of workplace conflicts acquired through collective bargaining controlled by the tripartite system, which embodied the nascent industrial democracy – Ralf Dahrendorf, Dunlop, Kerr and so on.

The socialization of the portion of savings corresponding to deferred salary was quickly understood as a counter-cyclical stabilization measure, since it financed unemployment insurance, among other things. At the same time, its role in supporting and stabilizing aggregate household demand was obvious: health insurance prevented families from sinking into destitution when they could no longer postpone medical care, and guaranteed a healthy and therefore more productive workforce; family allowances took account of differences in household size. In addition to its role in stabilizing the economy, whether the system was contributory or pay-as-you-go, it also involved considerable amounts of money – some 872 billion Euros a year in France today – withdrawn from capitalist speculation and its harmful effects. In the aftermath of the Second World War, they were the focus of bitter class struggles throughout the West, which are now being renewed with renewed vigour.

In the more rational and fairer form, the one set up in France after the war – Ambroise Croizat – Social Security was largely managed by the workers themselves and by a few employers’ representatives. All this was framed by the preamble to the Constitution – which enshrines the Social Republic – by the right to work – full-time and with all the associated social and trade union rights – and by an embryonic form of social democracy, enshrined in the Conseil Economique et Social (Economic and Social Council), which worked within the framework of publicly-funded planning. The latter was conceived as an anticipation of necessary investments in addition to the reinvestment of “social added value” compatible with the “net global income” of households.

It’s worth noting that the logic of Workers’ Funds – and of the Productivity Fund needed to ensure restructuring without harming employees in the long term – within the framework of public enterprises and cooperatives under the umbrella of planning and public credit, represents an optimal expression of the deferred salary working in support of social surplus value. For example, the public pay-as-you-go pension scheme can be supported by strictly public salary savings managed by the workers themselves, with a view to socializing the production tool by using these socialized savings as a tool for development and social justice, notably through Reduction of the Working Week and the social priorities selected. It was this thesis of socialization through institutionalized savings and public credit that I proposed in my Tous ensemble, paying tribute to Emile Pacault and Rudolf Meidner.

It’s easy to illustrate the power of this French-style planning system, which, with all its internal contradictions, is compatible with private capital regulated within a mixed economy framework. Just think of all the achievements of the Trente Glorieuses – Jean Fourastié’s word – bearing in mind that, thanks to public credit, all these technological, social and cultural modernization projects – think also of the Tourism Plan and the Côte d’Azur – were accomplished with a public debt oscillating between 17 and 27% of GDP, i.e. in anticipation of real growth, until the Pompidou-Giscard-Rothschild law of 1973 privatized the Banque de France, thereby subjecting public debt to the dictates of international financial markets, which were already moving – since the abolition of Regulation Q in the USA in the late 60s – towards systemic speculation under the suzerainty of the US Dollar. Here’s the graph on the debt/GDP ratio:

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We can summarize this discussion by underlining the fact that macro-economic competitiveness, which derives from public infrastructure and social services, is the best systemic driver of micro-economic productivity. Greater productivity, combined with qualitative production, makes it possible to achieve a secular reduction in the working hours demanded of every able-bodied citizen in the Domain of Necessity, in order to constantly expand the Domain of Freedom, within which human beings can develop their work in a disalienated State, enabling them to harmoniously express their emancipated personality within Nature and Society.

The dismantling of the Social State, born of the French Resistance, through a class-exclusive refusal to deepen it, is a recipe for disaster. This refusal concerns, in particular, the Reduction of Working Time, the introduction of a wall-to-wall day-care system guaranteeing full employment, gender parity and, through the introduction of modern geriatrics, the preservation of the autonomy and fulfillment of senior citizens. Today, it is worsened by a return to exclusivism, once again projecting a “return” to a society of new domesticity and new slavery, with New Laws of Manu directly attacking the general epidemiological framework of the exploited classes, without ruling out Big Pharma’s genetic engineering design splitting the Human Species into subjugated subspecies, since the current Human Species ratifies the fact that all its members are, by definition, equal as members of the same Whole. (For Manu’s New Laws, see the Note of April 25, 2023 in the Breve/Flash News/Brèves.)

The quest for the best macro-economic competitiveness and micro-economic productivity within the framework of Extended Reproduction represents the best growth option, the highest generic Multiplier. As we have seen, this goes hand in hand with an ever-increasing priority given to social needs rather than the accumulation of private monetary wealth.

What of Marginalism, that of Keynes’s “bastards” – as Joan Robinson called the Hicks, Samuelsons and Solows who distorted the Cambridge economist’s social-theoretical advances by minimizing State intervention in the economy to regulate the “animal spirits” of capitalism – and that of the monetarist neo-liberals – the Chicago Boys – to whom the former de facto paved the way? We will then return to Keynes’s system, poorly simplified by Kahn’s multiplier, which drew heavily on Marxist lessons to conceive of direct interventionism in production with public enterprises, another in support of full employment and households, and another, through the Central Bank subject to the Treasury, to regulate public and private credit.

Monetarist neoliberalism conceives of no State intervention in the economic, social or cultural spheres, which is not to say that the State is absent. On the contrary, it is more interventionist than ever before, as it aims to ensure a minimum Social State, focusing instead on the creation and legal support of artificially created “markets” that invest even in natural monopolies, as well as public goods – the commons, in the ambiguous contemporary post-Reagan vocabulary – health, culture and, of course, labor management according to the principle already established by R. Solow in 1956, according to which full employment is automatically ensured on the labour market, provided that all barriers preventing the establishment of equilibrium at the physiological threshold are legally lifted. We know that the physiological level is elastic, since it depends on ambient civilizational conditions. The average longevity of the half-billion Dalit citizens is around 40-42 years…

Of course, this goes hand in hand with the explosion of precariousness to make up unemployment figures according to the ILO definition – one hour’s work during the last assessment period is enough to take workers out of the official statistics. This Reaganite workfare is further supported by free-trade treaties, including the definition of anti-dumping ratified by the WTO after the Uruguay Round. This definition put an end to all GATT tariff protection by imposing global competition on the basis of individual net salary alone, and eliminated minimum environmental criteria linked to the precautionary principle of health. This ushered in an era of global competition for the lowest salary, destroying the deferred salary, and hence the branches of social security which gave substance to fundamental social rights. Together with individual fundamental rights, they define modern citizenship. This global offensive makes general taxation ever more regressive, by substituting onerous tax expenditures for direct subsidies.

Neo-liberal monetarist public policy puts the pseudo-logic of “Ricardian equivalence” in place of the Keynesian Multiplier and Extended Reproduction. It replaces direct subsidies and State socio-economic investment with regressive taxation. It accumulates all the shortcomings of marginalism denounced above, and even goes so far as to call into question the Smithian role of the State in ensuring national security – which can now be transferred to imperial and mercenary forces – as well as the general interest, e.g. infrastructure and public services, since not only health care but also freeways or municipal sports halls etc. can be privatized.

Moreover, by dismantling the Welfare State, substituting full-time employment – and hence the “net global income” of households – with precariousness and a return to the single net individual salary, flanked by assistance that is once again largely privatized, if not directly denominational, fiscal regressivity is the result. State intervention in the form of direct subsidies is ruled out – except for military spending – and the gigantic tax credits and tax expenditures granted to capital with no counterpart for the world of work, are supposed to act according to the meta-magic of the free and undistorted market inducing the trickle down of wealth – John Galbraith, the counterweight theorist who spent his childhood on a farm in southern Ontario defined it as follows: “It is horsehist: you feed the horses to feed the birds”. The part of the economy stimulated by this is the accumulation of private capital, which is increasingly speculative. This has resulted in a net transfer of 10% or more of GDP from labor to capital since the 80s and 90s in Europe. Even the IMF – Sept 2021 – acknowledged that the huge fiscal stimuli granted in Advanced countries in 2020 during the health crisis produced a fiscal multiplier of just 0.06%, while 88% of the aid granted to SMEs alone went to those who didn’t need it. At the same time, we all watched the profits of the CAC 40 soar. The enormous profits made by capital, particularly stock market capital, confirm and clarify the mechanisms and results, particularly as regards the accumulation of wealth and the dramatic growth in social inequality and insecurity. (See Oxfam)

It doesn’t take a rocket scientist to see that this exclusivist neo-corporatism is no longer motivated by the secular growth in living standards. The project of social regression was set out by the Trilateral Commission in the 70s, in a shameless rehabilitation of the old Report from the Iron Mountain produced by the US Establishment a decade earlier. The idea was quite simply to “put an end to the rising expectations ” of citizens, and to re-impose “deference to Authority” – self-conferred authority, of course – while working to overcome the national State, the cradle of peoples’ sovereignty, in favor of a new world order subjugated to transnational corporations, and thus to a new Censitarian  democracy of major shareholders, “private global governance”, i.e. ultimately to a new self-sectioned exclusivist plutocracy.

Generic multiplier and specific multiplier.

We saw above that the macroeconomic framework is still necessary to understand the relative structure of prices and therefore the two types of multiplier. The specific multiplier is a subset of and over-determined by the generic multiplier given by the SR-ER Equations – or empirically approximated by Keynes’ Aggregate Supply and Demand.

When it comes to the multiplier, whether generic or specific, we’re always dealing with ex-post empirical reconstructions based on this pseudo-scientific narrative method. Note that all Marginalist projections, GDP or otherwise, are consistently wrong, and are only plausible over the very short term, i.e. almost a quarter. In fact, no change in any parameter can be gauged except by a ladle, and always by the yardstick of past experience. Customary mistakes. Thus, LTCM’s stock market ruin was caused by a model – Morton, Black and Scholes – set up in 1968 and little or poorly adapted thereafter, when financial laws and rules – the main initial parameters – had changed completely. Note also that speculation, and its self-destructive role, cannot be identified by Marginalism, as the market is supposed to always establish the right price; financial crises are therefore ontologically excluded from Marginalist theory, which the smoky theory of “efficient capital” takes to its point of absurd development, and refers to purely empirical historical appendices, e.g. John Galbraith’s classic on the subject.
The generic economic multiplier is given by the SR-ER Equations during a reproduction cycle (see below). It can then be given ex ante with great precision by Public Planning based on public credit, full-time employment and, if necessary, anti-dumping calibrated to support, by the necessary margin, the deferred wage needed to finance the 5 branches of Social Security. As demonstrated in the Synopsis of Marxist Political Economy, the legal regime of capitalist competition leads to an ex-post market equilibrium which eventually balances the Mp sector and the Cn sector, but according to the logic of private capital accumulation which is largely antithetical to the primacy of social needs and respect for minimum environmental criteria (for a summary click here.) Capitalist equilibrium always goes hand in hand with an immense waste of available resources.

The Marginalist economic multiplier is a blind, imputed approximation of the economic growth effects of a monetary stimulus – investment or tax exemption. It always amplifies underlying capitalist contradictions such as overproduction/under-consumption and hence simultaneous sectoral expansions and contractions, especially when any corrective State intervention of capitalist “animal spirits” is banished by ambient monetarist neoliberalism, which reaches its climax in the Redistribution Epoch of the hegemony of speculative capital that cannibalises the real economy. Kahn’s Multiplier, in all its variants, formalizes all this without even taking into account the Keynesian constraints of a mixed economy regulated with the support of consumption – Social Security – and public investment – State enterprises and public credit. The geometric series generated by Kahn’s formalization is therefore nothing more than a formalization without any real economic object, a mere game.

We’ll see Kahn’s original text below. Here’s a classic formulation as provided by Wikipedia (https://fr.wikipedia.org/wiki/Multiplicateur_keyn%C3%A9sien . Translated )

“The State has, within the framework of its budgetary policy, the possibility of spending public money. 100 Euros spent by the State gives rise to an order for the same amount, which will increase the recipient’s income. This income will in turn be used to spend or save. If the beneficiary’s savings rate is 20%, these 100 Euros will generate a new expenditure of (100 – 20) = 80 Euros. This sum is also used by its beneficiary, who can also – after having saved 20% – spend (80 – 16) = 64 Euros. At this point, the first beneficiary has saved 20 Euros, the second has saved 16 Euros and spent 64 Euros, for a total of 100 Euros. And so on until the effect is exhausted: the sums redistributed at each stage diminish towards zero.

On the fourth iteration, the sum is distributed as follows: 20 Euros of investments for the first beneficiary, 16 for the second, 12.8 for the third and 10.24 for the fourth, plus a fourth beneficiary’s expenditure of 40.96 Euros. The total sum is always 100.

The total amount received is 100 (1st beneficiary) + 80 (2nd) + 64 (3rd) + 51.2 (4th) + 40.96 (corresponding to the 4th beneficiary’s expenditure, but not yet used), i.e. 336.16 Euros.

The total amount spent is 80 (1st) + 64 (2nd) + 51.2 (3rd) + 40.96 (4th), i.e. 236.16 Euros. The difference comes from the 100 Euros initially paid by the government.

At the end of the day, we can see that 100 Euros of public spending generates a greater increase in national income (hence the idea of multiplication) than the initial expenditure. The amount of this increase, over an infinite period, is given by the formula: 100 . (1/1- 0.8) = 500

The multiplier is simply a second-round effect on the economic circuit generated by the expenditure. With a savings rate tending towards 0%, the denominator tends towards 0 and national income tends towards infinity. At the same time, national expenditure increases according to the formula: 100 . (1/1 – 0.8 -1) = 400

By generalizing, we can say that, in an economy, the variation in one of the components of demand (initiated by a variation in public spending, investment, credit granting, wages, etc.) causes a higher variation in national income. »

According to the same Marginalist formula, we can look at things from the point of view of household consumption, or from the point of view of productive consumption, i.e. by considering investments. To add insult to injury, all Marginalists disregard public or private credit; moreover, by blithely confusing money and credit, they falsely assume that savings = investment, which is a hyper-simplification that even poor Hicks had to recognize as such. In this narrative context, we’ll determine the propensity to save, i.e. potential investment, and the related multiplier of productive consumption.

The economic multiplier for employment given in Kahn’s first Marginalist formalization is even more pathetic, since Marginalism cannot conceive of the law of productivity that represents the heart of the CMP, its revolutionary aspect as a Mode of Production according to Marx. Kahn formalizes it by using as a reference the intersection of the supply/demand curves on the “market of markets”. Now, productivity is the capacity to produce more of the same product or of an elastic product during the same working time, i.e. for a proportionally lower unit price but with a deeper organic composition (v/C ), producing a proportionally higher rate of surplus value ( pv/v ) for an identical rate of profit (pv/(c+v ) but higher volumes of profit, since the lower unit price makes it possible to conquer markets against the competition. Marginal productivity nonsense captures none of this, and even less the quantity/price relationship. So, starting from the classical Marginalist production function : y = f (K, L ) where K is capital and L, labour – at whatever level we wish, without any constraint of full employment according to Solow, 1956 – by taking the production function of global capital, we will have a ratio of total product (y) in price to the wage bill in t and then in t1 after investments and, by keeping wages equal in t and t1 while assuming equilibrium – thus independently of full employment or precariousness – we will measure the effect of the employment multiplier!

This kind of sleight-of-hand allows us to claim that fiscal stimuli aimed at either consumption or productive consumption can be targeted to specific objectives. (This is what the IMF study of Sept 2021 claims.) The exercise will remain limited by the parameters of Marginalist equilibrium and class narratives solidified in Marginalist national accounting – GDP – but, moreover, it will be unable to differentiate effects according to whether public or private investment is involved, and according to the degree of planning.

Investment in public services and infrastructure has, by definition, a greater impact on socio-economic growth and thus on macro-economic competitiveness and micro-economic productivity. Public companies – or natural monopolies such as EDF, SNCF etc. before privatization – enjoy greater economies of scale, rationality and efficiency, since they do not have to pay dividends to private investors, and can simply finance their administration and reinvestment costs. For their part, public services, including Social Security, are largely financed organically – without inflation – by social security contributions – the deferred wage – while benefiting from national economies of scale and the solidarity-based mutualization of contributions, resulting in fairer payments to beneficiaries.

That’s why these public social services were conceived – by Beveridge, Keynes and the socialists before them – as fundamental social rights and counter-cyclical economic levers. Yet, in Marginalist GDP, these public services are counted as costs simply because they have no market price. For example, when the healthcare system is private, it is unaffordable and leaves millions of people without coverage, yet these highly negative social costs are passed over in silence to retain only their added value on the healthcare market!

So much for generalities. Let’s take a closer look.

Logical development.

Any economic system imposes its dynamic reproduction on the basis of stationary reproduction. This is what Marx demonstrated in Book II of Capital, when he differentiated between Simple Reproduction – SR or stationary – and Enlarged Reproduction – ER or dynamic. Within this macroeconomic framework, microeconomic rules operate, in particular the extraction of surplus value, which refers to the organic composition of capital – v/C – and the corresponding rate of surplus value – pv/v -, the rate of profit being written as pv/(c +v), i.e. surplus value in relation to capital, which includes fixed capital, the organization of labor and the exchange value materialized in human labor power “v”. The economic rules at macro level are summarized in the Equations of RS-RE, in particular reinvestment, the level of “net global income” of households, the social priorities or lack thereof set for Reproduction with a view to social Redistribution, the use of credit understood as the anticipation of investment in addition to the reinvestment of profits.

This is the Scheme of Simple Reproduction, which must prevail simultaneously in terms of quantities and exchange values or prices. No economic model except Marx’s, elucidated in my work – see the Synopsis of Marxist Political Economy – is capable of doing this. All bourgeois theories treat capital and labor in the same way, as mere “factors of production”, valued either in quantities or in prices, most often in prices. This leads to an even greater fluidity of human labor power, which must nevertheless reproduce itself twice, once as labor power and then as the human species within a household. Since labor power only appears in the form of a monetary wage, the wage is theoretically subject to the laws of competition without limit.

Extract from the Synopsis: “The equations of Simple Reproduction (SR) forming a stable system reproducing itself identically will serve as a basis on which to elaborate the conditions prevailing for Extended Reproduction (ER). Here they are, based on the aggregate production functions of SI and SII:

SI : c1(80)           + v1(20)           + pv1(20)         = M1(120 Euros pour 120 Mp)

SII : c2(40)         + v2(10)            + pv2(10)         = M2 (60 Euros pour 60 Cn)

The SR Equations are the following :

c2 = (v1 + pv1)

M1 = (c1 + c2)

M2 = (v1+ pv1) + (v2 + pv2) »

In the same Synopsis, we demonstrate that the laws of capitalist competition, which are legally imposed in the Capitalist Mode of Production, lead blindly to a structure of Reproduction which necessarily implies an ex-post “equilibrium” in exchanges, both in terms of quantities and qualities or exchange value, since use value is the obligatory support for exchange value. The “invisible hand” thus leads to a “graveyard equilibrium” in which private accumulation is privileged to the detriment of social or simply human and environmental priorities. This is achieved at the cost of an extreme waste of necessary resources.

Another way of putting this is to note that, once “economics” will be established as a science, blind competition – and hence the allocation of socially available resources for reproduction – will be replaced by Planning at both micro and macro levels. At the microeconomic level, we will have the determination of the organic composition of capital – v/C where C = (v +c ) – and the related exploitation rate – pv/v – ex ante in the production function. Pareto, for example, may rightly insist on the technical composition of capital, thus paving the way for analyses of economies of scale and rising and falling incomes, but unfortunately he is incapable of reconciling technical composition with its value composition, which is something only I can do, including in the case of changes in organic composition in the various sectors. The Marxist law of productivity that I have established retains all its coherence in the reproductive system, particularly with regard to the structure of relative prices. (The false problem of the transformation of value into price has been shown to be a deception by Böhm-Bawerk). At the macro-economic level, given the homogeneous control of relative prices, we can then ensure Reproduction, but taking into account socio-economic, cultural, human and environmental priorities in the allocation of available resources – Ecomarxism.

In the elucidated Marxist framework, the problem of the economic Multiplier is that of Enlarged Reproduction according to the priorities chosen for Redistribution – which refers to the different historical Epochs of Redistribution experienced in the CMP, in short classical liberalism based on the individual net salary alone, the Welfare State based on the more virtuous circuits of “global net income ” of the household, i.e. net wages, deferred wages and direct and indirect taxes, and the socialist sharing of “social surplus value” both in terms of investment – supported by public credit – and in terms of “global net income” of the household. This brings us back to Planning, which, within the framework of “socialist democracy“, will become its core, since it will be based on the direct involvement of workers in the control not only of production, but also of Reproduction and Redistribution. Industrial democracy, glimpsed through industrial relations – the Economic and Social Council, Ralph Dahrendorf, Dunlop, Kerr etc., J Galbraith’s counterweight to the Big Corporations etc. – will then take on its full importance in the form of the “industrial democracy”. – (On the counterweights theory see Note 15 on John Galbraith in Keynesianism, Marxism, Economic Stability and Growth ).

The heart of the logic of Enlarged Reproduction – in place of the blind Marginalist Multiplier – will rest on the Equations of Simple and Enlarged Reproduction – see above – and on the Rotations that emanate from them. Here is the general formula for Rotations within this framework. It can then be adapted to take account of money – wage masses – as well as credit and its various forms, classic credit, public or private, or speculative credit.


Extract from the Synopsis

“The detail including rotations is as follows:
S = money supply = payroll.
R = number of rotations; R = C/v + pv/v
M€ = value in Euros of total product = S x R”.

The SR-ER Equations can be reduced to two sectors: Sector I producing the Means of Production – Mp – or capital goods in mainstream terms, and Sector II the Means of Consumption – Cn – or consumer goods. This refers to the two inputs of any production function – capital “c” and human labor power “v” – the production function being written: c + v + pv = p where “pv” is the surplus value or profit and “p” the product resulting from production. All sub-sectors and branches can be subsumed under these two sectors. If we had scientific statistics corresponding to this scientific production function and thus, at the macro-economic level, to the SR-ER Equations, we could easily compose the sectors that refer to specialized cross-sector groupings. In Extended Reproduction – ER – we can therefore scientifically conceive the effects of additional investment affecting both sectors together with their components, leading to coherent and harmonious growth. This would be the generic economic multiplier. We may also wish to act on a specific sector, such as certain machine tools. In this case, taking into account the parametric constraints of RS-RE, we will nevertheless have to ensure the necessary investments in the branches and sub-sectors involved, particularly if we are dealing with intermediate sectors. This will give us the sectoral economic multiplier.

Note that in both cases, the parametric conditions given by Equations SR-ER must be taken into account. Otherwise, according to capitalist competition abandoned to the “invisible hand”, we’ll always have a “market equilibrium” ex post, but it will often be a “graveyard equilibrium”, in any case an equilibrium achieved on a monetary basis without regard for quantities, and above all for the quantities of goods needed to satisfy even the most basic social needs. We have repeatedly stressed that the logic of the acquisitive mentality, combined with capitalist accumulation orchestrated by the “invisible hand” of the market, inevitably creates speculation, which translates into expansion in certain sectors accompanied by contraction in others, which is the logic behind the CMP’s cyclical crises, or Trade Cycles. Structural crises, on the other hand, are due to the exhaustion of the growth effects of a given technological wave.

The Marginalist Multiplier according to historical epochs, inter-sectoral links and targeting.

In its general formulation, the Multiplier aims to answer the following question: for a dollar invested according to economic agents’ propensity to “consume” or “save”, what will be its impact on economic growth, measured according to the national GDP accounting system (see the cove here: http://rivincitasociale.altervista.org/le-pib-outil-de-narration-Marginaliste-contre-le-bien-etre-des-peuples-et-la-prosperite-des-etats-nations-24-mai-2020/  )? We thus arrive at the famous geometric series that Kahn would formalize, drawing inspiration from Keynes, in particular his 1929 article “Can Lloyd George do it?”. Since all exchange is necessarily reciprocal, given the propensity to consume or save, an economic circuit is set up, which, at least we presume, will lead to economic growth, or, at the very least, support the economy, if not revive it in times of crisis.

We can see the problem straight away. In the structure of implicit reproduction that blindly reproduces itself in the bourgeois regime, “normal” exchanges are over-determined by the underlying structure. This, in turn, is over-determined by private capitalist accumulation, with investments going in preference to the most profitable companies, branches and sectors. This inevitably leads to sectoral expansions accompanied by contractions in other sectors, with these imbalances, or Business Cycles, being purged during crises by a series of bankruptcies leading to a rebalancing. But this happens at the cost of mergers, according to the logic of capital centralization and concentration, with its impact on the structure of the workforce, as unemployment does not always find opportunities to “spill over” – « déversement » according the  A. Sauvy’s- into other intermediate or new sectors. Today, as a result of the hegemony of speculative capital, banks’ prudential ratios have been replaced by access to private central banks, and bankruptcies by bailouts (see “Credit without collateral“). The self-regulating function of capitalist cyclical crises no longer plays a role, leading to a purely narrative logic in a system of exacerbated financial Monopoly.

In this context, the Multiplier is primarily concerned with assessing the impact of support for the economy in times of crisis. As a private economy, this support in times of crisis can only come from the State.

Here’s the general problem: if there is no change in the underlying structure of trade, and therefore in the underlying system of Reproduction, the stimuli, and therefore the effects of the Multiplier, will follow this logic. If this logic is strongly biased, as is the case today, by the hegemony of speculative financial and stock market capital, then the Multiplier will not only be weak – speculation is phagocytising the real economy – but disastrous in terms of its social consequences, even though it will be highly beneficial to hegemonic speculation. This is true all the time, and we now know why, namely the underlying structure of exchanges in the capitalist system of Reproduction. For example, the “whatever it takes” approach has resulted in lower wages, more bankruptcies and more poverty, while the Cac 40 has set new records.
In such a context, can we claim better results, as the IMF and Mr. Gourinchas do, by emphasizing the role of better targeting of public aid and stimulus? On the face of it, this is wise, but without a change in the underlying economic and legal structure – notably the gigantic tax expenditures – it’s quite illusory.

The Covid-19 crisis in the USA, for example, led to an explosion in unemployment, officially to over 18 million. The UI paid out had curious effects: median American “disposable income” – which includes only net wages and the share of household financial income, thus excluding everything else that matters, in particular deferred wages and public social services – rose like never before (! ), poverty seemed to be eliminated from the statistics and – as a result of NAFTA and Reagan’s workfare on full-time jobs – structural inflation, directly linked to real and social wage bills, affected certain consumer products, including used cars. These transitory effects immediately disappeared as soon as the subsidies were reduced or abolished. In fact, Donald Trump, who reduced them shortly before the elections, suffered an electoral defeat, particularly in some of the key Rust Belt States that the Republicans had previously conquered. At the same time, these aids to wealthier middle-class households led to an initial explosion in Repos and Reverse Repos, as JP Morgan had anticipated that some $300 billion destined for these households would flow into financial products in a QT context. (see here and here)

The case of the IRA brings nuances. The High-Tech part is financed by a levy on buybacks – recently destined to be increased from 1% to 4%. This is unattractive. Indeed, when public spending is covered by levies, by definition it does not directly create inflation. The fact remains that the speculative structure in place will over-determine the expected results of this attempt to influence productive investment. The irrationality of the speculative green transition will add to the disaster without preserving the environment, human health or biodiversity.

As we can see, it’s difficult to target in the context of a neoliberal monetarist capitalist economy under the hegemony of speculative capital.

At this point, it’s useful to return to the central ideas of Keynesianism, in which the logic of the Multiplier was imagined – Keynes, Harrod, Kahn etc.
In this original mixed-economy context, Keynes adopted Marginalist micro-economic logic for strictly ideological reasons. But he knew that this capitalist logic, necessary to the legitimization of a system based on the apology of the individual entrepreneur and private accumulation, led to the imbalances of cyclical and structural crises – the Great Depression – due to what he called the “animal spirits” of private capital. Within the framework of a mixed economy, capitalists could therefore be given a certain amount of latitude, within the framework of a regulated macro-economy. In the last two volumes of his Collected Works, the pages referring to the hidden borrowings from Marx and his circuits of capital were published, which many of us already knew, given the impact of Sraffa – and therefore of Gramsci – if not of Eugène Dobb, which is a little more dubious…

Taking up, without saying so, the Marxist concept of “social demand” – first glimpsed in the Paris Manuscripts of 1844 and developed in Book II of Capital with the Equations of Reproduction – he set out, in particular, to imagine ways of rebalancing aggregate Supply and Demand, in other words, of achieving equilibrium. But he did so while stressing that any equilibrium worthy of the name must be based on full employment – full-time, of course. The result was a system of interdependent variables, with full employment as the determining variable. The rest adjusts itself. This was later illustrated by the Keynesian Hydraulic System in several machines (https://www.youtube.com/watch?v=rVOhYROKeu4 ) in Cambridge UK. The rest – money and credit – is grafted on according to these constraints. As ever, the main pitfalls of this kind of system lie in the failure to understand productivity – which frees up labour power not necessarily reabsorbed elsewhere without Reduction of Working Time – and the illusory management by interest rates of the shapeless “money” supply, which amalgamates money – the wage bill – and credit.

Such a system therefore leads to State interventionism to rebalance aggregate Demand and Supply, a trial and error – post-hoc statistical empiricism – blind to Marx’s Equations of Reproduction. On the Demand side, before full employment and unemployment insurance with vocational training in the context of frictional and seasonal unemployment, all with the development of the deferred wage – Social Security covering inactive life – retirement, unemployment – and sick leave etc. – and the development of the social security system. On the supply side, the level and direction of productive investment was called into question through public enterprises – natural monopolies that could not be privatized – or through the use of credit, with public money helping to rebalance the structural basis of Reproduction, and thus trade, and hence the development of the Multiplier. The tax structure was thus adapted to the new era of redistribution of the capitalist mode of production embodied by the Keynesian Welfare State, or by the European Social State: in addition to contributions, direct taxes took on great importance – income tax, inheritance tax, etc. – as a means of financing the social services. In addition to financing State-owned companies, this also enabled the financing of public infrastructure. The latter, the construction of which requires capital mobilized over the long term, is universally accessible, magnifying the crucial impact of the macro-economy on the micro-economy, and thus powerfully reinforcing the microeconomic productivity of companies.

Let’s return to the Multiplier and the propensity to consume or save. Here, understanding is completely obscured by the hegemony of what Joan Robinson called the “Keynesian bastards”. I have summarized this history in my Book III – Keynesianism, Marxism, Economic Stability and Growth – 2005 – as well as in my Methodological Introduction, both freely available in the Books section of my old experimental website www.la-commune-paraclet.com . It all starts with Hicks, who proposes the IS-ML model, which, in his own words, is a heuristic oversimplification; basically, savings = investment, which is an absurdity because it eliminates the counter-cyclical role of credit and socialized savings based on deferred wages. It should be noted that credit, which calls into question the fractional banking system, cannot be reduced to deposits, nor to the role of socialized savings, which are central to the general, counter-cyclical soundness of the system. For the deferred wage and its virtuous circuits, see: http://rivincitasociale.altervista.org/another-ineptitude-marxs-circuits-of-capital-and-realization-authored-by-g-dumenil-and-d-levy-dec-22-2019-january-27-2020/  )
Today, in the context of monetarist neo-liberalism under the hegemony of speculative capital, we have a primary distinction between the propensity to consume – household spending – and the propensity to save, but this is conceived according to the IS-ML model, what’s more with an extreme reduction in deferred wages, all aggravated by privatizations and all-out deregulation of the economy. In this way, we are regressing towards a system completely abandoned to its “animal spirits”, now prey to purely speculative short-term investments – financial products, the stock market, etc. – and, to top it all off, a system that is not only based on the “animal spirits”, but also on the “animal spirits”. -To add insult to injury, these investments are parasitized by gigantic buybacks and dividend payments, which immediately return to these purely speculative circuits. Let’s mention once again the exemplary and infinitesimal Multiplier of “whatever it takes” fiscal stimuli with the simultaneous explosion in profits and dividend payments, which even the IMF has had to take note of.

The Multiplier should at least differentiate between savings and socialized savings. The former is divided between household savings and capital savings – supplemented by access to private credit depending on the magnitude of the desired investments …. For households, we need to distinguish between net wages and deferred wages. The net wage is spent daily, weekly and monthly, and in the longer term, for example via the savings accounts needed to provide the larger sums required to purchase durable goods, the circulation of which is also crucial to Reproduction. Deferred wages finance the branches of Social Security as socialized, mutualized and solidarity-based savings. We know that these socialized savings stabilize the system – a counter-cyclical and anti-inflationary role for wages, since contributions are organically derived from the exchange value produced.

Capital’s savings – its propensity to save – supplemented by public credit and public enterprises – natural monopolies or strategic enterprises – stabilized the reproductive system on the investment side.

Note that this worked very well until the dismantling of the GATT – initiated with the Dillon Round – and the privatization of the central banks. This privatization took place under the Pompidou-Giscard-Rothschild law of 1973 in France, and led to the immediate explosion of public debt, now subject to the international capital markets (see the table quoted in: http://rivincitasociale.altervista.org/rapport-arthuis-2021-vous-avez-aime-thatcher-reagan-vous-aimerez-arthuis-version-italo-ludwig-mises-5-mars-2021/  . I reproduce it here:

http://rivincitasociale.altervista.org/wp-content/uploads/2021/04/20210406_121335.jpg
None of these essential distinctions appear any more in discussions on the Multiplier, as they refer to the virtuous circuits of capital now denied by monetarist neoliberalism under the hegemony of speculative capital. This makes discussion of the impact of better targeting rather ingenuous.

It makes a big difference whether a citizen receives a neoliberal Marginalist “disposable income” that boils down to the net individual wage, supplemented by small amounts of income from household financial savings, all with social services, including health, education and transport, privatized and with paid access to public infrastructure, or, or, on the contrary, a “net global income” for the household with its three components, the net individual wage, the deferred wage ensuring guaranteed and “free” universal access, because collectively financed, to the 5 branches of the Social Security system, as well as “free” access to public infrastructures, including freeways… What’s at stake here is citizens’ standard of living, guaranteed by their social achievements.

The central question is that of the public policy linked to monetarist neoliberalism under speculative hegemony. This can be summed up by the critique of the brutal and senseless ineptitude embodied in the “Ricardian Equivalence” formally proposed by R. Barro; it constitutes the heart of the speculative system and its deregulations/privatizations, i.e. those of the public credit formerly issued by the public Central Bank at virtually no cost apart from administration costs. Which brings us back to the enormous tax exemptions and gigantic tax expenditures that politely disappear from the budgetary and media radars once granted, unless they are more recent and legitimized by a social impact or, more perniciously, by the speculative “ecological transition”. To this enormous waste, we must add tax evasion in addition to the legal transfers permitted by tax rulings – see http://rivincitasociale.altervista.org/paris-agreement-climate-decarbonization-and-the-problems-with-ets-the-climate-crime-against-emerging-countries-and-against-the-vast-majority-of-humanity-to-be-frozen-at-the-unequal-development-lev/ 

As everyone knows – and everyone understood thanks to the surge in popular awareness triggered by the pension counter-reform – there are now over 90 billion in employer contribution exemptions with no counterpart for the world of work except precariousness – RSA and workfare, free or almost free apprenticeships, gig jobs, parcoursup including now for master’s degrees etc. In the same vein, other exemptions for companies follow, under the pretext of lowering labor costs in line with the WTO’s definition of anti-dumping, which leads to global competition for labor power based on net wages alone, thus disregarding deferred wages and access to public infrastructures, and minimum environmental preservation criteria – not to be confused with the climate nonsense of the IPCC, which has been measuring temperatures by satellite since 1979, when there are no clouds, and which inevitably leads to a serious warming of totally bogus models that undoubtedly merit the International Criminal Court for crimes against humanity and against countries in transition. Note that the promise made to these countries of a Fund of 100 billion dollars a year is even more flouted than the former promise to increase international development aid, tied or otherwise, to 0.7% of the GDP of rich countries.

In short, Ricardian equivalence maintains that the Multiplier emanating from tax exemptions and tax expenditures is greater than that induced by stimuli in the form of direct subsidies and access to public credit. Reality, if only as illustrated by the ratio of public debt surrendered to the international market or by the unemployment rate, even in the ILO sense, says otherwise. We have already seen why, especially within the framework of a monetarist neo-liberal socio-economic reproduction/redistribution structure: the effects of aid will preferentially go to speculative capital, further cannibalising the real economy and full-time employment. (Concerning the difference between the generic multiplier and sectoral multipliers, already discussed above, I refer you to this: THE BODY ECONOMIC: why austerity kills, by David Stuckler and Sanjay Basu, HarperCollins Publishers LTD, 2013. A critical review ». in https://www.la-commune-paraclet.com/Book%20ReviewsFrame1Source1.htm

What remains to be clarified is the question of the Multiplier’s differential impact in the speculative context depending on targeting, which is of concern to Mr. Gourinchas. In fact, as we have stressed at length, it’s not so much the targeting that counts as the Epoch of redistribution: it’s important to know whether we’re dealing with a planned and regulated Welfare State or a monetarist neo-liberal State with its disastrous public policy. We have given the amount of State aid – according to the IMF – and the evolution of real GDP for France, Italy and the USA. The inefficiency of these policies is matched only by that of Western central banks in their fight against “inflation” – in the singular. (see e.g. http://rivincitasociale.altervista.org/the-inflation-narrative-and-the-irreversible-ruin-of-our-country-july-4-2022-includes-french-spanish-and-italian-versions/ )

The Multiplier of public aid was greater during periods of redistribution characterized by the welfare State, and remains greater when infrastructures and public services are not privatized. Similarly, in France, we can verify that a less degraded Social Security system induces less CPI “inflation”. It would be even lower if the nuclear fleet had not been ideologically diminished by subsidies to inefficient and intermittent “alternatives”, and if France were not part of the single European market, which imposes a price corresponding to the last power plant called on to produce for a specific contract, generally a gas-fired power plant whose cost is now subject to speculation – the Amsterdam TTF – and sanctions against Russia, to the benefit of polluting American shale gas, which is 4 to 6 times more expensive…

Analysis of Obama’s “stimulus plan” had already shown that spending on the public sector produced a Multiplier nearly 3% higher in the USA – see The Body economic quoted above). So when aid went to bridges and sewers, public infrastructure or public services – Medicare, Medicaid, public education – the impact was strong, but fell back around the average logically prevalent in speculative economics – so dear to that ideologue R. Barro and so many others like Blanchard, Summers, Akerlof, Stiglitz, etc., etc. – namely 1% and less. – i.e. 1% or less. (We also know that the Multiplier of military expenditure is the lowest of all; this prompted Chancellor Willy Brandt to outline the benefits of “peace dividends” in his famous Report (https://fr.wikipedia.org/wiki/Rapport_Nord-Sud ), money wasted on armaments should instead be devoted to socio-economic development. This is all the more important given the a-social drifts at home and abroad embodied in Star Wars and the Doctrine of Preventive Warfare espoused by today’s transverse Western neocons. This is now culminating in the Otanesque destruction of the Ukraine in the vain hope of weakening the Russian Federation, after the destruction of the former Yugoslavia.

It’s easy to see why, if we refer to what we said above about Reproduction, Redistribution and the Structure of Exchanges. In the public context, there are no profits to be made and no dividends to be paid, or else, as in the case of the old public enterprises and freeways, they go to the Treasury. The socio-economic multiplier is then fully expressed, especially if it is not extroverted by the end of tariff barriers and free-trade treaties. Yet this extroversion, endorsed by the current WTO definition of anti-dumping, has become the global neo-liberal monetarist norm.

When aid goes to the private sector, and moreover to the private sector under the thumb of hegemonic financial speculation, the impact is felt above all in dividends and private profits, in other words, through the even greater excesses of speculative capital. Today, they are undermining human reproduction as well as socio-economic reproduction, as demonstrated by growing poverty, queues for soup kitchens and the demographic winter into which our societies are sinking… and by the attack on the genome of the human species and its general epidemiological framework, subjected to criminal mass experiments outside any methodological or deontological framework. The mRNA pseudo-vaccines were hastily rigged and imposed without any real informed consent, backed up by job blackmail, even before the end of Phase 3 …( See Breve/FlashNews/Brèves )

Questions for Mr. Gourcinchas and others: targeting, yes, of course, but how? And in what reproductive-redistributive and legal context?

Let’s start by noting that Marginalist national accounting and the equations that depend on it, including the calculation of the Multiplier, are ontologically flawed. I refer here to my definitive critique of Marginalist GDP: it counts as a cost public administrations and public services – Social Security – because they have no market price. In this way, public health is criticized and dismantled in favor of Anglo-Saxon-style private health schemes, whereas the public system worked very well in the 1970s. The public system, financed by mutualized employee contributions, was worth 9% of GDP in France, while being universally accessible. At the same time, the US private system was worth almost 16% of GDP, but left almost 50 million citizens without medical cover, and millions more with insufficient cover – for working people, a simple appendicitis often meant poverty, or even ruin. The situation has worsened today with Obamacare, which was designed to benefit private insurers. The same applies to pension schemes.

Since these affect production costs, it follows, as always, that good macro-economic competitiveness, along with public R&D, is the best way to keep companies’ micro-economic productivity up. The same applies to universally accessible public bureaucracies, which mutualize costs at the lowest possible cost, since the quest for maximum profits or dividends is not part of the equation. Despite this, neo-liberal monetarist logic pushes privatization: it ruins people, their health, etc., as well as the national productive base, but, through market-pricing, the disastrous result counts towards GDP. To obtain scientific economic statistics, and therefore scientific national and corporate accounting, we need to start from the SR-RE equations, taking into account public and private bureaucracies, which are simply the result of the division of labor within the company, or of the social division of labor at macro level; in the latter case, public mutualization makes the cost much lower in the production function summarizing the immediate production process, despite the “reverse Schumpeterian” practice – the artificial creation of “entrepreneurs” through the dismantling of public enterprises and services – implemented by private neoliberal outsourcing. Scientific national accounting would treat all the production functions subsumed in the RS-RE equations in the same way, for public and private, for empowered and less empowered services. The systemic rate of profit would remain the same everywhere, but investment in the public sector would be limited by the percentage of taxes that a given SF could devote to it, taking into account

As we can see, the Marginalist Multiplier isn’t worth much, except perhaps in a system of State interventionism à la Keynes, or according to the schools of regulation within the constitutional framework of the right to work guaranteed by the mixed economy, planning and corrective regalian intervention.

A few stages in the creation of the Keynesian multiplier.

Prologue: a Keynesian critique of Richard Kahn. The blind leading the world.

See: file:///C:/Users/Paul/BACKUP%20TEXTES/ECONOMY/SSRN-id3691905%20The%201931%20Kahn%20Multiplier%20Creation%20Myth.pdf  
Micheal Emmett Brady valiantly breaks a spear in defense of Keynes. But he reminds me a little of the famous painting by Brueghel the Elder. He makes him a very mainstream theorist for both the Multiplier and the IS-ML curve!!!! He argues against the interpretation that Keynes is indebted to Kahn for the geometric formalization of the Multiplier. To this end, he points to a footnote in Treatise on Probabilities, 1921, in which he highlights a footnote containing suspension points, from which he argues that the Cambridge UK theorist distinguished between arithmetical and geometrical methods, long before R. Kahn’s contribution. He also refutes Frank Ramsay’s influence on Keynes, without understanding that the latter’s emphasis on the definition of the Universe under consideration is essential. In fact, Keynes would never have presented a geometric abstraction that theoretically develops ad infinitum in economics! (I’ve shown the puerile falsity of Zeno’s Paradox: it’s based on the confusion of the concept of the point, and of the point as a surface or solid. In short, Plato has Socrates say in the Republic that the concept of the dog doesn’t bark…)

As we saw above, Keynes was inspired by Marx’s circuits of capital, which are resolved in the Equations of the SR-ER. In his 1929 essay Can Lloyd George do it? Keynes applied his famous “rules of thumb”. In the absence of reliable and more or less complete statistics, he devotes himself to a sociological-historical analysis from a perspective strongly influenced by Labour and the theorists and commentators gravitating around it, all more or less influenced by the Marxists. Moreover, Keynes had always been familiar with the main reports of the UK Establishment. Based on available knowledge, he makes a projection of the growth that could be induced by government intervention. He does so taking into account the obvious inter-sectoral connections, which would be inconceivable without the influence of Marx and his brilliant summary of Sismondi and Quesnay’s Tableau. We’ll see below that Kahn’s contribution is no more than an impoverishing formalization; like the IS-ML curve, it may have satisfied Paul Samuelson who, tellingly, wanted access to a summary of General Theory as much as James Joyce’s Finnegans Wake. Later, Popper would make these abusive formalizations his methodological anchor …

I’ve said elsewhere that the first major collection of modern socio-economic statistics emerged from the Tennessee Valley Authority’s New Deal public works program. It showed that a worker who had been out of work for 2 years or more became difficult to employ due to physiological and training deficiencies. Unfortunately, with Kuznets, then Jan Tinbergen and tutti quanti, statistics became formalized and fossilized in Marginalist, empirical, ex-post and false narratives focused solely on private capitalist value added. This Marginalist added value was substituted for surplus value and profit. Society, the basis of the economy, is thus evacuated from the field of research! The result is GDP and managerial accounting, with the added bonus of the “income stream” and Irving Fisher’s quantitative theory of “money”.

For Keynes’s pragmatic, non-dogmatic text “Con Lloyd George do it?“, please refer to this link : keyneshenderson1929lloydgeorge.pdf (hetwebsite.net)

Suffice it to add here that this Keynesian-Marxist assessment, let’s say “tongue in amiable cheeks”, of the inter-sectoral effects of public economic support programs, was capable of seeing the macro-economic effects on micro-economic productivity, since better infrastructures and the general modernization of the public space, induce greater competitiveness of the Social Formation, thus protecting its rank in the inter-national world. All the ingredients needed to build an advanced class alliance under Labour’s leadership. It’s not for nothing that Keynes was reputed to have saved capitalism from its “animal spirits”. In fact, as a great surreptitious reader of Marx, this was his innermost project. Apart from the last two volumes of his Complete Works, Micheal Roberts recently added this piece to the dossier:

« Keynes’ ‘socialism’ was openly designed as an alternative to the dangerous and erroneous ideas of what he thought was Marxism.  State socialism, he said, “is, in fact, little better than a dusty survival of a plan to meet the problems of fifty years ago, based on a misunderstanding of what someone said a hundred years ago.”  Keynes told George Bernard Shaw that the whole point of The General Theory was to knock away the ‘Ricardian’ foundations of Marxism and by that he meant the labour theory of value and its implication that capitalism was a system of the exploitation of labour for profit. He had little respect for Karl Marx, calling him “a poor thinker,” and Das Kapital “an obsolete economic textbook which I know to be not only scientifically erroneous but without interest or application for the modern world.” » in https://thenextrecession.wordpress.com/2019/06/05/keynes-socialist-liberal-or-conservative/

Ideological class warfare: discredit the adversary by plagiarizing him or her in an occult manner – see the last two volumes of Keynes’s Complete Works – and replace science with plausible narratives, and thus draw inspiration from Marx but with the project of denying the Law of Value, and therefore the central idea of class exploitation! It’s an old story (see Pour Marx, contre le nihilisme, Book 2 here and here). In addition to Marx, it led to an ideological cleansing against the classics, including the Physiocrats, Smith, Ricardo, Torrens … And ended up by basing “dismal science” on a psychological and subjective falsification that reached its climax with the Austrian School, namely the perenniality of the acquisitive capitalist mentality everywhere, diachronically and synchronically, to the great despair of the German historical school, including Schmoller. Here we have it: Potlatch and other societies all followed Menger et al’s individualistic calculation of joys and sorrows…


Richard Kahn’s formalization


See “The Relation of Home Investment to Unemployment”, Author(s): R. F. Kahn: https://sci-hub.ru/10.2307/2223697  
Source: The Economic Journal, Vol. 41, No. 162 (Jun., 1931), pp. 173-198
Published by: Blackwell Publishing for the Royal Economic Society


Richard Kahn takes Keynes’s 1929 article “Can Lloyd George do it?” as his starting point, and proceeds to formalize it into a presentation of the geometric series that characterizes the Multiplier, but at the cost of an extreme Marginalist simplification, quite foreign to Keynes.

Kahn’s method is simplistic: he assumes the same productive conditions everywhere. This is no doubt due to his knowledge of the – false – transformation problem invented by Böhm-Bawerk against Marx, since no problem arises in Simple or Enlarged Reproduction when productivity is the same in all sectors.

From there, without even realizing the incongruity, he transforms global Demand and Supply, at the macro-economic level, into a simple crossing of Supply and Demand according to the Marshallian microeconomic model. This is a cookie-cutter formalization of Léon Walras’ “market of markets”. He also adopts Marshall’s hypothesis = two categories, capital and wheat, i.e., suitcase categories – capital = Mp and wheat = the consumption basket. And he further simplifies matters with his choice of two sectors to symbolize: public works = roads, plus raw materials and food. The effects of public works programs on unemployment are said to be primary in the first case, and secondary when they affect overall growth, in this case in the second sector, food.

The geometric series – theoretically infinite! – although it is bounded by the economic structure; for each unemployed person employed, there will be an effect on both primary and secondary employment.


All that remains is to assess the cost-benefit relationship – and the impact on the price level in the case of a closed or open economy – but open in the Ricardo-style here, since the “Repeal of the corn laws” and thus the importation into the UK of a large part of the basket, of which Marshall’s “wheat” forms the main constituent. Tariffs were out of the question – the Gatt would come later, leading to a major confrontation between H White and Keynes, with Keynes defeated at the Savannah Conference in 1946. Imperial Preferences were replaced by the US-controlled GATT.

You have before you the familiar crescent of microeconomics, but used for the aggregate supply and aggregate demand curve, determined according to marginal utility theory. So, following the nonsense of the method whereby to determine the market price of a good or service, we cross the two curves. Now, to determine the supply curve, we give the scales of the demand curve in price (!), and vice versa for the other curve always given in price and, by increasing the two, we end up … oh! miracle … with the market price!!!!


It should also be noted that everything here is given in fluid monetary form, which amounts to transforming all inputs into perfectly fluid factors of production. However, exchange value or price always has a material or at least objectified support – in the case of certain services. And this is even truer for the commodity “human labor power”, which refers to a human being who must renew his labor power, but who must also reproduce as a Species – something Keynes never forgets, unlike Pigou etc. and even Kahn. and even Kahn, and subsequently all the “Keynesian bastards” according to Joan Robinson’s expression, including Samuelson and Solow – for whom, in his 1956 Nobel Prize-winning article, equilibrium occurs when the labour market can freely tend towards the “physiological threshold”, a threshold which in reality does not exist, as it is elastic and depends on the civilizational parameters of societies, e.g. Dalits have a life expectancy of 42 years, more or less! – or Samuelson et al.

You can quickly see that the two curves must evolve in tandem if they are not to affect the price level. Increased employment will create greater demand, and hence inflation, if supply doesn’t keep pace. If the supply of food does follow, then we need to take into account whether it comes from domestic or imported sources.

In the case of imports, this would in principle lead to outward capital flows – with the crucial problem, at the time, of the convertibility of the Pound into gold and the City’s involvement in financing the Empire and then the Commonwealth.


Cost-benefit? Firstly, part of the investment needed for these public projects will come from savings on unemployment and other benefits – “the dole” as R. Kahn puts it. Secondly, part will come from the taxes paid by the new workers (in fact, we should also include the deferred wage, however underdeveloped it may be, which refers here to the low unemployment benefits. Finally, following Keynes, he points out that the capital flows driven by growing imports are offset by the portion of increased investment at domestic level. All that remains is to introduce financing, partly through debt – with private central banking, but without the current hegemonic speculation, and therefore with more moderate rates… – and the maneuver becomes conceivable. Neither Keynes nor Kahn conceived of the role of public credit.

Keynes – 1929 – also added an intuitive understanding of what I later developed analytically with the concepts of “macroeconomic competitiveness” and “microeconomic productivity“: he asserts that infrastructure modernization, induced by public works to reabsorb unemployment, leads to higher productivity and keeps the country ahead of competing countries. Keynes also takes better account of social effects, including health and employability, as well as savings, although he remains trapped in the idea that savings = investment, despite the fractional banking system… This will be better specified later – particularly in the light of New Deal initiatives and banking regulation – Glass Steagall Act, which compartmentalized the banking-financial sector – not forgetting the crucial counter-cyclical role played by institutionalized savings to finance Social Security, etc. It could be said that Keynes’s reading of Léon Walras took account of Auguste Walras’s criticisms, unlike Kahn’s own. Auguste, Léon Walras’ father, urged him to distinguish between abstract “economic science” and the social economy that should inform its priorities.

The real problem Keynes tried to tackle in the General Theory, in evolution but also in a break with his earlier work, was how to curb the capitalist “animal spirits” made even more damaging by Marginalist theory. The underlying influence of Marx on his thinking is well known. On the other hand, Marginalist theory – supply and demand – does not allow us to balance the socio-economic system, particularly with regard to full-time full employment, but only the capitalist economic system, with its ex-post equilibrium and recurring cyclical crises – trade cycles – resulting from overproduction coupled with under-consumption, and overinvestment in some sectors accompanied by underinvestment in others. The aristocratic Keynes maintained macro-economic competition, the fool’s game of capitalism’s “animal spirits”, for ideological class reasons, while demanding direct corrective intervention by the State to balance the economic structure, even if this meant creating public enterprises and a Social Security system to give substance to Beveridge’s fundamental social rights – and therefore, necessarily, reforming taxation to make it more general and progressive, especially direct taxes such as income tax.

But the same problem arises for the “money market” – according to the quantitative theory of Irving Fisher, the Böhm-Bawerk disciple forger of Book III of Marx’s Capital – see my Methodological Introduction, in the Books-Books section of my old website www.la-commune-paraclet.com . Now, in this respect, Marx had initiated the critique of capitalist credit but had not offered a complete theory of money – with, moreover, the complication of productivity change not coherently included in the RS-RE Equations. See my Synopsis of Marxist Political Economy – idem.


While Kahn had to move his aggregate curves in tandem to avoid “inflation” – in the singular as always – Keynes, for his part, proceeded by entrusting the Central Bank with the task of managing the money supply – blithely confused in Marginalist fashion with credit – according to the needs of the economy. Already in 1929, he showed that the price level corresponded to real economic activity; in other words, as aggregate supply and aggregate demand grew, they theoretically led to the right market price – without inflation, as in Kahn’s case – but since this was not spontaneously the case in practice, it was necessary to intervene to ensure that this happened, by balancing things structurally, through the intervention of the State acting through public enterprises and Social Security. All that remains is to ensure that the money supply meets the economic needs of the system. On the one hand, the prudential ratio should, in theory, link the supply of credit to the needs of the (real) economy, with banks’ balance sheets growing with the economy and, conversely, banks scaling back when the economy slows down. But this self-regulation is motivated by capitalist “animal spirits” – albeit already moderated by the productive intervention of the State, via public enterprises, natural monopolies and public works. So, in addition, the central bank must be charged with the task of balancing things out with key interest rates, especially in view of the economic lag.


The problem, of course, is that this does not allow us to get out of the confusion between money and credit: the central bank’s key interest rates ratify the “communism of capital” by ensuring equal formal access to credit for all capitalist actors, regardless of the difference in size or role in the real economic equilibrium – simultaneously quantitative and price-based – given by the SR-ER Equations. Cyclical crises inevitably follow, necessitating corrective intervention by the State. What’s more, Marginalist theory – including Keynes’s aggregate form – does not allow us to understand inter-sectoral relations – in quantity and price – nor changes due to productivity.

This will be approached by planning, including in the case of the mixed economy enshrined in our constitutions, born of class, political and scientific alliances forged in the Resistance to the corporatist narrative excesses of Nazi-fascist exclusivism. It’s worth noting that, within the framework of planning, if the central bank is public, then investments that go beyond savings – household savings, i.e. non-socialized savings deposited in banks, as well as corporate savings – will be increased by public credit. This will be done according to the needs of growth or, in Marxist terms, according to the needs of Enlarged Reproduction, but respecting the underlying SR so as not to end up with a regressive, always ex-post and always anti-social capitalist graveyard equilibrium.

Public credit anticipates growth: money is transformed into exchange value, and we know that roughly 40% goes into fixed capital and 60% into wages – and deferred wages. This gives us a clearer idea of Marx’s capital circuits in the Equations of SR-ER Credit presupposes either excess production capacity – or inventories – or access to foreign trade, or both.


Neither Kahn nor Keynes had complete economic statistics. Kahn was content with his supply-demand logic in the simplest case, with identical productive conditions everywhere. Keynes, on the other hand – he had worked for the India Office, whose great task was to balance the Empire’s burdens, notably through the opium produced in India and sold with cannons in China, which Rosa Luxembourg masterfully analyzed in her Accumulation of Capital – Keynes, therefore, never lost sight of real socio-economic flows, and he approached them as best he could through what he called the “rules of thumb” – synthesized by him on the basis of the various governmental, industrial and financial reports available.

Marginalist accounting – GDP – has been totally fallacious by construction since its inception: public infrastructures and public services, which are the key to macroeconomic competitiveness and hence microeconomic productivity, are seen as costs, leading to a socially catastrophic logic of all-out privatization. Add to this the weight of financial speculation, which is swallowing up the real economy – estimated at 9% of GDP, but 30% if you count the total …

As a result, today’s serious economists are obliged to take GDP and its equations – including those of the Multiplier – with a grain of salt.
In my Synopsis of Marxist Political Economy, I explained how imperative it has become to establish national – and corporate – accounting on the basis of Marx’s production functions – the RS-RE Equations – grouped into two major sectors – Mp and Cn – under which are subsumed all the sub-sectors, branches and enterprises one wants, including the production functions of public and private bureaucracies. Such scientific accounting also makes it possible to understand and apprehend cross-sectoral channels – operational statistical constructs – and thus constitutes the real science of what we want to apprehend through the Marginalist Multiplier. Namely, Extended Reproduction.

Critique of the IMF’s Sept. 2021 article on the fiscal multiplier during the Covid :
See: https://www.nber.org/system/files/working_papers/w29293/w29293.pdf  
A good summary by the IMF itself is provided in this video: https://www.nber.org/affiliated-scholars/researchspotlight/pierre-olivier-gourinchas-summarizes-macroeconomic-effects-pandemic-induced-fiscal-stimulus

 
Roughly speaking, in 2020, in terms of real GDP, a tax expenditure of 11.3% of GDP for all the Advanced and emerging countries considered would produce growth of 0.67%, i.e. a Tax Multiplier of o.67/11.3 = 0.06 (rounded off)!!!! For Advanced countries, the IMF obtained real GDP growth of 0.97, with a Multiplier of (0.97/16 = 0.06). (Table p 42 )

The IMF welcomes the fact that aid has gone a long way – “they did get in all of the cracks” – even though it was poorly targeted. While a few bankruptcies were – temporarily – spared, 88% of the aid went to companies that didn’t need it. (We’ve all seen how the increase in poverty went hand in hand with the explosion in profits and dividends, particularly those paid out by the CAC 40 and the stock markets. )

Furthermore, the IMF study does not take into account the use of State guarantees that have yet to be repaid. It does not take the trouble to denounce the extraordinary profits of stock exchanges and shareholders, partly due to these State subsidies, while employees have been subjected to miserable support measures such as short-time working, in addition to the imposition of miserable lockdowns militarized on purpose. All this continues today with savage wage deflation due to the absence of 100% income indexation, at least calibrated to official inflation, which is much lower than real inflation.

A glance at the Johns Hopkins map – https://coronavirus.jhu.edu/map.html  – is enough to understand: the countries least vassalized by the West and Big Pharma did not suffer the same crisis directly attributable to Covid-19. On the other hand, the more vassalized countries have more harmonized marginal statistics, which are easier to manipulate in model sets that bear no relation to reality…

However, for the year 2020 considered in the IMF study, total aid over the period analyzed is much higher than fiscal stimulus alone – over 16% of GDP for France versus nearly 10% for fiscal stimulus, and over 25% versus + or – 9% for Italy – see tables p. 70 for total and p. 2 for fiscal stimulus.

Given that the effects of non-tax aids are inevitably included in the data collected to isolate the tax effect, this makes no sense. Or should we say “the tax effect in the context of other aids”… ? This calls into question the simultaneous resolution method used by the IMF for its relative price structure, and the validity of inter-sector links.

However, if we look at things in a more prosaic way, we obtain the following real GDP trends for 2020. This gives us the strong impression that the IMF is sailing in a world of its own:

France : France gdp growth rate for 2020 was -7.78%, a 9.63% decline from 2019.

Italy :   Italy gdp growth rate for 2020 was -9.04%, a 9.52% decline from 2019.

USA :  U.S. gdp growth rate for 2020 was -2.77%, a 5.06% decline from 2019.

(https://www.macrotrends.net/countries/FRA/france/gdp-growth-rate#:~:text=1%20France%20gdp%20growth%20rate%20for%202021%20was,2018%20was%201.87%25%2C%20a%200.43%25%20decline%20from%202017 )

The IMF study overlooks the most important point, namely that direct subsidies, especially when planned by the State but now prohibited by free-trade treaties (with the exception of gigantic US military spending, now close to $900 billion… ) have a greater impact than the nonsense of monetarist neo-liberal public policies, further aggravated by R. Barro’s so-called “Ricardian equivalence”. See “THE BODY ECONOMIC: why austerity kills, by David Stuckler and Sanjay Basu, HarperCollins Publishers LTD, 2013. A critical review. ” in https://www.la-commune-paraclet.com/Book%20ReviewsFrame1Source1.htm  

For a critique of the policy of permanent “support measures” in Italy, see: “Società dei ristori, lockdown permanenti, nuova domesticità, nuova schiavitù, pericolose terapie genetiche, pork barrel, ricovery fund”, 23 January 2021/ in http://rivincitasociale.altervista.org/societa-dei-ristori-lockdown-permanenti-nuova-domesticita-nuova-schiavitu-pericolose-terapie-genetiche-pork-barrel-ricovery-fund-23-gennaio-2021/  

Not so long ago, the IMF was considering what measures to take to put the key under the door. Then, in extremis, the “rescue” of Hungary was invented; soon afterwards, other victims followed, including Argentina, which at the time was subservient to the students of Stiglitz! !!!!. Previously, Nestor Kirchner had reduced the debt to around 8% of GDP. What a shame!

For a new multilateral world see: « For an open multilateral world without monetary suzerainty, meddling in internal affairs and extraterritoriality, for bilateral credit lines and public credit, April 7, 2022 », in http://rivincitasociale.altervista.org/for-an-open-multilateral-world-without-monetary-suzerainty-meddling-in-internal-affairs-and-extraterritoriality-for-bilateral-credit-lines-and-public-credit-april-7-2022/ 


More in detail:

1 ) The first thing to note is that this team creates two groups of countries, advanced and emerging, to analyze the respective impact of fiscal stimuli before and after – year 2020 – the Covid. However, the emerging countries chosen, no doubt in order to have sufficiently harmonized data to enable them to handle the model, are very close to the statistics of the advanced countries, i.e. the very countries that have imposed, in a liberticidal manner, lockdowns, without rapid home care and without the use of effective generic drugs, as well as the criminal mRNA “vaccines” – the disastrous effects of which are more obvious and numerous every day. Just compare the emerging countries group with the Johns Hopkins Covid map: https://coronavirus.jhu.edu/map.html    

2 ) The second thing to note is a lethal error which invalidates all this work and its conclusions – except in a tendentious metaphorical sense due to the volume of “empirical” – but Marginalist – data collected. We claim to isolate pre- and post-Covid tax stimuli in the two groups respectively. However, for the year 2020 considered, total aids during the period analyzed are much higher than fiscal stimuli alone – over 16% of GDP for France compared with almost 10% for fiscal stimuli, and over 25% compared with + or – 9% for Italy – see tables p 70 for total and p 2 for fiscal stimuli).

As the effect of non-tax aids is inevitably included in the data collected to isolate the tax effect, this makes no sense. Or we could say “the tax effect in the context of other aids”…

3 ) That said, metaphorically speaking, the positive effect on GDP is derisory – except for Keynesian unemployment – but it has prevented social exposure. The leaders have bought the peace, but by throwing money out the window, while promising to maintain the disastrous path of fiscal consolidation imposed so far, but with some allowance for the new debt … . The authors show that 88% of these ill-targeted tax stimuli went to SMEs that didn’t need them. (They are also found in the profits of the CAC40 … The others survived with a bankruptcy rate slower than normal in advanced countries, and without any pronounced zombification. Except that the question of guarantees to be repaid is not taken into account. In short, for the very small – I’m guessing restaurateurs, waiters, etc. – the opening up of the market has enabled them to survive. – until the self-inflicted “Ukrainian” crisis as part of the forcible construction of a new CoCom under Washington-Tel Aviv control – with its attendant sanctions and effects on energy prices, etc. ….

4 ) For the rest, the model has all the defects of the Marginalist models of simultaneous resolution pompously called I-O models – which I denounced by tracing their origin in the Tougan-Barasovski critique in my Tous ensemble. (All the others, from those of Sraffa to Hicks, etc., follow this method, which in no way corresponds to an economic reproduction leading to equilibrium, for that requires accounting both in quantities – use value as a support for exchange value or price – and in exchange value or price. )

But it doesn’t stop there: to isolate the impacts we’ve chosen to study in this game, the model is simplified at every turn, so as to neutralize all variables except those we want to analyze (for example, to analyze the effects on aggregate demand, we use an inelastic product, etc.). ) We could propose a short list of the most damaging.

5 ) The authors dare to predict the spread and interest rates – without knowing anything, like all Marginalists and bourgeois economists, about the difference between money and credit or about what inflations are – which is necessary to understand the real interest rate. The IMF shares the absurd view that inflation – in the singular – comes from an overabundance of money in the system, despite the current Quantitative Tightening, whereas Western central banks tried in vain to achieve a stable inflation rate of 2% during the Quantitative Easing period.
I’m referring here to the conclusion that – counterfactually – rising interest rates in rich countries – FED, etc. – would cause a rise in the spread between public and private bonds in emerging countries, but a downward trend in rich countries. – would lead to an increase in the spread between public and private bonds in emerging countries, but a downward trend in rich countries. Now, this normally makes no sense, except in a context – the one in which we live – of hegemonic speculation, i.e. FED rates rising, but a public-private spread closing as the market remains “bullish”. Good. How exactly do we achieve this otherwise insane result? Simply by integrating the JP Morgan index into the equation, and linking it to the VIX for good measure!

6 ) Note that the discussion focuses solely on the restricted aspect of the fiscal stimulus – the neo-liberal ideology of Reaganite public policy, which is now at the end of its cycle – whereas the real problem is as follows: the more economies are deregulated and privatized, the more immense sums of money are wasted on tax shippers – almost 316 billion Euros in 2015 in Italy, a little more in France, but once granted, they politely go off the budgetary radar unless they are useful for legitimization purposes – and other tax credits and exemptions – of contributions in particular and others – with pitiful results – we used to say around 1 for the multiplier, the authors tell us around 0.06! !!
What a waste of money! But instead of playing with the model by oversimplifying, they could have given us the details for advanced countries, comparing the multiplier in countries like France where public sectors and services are still strong with countries that are more privatized. And on the same note – they could have made a distinction between public subsidies and tax incentives, and their destination, public or private. Indeed, when aid goes to the public sector, the multiplier is much higher. But this is difficult to see today, given the rampant deregulation of privatization. Except that here, by distinguishing the two types of aid, we could have had an umpteenth verification. This would at least have made the model interesting, Marginalist though it is… But this was not even considered. We can see the weight of ideology and the blinkers it produces… See https://www.la-commune-paraclet.com/Book%20ReviewsFrame1Source1.htm#thebodyeconomic  

7 ) Linkages. In fact, the I-O table is a matrix with the same number of functions and the same variables, with an exogenous rate of profit, etc. It is impossible to respect the necessary proportions. It is impossible to respect the necessary proportions – in quantities and prices – for stationary or dynamic reproduction – RS or RE. We have empirically captured relationships from one sector to another, but without meaning for SR-RE – unlike Marx’s Equations. And since the theory and the table cannot control productivity – quantity and unit price – no projection other than the very short term can be attempted!
With a minimal portion of this aid and a few re-nationalizations – notably of public monopolies, energy, etc. – the States could have taken advantage of the crisis to modernize their economies and move towards a RTT with a full employment rate based on full-time jobs paying the net wage, the deferred wage – Social Security – and the various taxes financing public sectors and infrastructures. It is this positive restructuring of the economy that Chinese planning has achieved during this crisis. And it’s precisely this that is dismissed and obscured by these pure model games, which serve no useful purpose other than to preach to the ruling classes. (See point 2 above in particular… ) They could also have avoided the liberticidal policies leading to this crisis by respecting scientific ethics and the Hippocratic oath; countries that did so, had fewer deaths and a lesser economic impact directly linked to Covid, but this is dismissed! See http://rivincitasociale.altervista.org/sars-cov-2-brevesflash-newsbreve/  )

Not so long ago, the IMF had prepared the documents to close the door. Then they invented Hungary etc. to survive. Too bad!!!

Fortunately, more sensible countries are building in parallel a multilateral world based on planning, public credit, Reduction of Working Time, bilateral credit lines – with a clearing house to be built, see http://rivincitasociale.altervista.org/for-an-open-multilateral-world-without-monetary-suzerainty-meddling-in-internal-affairs-and-extraterritoriality-for-bilateral-credit-lines-and-public-credit-april-7-2022/  – and the new anti-dumping necessary to protect Social Security. Social Security plays a crucial counter-cyclical role in times of crisis, including to contain structural inflation, since economic support to households comes organically from the deferred wage already included in selling prices. Thanks to this, France has less CPI inflation than neighboring countries: this is why the pitiful leaders all want to privatize – e.g., Mr. Claude Reichman literally drools with envy when he sees the 872 billion Euros of Sécu social savings escaping to Blackrock, Vanguard, State Farm etc. … By preaching everyone’s freedom to invest – by privatizing everything – he is actively pushing towards the society of new domesticity and new slavery. This is their program. Denis Kessler – repeating JP Morgan’s words – judged that the Constitution – born of the Resistance – is an obstacle to neo-liberal monetarist “reforms”; consequently, he called for the dismantling of all social and other programs instituted from 1944 to 1954. Clearly. These people think “it’s impossible to reform the country democratically and constitutionally”. Ergo… Except that it’s unconstitutional in our country.


(For example, a certain Claude Reichman (Claude Reichman : “Il faut supprimer complètement le régime des retraites” in https://www.youtube.com/watch?v=6nmHoOUDGmA  ) – imitating Felix Rohatyn in Le Monde diplomatique a few years ago – recently attacked the 872 billion Euros of French social savings, which break down as follows: 226 M for sickness, 345 M for pensions, 50 M for family allowances, 170 M for unemployment insurance and employment aids, plus various other programs. Ignoring the danger of the stock market). Paul De Marco

Commenti disabilitati su Le multiplicateur économique marginaliste: logique et histoire. 4 mai-16 juin 2023

Etude investigatrice préliminaire. L’essentiel se trouve dans l’avant-propos et dans la critique de l’article du FMI.

Introduction

Avant-propos : Equilibre dans la Reproduction Simple et Elargie, équilibre par résolution simultanée, équilibre sur le « marché des marchés ».

Multiplicateur générique et multiplicateur spécifique.

Généralités.

Développement logique.

Le Multiplicateur marginaliste selon les Epoques historiques , les liens intersectoriels, le ciblage.

Quelques étapes dans la création du multiplicateur keynésien :

a ) Prologue : une critique keynésienne de Richard Kahn. Les aveugles conduisant le monde.

b ) La formalisation de Richard Kahn

Critique de l’article de Sept. 2021 du FMI portant sur le multiplicateur fiscal durant le Covid :

xxx

Introduction

Selon l’étude du FMI de Sept. 2021, pour lutter contre la Covid-19, les pays avancés dépensèrent 16% du PIB pour un Multiplicateur fiscal de … 0.06 – confinement, morts évitables avec des génériques, et pauvreté, en prime.

Un euro injecté dans l’économie existante fait tourner x euros contribuant ainsi à la croissance économique, voilà ce que cherche à cerner le Multiplicateur économique. En réalité, c’est un outil marginaliste qui tente subrepticement de tenir compte des Equations de la Reproduction Simple – RS – et de la Reproduction Elargie – RE – marxistes qui assurent l’équilibre stationnaire ou dynamique simultanément en quantités et en prix.

Le Multiplicateur est issu des travaux de Keynes mais il fut par la suite perverti par les néoclassiques, ceux que Joan Robinson appela « les bâtards keynésiens », les Hicks, Samuelson, Solow etc. parce qu’ils reproposaient une « synthèse » marginaliste qui éviscéra l’interventionnisme socio-économique keynésien en réitérant la centralité du libre marché particulièrement sur le marché du travail. Keynes avait conçu un système d’équations interdépendantes comprenant une variable déterminante, le marché du travail maintenu en équilibre par le plein-emploi à plein-temps. Les équations marginalistes – le rôle du libre marché – étaient tolérées pour des raisons idéologiques de classe dans la mesure où leurs « esprits animaux » agissant au niveau microéconomique étaient régulés par l’intervention de l’Etat dans la production et la consommation et par l’intervention du Trésor et de la Banque centrale pour réguler la monnaie et le crédit.

Un tel système calé sur le plein- emploi à temps plein entrainait une croissance plus vertueuse, particulièrement en terme de bien-être social.  On émulait ainsi sans le dire la logique marxiste de la Reproduction Elargie. A l’inverse, le marginalisme, laissé à lui-même est compatible avec un équilibre général infra-social et toujours post hoc, une situation qui devint dangereuse lorsque les prolétariats commencèrent à s’organiser et surtout lorsqu’ils seront influencés par les leçons imparties par la Révolution bolchévique. Le néolibéralisme monétariste avec son désastreux  « multiplicateur fiscal » – voir par ex., FMI sept 2021, multiplicateur fiscal en 2020 de 0,06 .. – porta à son paroxysme cet écart structurel entre accélération de l’accumulation du capital spéculatif et dramatique décroissance du bien-être social allant de pair avec un énorme gaspillage des ressources disponibles.  A ce travers ontologique s’ajoute l’extroversion du multiplicateur depuis le démantèlement du GATT, le libre-échange hémisphérique Aléna, et l’Uruguay Round culminant dans l’OMC et sa délétère définition de l’anti-dumping fondée sur une concurrence globale vers le moins-disant sur la base du seul salaire net individuel et des critères environnementaux minimum. Une taches urgentes de la gauche authentique consistera à rétablir la cohérence de l’appareil productif de sa Formation Sociale nationale en vue d’obtenir l’insertion optimale dans l’Economie Mondiale.   

Avant-propos : Equilibre dans la Reproduction Simple et Elargie, équilibre par résolution simultanée, équilibre sur le « marché des marchés »

Equilibre dans la Reproduction Simple et Elargie

Un système économique quel qu’il soit impose sa reproduction dynamique sur la base d’une reproduction stationnaire.

Extrait du Précis : « Les Equations de la Reproduction Simple (RS) formant un système stable se reproduisant à l’identique serviront de base sur laquelle on élaborera ensuite les conditions prévalant pour la Reproduction Elargie (RE). Les voici sur la base des fonctions de production agrégées de SI et SII:

SI : c1(80)           + v1(20)           + pv1(20)         = M1(120 euros pour 120 Mp)

SII : c2(40)         + v2(10)            + pv2(10)         = M2 (60 euros pour 60 Cn)

Les Equations de la RS sont les suivantes :

c2 = (v1 + pv1)

M1 = (c1 + c2)

M2 = (v1+ pv1) + (v2 + pv2) »

Passons maintenant à la Reproduction élargie (RE.) Notons que le schéma fondé sur v/C et pv/v identiques dans SI et SII ne doit plus être considéré comme un cas particulier puisque le problème des rapports inverses en cas de changement de la productivité a été résolu.

Admettons que la moitié de pv1 soit réinvestie. (Nous notons : E = épargne et tE = taux d’épargne = E/pv.) La répartition du réinvestissement est notée en caractères gras.

t1                                                         Réinvestissement                           t2

                                                                8  +  2  + (2)

SI : 80 + 20 + (10 + 10) = 120       SI : 80 + 20 + (10 +10 ) =120            SI : 88 +22+22=132

                                                                4  +  1

SII: 40 + 10 + 10 = 60                   SII: 40 + 10 + 10 = 60                        SII: 44 + 11 + 11= 60

La RS est sous-jacente à la RE mais la moitié de pv1 est réinvestie. Pour respecter les Equations de la Reproduction, SII devra suivre : et le fait nécessairement au même taux. En effet, la part de pv1 épargnée (ici 10) donnant le tE1 réinvesti se répartit en c’1(8) et v’1(2) selon la composition organique qui prévaut en SI. Par le biais des échanges ceci entraîne toujours, selon la composition organique prévalant en SII, c’2(2) et v’2(0,5). Or, ceci ne suffit pas pour assurer les équilibres; aussi les échanges porteront à la normalisation par l’anticipation : SII devant répondre à une demande réelle se trouvera portée à échanger plus de sa propre pv2 pour obtenir les Mp manquants; ceci se fait en respectant v/C, SII devra également couvrir les besoins supplémentaires en v’2. Une fois que l’on a « v » via le taux d’exploitation par le travail vivant on obtient automatiquement « pv ». Nous avons ainsi le résultat indiqué dans les schémas ci-dessus. »

Secteurs, sous-secteurs et filières.

Nous avons un Schéma de la RS-RE en deux secteurs SI –Mp – et SII – Cn – dont l’équilibre est donné par les Equations de la RS-RE. Dans la fonction de production les Mp renvoient au capital « c » et les Cn au capital humain « v ». C’est pourquoi tous les sous-secteurs, comme toutes les entreprises individuelles, peuvent être subsumés soit dans le Secteur I soit dans le Secteur II. Ceci permet de comprendre les interactions entre secteurs mais aussi les interactions inter-sectorielles qui définissent les filières. Ceci est alors finement gérable sur la base de statistiques économiques marxistes-scientifiques qui permettent d’enterrer les inepties du PIB marginaliste en appréhendant, dans le cadre général des paramètres fournis par l’écomarxisme, aussi bien les changements de productivité que le rôle des bureaucraties publiques et privées qui ne sont pas uniquement des coûts mais qui entrent au contraire dans la division sociale du travail aux niveaux micro-économique – productivité du procès de production immédiat ou entreprise – et macro-économique – compétitivité, autrement dit le cadre macro-économique de la reproduction du capital social dans une Formation Sociale donnée. Les bureaucraties privées ou publiques entrent donc dans la composition organique du capital à ces deux niveaux et contribuent puissamment à la création de la plus-value, la valeur d’échange nouvelle.

La subsumation des sous-secteurs dans l’un ou l’autre des deux grands Secteurs impliquent que l’on ne peut pas traiter les relations entre sous-secteurs – ou dans une filière – sans tenir compte de leurs équilibres RS-RE respectifs en termes quantitatifs – valeur d’échange – mais en réintégrant le tout dans la RS-RE générale en ce qui concerne les prix autrement toute la structure des prix relatifs – la logique de la loi de la valeur – sera faussée.   

Exemple  en décomposant SI et SII en deux sous-secteurs respectivement:

SI        = c1a + v1a + pv1a = Mp1a

            = c1b + v1b + pv1b = Mp1b

            …………………………….

            = c1   + v1   + pv1   = Mp1

SII       = c2a + v2a  + pv2a = Cn1a

            = c2b + v2b + pv2b = Cn2b

            …………………………….

            = c2   + v2   + pv2   = Cn1

RS-RE, rotations, monnaie et credit

Nous savons que la soi-disant « théorie quantitative de la monnaie » formalisée par Irving Fisher est une fraude tautologique destinée, dès le départ à occulter le Livre III du Capital de Marx, en poursuivant la manipulation des Livres I et II due au pitre Böhm-Bawerk et à son invention du faux « problème de la transformation des valeurs et prix ». Fisher choisit d’occulter la distinction entre salaire, profit et rente, distinction qui est à la base de la lutte des classes par laquelle les Formations Sociales s’affrontent sur les manières d’extraire les plus-values et de les répartir entre les acteurs selon une allocation particulière des ressources disponibles pour la Reproduction. Pour cela Fisher amalgama les trois sources concrètes de revenus en une catégorie artificielle abstraite, un flux,  le « income stream » ; de la sorte tous, les aspects indépendamment de leur position de classe, la ménagère, le chômeur, le travailleur, le buisnessman, le rentier disposent d’un « revenu » ou « income » qu’ils doivent faire fructifier selon les impératifs de la « mentalité acquisitive » capitaliste qui est donnée par les économistes de l’Ecole autrichienne puis par tutti quanti comme une donnée psychologique comportementale universelle et pérenne. Les sociétés esclavagistes, celles pratiquant le potlatch, toutes les autres auraient une mentalité capitaliste. Pour assurer leur « income stream » tous doivent « investir » selon leurs préférences de risque et leurs préférences temporelles …

Fisher confond également la monnaie et le crédit. De la sorte, il émet sa tautologie faussement quantitative selon laquelle la valeur de la « monnaie » est égale à la valeur de tous les biens et services échangés ; mais comme la ficelle tautologique serait trop grosse on saupoudre avec un peu de « vélocité » monétaire, la somme de la monnaie étant celle de tous les agrégats monétaires M, M1, M2, M3 compte tenu d’une vélocité appréhendée puérilement selon le temps moyen que met une espèce monétaire émise par la banque centrale pour retourner à la banque centrale ! Ajouter à cela que le marginalisme n’a pas de théorie cohérente de la productivité alors que les prix du marché fluctuent sans cesse par définition. Comment dans un tel contexte faire des comparaisons fiables dans le temps ? Comme Fisher veut occulter la valeur d’échange autour de laquelle les oscillations du prix du marché s’organisent dans la société bourgeoise, il recoure à un subterfuge simpliste : les prix constants de Fisher sont donc évalués empiriquement selon un Indice des prix à la consommation correspondant au panier moyen de consommation des ménages construit en t1, l’année de base prise comme référence par les statistiques officielles pour lesquelles l’IPC correspond plus ou moins à M1 et la petite partie de M2 qui va aux ménages tels les comptes d’épargne et les produits financiers des ménages, en somme, à la masse salariale …  

En réalité la monnaie est l’équivalent général commode qui permet de faire circuler tous les biens et services nécessaires pour assurer la RS-RE. Le crédit – selon ses formes publique ou privées, classiques ou spéculatives – n’est rien d’autre qu’une anticipation de la croissance, une émission de capital pour compléter la part de la plus-value réinvestie dans la production. Le volume de la monnaie est donc strictement déterminé par la quantité suffisante et nécessaire pour assurer tous les échanges de la RS-RE.

En situation de plein-emploi cette quantité correspond très précisément à la masse salariale réelle ; si le soutien à l’inactivité de la force de travail – chômage, maladie, vieillesse etc. – n’est pas assurée organiquement par le salaire différé mais par une émission ex nihilo par la banque – lorsque même la fiscalité générale ne suffit plus – le ratio de cette masse salariale sociale sur la masse salariale réelle donne le taux de l’inflation structurelle qui fait alors payer aux travailleurs le poids de l’incompétence économique bourgeoise incapable d’assurer le plein-emploi à plein temps et/ou un salaire différé adéquat. Si nous prenons la fonction de production macro-économique du capital social, nous voyons que le produit p – somme de Mp et Cn – est supérieur à v, la masse salariale ; mais tout échange est par nature réciproque ce qui conduit à une circulation de la monnaie qui, de par ses rotations, assure tous les échanges nécessaires à la RS-RE, ce qui est très différent de la loufoque « vélocité » marginaliste de la « monnaie » qui confonde la monnaie proprement dite et le crédit. Voici la formule générale des rotations :

Extrait du Précis « Le détail incluant les rotations est le suivant :

S = masse monétaire = masse salariale.

R = nombre de rotations; R = C/v + pv/v

M€ = valeur en euros du produit total = S x R »

Le crédit est une anticipation de la croissance par l’émission monétaire qui vise à accroître les possibilités de réinvestissement fournies par la plus-value disponible. Lorsque le crédit est public son émission ne coûte quasiment rien à la Banque Centrale publique sauf la couverture des frais d’administration et le provisionnement pour dette selon les cas, quoique ce dernier puisse éventuellement faire l’objet d’une nouvelle émission. Lorsque les montants émis sont définis par la Planification et contrôlés à échéance par le Conseil Economique et Social et par le Parlement, peu de dérapages sont possibles. L’extraordinaire croissance de nos sociétés après la Seconde Guerre Mondiale, les Trente Glorieuses de J Fourastié, alla de pair avec une dette publique oscillant en France entre 17% et 27 % du PIB. La dette publique française explosa immédiatement après la privatisation de la Banque de France par la loi Pompidou-Giscard-Rothschild de 1973. (En Italie, la privatisation se fit entre 1981-1983 avec des résultats encore plus catastrophiques.)  

Notons rapidement ce qui différencie la gestion monétaire par la banque centrale privée et par la banque centrale publique. La première confond monnaie et crédit ; elle suppose que la quantité de monnaie nécessaire est donnée par le marché de la « monnaie », ce qui mène aux inepties tautologiques de la théorie quantitative de Fisher. Le rôle de la banque centrale consiste alors à organiser l’accès formellement égalitaire – « communisme du capital » dit Marx – à l’argent de tous les acteurs économiques, grands ou petits. D’où les taux d’intérêt directeurs uniformes et toutes leurs contradictions, notamment pour la genèse des expansions sectorielles spéculatives accompagnées par des contractions ailleurs, la source des Trade Cycles.

Au contraire la banque centrale publique différencie la monnaie et le crédit. La première correspond aux masses salariales, réelle et sociale, qui doivent donc être gérées pour induire la plus petite inflation structurelle possible, laquelle est donnée par le rapport de la masse salariale sociale sur la masse salariale réelle! Plus on approche du plein-emploi, plus la masse salariale sociale diminue. Dans cette optique, compte tenue de l’épargne des ménages les taux d’intérêt directeurs ne regardent que cette épargne et le crédit à la consommation. Le crédit destiné à l’investissement pour sa part est géré selon les besoins de la Planification en modulant le ratio des bureaux de la banque centrale liés avec leurs secteurs économiques respectifs. Le crédit étant une anticipation qui doit correspondre à l’équilibre de la RS-RE, la modulation servira à respecter les justes proportions pour une croissance dynamique harmonieuse. La hausse du ratio prudentiel augmentera l’accès au crédit des secteurs et branches spécifiques alors que la baisse produira l’effet contraire.   

Le crédit privé prit d’abord la forme du capital bancaire, disponible grâce à « l’accumulation primitive » du capital antérieure effectuée par le capital marchand : cette anticipation de la croissance des entreprises se fit selon des prêts dont l’intérêt classique était déduit sur les profits de l’entreprise. Dès l’origine, le système bancaire utilisa les possibilités offertes par le système fractionnaire – prêts supérieurs au capital propre selon le ratio prudentiel retenu. Remarquons qu’une telle anticipation de la croissance par le crédit implique la possibilité concrète de fournir les quantités supplémentaires pour les intrants des fonctions de production impliquées, ce qui suppose des stocks, une capacité de surproduction installée et/ou, pour accélérer encore les choses, l’accès à des approvisionnements et des débouchés externes. Le capital bancaire transforma ainsi les comptoirs d’échanges en colonisation des territoires.

Cette force de frappe du capital bancaire, appuyée par le système fractionnaire et les colonies, conduisit à une fusion de plus en plus consubstantielle entre banques d’affaire et grandes entreprises, menant au capital financier tel que défini, en suivant Marx et Lafargue, par Hilferding, Hobson et tout particulièrement Lénine. Ceci nous donna une opposition entre les fractions du capital emblématiquement résumée par l’animosité de l’industriel H Ford pour la Maison Morgan. (Voir ceci) En effet, la logique de la déduction de l’intérêt sur le profit demeurait intacte et palpable.

Le crédit spéculatif est propre à la finance spéculative qui est devenue légalement hégémonique depuis l’abrogation, en 1999, du Glass Steagall Act. Cette loi du New Deal, qui remontait à 1933 en réaction au Crack boursier qui déclencha la Grande Dépression, compartimentalisait les 4 branches financières – banques de dépôts, banques commerciales, assurances et caisses d’épargne ou credit unions. Il incarne une toute autre créature capitaliste. Car il usurpe légalement la forme du profit ce qui mène à un profond déséquilibre par lequel, via la mobilité du capital entre secteurs, encore accélérée par la Bourse, la finance spéculative, qui bénéficie d’une composition organique v/C plus avantageuse, fausse à son profit la structure des prix relatifs et phagocyte ainsi l’économie réelle tout en faussant encore plus les données marginalistes du PIB. Le poids de la finance spéculative dans le PIB est estimé autour de 9 % alors que, selon certains, son impact global direct par la financiarisation et la bourse des activités économiques avoisinerait plus du tiers du PIB.

Cette logique de l’anticipation de la croissance réelle par le crédit se vérifie avec le crédit public encadré dans la Planification ; un mix de croissance réelle et de croissance toujours en partie spéculative – les Trade Cycles – se vérifie avec l’émergence du crédit privé classique. Le crédit spéculatif hégémonique porte à une croissance spéculative allant de pair avec la forte décroissance du bien-être social et du rôle régalien de l’Etat national. Dans tous les cas, le recours au crédit porte à une augmentation des intrants des fonctions de production concernées qui peuvent toujours être cernées par les Equations de la RS-RE. Ces Equations macro-économiques résument systématiquement les études de Marx sur les circuits du capital compte tenu de la production, de l’échange et de la réalisation du capital – mais tout ceci reste essentiellement opaque pour les théories bourgeoises, et pour leurs restitutions statistiques empiriques toujours plus puissantes grâce au recueil informatisé de l’information mais toujours aussi approximatives et ex post.

Rien de tout ceci n’est visible dans le cadre théorique et empirique maintream tel que reformulé par le « multiplicateur », surtout le multiplicateur fiscal enfanté par la public policy néolibérale monétariste.…          

Equilibre par résolution simultanée.

L’origine de cette tentative de trouver l’équilibre systémique fut imaginée par Tougan-Baranovsky lorsqu’il s’appuya sur Bortkiewics pour offrir une résolution au (faux ) « problème de la transformation » inventé de toute pièce par Böhm-Bawerk. (Pour la solution voir Tous ensemble). Il consiste à reformuler le problème avec trois secteurs dont le secteur trois, l’Or, se présente à la fois comme production et comme unité de compte permettant ainsi la résolution simultanée grâce à un système à trois inconnues et trois équations.  Toutes les autres tentatives du genre, par exemple les matrices de Sraffa ou encore la tentative avortée de Hicks de généraliser le système à deux marchandises, « capital » et « blé » d’Alfred Marshall, suivent cette logique. Ceci n’a évidement plus rien à voir avec Marx et surtout avec le problème de l’équilibre par la Reproduction stationnaire ou dynamique résolu par les Equations RS-RE de Marx. Nous sommes en présence ici d’un des cas les plus patents où le « modèle » se substitue à la réalité, ce que les économistes mainstream ne peuvent plus s’empêcher de faire.  Voici l’illusoire Reproduction selon Tougan-Baranovsky :

c1 + v1 + s1 = c1 + c2 + c3

c2 + v2 + s2 = v1 + v2 + v3

c3 + v3 + s3 = s1 + s2 + s3

La troisième ligne représente la production de l’Or, censée correspondre à la monnaie et aux profits. Dans cette occultation idéologique les bourgeois sont bien sûr coupables; mais les universitaires, payés sur fonds publics, le sont doublement!

L’équilibre sur le « marché des marchés »

C’est Léon Walras qui eut recours à cette supercherie pour concevoir l’équilibre général. C’est cette base, représentée par un graphique Offre-Demande agrégées classique à la Marshall, que Kahn utilise comme modèle implicite sous-jacent dans sa tentative de « formaliser » l’approche de Keynes sur l’effet multiplicateur des dépenses publiques contra-cycliques. En fait, c’est le résumé d’une double absurdité. On donne une courbe en prix, pour déterminer l’autre et vice-versa, puis on croise les deux courbe pour obtenir … le juste prix du marché! Pour l’équilibre général mettez X pour l’Offre et Y pour la Demande et vous croisez. Or, ceci se fait sous forme monnaie, donc de manière fluide, ce qui transforme tous les intrants en « facteurs de production », y compris le travail humain qui n’est pourtant pas un facteur de production comme un autre. Il doit reproduire sa force de travail pour retourner travailler mais, comme membre d’une Espèce à reproduction sexuée, il doit également se reproduire comme Espèce au sein d’un ménage. (Cette supercherie remonte au tout début de l’économie bourgeoise : on sait que Jean-Baptiste Say proposa de s’appuyer sur la paper currency de Ricardo dans le but de masquer l’exploitation de classe en transformant la force de travail humain en facteur de production comme les autres empiriquement donnée sous forme monnaie. A l’inverse, Marx perça dans son étude critique du Tableau de Quesnay lorsqu’il nota que l’équilibre doit nécessairement se faire tant en valeur d’usage – quantité – qu’en valeur d’échange ou prix et donc, en résumant, en Mp et Cn. Ce qui n’est pas possible avec l’économie bourgeoise sous toutes ses formes.  

Généralités

Avec le marginalisme l’équilibre économique est atteint dans le cadre contradictoire d’un système de prix donné ex post par le marché, c’est-à-dire par le croissement de l’Offre et de la Demande. J’en ai montré l’absurdité logique : pour établir la courbe de l’Offre, il faut au préalable donner empiriquement celle de la Demande en … prix ! Puis idem pour celle de la Demande. On croise ensuite les deux courbes et miracle ! vous obtenez le juste prix du marché … En s’inspirant du marxisme mais en le cachant, Keynes cherchera à contourner ce problème en donnant un rôle accru à la macroéconomie en particulier à travers la gestion de la demande et de l’offre agrégées, donc tant pour la consommation et pour la production, en théorisant la nécessaire intervention de l’Etat dans ces deux domaines pour maintenir un équilibre compatible avec le plein-emploi à temps-plein nécessaire au bien-être social et à la démocratie.

Dans le cadre de la Loi de la valeur, la fonction de production micro-économique de l’entreprise ou encore celle correspondant à la fonction macro-économique du capital social qui se décompose dans les Equations de la RS-RE, toutes les variables sont contrôlées par les relations nécessaires, proportionnellement inverses, entretenues par la composition organique du capital – v/C où C= (c+v) – et par le taux d’exploitation, pv /v. De sorte qu’en saisissant les intrants de la fonction de production (c + v), on peut déduire ex ante pv grâce au rapport pv/v ; en connaissant le taux de plus-value ou d’exploitation, on dispose donc également du taux de profit qui s’écrit pv/(c+v). Connaissant les intrants, on peut donc déduire la « demande globale ».

Une autre manière de le dire consiste à remarquer que les Equations de la RS-RE définissent la « demande globale » dans sa globalité mais surtout dans sa décomposition en deux Secteurs principaux, le Secteur I des Moyens de production – Mp – et le Secteur II des Moyens de consommation – Cn. Ces deux Secteurs ne sont pas une simplification modélisée, ils correspondent en réalité aux deux intrants de toute fonction de production, à savoir « c » le capital et « v » le travail. De sorte que tous les sous-secteurs, les branches d’industrie et les entreprises peuvent être subsumés dans l’un ou l’autre Secteurs ; de même, un système statistique scientifique fondé sur les Equations de la RS-RE, permet de concevoir les filières trans-sectorielles. Sachant que la productivité plus grande domine, toutes les relations du système de reproduction, dont sa structure des valeurs d’échange ou prix relatifs, sont connues.

Remarquons que le système des Equations de la RS-RE représente la Formation Sociale autrement dit l’espace où se forme la valeur d’échange durant le cycle complet de la Reproduction – l’« équilibre » en termes marginalistes. Imaginons une intervention gouvernementale en faveur d’une branche ; l’augmentation de sa production impliquera plus d’intrants pour le capital « c » et le travail « v », par conséquent une augmentation parallèle dans une ou d’autres branches. Néanmoins, la formation des prix relatifs met en cause l’ensemble des Equations puisque les branches impliquées sont subsumées dans des sous-secteurs et, au final, dans les deux grands Secteurs, I et II.  

Rien de tout ceci n’est concevable avec le marginalisme puisqu’il soumet le mécanisme du marché à une réallocation des ressources dans la reproduction effectuée par la « main invisible », c.-à-d., à un mécanisme aveugle entraîné par la poursuite de l’accumulation privée du capital propre à la mentalité acquisitive capitaliste. Il est donc impossible de définir la « demande globale » finale et ses deux composantes, Mp et Cn. On peut uniquement l’approcher, à court terme, avec les statistiques empiriques à disposition. Sans connaître la demande globale, ce que Léon Walras appela « le marché des marchés », la valeur d’échange ne peut pas être établie. Il faudra se contenter de prix du marché fluctuants. Ainsi que le remarquait Marx dès la rédaction de ses Manuscrits parisiens de 1844, ces prix oscillent à moyen et long termes autour d’un axe, précisément celui de la valeur d’échange surdéterminée par la demande globale ainsi atteinte par tâtonnement.

Partant de la nature épiphénoménale du prix du marché, Marx compris que le phénomène réel à expliquer était la valeur d’échange des marchandises qui ne trouve aucune explication sans reposer sur la valeur d’échange d’une marchandise spécifique, comparable à toute autre marchandise sur le marché mais néanmoins différente, la « force de travail humaine », et sans la mise à nue de la genèse du profit découlant de l’exploitation. Partant de là, il schématisa tous les échanges économiques d’une Formation Sociale donnée réduisant magistralement tout le Tableau économique de Quesnay à ses Equations de la RS-RE, un prodige intellectuel uniquement possible en sachant tenir compte de la dualité ontologique de toute marchandise échangée, soit de la valeur d’usage et de la valeur d’échange de toute marchandise, la première étant toujours le support de la seconde. Comme la Reproduction économique – en terme marginalistes l’« équilibre » – implique un cycle complet d’échanges à la fois en valeur d’échange ou prix et en quantités, le cycle de la Reproduction était ainsi scientifiquement concevable.

Ceci est magistralement synthétisé dans les Equations de la RS-RE dans le Livre II du Capital. La plage temporelle de la Reproduction, c.-à-d. de tout le cycle de la Reproduction, permettait ainsi de donner un contenu conceptuel et théorique entièrement élucidé au concept clé de Sismondi, le « revenu annuel », qui forma la base de la réflexion des Physiocrates sur la comptabilité nationale … en prix, saisie ex post… Or, avec les fonctions de production données en valeur d’échange, tout le cycle peut être prévu ex ante, ce qui est bien l’objet de la Planification. Cependant ceci exige la résolution cohérente du problème posé par la productivité lorsque celle-ci diffère d’un secteur à l’autre et celui de la monnaie et du crédit, résolutions pour lesquelles je renvoie modestement à mon Précis d’Economie Politique Marxiste. J’ai publié la solution du faux problème de la transformation des valeurs d’échange en prix de production, obtenue plusieurs années avant, dans mon Tous ensemble (1996) . Ce faux problème avait été inventé de toute pièce par Böhm-Bawerk pour prétendre que le Livre III du Capital contredisait de manière létale le Livre I, et par conséquent le cœur de la théorie de Marx, la Loi de la valeur qui révèle l’exploitation du travail – le surtravail -, comme source de la plus-value – le profit – empochée unilatéralement par les capitalistes. Cette plus-value sera transformée en « plus-value sociale » durant la transition hors du MPC et vers le Mode de production socialiste et communiste. La « plus-value sociale » collectivement et démocratiquement contrôlée par les citoyens-travailleurs correspond à la reformulation du « fonds social » que Marx théorisa dans sa Critique du programme de Gotha

Le matérialisme historique prétend faire reposer les diverses disciplines sur des concepts entièrement élucidés, les « concrets pensés ». Je renvoie ici à mon Introduction méthodologique. Le premier de ces concrets pensés, le travail humain, permet de penser la nécessaire reproduction de l’Homme au sein de la Nature et de l’Histoire, c’est-à-dire dans leur devenir mutuel. Par le travail manuel et intellectuel, l’Etre humain appréhende son environnement – matériel, institutionnel et idéel – et le transforme tout en se transformant. Il devient Sujet de sa propre Histoire. Avec la division sociale du travail, le fruit du travail est « aliéné » à autrui en échange d’autres biens. Or, tous ces biens doivent être commensurables entre eux pour pouvoir s’échanger. C’est pourquoi la valeur de la force de travail se révèle comme l’étalon de mesure commun nécessaire de tous les biens et services économiques, donc échangeables. Si un bien quelconque peut servir d’équivalent spécifique, si la monnaie peut servir d’équivalent général, seule la force de travail peut servir d’équivalent universel. Sans elle aucun calcul économique rigoureux n’est possible.    

Les théories économiques bourgeoises, particulièrement toutes les nuances du marginalisme, se contentent d’un empirisme primaire – « empirisme baconien » selon le mot de Koyré – qui lui permet de développer quelques « recettes de cuisine » comptables pour conserver un contrôle empirique sur les dynamiques capitalistes. Les crises conjoncturelles – Trade cycles – et les crises structurelles montrent bien les limites de la méthode. Qu’à cela ne tienne, les capitalistes ont fait de l’instantané économique, donné par le juste prix du marché, la Vérité révélée alors que la concurrence légalement imposée joue le rôle de la Loi et de tous les Prophètes, pour paraphraser Marx.

Cependant, mêmes les narrations les plus creuses se doivent de conserver une certaine plausibilité faute de ne pas accomplir leur œuvre de contrôle de caste et de classe. La bourgeoisie pose donc hâtivement la loi de la concurrence, comme la loi suprême du capitalisme reposant sur l’égalité de tous les acteurs économiques entre-eux. Mais il s’agit uniquement d’une égalité formelle. En effet, la concurrence – sous toutes ses formes – est entraînée par la recherche constante de la productivité la plus forte possible, de sorte qu’elle conduit paradoxalement mais implacablement aux lois de motion du capitalisme, à savoir la centralisation et la concentration du capital. Economiquement parlant, comme nous l’avons dit plus haut, le marginalisme cherche à assoir cette plausibilité sur la saisie empirique des données, lequel informe toutes ses techniques de contrôle, dont la comptabilité d’entreprise et la comptabilité nationale ou PIB. On sait depuis toujours que si l’apparence suffisait pour saisir la réalité, nous n’aurions pas besoin de recourir à la science.

Ceci nous renvoie donc aux statistiques marginalistes. Ainsi les intrants des fonctions de reproduction sectorielles ou sous-sectorielles – (c+v) – peuvent être saisies empiriquement selon les prix à un point t et de même les profits réalisés mais sans rien connaître de la composition organique ni du taux de plus-value, donc de la logique de la productivité qui constitue pourtant, selon Marx lui-même, l’aspect révolutionnaire du MPC. La loi de la productivité selon le marginalisme se résume à la « productivité marginale » d’une fonction marginaliste donnée, du genre y = f (K,L) où K est le capital et L le travail ; on cherchera à définir la production optimale selon le barème de la demande ; à son meilleur ceci prend la forme de la composition technique de Pareto, et des revenus croissants et décroissants déjà critiqués par Sraffa dans les années 20, et des économies d’échelle.

En réalité, tout ce verbiage revient à dire que toute fonction de production – ou entreprise – maximisera sa division interne du travail pour ne pas perdre de l’argent inutilement. Mais, bien entendu, ceci n’a rien à voir avec la loi de la productivité selon laquelle une composition organique du capital approfondie entraîne une extraction proportionnellement plus forte de la plus-value et une hausse proportionnellement plus forte de la production d’un même produit ou d’un produit élastique, de sorte que le prix unitaire baissera proportionnellement. Le capitaliste plus productif s’enrichit par les volumes du profit, le taux de profit restant identique, puisque le prix unitaire moindre lui permet de conquérir de nouveaux marchés face aux concurrents. On sait que Pareto, qui tentait au moins d’être sérieux, ne réussit jamais à concilier son optimum technique avec une composition en valeur – ou en prix. Sraffa avait compris la nature du problème mais il fut incapable de conclure dans sa tentative de réhabiliter la valeur de la force du travail selon Ricardo, à savoir une théorie du profit sans exploitation !!! Il tenta de coopter le concept marxiste de « travail socialement nécessaire à la reproduction » de la force de travail par son panier de base, « les marchandises produisant ainsi les marchandises ». Sauf qu’il était obligé de fournir le taux de profit de manière exogène pour résoudre simultanément ses matrices, dans une pathétique redite néo-ricardienne de Tougan-Baranovsky.

Ces statistiques marginalistes en prix sont, par nature’ fluctuantes, seulement sur le long terme pourraient-elles approcher la valeur d’échange – par « tâtonnement » dit Walras et tutti quanti après lui. Mais cette approche empirique  de la valeur d’échange est exclue par la méthode retenue. En effet, les marginalistes recourent à une énième construction narrative pour s’y retrouver, à savoir les prix constants – Irving Fisher – qui consistent uniquement à sauver les apparences en posant empiriquement les prix pour une année de base (t = 100) de référence de manière à évaluer les années suivantes (t1,t2, tn) selon cet indice ! Belle affaire. En particulier, on voit que pour appréhender l’ « inflation » la méthode ne vaut rien, par définition. Elle ouvre la voie à toutes sortes de manipulations selon l’année de base choisie. Mais les travailleuses et les travailleurs peuvent néanmoins faire remarquer que l’indexation à 100 % des salaires ne fait que conserver les choses dans leur état, en prix constants, autrement la baisse induite du salaire réel devient un vol pur et simple. En tout état de cause, l’indexation aurait l’avantage de pousser les économistes de régime à mieux réfléchir sur les causes réelles des inflations pour résoudre les problèmes à la source et non sur le dos du prolétariat, les soi-disant « classes moyennes » incluses. 

Nous avons montré plus haut comment il est possible de déterminer les liens mutuels qu’entretiennent certains sous-secteurs et branches, et mêmes les liens transectoriels dans le cas des filières, lorsque l’on dispose de statistiques scientifiques, à savoir celles des Equations de la RS-RE. Par exemple  – comme le souligna le statisticien soviétique Stanislav Strumulin – on peut vouloir introduire les machines à commandes numériques et l’automation, mais pour ce faire il faudra également avoir formé les ouvriers qui devront les faire fonctionner ; pour Keynes et Kahn, une intervention étatique dans les infrastructures publiques avait des répercutions sur l’industrie du ciment et de la construction ainsi que sur l’emploi, conduisant ainsi à l’absorption d’une partie des chômeurs, ce qui les conduisit à concevoir leur Multiplicateur – une version pauvre de la Reproduction Elargie qui, de fait, sous-tendait leur réflexion.

Comment se présentent alors ces liens – en anglais linkages – intersectoriels pour le marginalisme ? Au mieux, cela est approché par tâtonnements empiriques, avec des données toujours fournies ex post donc sans aucune valeur prédictive, surtout à moyen et long terme. Au mieux , la photo « statistique » prétendra donner une « réalité » qui resterait identique à elle-même dans le temps. Comme la loi de la productivité est ignorée, on mesurera la « croissance » en termes de volumes ou en terme prix, mais jamais simultanément . Cette méthode supposément empirique aggravera les illusions de la fonction de production marginaliste  – qui ne sait rien de la genèse du profit, ni des inflations etc. – et celles induites de la comptabilité d’entreprise ou de la comptabilité macro-économique, notamment le  PIB. Ces techniques confondent monnaie et crédit, crédit public et crédit privé, taux d’intérêt classique déduit du profit et intérêt spéculatif qui, avec l’hégémonie du capital spéculatif, joue légalement le tôle du taux de profit conduisant ainsi, vu la concurrence, à la cannibalisation de l’économie réelle par l’économie spéculative. On sait que l’économie structurellement spéculative tourne désormais autour de 9 % du PIB avec une influence délétère directe de plus de 30 % selon certains.

Mais ce n’est pas tout, la méthode marginaliste empirique lorsqu’elle tente de cerner les liens intersectoriels – multiplicateur spécifique – sait qu’elle doit tenir compte du système de prix relatifs de la FS. Or, ceci est hors de sa protée ontologique et méthodologique. Sauf à se donner une matrice dans laquelle les équations, les fonctions de production marginalistes donc fausses, sont résolues simultanément. Ce qui exige alors un certain nombre d’extrapolations sur la base de la photo statistique fournie empiriquement sans lesquelles aucune résolution ne serait possible. Par exemple, le taux de profit moyen restera le même. Dans l’article du FMI (Sept 2021) c’est bien cela qui est en cause nonobstant les « contraintes sectorielles » utilisées empiriquement pour cerner le multiplicateur spécifique. En fait, aucun système de prix relatifs n’est définissable par le marginalisme – et les théories bourgeoises sous toutes leurs formes – sans référence au prix d’équilibre général, qui est mal approché tant par les courbes du « marché des marchés » de Walras – subterfuge utilisé par R. Kahn – que par le système de résolution simultanée.          

Les Equations de la RS-RE permettent de spécifier ce que Marx appela « les circuits du capital ». Ainsi toute fonction de production c + v + pv = p implique au moins deux grands Secteurs, celui des Mp pour « c » et celui de Cn pour « v » et donc les Equations RS-RE des équilibres stationnaire ou dynamique. Ceci met en cause des circuits assurant la production – les intrants de la fonction de production et son résultat – tant en quantités qu’en valeur d’échange ou prix. Or, la production – ici « p » – ne prend une valeur économique d’une fois réalisée, c’est-à-dire qu’une fois qu’elle a été échangée pour être consommée, par les ménages ou le capital, réintégrant ainsi le grand circuit de la Reproduction. Marx en arrivera donc à définir la distinction fondamentale entre monnaie et crédit – bancaire et financier. Il pouvait ainsi concevoir les métamorphoses ou circuits capitalistes, pour simplifier : P-A-P’ ou P, les Mp entrant dans la production, se convertissent – se réalisent – sous forme argent A pour se réaliser de nouveau sous forme Mp incluant un incrément provenant du profit – et/ou du crédit à rembourser en ponctionnant sur le profit. De même, la marchandise et l’argent connaissent leurs métamorphoses spécifiques et croissantes. Le circuit complet se synthétise de manière cohérente dans les Equations RS-RE lorsque nous les donnons simultanément en quantité – valeur d’usage Mp ou Cn etc– en prix ou valeur d’échange et en monnaie – masses salariales nécessaires et suffisantes pour assurer tous les échanges permettant la Reproduction – et en crédit – capital bancaire, puis financier et aujourd’hui spéculatif.

On voit immédiatement le rôle central que joue dans la Reproduction stationnaire – RS – la grandeur de la masse salariale et sa composition. Si la masse salariale se résume au salaire net individuel, ce qui fut le cas avec l’Epoque du capitalisme libéral classique, qui incluait le travail des enfants, il en découlera, du fait de la croissance de la productivité qui constitue le moteur du système, entraîné qu’il est par la recherche de l’accumulation du capital, une série de crises conjoncturelles – expansion et contraction sectorielles simultanées – ou bien des crises plus structurelles de sur-production et de sous-consommation. C’est le prix à payer pour le chômage non réabsorbé productivement par les cycles récurrents de la réduction du temps de travail, dont la limite reste le taux de compétitivité macro-économique de la FS, puisqu’aucune FS ne peut durablement vivre au-dessus de ses moyens, compte tenu d’une fiscalité citoyenne rationnelle.

Et c’est bien pour contrer ces tendances intimes du MPC que furent mises en place historiquement la réduction systémique du temps de travail – journée, semaine, année, congés payés, arrêt maladie, retraite etc. – et l’approfondissement de ce que j’ai appelé, dans le second chapitre de mon Livre III, la « structure de v » qui se fait à la lueur de la Grande Dépression avec la mise en place de la nouvelle Epoque du MPC correspondant à l’Etat social européen – planification dite à la franҫaise et théories de la régulation – ou encore au Welfare State anglo-saxon – keynésianisme. Cette nouvelle « structure de v » prend la forme du « revenu global net » des ménages conçu dans un contexte de plein-emploi à plein temps. Ce « revenu global net » des ménages reconnaissait que l’Etre humain ne doit pas uniquement reproduire sa force de travail pour retourner travailler le lendemain, il devait, en outre, en tant que membre d’une Espèce à reproduction sexuée, assumer sa reproduction comme Espèce, par conséquent dans un ménage. (Nous évitons de dire « famille » puisqu’elle prend des formes historiques différentes et qu’en outre elle renvoie étymologiquement à « domesticité » : un ménage englobe un nombre de personnes liées par des relations stables dans la durée et vivant sous le même toit.) Les trois composants du « revenu global net » des ménages mettent en œuvre des circuits économiques distincts qui ouvrent la voie vers la « plus-value sociale », à savoir celle qui caractérisera les Epoques qui initieront la transition hors du MPC dans lesquelles toute la plus-value produite par la société sera collectivement et démocratiquement contrôlée par l’ensemble des citoyennes et citoyens via la planification et le crédit public afin de répondre à une Reproduction donnant la priorité aux besoins sociaux. Il s’agit du salaire net individuel, qui assure les dépenses quotidiennes, du salaire différé finançant les 5 branches de la Sécurité Sociale et l’épargne individuelle des ménages le cas échéant, et de ce qui revient aux ménages des taxes et impôts assurant les infrastructures et services publics et la sécurité. Le « salaire disponible » marginaliste écarte tout ce qui compte et ce qui protège et s’en tient simplement au salaire net individuel et aux revenus financiers qui vont surtout aux ménages les plus aisés. Cette épargne privée est socialement ruineuse lorsqu’elle se substitue à l’épargne institutionnalisée et mutualisée dans la Sécurité Sociale publique, mais, à l’inverse, elle est comptée dans le PIB puisqu’elle crée de la « valeur ajoutée » en laissant des millions de gens sans assurance sociale ou avec une couverture inadéquate !  

Les circuits les plus vertueux et les plus efficaces pour assurer une Reproduction Elargie harmonieuse – équilibre dynamique – reposent, bien entendu, le salaire différé, surtout lorsqu’il correspond sur le plein-emploi à temps plein, et le crédit public.

Le salaire différé tenait enfin compte de la reproduction du travailleur comme Espèce. En ce sens ce fut un grand pas vers plus de justice sociale. Simultanément, il tenait compte du fait que le travailleur connaît fatalement des périodes de non activité qui sont hors de son contrôle – vieillesse, maladie, accident etc. En ce sens, la mise en place de la Sécurité Sociale représenta une grande avancée civilisationnelle puisque l’Humanité pouvait concevoir être rationnellement protégée contre les aléas de l’existence, « la peur du lendemain ». Cependant, si les dirigeants capitalistes acceptèrent de jouer le jeu du salaire différé et des impôts plus ou moins progressifs pour assurer les infrastructures et les services publics, ce ne fut pas par un retour à la morale physiocratique d’un Adam Smith. La tentative de mettre en œuvre une société fasciste exclusiviste traitant les travailleurs comme des sous-espèces ou « chandalas » – Nietzsche – avait de nouveau échoué de manière lamentable en recevant son coup d’arrêt à Stalingrad. De nouveau, comme cela fut le cas après la Révolution bolchévique – mise en place du système tripartite de relations du travail châpeauté par l’OIT – la bourgeoise occidentale retrouva les vertus de la Charte des Droits Sociaux que Beveridge avait élaborée pour ces mêmes raisons. Cependant cette marche vers un capitalisme socialement plus avancé ne fut possible que grâce à la réalisation des vertus stabilisatrices de l’épargne socialisée dans le salaire différé et de l’apaisement des conflits sur les lieus de travail acquis par la négociation collective contrôlée par le système tripartite, qui incarna la démocratie industrielle naissante – Ralf Dahrendorf, Dunlop, Kerr, etc.

La socialisation de la partie de l’épargne correspondante au salaire différé fut vite comprise comme une mesure de stabilisation contre-cyclique puisqu’elle finançait, entre autre, l’assurance-chômage. En même temps, son rôle dans le soutien et la stabilisation de la demande agrégée des ménages était évident : l’assurance-maladie évitait que les familles sombrassent dans la misère lorsqu’elles ne pouvaient plus remettre les soins médicaux à plus tard et garantissait une force de travail saine et donc plus productive ; les allocations familiales tenaient comptent de la différence de taille des ménages. Outre le rôle de stabilisation économique , que le système fut contributif public ou par répartition, il mettait en cause des montants d’argent considérables – près de 872 milliards d’euros par an en France, aujourd’hui – des montants retirés à la spéculation capitaliste et à ses effets néfastes. Au sortir de la Seconde Guerre Mondiale, ils firent partout en Occident l’objet de luttes de classe très âpres, qui reprennent aujourd’hui de plus belle.

Dans la forme plus rationnelle et juste, celle qui fut mise en place en France après-guerre – Ambroise Croizat – la Sécurité Sociale était largement gérée par les ouvriers eux-mêmes et par quelques représentants patronaux. Le tout était encadré par le préambule de la Constitution – République sociale -, par le droit au travail – à temps-plein et avec tous les droits sociaux et syndicaux afférents – et par une forme de démocratie sociale embryonnaire, entérinée dans le Conseil Economique et Social qui œuvrait dans le cadre de la Planification bénéficiant du crédit public. Ce dernier est alors conçu comme une anticipation des investissements nécessaires en sus du réinvestissement de la « plus-value sociale » compatible avec le « revenu global net » des ménages.

Notons que la logique des Fonds Ouvriers – et du fonds de productivité permettant d’assurer, à terme, les restructurations sans nuire aux salariés –  dans le cadre des entreprises publiques et des coopératives chapeautées par la planification et le crédit public, représente une expression optimale du salaire différé œuvrant en appui de la plus-value sociale. Par exemple, le régime de retraite public par répartition peut être appuyé par une épargne salariale strictement publique et gérée par les travailleuses et travailleurs eux-mêmes en vue de socialiser l’outil de production en utilisant cette épargne socialisée comme outil de développement et de justice sociale, notamment par la RTT et les priorités sociales retenues. C’est cette thèse de la socialisation par l’épargne institutionnalisée et le crédit public que j’avais proposée dans mon Tous ensemble en rendant hommage à Emile Pacault et à Rudolf Meidner.     

La puissance de ce système dit de planification à la française donc compatible, avec toutes ses contradictions internes, avec le capital privé régulé dans un cadre d’économie mixte, est aisé à illustrer. Il suffit de penser à toutes les réalisations des Trente Glorieuses – mot de Jean Fourastié – en sachant que grâce au crédit public  tous ces projets de modernisation technologique, sociale et culturelle – pensez également au Plan tourisme et à la Côte d’Azur – furent accomplis avec une dette publique oscillant entre 17 et 27 % du PIB, soit l’anticipation de la croissance réelle, jusqu’à la loi Pompidou-Giscard-Rothschild de 1973 qui privatisa la Banque de France soumettant ainsi la dette publique aux diktats des marchés financiers internationaux qui viraient déjà – depuis abolition de la Régulation Q au USA fin Années 60 – vers la spéculation systémique sous la suzeraineté du Dollar US. Voici le graphe sur le ratio dette/PIB :

Nous pouvons synthétiser cette discussion en soulignant le fait que la compétitivité macro-économique qui découle des infrastructures publiques et des services sociaux, est le meilleur propulseur systémique de la productivité micro-économique. Une plus grande productivité alliée à une production qualitative permet de réduire séculairement le temps de travail exigé de tout citoyen apte au travail qui caractérise le Domaine de la Nécessité afin de faire croître sans cesse le Domaine de la Liberté au sein duquel l’Etre humain pourra développer son travail désaliéné lui permettant alors d’exprimer harmonieusement sa personnalité émancipée au sein de la Nature et de la Société.

Le démantèlement de l’Etat social, issu de la Résistance, par le refus exclusiviste de classe de l’approfondir, conduit à un désastre assuré. Ce refus concerne notamment la RTT, la mise en place d’un système de garderie mur-à-mur garantissant le plein-emploi, la parité de genre et, par la mise en place d’une gériatrie moderne, la préservation de l’autonomie et l’épanouissement des séniors. Il s’aggrave aujourd’hui par le retour à un exclusivisme projetant de nouveau le « retour » à une société de la nouvelle domesticité et du nouvel esclavage avec de Nouvelles Lois de Manu s’en prenant directement au cadre épidémiologique général des classes exploitées, sans écarter le dessein de Big Pharma d’ingénierie génétique scindant l’Espèce humaine en sous-espèces assujetties puisque l’Espèce humaine actuelle entérine le fait que tous ses membres sont par définition égaux comme membres du même Ensemble. (Pour les Nouvelles Lois de Manu la Note du 25 avril 2023 dans les Brèves)    

La recherche de la meilleure compétitivité macro et de la meilleure productivité micro dans le cadre de la Reproduction Elargie représente la meilleure option de croissance, le Multiplicateur générique le plus élevé. On a vu que cela allait de pair avec une priorité toujours accrue données aux besoins sociaux en lieu et place de l’accumulation des richesses monétaires privées.

Qu’en est-il du marginalisme, disons celui des « bâtards de Keynes » – selon le mot de Joan Robinson pour désigner les Hicks, Samuelson et autres Solow qui dénaturèrent les avancées théoriques-sociales de l’économiste de Cambridge en réduisant au minimum l’intervention de l’Etat dans l’économie pour réguler les « esprits animaux » du capitalisme – et celui des néolibéraux monétaristes – les Chicago Boys – auxquels les premiers ouvrirent de facto la voie ? Nous reviendrons ensuite sur le système de Keynes, mal simplifié par le multiplicateur de Kahn, qui s’inspirait fortement des leçons marxistes pour concevoir un interventionnisme direct dans la production avec les entreprises publiques, un autre en soutien au plein-emploi et aux ménages et un autre, à travers la Banque centrale soumise au Trésor, pour réguler le crédit public et privé.

Le néolibéralisme monétariste ne conçoit aucune intervention étatique dans les domaines économiques, sociaux et culturels, ce qui ne veut pas dire que l’Etat soit absent. Au contraire, il est plus interventionniste qu’auparavant car il vise à assurer un Etat social minimum se concentrant sur la création et le soutien légal de « marchés » artificiellement créés qui investissent jusqu’aux monopoles naturels, ainsi que les biens publics – les communs, dans le vocabulaire ambigü contemporain post-reaganien -, la santé, la culture et, bien entendu, la gestion de la main-d’œuvre selon le principe déjà établit par R. Solow en 1956 selon lequel le plein-emploi est assuré automatiquement sur le marché du travail pour autant que toutes les barrières empêchant l’établissement de l’équilibre au seuil physiologique soient légalement levées. On sait que le niveau physiologique est élastique puisqu’il dépend des conditions civilisationnelles ambiantes. La longévité moyenne du demi-milliard de citoyens Dalits tourne autour de 40-42 ans …   

Bien entendu, cela va de pair avec l’explosion de la précarité pour faire du chiffre sur le chômage selon la définition de l’OIT – une heure de travail durant la dernière période d’évaluation suffit à sortir les travailleurs des statistiques officielles. Ce workfare reaganien est encore appuyé par les traités de libre-échange dont la définition de l’anti-dumping entérinée à l’OMC après d’Uruguay Round. Cette définition mit entièrement fin aux protections tarifaires du GATT en imposant une compétition globale sur la base du seul salaire net individuel et la suppression des critères environnementaux minimum liés au principe de précaution sanitaire. S’ouvre ainsi une ère de course globale au moins disant salarial qui détruit le salaire différé, partant les branches de la Sécurité Sociale qui donnaient corps aux droits sociaux fondamentaux. Avec les droits fondamentaux individuels, ils définissent la citoyenneté moderne. Cette offensive globale rend la fiscalité générale toujours plus régressive en substituant les onéreuses tax expenditures aux subventions directes.   

La public policy néolibérale monétariste met donc la pseudo-logique de « l’équivalence ricardienne » en lieu et place de celles du Multiplicateur keynésien et de la Reproduction Elargie. Elle substitue les subventions directes et l’investissement socio-économique de l’Etat par la fiscalité régressive. Elle cumule tous les travers du marginalisme dénoncés plus haut et va même jusqu’à remettre en question le rôle smithien de l’Etat visant à assurer la sécurité nationale – qui peut désormais être transférée à des forces impériales et mercenaires – ainsi que l’intérêt général, par exemple les infrastructures et les services publics, puisque non seulement le domaine de la santé mais aussi les autoroutes ou les salles de sport municipales etc. peuvent être privatisées.

Au demeurant en démantelant l’Etat social, en substituant le plein-emploi à plein-temps, donc le « revenu global net » des ménages, par la précarité et le retour au seul salaire net individuel flanqué par l’assistance de nouveau largement privatisée sinon directement confessionnelle, la régressivité fiscale en est la résultante. L’intervention de l’Etat sous forme de subventions directes est exclue – sauf pour les dépenses militaires – et les gigantesques dépenses et exonérations fiscales octroyées au capital sans contrepartie pour le monde du travail, sont supposées agir selon la méta-magie du marché libre et non-faussé induisant le ruissèlement des richesses, ou trickle down – John Galbraith, le théoricien des contrepoids qui avait passé son enfance dans une ferme du Sud de l’Ontario le définissait ainsi : « It is horsehist : you feed the horses to feed the birds ». La part de l’économie qui en sort stimulée est l’accumulation du capital privé, de plus en plus spéculatif. Ce qui se traduit par un transfert net de 10 %, voire plus, du PIB du travail vers le capital depuis les années 80-90 en Europe. Même le FMI – sept 2021- a reconnu que les énormes stimuli fiscaux accordés dans les pays avancés en 2020 durant la crise sanitaire ne produisirent qu’un multiplicateur fiscal de 0,06% alors que 88 % des aides accordées aux seules PME allèrent à celles qui n’en avaient pas besoin. Simultanément nous avions tous vu les profits du CAC 40 exploser. Les énormes profits réalisés par le capital, notamment le capital boursier, confirment et précisent les mécanismes et les résultats, particulièrement en ce qui concerne l’accumulation des richesses et la dramatique croissance des inégalités et de la précarité sociales. (Voir Oxfam)     

Il ne faut pas être un grand clerc pour comprendre que ce néo-corporatisme exclusiviste n’est plus motivé par la croissance séculaire du niveau de vie des citoyennes et des citoyens. Le projet de régression sociale avait était énoncé par la Commission Trilatérale dans les années 70s dans une réhabilitation éhontée du vieux Report from the Iron Mountain pondu par l’Establishment US une décennie auparavant. Il s’agissait tout bonnement de « mettre fin aux aspirations croissantes » des citoyennes et des citoyens, et de réimposer « la déférence envers l’Autorité » – auto-conférée – tout en œuvrant au dépassement de l’Etat national, berceau de la souveraineté des peuples, en faveur d’un nouvel ordre mondial assujetti aux firmes transnationales, et donc à une nouvelle démocratie censitaire de grands actionnaires, « la gouvernance globale privée », c’est-à-dire au final à une nouvelle ploutocratie exclusiviste auto-sectionnée.    

Multiplicateur générique et multiplicateur spécifique.

Nous avons vu plus haut que le cadre macroéconomique est toujours nécessaire pour comprendre la structure relative des prix et donc les deux types de multiplicateurs. Le Multiplicateur spécifique est un sous ensemble qui s’inscrit dans et qui est sur-déterminé par le multiplicateur générique donné par les Equations de la RS-RE – ou approchées empiriquement par l’Offre et la Demande agrégées de Keynes.

Concernant le multiplicateur, générique ou spécifique, marginaliste nous avons donc toujours à faire à des reconstructions empiriques ex post fondées sur cette méthode narrative pseudo-scientifique. On remarquera que toutes les projections marginalistes, PIB ou autres, sont constamment fausses et ne sont plausibles que sur le très court terme, soit près d’un trimestre. En effet, aucun changement de paramètre ne peut être jaugé sinon à la louche et toujours à l’aune des expériences passées. Travers coutumiers. Ainsi la ruine boursière de LTCM fut causée par un modèle – Morton, Black et Scholes – mis sur pieds en 1968 et peu ou pas adapté par la suite alors que les lois et les règles financières – les paramètres de départ principaux – avaient changé du tout au tout. Remarquer aussi que la spéculation, et son rôle autodestructeur,  n’est pas cernable par le marginalisme car le marché est censé toujours établir le juste prix ; les crises financières sont donc ontologiquement exclues de la théorie marginaliste, ce que la fumeuse théorie du « efficient capital » porte à son point de développement absurde, et renvoie à des annexes historiques purement empiriques, par exemple le classique de John Galbraith sur le sujet. 

Le multiplicateur économique générique est donné par les Equations de la RS-RE durant un cycle de reproduction (voir plus bas). Il peut alors être donné ex ante avec une grande précision par la Planification publique reposant sur le crédit public, le plein-emploi à temps plein et le cas échéant une anti-dumping calibrée pour soutenir, selon la marge nécessaire, le salaire différé nécessaire pour le financement des 5 branches de la Sécurité sociale. Ainsi que démontré dans le Précis d’Economie Politique Marxiste le régime légal de la concurrence capitaliste porte à un équilibre de marché ex post qui finit bien par équilibrer le secteur des Mp et le secteur des Cn mais selon la logique de l’accumulation privée du capital largement antithétique à la primauté des besoins sociaux et au respect des critères environnementaux minimum (pour un résumé cliquer ici.) L’équilibre capitaliste va toujours de pair avec un immense gaspillage des ressources disponibles.

Le multiplicateur économique marginaliste est une approximation imputée et en aveugle des effets de croissance économique d’un stimulus monétaire – investissement ou exonération fiscale. Il amplifie toujours les contradictions capitalistes sous-jacentes tels la surproduction/sous-consommation et donc les expansions et contractions sectorielles simultanées, notamment lorsque toute intervention étatique correctrice des « esprits animaux » capitalistes est bannie par le néolibéralisme monétariste ambiant, ce qui atteint son paroxysme à l’Epoque de redistribution de l’hégémonie du capital spéculatif qui phagocyte l’économie réelle. Le Multiplicateur de Kahn, dans toutes ses variantes, formalise le tout sans même tenir comptes des contraintes keynésiennes de l’économie mixte régulée avec le soutien de la consommation – Sécurité sociale – et des investissements publics – entreprises d’Etat. La série géométrique dégagée par la formalisation kahnienne n’est donc rien d’autre qu’une formalisation sans objet économique réel, un simple jeu.

Nous verrons plus bas le texte original de Kahn. Voici une formulation classique telle que fournie par Wikipedia (https://fr.wikipedia.org/wiki/Multiplicateur_keyn%C3%A9sien )

« L’État dispose, dans le cadre de sa politique budgétaire, de la possibilité de dépenser de l’argent public. 100 euros dépensés par l’État donnent lieu à une commande du même montant, qui va accroître le revenu du bénéficiaire. Revenu qui sera à son tour utilisé en dépense ou en épargne. Si le taux d’épargne des bénéficiaires est de 20 %, ces 100 euros vont générer une nouvelle dépense de (100 – 20) = 80 euros. Cette somme est aussi utilisée par son bénéficiaire, qui peut aussi — après avoir épargné 20 % — dépenser (80 – 16) = 64 euros. Il y a à ce stade, 20 euros d’épargne pour le premier bénéficiaire, 16 euros d’épargne et 64 euros dépensés pour le second, soit une somme totale de 100 euros. Et ainsi de suite jusqu’à épuisement de l’effet : les sommes redistribuées à chaque stade s’amenuisent pour tendre vers zéro.

À la quatrième itération, la somme est ainsi répartie : 20 euros de placements pour le premier bénéficiaire, 16 pour le second, 12,8 pour le troisième et 10,24 pour le quatrième, plus une dépense du quatrième de 40,96 euros. La somme totale est toujours 100.

Le total des sommes reçues est de 100 (1er bénéficiaire) + 80 (2e) + 64 (3e) + 51,2 (4e) + 40,96 (correspondant à la dépense du 4e bénéficiaire, mais non utilisée pour le moment), soit une somme de 336,16 euros.

Le total des sommes dépensées est de 80 (1er) + 64 (2e) + 51,2 (3e) + 40,96 (4e), soit 236,16 euros. La différence provient des 100 euros initialement versés par l’État.

Au bout du compte, on constate que 100 euros de dépense publique provoquent un accroissement du revenu national plus important (d’où l’idée de multiplication) que la dépense initiale. Le montant de cet accroissement, sur une période infinie, est donnée par la formule : 100 . (1/1- 0.8) = 500

Le multiplicateur n’est autre qu’un effet de second tour sur le circuit économique engendré par la dépense. Avec un taux d’épargne tendant vers 0%, le dénominateur tend vers 0 et le revenu national tend vers l’infini. Parallèlement, la dépense nationale augmente selon la formule : 100 . (1/1 – 0.8 -1)  = 400100 ⋅ ( 1 1 − 0 , 8 − 1 ) = 400   e u r o s

En généralisant le propos, on peut dire que, dans une économie, la variation de l’une des composantes de la demande (initiée par une variation de la dépense publique, de l’investissement, de l’octroi du crédit, des salaires, etc.) provoque une variation plus élevée du revenu national. »

On peut selon la même formule marginaliste regarder les choses du côté de la consommation des ménages soit du côté de la consommation productive, c’est-à-dire en considérant les investissements. Pour comble, tous les marginalistes font abstraction du crédit public ou privé ; en outre, en confondant allègrement monnaie et crédit, ils supposent faussement que l’épargne = l’investissement, ce qui est une hyper-simplification que même le pauvre Hicks devra reconnaître comme telle. Dans ce contexte narratif, on déterminera la propension à épargner donc l’investissement potentiel et le multiplicateur de consommation productive qui lui est lié.

Le multiplicateur économique pour l’emploi donné dans sa première formalisation marginaliste par Kahn est encore plus pathétique puisque le marginalisme ne peut pas concevoir la loi de la productivité qui représente pourtant le cœur du MPC, son aspect révolutionnaire en tant que Mode de production selon Marx. Kahn formalise en utilisant comme référence le croisement des courbes d’offre/demande sur le « marché des marchés». Or, la productivité est la capacité de produire plus d’un même produit ou d’un produit élastique durant le même temps de travail donc pour un prix unitaire proportionnellement moindre mais avec une composition organique  (v/C ) approfondie produisant un taux de plus-value  ( pv/v ) proportionnellement plus élevé pour un taux de profit identique (pv/(c+v ) mais des volumes de profit plus élevés puisque le prix unitaire plus bas permet de conquérir les marchés contre la concurrence. Les inepties de la productivité marginale ne capturent rien de tout ceci et encore moins la relation quantité/prix. De sorte que, partant de la fonction de production marginaliste classique : y = f (K, L ) où K est le capital et L, le travail – au niveau qu’on veut sans aucune contrainte de plein-emploi plein temps selon Solow, 1956 – en prenant la fonction de production du capital global, nous aurons un rapport produit total (y) en prix sur la masse salariale en t puis en t1 après investissements et, en maintenant le salaire égal en t et t1 tout en supposant l’équilibre – donc indépendamment du plein-emploi ou de la précarité – nous mesurerons l’effet du multiplicateur pour l’emploi !       

Un tel tour de passe-passe permet alors de prétendre cibler les stimuli fiscaux destinés soit à la consommation soit à la consommation productive selon des objectifs donnés. (C’est ce que prétend l’étude du FMI de sept 2021.) L’exercice demeurera limité par les paramètres de l’équilibre marginaliste et des narrations de classes solidifiées dans la comptabilité nationale marginaliste – PIB -, mais, en outre, il sera incapable de différencier les effets selon qu’il s’agira d’investissements publics ou privés et selon le degré de planification.

Les investissements dans les services et les infrastructures publics ont, par définition, un impact plus grand sur la croissance socio-économique et donc sur la compétitivité macro-économique et la productivité micro-économique . Les entreprises publiques – ou monopoles naturels comme EDF, SNCF etc. avant privatisation – disposent de plus grandes économies d’échelle et d’une rationalité et efficacité plus grandes puisqu’elles ne doivent pas verser de dividendes aux investisseurs privés et qu’elles peuvent se contenter de financer leurs frais d’administration et de réinvestissement. Pour leur part, les services publics, dont la Sécurité Sociale sont largement financés de manière organique – sans inflation – par les cotisations  sociales –le salaire différé – tout en bénéficiant des économies d’échelle nationales et de la mutualisation solidaire des cotisations, partant de versements plus équitables aux bénéficiaires.

C’est d’ailleurs la raison pour laquelle ces services sociaux publics furent conçus – Beveridge, Keynes et les socialistes avant eux – comme des droits sociaux fondamentaux et des leviers économiques contre-cycliques. Or, dans le PIB marginaliste, ces services publics sont comptabilisés comme des coûts simplement parce qu’ils n’ont pas de prix de marché. Par exemple, lorsque le système de santé est privé, il est peu abordable et laisse des millions de gens sans couverture, cependant ces coûts sociaux hautement négatifs sont passés sous silence pour ne retenir que leur valeur ajoutée dégagée sur le marché de la santé !         

Voici pour les généralités. Voyons les choses plus en détail.

Développement logique.

Un système économique quel qu’il soit impose sa reproduction dynamique sur la base d’une reproduction stationnaire. C’est ce que Marx a démontré dans le Livre II du Capital en différenciant entre la Reproduction Simple – RS ou stationnaire – et la Reproduction Elargie – RE ou dynamique.  A l’intérieur de ce cadre macro-économique, opèrent les règles économiques microéconomiques, soit, en particulier, l’extraction de la plus-value, laquelle renvoie à la composition organique du capital – v/C – et au taux de plus-value correspondant – pv/v -, le taux de profit s’écrivant pv/(c +v), soit la plus-value rapportée au capital qui inclut tant le capital fixe, que l’organisation du travail et la valeur d’échange matérialisée dans la force de travail humain « v ». Les règles économiques au niveau macroéconomique – réinvestissements, niveau du « revenu global net » des ménages, priorités sociales ou moins fixées à la Reproduction en vue de la Redistribution sociale, utilisation du crédit entendu comme anticipation de l’investissement en sus du réinvestissement des profits – se résument dans les Equations de la RS-RE

Voici le Schéma de la Reproduction Simple qui doit prévaloir simultanément en quantités et en valeur d’échange ou en prix. Aucun modèle économique sauf celui de Marx élucidé dans mon travail – Voir le Précis d’économie politique marxiste – n’est capable de le faire. Toues les théories bourgeoises traitent le capital et le travail à la même enseigne comme de simple « facteurs de production » évalués soit en quantités, soit en prix, le plus souvent en prix. Ceci induira une fluidité encore plus grande de la force de travail humain qui doit pourtant se reproduire deux fois, une fois comme force de travail et ensuite comme Espèce humaine au sein d’un ménage. Comme la force de travail apparaît uniquement sous la forme d’un salaire monétaire, le salaire est donc théoriquement soumis sans limite aucune aux lois de la concurrence.

Extrait du Précis : « Les Equations de la Reproduction Simple (RS) formant un système stable se reproduisant à l’identique serviront de base sur laquelle on élaborera ensuite les conditions prévalant pour la Reproduction Elargie (RE). Les voici sur la base des fonctions de production agrégées de SI et SII:

SI : c1(80)           + v1(20)           + pv1(20)         = M1(120 euros pour 120 Mp)

SII : c2(40)         + v2(10)            + pv2(10)         = M2 (60 euros pour 60 Cn)

Les Equations de la RS sont les suivantes :

c2 = (v1 + pv1)

M1 = (c1 + c2)

M2 = (v1+ pv1) + (v2 + pv2) »

Dans le même Précis nous démontrons que les lois de la concurrence capitaliste, qui s’imposent légalement dans le Mode de Production Capitaliste, mènent de manière aveugle à une structure de la Reproduction qui implique nécessairement un « équilibre » ex post dans les échanges, tant en quantités qu’en qualités ou valeur d’échange, puisque la valeur d’usage est le support obligé de la valeur d’échange. La « main invisible » mène donc bien à un « équilibre des cimetières » dans lequel l’accumulation privée est privilégiée au détriment des priorités sociales ou simplement humaines et environnementales. Cela se fait au prix d’un gaspillage extrême des ressources nécessaires.

Une autre manière de dire ceci consiste à remarquer qu’une fois que la « science économique » sera établie en tant que science, la concurrence aveugle, donc l’allocation des ressources socialement disponibles pour la reproduction, sera remplacée par la Planification tant au niveau microéconomique qu’au niveau macroéconomique. Au niveau microéconomique, nous aurons la détermination de la composition organique du capital  – v/C où C = (v +c ) – et le taux d’exploitation à elle liée – pv/v – ex ante dans la fonction de production. Pareto, par exemple, peut insister à bon droit sur la composition technique du capital ouvrant ainsi la voie aux analyses portant sur les économies d’échelle et les revenus croissants et décroissants, malheureusement il est incapable de concilier la composition technique avec sa composition valeur, ce que je suis le seul à pouvoir faire, y compris en cas de modification de la composition organique dans les divers secteurs. La loi marxiste de la productivité par moi établie conserve toute sa cohérence au système reproductif, en particulier en ce qui concerne la structure des prix relatifs. (Le faux problème de la transformation des valeur en prix est démontré être une supercherie due à Böhm-Bawerk.) Au niveau macro-économique, vu le contrôle homogène des prix relatifs, nous pouvons alors assurer la Reproduction mais en tenant compte dans l’allocation des ressources disponibles des priorités socioéconomiques, culturelles, humaines et environnementales – écomarxisme.

Dans le cadre marxiste élucidé, la problématique du Multiplicateur économique est celle de la Reproduction Elargie selon les priorités choisies pour la Redistribution – ce qui renvoie aux différentes Epoques de redistribution historiques expérimentées dans le MPC, en bref le libéralisme classique fondé sur le seul salaire net, le Welfare State ou Etat social fondé sur les circuits plus vertueux du « revenu global net » des ménages, donc salaire net, salaire différé et impôts directs et indirects, et le partage socialiste de la « plus-value sociale » tant du côté des investissements – appuyés par le crédit public – que du côté du « revenu global net » des ménages. Ceci renvoie à la Planification, laquelle dans le cadre de la « démocratie socialiste », en deviendra le cœur puisqu’elle reposera sur l’implication directe des travailleuses et des travailleurs dans le contrôle de la production mais également de la Reproduction et de la Redistribution. La démocratie industrielle, entrevue par les relations industrielles – Conseil Economique et Social, Ralph Dahrendorf, Dunlop, Kerr etc., contrepoids aux Big corporations selon J Galbraith etc.  – prendra alors toute son importance sous la forme de la démocratie sociale, industrielle et économique tant par la Planification démocratique que par les diverses « instances de contrôle démocratiques » notamment les comités de plaintes citoyens, les prudhommes et les Ombudspersons. (Voir ceci)

Le cœur de la logique de la Reproduction Elargie – en lieu et place du Multiplicateur marginaliste aveugle – reposera sur les Equations de la Reproduction Simple et Elargie – voir ci-dessus –  et sur les Rotations qui en émanent. Voici la formule générale des Rotations dans ce cadre. Elle peut ensuite être déclinée pour tenir compte de la monnaie – masses salariales – ainsi que du crédit et de ses formes, crédit classique, public ou privé, ou crédit spéculatif.

Extrait du Précis « Le détail incluant les rotations est le suivant :

S = masse monétaire = masse salariale.

R = nombre de rotations; R = C/v + pv/v

M€ = valeur en euros du produit total = S x R »

Les Equations de la RS-RE peuvent être réduite à deux secteurs le Secteur SI produisant les Moyens de production – Mp – ou biens en capital en termes mainstream et le Secteur II des Moyens de consommation – Cn – ou biens de consommation. Ceci renvoie aux deux intrants de toute fonction de production soir le capital « c» et la force de travail humain « v », la fonction de production s’écrivant : c + v + pv = p où « pv » est la plus-value ou le profit et p le produit résultat de la production. Tous les sous-secteurs et toutes les branches peuvent être subsumés sous ces deux secteurs. Si nous disposions de statistiques scientifiques correspondant à cette fonction de production scientifique et donc, au niveau macro-économique, aux Equations de la RS-RE, nous pourrions aisément composer les filières qui renvoient à des regroupement spécialisés transsectoriels. Dans la Reproduction Elargie – RE – nous pouvons donc concevoir scientifiquement les effets d’un investissement supplémentaire touchant l’ensemble des deux secteurs avec leurs composants , ce qui portera à une croissance cohérente et harmonieuse. Ceci donnera ce qui correspondrait au Multiplicateur économique générique. On peut également vouloir agir sur un secteur en particulier, par exemple certaines machines outils. Dans ce cas, tenant compte des contraintes paramétriques de la RS-RE, il faudra néanmoins veiller aux investissements nécessaires dans les branches et sous-secteurs impliqués notamment si nous avons à faire à des secteurs intermédiaires. Ceci nous donnera le Multiplicateur économique sectoriel.

On notera que dans les deux cas il faut tenir compte des conditions paramétriques données par les Equations RS-RE. Autrement, selon la concurrence capitaliste abandonnée à la « main invisible », nous aurons toujours un « équilibre de marché » ex post mais ce sera souvent un « équilibre des cimetières » en tous cas un équilibre atteint sur base monétaire sans égard pour les quantités et surtout pour les quantités de biens nécessaires pour assouvir les besoins sociaux ne serait-ce qu’essentiels. Nous avons souligné à maintes reprise que la logique de la mentalité acquisitive alliée à l’accumulation capitaliste orchestrée par la « main invisible » du marché crée forcément de la spéculation qui se traduit par une expansion dans certains secteurs accompagnée par une contraction dans d’autres secteurs, ce qui constitue la logique des crises conjoncturelles du MPC, ou Trade Cycles. Les crises structurelles sont dues pour leur part, à l’épuisement des effets de croissance d’une vague technologique donnée massifiée.  

Le Multiplicateur marginaliste selon les Epoques historiques , les liens intersectoriels, le ciblage.

Dans sa formulation générale le Multiplicateur se propose de répondre à la question suivante : pour un dollar investi selon la propension à « consumer » ou à « épargner » des agents économiques, quel en sera l’impact sur la croissance économique, pour comble évaluée selon la comptabilité nationale du PIB. ( voir la crique ici : http://rivincitasociale.altervista.org/le-pib-outil-de-narration-marginaliste-contre-le-bien-etre-des-peuples-et-la-prosperite-des-etats-nations-24-mai-2020/ ) Nous aboutissons ainsi à la fameuse série géométrique que Kahn formalisera en s’inspirant de Keynes, en particulier son article « Can Lloyd George do it ? » de 1929. Puisque tout échange est nécessairement réciproque, étant donnée la propension à consumer ou à épargner, un circuit économique se met en place, qui, du moins on le présume, portera à une croissance économique, ou, au minimum, au soutien de l’économie sinon à sa relance en temps de crise.

Nous voyons d’emblée le problème. Dans la structure de Reproduction implicite qui se reproduit en aveugle dans le régime bourgeois, les échanges « normaux » sont surdéterminés par la structure sous-jacente. Celle-ci est à son tour surdéterminée par l’accumulation capitaliste privée, les investissements allant de préférence dans les entreprises, branches et secteurs les plus rentables ce qui mène fatalement à des expansions sectorielles accompagnées par des contractions en d’autres secteurs, ces déséquilibres ou Business Cycles, étant purgés durant les crises par une série de banqueroutes menant à un rééquilibrage. Mais ceci se produit au prix de fusions, selon la logique de la centralisation et de la concentration du capital, avec ses impacts sur la structure de la force de travail, le chômage ne trouvant pas toujours de possibilités de « déversement » – mot de A. Sauvy – dans d’autres secteurs intermédiaires ou nouveaux. Aujourd’hui, du fait de l’hégémonie du capital spéculatif, les ratios prudentiels des banques sont remplacés par l’accès à la Banque centrale privée et les banqueroutes par les bailouts. (Voir « Credit without collateral » )La fonction autorégulatrice des crises conjoncturelles capitalistes ne jouent plus, ce qui mène à une logique purement narrative dans un système de Monopoly financier exacerbé.

Dans ce contexte, lorsque l’on s’occupe du Multiplicateur c’est surtout pour évaluer l’impact du soutien à l’économie en temps de crise. Economie privée oblige, ce soutien en temps de crise ne peut venir que de l’Etat.

On voit le problème général : sans changement dans la structure sous-jacente des échanges, donc du système de Reproduction sous-jacent, les stimulus et donc les effets du Multiplicateur, vont suivre cette logique. Si elle est biaisée fortement, comme cela est le cas aujourd’hui, par l’hégémonie du capital spéculatif financier et boursier, alors le Multiplicateur sera non seulement faible – en effet la spéculation phagocyte l’économie réelle – mais désastreux pour ses conséquences sociales quoique très bénéfique pour la spéculation hégémonique. Ceci se vérifie tout le temps et nous savons maintenant pourquoi, à savoir la structure sous-jacente des échanges dans le système capitaliste de Reproduction. Par exemple le « quoi qu’il en coûte» s’est soldé par des salaires en berne et par une augmentation des banqueroutes et de la pauvreté pendant que le Cac 40 établissait des records.

Dans un tel contexte peut-on, comme le fait le FMI et M. Gourinchas, prétendre à de meilleurs résultats en soulignant le rôle d’un meilleur ciblage des aides et stimulus publics ? C’est sage en apparence mais sans changement dans la structure économique et légale sous-jacente – notamment les gigantesques tax expenditures – cela est assez illusoire.

Ainsi la crise du Covid-19 aux USA fit exploser le chômage, plus de18 millions officiellement. Les assurances-chômages – UI- versées eurent de curieux effets : le « revenu disponible » médian américain – qui comprend uniquement le salaire net et la part des revenus financiers des ménages ce qui exclut tout ce qui est important, en particulier le salaire différé et les services sociaux publics – augmenta comme jamais ( !), la pauvreté sembla éliminée des statistiques et – résultat de l’Aléna et du workfare reaganien sur les emplois à temps plein – l’inflation structurelle – directement liées aux masses salariales, réelle et sociale – toucha certains produits de consommation, dont les voitures d’occasion. Ces effets transitoires disparurent immédiatement dès que les aides furent réduites ou supprimées. De fait, Donald Trump qui les réduisit peu avant les élections subit un échec électoral, en particulier dans certains des Etats clés de la Rust belt que les Républicains avaient conquis auparavant. Simultanément, ces aides allant aux ménages de la classe moyenne plus aisée menèrent à une première explosion des Repos et des Reverse Repos, puisque JP Morgan avait anticipé que quelques $ 300 milliards destinés à ces ménages allaient de déverser dans les produits financiers dans un contexte de QT. (voir ceci)

Le cas de l’IRA apporte des nuances. La partie High-Tech est financée par un prélèvement sur les buybacks – destinée récemment à être augmenté de 1 % à 4 %. Ceci est inintéressant. En effet, lorsque les dépenses publiques sont couvertes par les prélèvements, par définition elles ne créent pas d’inflation directement. Reste que la structure spéculative en place surdéterminera les résultats attendus de cette tentative d’influence sur l’investissement productif. L’irrationalité de la transition verte spéculative ajoutera au désastre sans préserver l’environnement, la santé humaine et la biodiversité.

On voit qu’il est difficile de cibler dans le cadre d’une économie capitaliste néolibérale monétariste sous hégémonie du capital spéculatif.

A ce point-ci, il est utile de revenir aux idées centrales du keynésianisme dans lequel la logique du Multiplicateur fut imaginé – Keynes, Harrod, Kahn etc.

Dans ce contexte original reposant sur l’économie mixte, Keynes adoptait la logique marginaliste micro-économique pour des raisons strictement idéologiques. Mais il savait que cette logique capitaliste nécessaire à la légitimation du système reposant sur l’apologie de l’entrepreneur individuel et de l’accumulation privée, menait aux déséquilibres des crises conjoncturelles et structurelles – Grande Dépression – du fait de ce qu’il appela les « esprits animaux » du capital privé. Dans le cadre de l’économie mixte on pouvait donc laisser une certaine latitude aux capitalistes en les encadrant dans une macro-économie régulée. Dans les deux derniers volumes de ses Œuvres complètes furent publiées les pages qui renvoient aux emprunts occultés à Marx et à ses circuits du capital, ce que nombre d’entre nous savaient déjà vu l’impact de Sraffa – donc de Gramsci – sinon de Eugène Dobb, ce qui est un peu plus douteux …

En reprenant, sans le dire, le concept marxiste de « demande sociale », entrevue dans les Manuscrits parisiens de 1844 et développé dans le Livre II du Capital avec les Equations de la Reproduction – il s’attachait, en particulier, à imaginer les manières de rééquilibrer l’Offre et la Demande agrégées, autrement dit d’arriver à un équilibre. Mais il le fit en soulignant que tout équilibre digne du nom doit reposer sur le plein-emploi –à plein temps, bien évidemment. Il aboutissait ainsi à un système de variables interdépendantes mais avec la contrainte du plein-emploi agissant comme variable déterminante. Le reste s’ajustant. Ceci fut illustré ensuite par le Système keynésien hydraulique en plusieurs machines (https://www.youtube.com/watch?v=rVOhYROKeu4 ) à Cambridge UK. Le reste – monnaie et crédit – venant se greffer selon ces contraintes. Comme toujours les principaux écueils de ce genre de système résident dans la non-compréhension de la productivité – qui libère la force de travail non nécessairement réabsorbée ailleurs sans RTT – et l’illusoire gestion par les taux d’intérêt de la masse « monétaire » informe qui amalgame monnaie – masses salariales – et crédit.

Un tel système mène donc à un interventionnisme étatique pour rééquilibrer la Demande et l’Offre agrégées, un tâtonnement – empirique statistique post-hoc – aveugle par rapport aux Equations de la Reproduction de Marx. Du côté de la Demande, nous avant le plein-emploi et l’assurance-chômage avec la formation professionnelle dans le cadre d’un taux de chômage frictionnel et saisonnier, le tout avec le développement du salaire différé – la Sécurité Sociale couvrant la vie inactive – retraite, chômage – et les arrêts maladie etc. Du côté de l’Offre on remettait en question le niveau et l’orientation des investissements productifs par le biais des entreprises publiques – monopoles naturels ne pouvant être privatisés – ou par le recours au crédit, l’argent public permettant de rééquilibrer la base structurelle de la Reproduction, donc les échanges et, partant, le développent du Multiplicateur. La structure fiscale était ainsi adaptée à la nouvelle Epoque de redistribution du Mode de production capitaliste incarnée par le Welfare State keynésien, ou par l’Etat social européen :  outre les cotisations, les impôts directs prient une grande importance – impôts sur le revenu, succession etc. Ceci permit d’ajouter au financement des entreprises publiques celui des infrastructures publiques. Ces dernières, dont la construction nécessite un capital mobilisé sur le long terme, sont accessibles universellement ce qui permet de magnifier l’impact crucial de la macroéconomie sur la microéconomie, donc de renforcer puissamment la productivité micro-économique des entreprises.

Revenons alors au Multiplicateur et aux propensions à consommer ou à épargner. La compréhension est ici complètement occultée par l’hégémonie de ce que Joan Robinson appela les « bâtards keynésiens ». J’ai résumé cette histoire dans mon Livre III – Keynésianisme, Marxisme, Stabilité Economique et Croissance – 2005 – ainsi que dans mon Introduction méthodologique, tous deux librement disponibles dans la section Livres-Books de mon vieux site expérimental www.la-commune-paraclet.com . Le tout commence avec Hicks lequel propose le modèle IS-ML, qui selon ses propres dires, est une super simplification heuristique ; en gros l’épargne = l’investissement, ce qui est une absurdité car ceci élimine le rôle contre-cyclique du crédit ainsi que de l’épargne socialisée reposant sur le salaire différé. Notons que le crédit, qui met en cause le système bancaire fractionnaire, ne peut pas se résumer aux dépôts ni au rôle de l’épargne socialisée, centrale pour la bonne tenue générale et contre-cyclique du système. Pour le salaire différé et ses circuits vertueux, voir : http://rivincitasociale.altervista.org/une-autre-ineptie-sur-les-circuits-du-capital-de-marx-et-sur-la-realisation-selon-g-dumenil-et-d-levy-dec-22-2019-27-janvier-2020/ )

Aujourd’hui, dans le contexte du néolibéralisme monétariste sous hégémonie du capital spéculatif, nous avons une distinction primaire entre propension à consommer – les dépenses des ménages – et propension à épargner mais ceci est conçu selon le modèle IS-ML, de surcroît avec une réduction extrême du salaire différé, le tout aggravé par les privatisations et les dérèglementions à tout-va de l’économie. On régresse de la sorte vers un système complètement abandonné à ses « esprits animaux » aujourd’hui en proie aux investissements court-terme purement spéculatifs – produits financiers, bourse etc. -, et, pour comble, parasités par de gigantesques « buybacks » et versements de dividendes qui retournent immédiatement dans ces circuits purement spéculatifs. Mentionnons de nouveau l’exemplaire et infime Multiplicateur des stimuli fiscaux du « quoi qu’il en coûte » avec l’explosion simultanée des profits et des dividendes versés, dont même le FMI a dû prendre note.

Le Multiplicateur devrait du moins faire la différence entre épargne et épargne socialisée. La première se partage entre épargne des ménages et épargne du capital – supplémentée par l’accès au crédit privé selon la magnitude des investissements désirés …. Pour les ménages nous devons distinguer le salaire net et le salaire différé. Le salaire net est dépensé journellement, hebdomadairement et mensuellement, et à plus long terme, par exemple via les comptes d’épargne nécessaires pour fournir les sommes plus considérables nécessaires à l’achat de biens durables, dont la circulation est également crucial pour la Reproduction. Le salaire différé finance, en tant qu’épargne socialisée, mutualisée et solidaire, les branches de la Sécurité Sociale. On sait que cette épargne socialisée stabilise le système – rôle contre-cyclique et anti-inflation salariale puisque les cotisations viennent organiquement de la valeur d’échange produite.

L’épargne du capital – sa propension à épargner – supplémentée par le crédit public et les entreprises publiques – monopoles naturels ou entreprises stratégiques – stabilisaient le système reproductif du côté des investissements.

On notera que ceci fonctionna très bien jusqu’au démantèlement du GATT – initié avec le Dillon Round – et à la privatisation des banques centrales. Cette privatisation se fit par la loi Pompidou-Giscard-Rothschild de1973 en France et mena à l’explosion immédiate de la dette publique désormais soumise aux marchés internationaux du capital. (voir le tableau cité dans : http://rivincitasociale.altervista.org/rapport-arthuis-2021-vous-avez-aime-thatcher-reagan-vous-aimerez-arthuis-version-italo-ludwig-mises-5-mars-2021/ . Je le reproduis ici :

Aucune de ces distinctions pourtant essentielles n’apparaît plus dans les discussions sur le Multiplicateur car elles renvoient aux circuits vertueux du capital désormais niés par le néolibéralisme monétariste sous hégémonie du capital spéculatif. Ceci rend la discussion sur l’impact d’un meilleur ciblage assez ingénu.

Cela fait une grande différence si un citoyen reçoit un « revenu disponible » marginaliste néolibéral qui se résume au salaire individuel net agrémenté par de faibles revenus provenant de l’épargne financière de son ménage, le tout avec des services sociaux, dont la santé, l’éducation et le transport, privatisé et avec un accès payant aux infrastructures publiques ou, au contraire, un « revenu global net » du ménage avec ses trois composants, le salaire individuel net, le salaire différé assurant l’accès universel garanti et « gratuit » car collectivement financé, aux 5 branches de la Sécu ainsi que l’accès « gratuit » aux infrastructures publiques, dont les autoroutes … C’est le standard de vie des citoyennes et des citoyens, assuré par leurs conquêtes sociales, qui est ici en jeu.

Reste la question centrale qui renvoie à la public policy liée au néolibéralisme monétariste sous hégémonie spéculative. On peut la résumer par la critique à l’ineptie brutale et insensée incarnée dans l’« Equivalence ricardienne » formellement proposée par R. Barro ; elle constitue le cœur du système spéculatif et de ses dérèglementations/privatisations donc celles du crédit public émis jadis par la Banque centrale publique à coûts quasi nuls si se n’est les frais d’administration. Ce qui nous renvoie donc aux énormes exonérations et aux gigantesques dépenses fiscales ou tax expenditures qui disparaissent poliment des radars budgétaires et médiatiques une fois accordées, sauf si elles sont plus récentes et légitimisables par un impact social ou de manière plus pernicieuse par la « transition écologique » spéculative. A cet énorme gaspillage, il faut encore ajouter l’évasion fiscale en sus des transferts légaux permis par les tax rulings – voir http://rivincitasociale.altervista.org/accord-de-paris-climat-decarbonisation-et-problemes-du-ets-le-crime-climatologique-contre-les-pays-emergents-et-la-grande-majorite-de-lhumanite-a-congeler-au-niveau-inegalitaire-de-1990/

Comme chacun sait – tout le monde l’a compris grâce au sursaut de conscience populaire déclenché par la contre-réforme des retraites – il y a désormais plus de 90 milliards d’exonérations  de cotisations patronales sans contrepartie pour le monde du travail sauf la précarité – RSA et workfare, apprentissage gratuit ou presque, gig jobs, parcoursup y compris désormais pour les maîtrises etc. Dans la même foulée d’autres exonérations pour les entreprises suivent sous prétexte de faire baisser les coûts du travail dans le cadre de la définition de l’anti-dumping qui prévaut à l’OMC et qui mène à une concurrence globale de la force du travail sur la base du seul salaire net, donc en abstraction du salaire différé et de l’accès aux infrastructures publiques, et des critères minimaux de préservation de l’environnement – à ne pas confondre avec les inepties climatiques du GIEC qui mesure les températures par satellites depuis 1979 donc lorsqu’il n’y a pas de nuage, ce qui porte fatalement à un grave réchauffement de modèles totalement bidons qui méritent sans doute la Cour pénale internationale pour crime contre l’Humanité et contre les pays en transition. Notez que la promesse faite à ces pays d’un Fonds de 100 milliards de dollars par an est plus bafouée encore que l’ancienne promesse de faire passer l’aide internationale au développement, liée ou moins, à 0,7 % du PIB des pays riches.

En bref, l’équivalence ricadienne soutient que le Multiplicateur émanant d’exonérations d’impôts et des tax expenditures est supérieur à celui induit par les stimuli sous forme de subventions directes et d’accès au crédit public. La réalité, ne serait-ce que la réalité illustrée par le ratio de la dette publique abandonnée au marché international ou par le taux de chômage, même au sens du BIT, dit le contraire. On a vu plus haut pourquoi et ceci surtout dans le cadre d’une structure de reproduction/redistribution socio-économique néolibérale monétariste : les effets des aides iront de préférence au capital spéculatif, phagocytant encore l’économie réelle et l’emploi à temps plein. (Concernant la différence entre le multiplicateur générique et les multiplicateurs sectoriels déjà abordée plus haut, je renvoie à ceci : THE BODY ECONOMIC: why austerity kills, by David Stuckler and Sanjay Basu, HarperCollins Publishers LTD, 2013. A critical review ». dans  https://www.la-commune-paraclet.com/Book%20ReviewsFrame1Source1.htm

Reste à éclairer la question de l’impact différencié du Multiplicateur dans le contexte spéculatif selon le ciblage, ce qui préoccupe M. Gourinchas. En fait, nous avons longuement insisté sur ce point, ce n’est pas tant le ciblage qui compte mais l’Epoque de redistribution : il importe de savoir si nous avons à faire à un Etat Social planifié et régulé ou bien à un Etat néolibéral monétariste avec sa désastreuse public policy. Nous avons donnés le montant des aides d’Etat – selon le FMI – et l’évolution du PIB réel pour la France, l’Italie et les USA. L’inefficacité caractérielle ici n’a d’équivalent que celle des banques centrales occidentales dans la lutte à « l’inflation » – au singulier. (voir par ex : http://rivincitasociale.altervista.org/the-inflation-narrative-and-the-irreversible-ruin-of-our-country-july-4-2022-includes-french-spanish-and-italian-versions/ )

Le Multiplicateur des aides publiques était plus grand durant les Epoques de redistribution caractérisées par l’Etat social, et reste plus grand lorsque les infrastructures et les services publics ne sont pas privatisés. De même, on peut vérifier en France que le système de Sécurité Sociale moins dégradé induit une « inflation » IPC moindre. Elle serait encore moindre si le parc nucléaire n’avait pas été idéologiquement diminué par les subventions aux inefficaces et intermittentes  « alternatives » et si la France ne faisait pas partie du marché unique européen qui impose un prix correspondant à la dernière centrale appelée à la production pour un contrat spécifique, à savoir généralement une centrale à gaz dont le coût est aujourd’hui sujet à la spéculation – le TTF Amsterdam – et aux sanctions contre la Russie, au profit du gaz de schiste américain polluant et de 4 à 6 fois plus cher …

L’analyse du « stimulus plan » de Obama avait déjà fait ressortir que les dépenses allant aux secteurs publics produisaient un Multiplicateur plus élevé aux USA de près de 3 % – voir The Body economic cité plus haut.)  Ainsi lorsque les aides allèrent aux ponts et égouts, aux infrastructures publiques ou aux services publics – Medicare, Medicaid, éducation publique – l’impact était fort, mais retombait autour de la moyenne prévalent logiquement dans l’économie spéculative – si chère à ce cher idéologue R. Barro et à tant d’autres du genre Blanchard, Summers, Akerlof, Stiglitz, etc., etc. – à savoir de 1 % et moins. (On sait aussi que le Multiplicateur des dépenses militaires est le plus bas de tous ; ce qui poussa le Chancelier Willy Brandt a exposer les bénéfices des « dividendes de la paix » dans son fameux Rapport (https://fr.wikipedia.org/wiki/Rapport_Nord-Sud ) l’argent gaspillé en armements devant plutôt être consacré au développement socio-économique.  Ceci importe du fait des dérives a-sociales domestiques et internationales incarnées dans la Guerre des Etoiles et dans la Doctrine de la  Guerre préventive portées par les néocons transversaux occidentaux actuels. Ce qui atteint aujourd’hui son paroxysme dans la destruction otanesque de l’Ukraine dans le vain espoir d’affaiblir la Fédération de Russie, après la destruction de l’ex-Yougoslavie.  

On comprend immédiatement pourquoi en se référant à ce que nous avons dit ci-dessus concernant la Reproduction, la Redistribution et la structure des échanges. Dans le contexte public, il n’y a pas de profit à faire et de dividendes à verser, ou alors comme c’était le cas des anciennes entreprises publiques et des autoroutes, ils allaient au Trésor. Le Multiplicateur socio-économique s’exprime alors à plein surtout s’il n’est pas extroverti par la fin des barrières tarifaires et les traités de libre-échange. Or, cette extroversion, entérinée par l’actuelle définition de l’anti-dumping à l’OMC, est devenue la norme globaliste néolibérale monétariste.

Lorsque  les aides vont au privé, et de surcroît au privé placé sous la coupe de la spéculation financière hégémonique, l’impact se vérifie surtout du côté des dividendes et des profits privés, soit par les dérives encore amplifiées du capital spéculatif. Aujourd’hui, elles mettent à mal la reproduction humaine en plus de la reproduction socioéconomique ainsi qu’il est démontré par la pauvreté croissante, les queues pour la soupe populaire et l’hiver démographique dans lequel sombrent nos sociétés … et par l‘attaque contre le génome de l’Espèce humaine et son cadre épidémiologique général soumis à de criminelles expériences de masse hors de tout cadre méthodologique ou déontologique. Les pseudo-vaccins a mARN furent trafiqués à la va-vite et imposés sans vrai consentement éclairé, chantage à l’emploi en appui, avant même la fin de la Phase 3 …( Voir les Brèves)

Questions pour M. Gourcinchas et les autres : cibler, oui, bien sûr, mais comment ? Et dans quel contexte reproductif-redistributif et légal ?

Notons au préalable que la comptabilité nationale marginaliste et les équations qui en dépendent, y compris dans le calcul du Multiplicateur, sont ontologiquement erronées. Je renvoie ici à ma critique définitive du PIB marginaliste : elle compte comme coût les administrations publiques et les services publics – Sécurité Sociale – parce qu’ils n’ont pas de prix de marché. De la sorte, la Santé publique est critiquée et démantelée en faveur des régimes de Santé privés à l’anglo-saxonne alors que le système public fonctionnait très bien dans les années 70. Le système public financé par les cotisations salariales mutualisées et solidaires valait 9 % du PIB en France tout en étant universellement accessible, alors qu’à la même époque le système privé US valait près de 16 % du PIB mais laissait près de 50 millions de citoyens sans couvertures médicales et des millions d’autres avec des couvertures insuffisantes – pour les travailleurs une simple appendicite signifiait souvent la pauvreté, voire la ruine. La situation a empiré aujourd’hui avec l’Obamacare faite au profit des assurances privées. Et le même raisonnement vaut pour les régimes de retraites.

Or, ceci affectent les coûts de production, il en résulte comme toujours qu’une bonne compétitivité macro-économique reste, avec la R&D publique, le meilleur soutien à la bonne tenue de la productivité micro-économique des entreprises. Il en va également pour les bureaucraties publiques, universellement accessibles qui mutualisent au moindre coût, les frais, puisque la recherche de profits ou de dividendes maximum ne fait pas partie de l’équation. Malgré cela la logique néolibérale monétariste pousse à la privatisation : on ruine les gens, leurs santé etc., ainsi que la base productive nationale mais, par le biais de l’évaluation en prix de marché, le désastreux résultat compte dans le PIB. Pour obtenir des statistiques économiques scientifiques et donc une comptabilité national et d’entreprise scientifique il faut partir des Equations de la RS-RE en tenant compte des bureaucraties publiques et privées qui ne sont que le résultat de la division du travail au sein de l’entreprise ou bien de la division sociale du travail au niveau macro ; dans ce dernier cas, la mutualisation publique en rend le coût bien moindre dans la fonction de production résumant le procès de production immédiat, malgré la pratique « schumpétérienne à l’envers » – la création artificielle d’« entrepreneurs » par le démantèlement des entreprises et services publics – mise en œuvre par l’outsourcing néolibéral privé. Une comptabilité nationale scientifique traiteraient de la même façon toutes les fonction de production subsumées dans les Equations RS-RE, tant pour le public que pour le privé, pour les services autonomisés ou moins. Le taux de profit systémique resterait le même partout mais les investissements dans les secteurs publics seraient bornés par le pourcentage de taxes et impôts qu’une FS donnée peut leur consacrer, compte tenu de sa compétitivité macroéconomique résumée par le taux de change de sa monnaie dans le cadre de la définition de l’anti-dumping utilisée.

On le voit le Multiplicateur marginaliste ne vaut pas grand-chose, sauf peut-être dans un système d’interventionnisme d’Etat à la Keynes ou selon les écoles de la régulation dans le cadre constitutionnel du droit au travail garanti par l’économie mixte, la planification et l’intervention correctrice régalienne. 

Quelques étapes dans la création du multiplicateur keynésien.

Prologue : une critique keynésienne de Richard Kahn. Les aveugles conduisant le monde.

See : file:///C:/Users/Paul/BACKUP%20TEXTES/ECONOMY/SSRN-id3691905%20The%201931%20Kahn%20Multiplier%20Creation%20Myth.pdf

Micheal Emmett Brady casse vaillamment une lance en défense de Keynes. Mais il me rappelle un peu le fameux tableau de Brueghel l’Ancien. Il en fait un théoricien très mainstream tant pour le Multiplicateur que pour la courbe IS-ML !!! Il s’élève contre l’interprétation qui voudrait que Keynes soit redevable à Kahn pour la formalisation géométrique du Multiplicateur. Pour cela, il fait ressortir une note de bas de page du Traité sur les probabilités, 1921,dans lequel il souligne une note en bas de page comportant des points de suspension à partir desquels il argumente que le théoricien de Cambridge UK distinguait méthode arithmétique et méthode géométrique, bien avant la contribution de R. Kahn. Il réfute aussi l’influence de Frank Ramsay sur Keynes, sans comprendre que l’emphase mis par ce dernier sur la définition de l’Univers considéré est essentiel. Keynes n’aurait d’ailleurs jamais présenté une abstraction géométrique se développant théoriquement à l’infini en économie ! (J’ai montré la fausseté puérile du Paradoxe de Zénon : il se fonde sur la confusion du concept de point, et du point pris comme surface ou solide. Bref, Platon fait dire à Socrate dans la République que le concept du chien n’aboie pas …) 

On a vu plus haut, que Keynes s’inspire des circuits du capital selon Marx, lesquels se résolvent dans les Equations de la RS-RE. Dans son essai de 1929 « Can Lloyd George do it ? » Keynes applique sa fameuse règle des « rules of thumb». En l’absence de statistiques fiables et plus ou moins complètes, il se livre à une analyse disons sociologique-historique dans une optique fortement influencée par le Labour et les théoriciens et commentateurs gravitant autour, tous plus au moins influencés par les marxistes. En outre, Keynes a toujours été familier avec les principaux rapports de l’Establishment UK. En se fondant sur les connaissances disponibles, il se livre à une projection de la croissance pouvant être induite par une intervention gouvernementale. Il le fait en tenant compte des connections intersectorielles évidentes, qui ne sont pas pensables sans l’influence de Marx et son brillant résumé de Sismondi et du Tableau de Quesnay. Nous verrons plus bas que la contribution de Kahn n’est qu’une formalisation appauvrissante ; à l’instar de la courbe IS-ML, elle a pu satisfaire Paul Samuelson qui, de manière révélatrice, désirait avoir accès à un résumé de la Théorie Générale tout autant qu’au Finnegans Wake de James Joyce. Plus tard, Popper fera de ces formalisations abusives son ancrage méthodologique …         

J’ai dit ailleurs que le premier grand recueil de statistiques socio-économiques modernes émerge de la Tennessee Valley Authority avec le New Deal et ses travaux publics. Il en ressortait qu’un travailleur sans emploi durant 2 années ou plus devenait difficilement employable du fait des carences physiologique et de formation. Malheureusement, avec Kuznets, puis Jan Tinbergen et tutti quanti, les statistiques se formalisèrent et se fossilisèrent dans les narrations marginalistes, empiriques, ex post et fausses et uniquement centrées sur la valeur ajoutée capitaliste privée. On substituait cette valeur ajoutée marginaliste à la plus-value et au profit. La société, base de l’économie, est ainsi évacuée du champ de recherche !!! Et cela donne le PIB et la comptabilité managériale, avec, en prime, l’« income stream » et la théorie quantitative de la « monnaie » de Irving Fisher.

Pour le texte pragmatique et non-dogmatique de Keynes « Con Lloyd George do it ? », on se reportera à ce lien : keyneshenderson1929lloydgeorge.pdf (hetwebsite.net)

Il me suffit d’ajouter ici que cette évaluation, disons « tongue in amiable cheeks », keynésienne-marxiste, des effets intersectoriels des programmes publics de soutien à l’économie, était capable de voir les effets macro-économiques sur la productivité micro-économique, puisque de meilleures infrastructures et la modernisation générale de l’espace public, induisent une plus grande compétitivité de la Formation Sociale, protégeant ainsi son rang dans le monde inter-national. De quoi construire une alliances des classes avancées sous la conduite du Labour. Ce n’est pas pour rien que Keynes eût la réputation d’avoir sauvé le capitalisme de ses « esprits animaux ». C’était d’ailleurs son projet intime, en tant que grand lecteur subreptice de Marx. A part les deux derniers volumes de son Œuvre complète Micheal Roberts a récemment ajouté cette pièce au dossier :   

« Keynes’ ‘socialism’ was openly designed as an alternative to the dangerous and erroneous ideas of what he thought was Marxism.  State socialism, he said, “is, in fact, little better than a dusty survival of a plan to meet the problems of fifty years ago, based on a misunderstanding of what someone said a hundred years ago.”  Keynes told George Bernard Shaw that the whole point of The General Theory was to knock away the ‘Ricardian’ foundations of Marxism and by that he meant the labour theory of value and its implication that capitalism was a system of the exploitation of labour for profit. He had little respect for Karl Marx, calling him “a poor thinker,” and Das Kapital “an obsolete economic textbook which I know to be not only scientifically erroneous but without interest or application for the modern world.” » in https://thenextrecession.wordpress.com/2019/06/05/keynes-socialist-liberal-or-conservative/

La guerre de classe idéologique: discréditer l’adversaire en le plagiant de manière occulte – voir les deux derniers volumes de l’Œuvre complète de Keynes– et remplacer la science par des narrations plausibles, et donc s’inspirer de Marx mais avec le projet de nier la Loi de la valeur, et par conséquent l’idée centrale de l’exploitation de classe ! C’est une vieille histoire ( voir Pour Marx, contre le nihilisme, le Livre 2 ici et ici ). Outre Marx, elle mena à un nettoyage idéologique contre les classiques dont les Physiocrates, Smith, Ricardo, Torrens … Et finit par faire reposer la « dismal science » sur une falsification psychologique et subjective qui atteint son paroxysme avec l’Ecole autrichienne, à savoir la pérennité de la mentalité acquisitive capitaliste partout, diachroniquement et synchroniquement, au grand désespoir de l’école historique allemande, dont Schmoller. Nous voilà servis : Les sociétés potlatch et autres suivaient donc toutes le calcul individualiste des joies et des peines de Menger et al …  

La formalisation de Richard Kahn

Voir « The Relation of Home Investment to Unemployment », Author(s): R. F. Kahn: https://sci-hub.ru/10.2307/2223697
Source: The Economic Journal, Vol. 41, No. 162 (Jun., 1931), pp. 173-198
Published by: Blackwell Publishing for the Royal Economic Society

Richard Kahn part de l’article de Keynes « Can Lloyd George do it ? » de 1929 et il se livre à une formalisation qui aboutit à un exposé de la série géométrique qui caractérise le Multiplicateur mais au prix d’une simplification marginaliste extrême, assez étrangère à Keynes.

La méthode de Kahn est simpliste : il pose les mêmes conditions productives partout. Ceci vient sans doute de la connaissance du – faux – problème de la transformation inventé par Böhm-Bawerk contre Marx puisque aucun problème dans la Reproduction Simple ou Elargie ne survient lorsque la productivité est la même dans tous les secteurs.

Partant de là, sans même se rendre compte de l’incongruité, il transforme la Demande et l’Offre globales, au niveau macro-économique, en un simple croissement de l’Offre et de la Demande selon le modèle microéconomique marshallien. C’est une formalisation à l’emporte pièce du « marché des marchés » de Léon Walras. Il adopte également l’hypothèse de Marshall = deux catégories, capital et blé c.-à-d., des catégories valises – capital = Mp et blé = le panier de consommation. Et il simplifie encore avec son choix de deux secteurs pour symboliser : les travaux publics = route, plus matière première et nourriture. Les effets des programmes publics de voierie sur le chômage sont dit primaires dans le premier cas et secondaires lorsque cela affecte la croissance globale, ici dans le second secteur, celui de la nourriture.

On voit alors pointer dans ce contexte la série géométrique – infinie, théoriquement ! – bien qu’elle soit bornée par la structure économique ; pour chaque chômeur employé il y aura un effet pour l’emploi primaire et l’emploi secondaire.

Reste alors à évaluer la relation coût-bénéfice – et l’impact sur le niveau des prix dans le cas d’une économie fermée ou ouverte – mais ouverte à la Ricardo ici, depuis le « Repeal of the corn laws » et donc l’importation en GB d’une grande partie du panier, dont le « blé » de Marshall forme le principal constituent. Il n’est pas question de tarifs  – le Gatt se sera pour plus tard et nous vaudra un grand affrontement entre H White et Keynes avec la défaire de Keynes dès la Conférence de Savannah, 1946. Les Préférences Impériales furent remplacées par le GATT sous contrôle US.  

Vous avez sous les yeux le croissement familier de la microéconomie mais utilisé pour la courbe de l’offre globale et de la demande globale, déterminées selon la théorie de l’utilité marginale. Donc, en suivant l’ineptie de la méthode selon laquelle pour déterminer le prix de marché d’un bien ou service on croise les deux courbes. Or, pour déterminer la courbe de l’offre on donne les barèmes de la courbe de la demande en prix ( !), et inversement pour l’autre courbe toujours donnée en prix et, en croissant les deux, on aboutit … oh ! miracle … au prix du marché !!!

Il faut, en outre, noter que tout est donné ici sous forme fluide monétaire, ce qui revient à transformer tous les intrants en facteurs de production parfaitement fluides. Or, la valeur d’échange ou prix a toujours un support matériel ou du moins objectivé – dans le cas de certains services. Et cela est encore plus vrai pour la marchandise « force de travail humain » qui renvoie à un Etre humain devant renouveler sa force de travail mais devant également se reproduire comme Espèce, ce que Keynes n’oublie jamais contrairement à Pigou etc. et même à Kahn, et par la suite tous les « bâtards keynésiens » selon l’expression de Joan Robinson, dont Samuelson et Solow –  pour lequel dans article nobélisé de 1956  l’équilibre survient lorsque le marché du travail peut tendre librement vers le « seuil physiologique », seuil en réalité inexistant car élastique et dépendant des paramètres civilisationnels des sociétés, par ex. les Dalits ont une espérance de vie de 42 ans plus ou moins !!! – ou encore Samuelson et al.

Vous voyez rapidement que les deux courbes doivent évoluer en tandem pour ne pas affecter le niveau des prix. La hausse de l’emploi créera une plus forte demande donc une inflation si l’offre ne suit pas. Si l’offre de nourriture suit, il faut alors tenir compte de l’origine, domestique ou de l’importation.

Dans le cas de l’importation, cela mènera en principe à des flux de capitaux vers l’extérieur – avec le problème, crucial à l’époque, de la convertibilité du Pound en or et de l’implication de la City dans le financement de l’Empire puis du Commonwealth. 

Coût-bénéfice ? D’abord une partie des investissements nécessaires pour ces projets publics viendra des économies réalisées sur les allocations chômage et autres – « the dole » selon l’expression de R. Kahn.  Ensuite, une partie viendra des impôts payés par les nouveaux travailleurs (en fait, il faudrait inclure aussi le salaire différé, si peu développé soit-il, ce qui renvoie ici aux faibles allocations chômage. Enfin, en suivant Keynes, il fait remarquer que les flux de capitaux entraînés par les importations croissantes sont compensées par la partie des investissements accrus au niveau interne. Reste à introduire le financement, en partie par la dette – avec banque centrale privée, mais sans la spéculation hégémonique actuelle donc avec des taux plus modérés … – et la manœuvre devient pensable. Ni Keynes ni Kahn ne conçoive le rôle du crédit public.

Keynes -1929 – ajoutait également une compréhension intuitive de ce que j’ai développé analytiquement ensuite avec les concepts de « compétitivité macro-économique » et de « productivité micro-économique » : il affirme que la modernisation des infrastructures, induite par les travaux publics visant à réabsorber le chômage, mène à une meilleure productivité et maintient le pays en tête des pays concurrents. Keynes tient aussi mieux compte des effets sociaux, dont la santé et l’employabilité, ainsi que sur l’épargne bien qu’il reste prisonnier de l’idée selon laquelle l’épargne = investissement malgré le système bancaire fractionnaire…  Ceci sera mieux spécifié par la suite – en particulier à la lueur des initiatives du New Deal et de la régulation bancaire – Glass Steagall Act qui compartimentalisait le secteur bancaire-financier – sans oublier le rôle contra-cyclique crucial joué par l’épargne institutionnalisée pour financer la Sécurité Sociale, etc. On pourrait dire que la lecture de Léon Walras par Keynes tint compte des critiques d’Auguste Walras contrairement à Kahn. Auguste, le père de Léon Walras l’enjoignait à distinguer entre « science économique » abstraite et l’économie sociale qui doit en informer les priorités.

Le vrai problème que Keynes tentera d’aborder dans la Théorie générale, en évolution mais aussi en rupture avec ses travaux précédents, consiste à savoir comment juguler les « esprits animaux » capitalistes rendus encore plus dommageables par la théorie marginaliste. On sait l’influence sous-jacente de Marx dans sa réflexion. Par contre, la théorie marginaliste – offre et demande – ne permet pas d’équilibrer le système socio-économique, notamment en regard du plein-emploi plein temps, mais uniquement le système économique capitaliste, avec son équilibre ex post et ses récurrentes crises conjoncturelles – Trade cycles – fruits d’une surproduction allant de pair avec une sous-consommation, et des surinvestissements dans certains secteurs accompagnés par des sous-investissements en d’autres. L’aristocrate Keynes conservera la concurrence macro-économique, le jeu de dupes des « esprits animaux » du capitalisme, pour des raisons idéologiques de classes tout en revendiquant une intervention correctrice directe de l’Etat pour équilibrer la structure économique, dusse ceci impliquer la création d’entreprises publiques et un système de Sécurité sociale donnant corps aux droits sociaux fondamentaux de Beveridge – et donc, nécessairement aussi, la réforme de la fiscalité rendue plus générale et plus progressive, notamment les impôts directs dont l’impôt sur le revenu.

Mais le même problème se pose pour le « marché de la monnaie » – selon la théorie quantitative de Irving Fisher, le faussaire disciple de Böhm-Bawerk du Livre III du Capital de Marx – voir mon Introduction méthodologique, dans la section Livres-Books de mon vieux site www.la-commune-paraclet.com . Or, à ce sujet, Marx avait initié la critique du crédit capitaliste mais n’avait pas offert une théorie complète de la monnaie – avec, en outre, la complication du changement de productivité qui n’était pas inclue de manière cohérente dans les Equations de la RS-RE. Voir là-dessus mon Précis d’Economie Politique Marxiste – idem.

Alors que Kahn doit faire bouger ses courbes globales en tandem pour éviter « l’inflation » – au singulier comme toujours -, Keynes, pour sa part, procède en chargeant la Banque centrale de gérer l’offre de la monnaie – allègrement confondue à la manière marginaliste avec le crédit – selon les besoins de l’économie. Déjà en 1929, il montre que le niveau des prix correspond à l’activité économique réelle ; en d’autres termes en se croissant son offre agrégée et sa demande agrégée mènent théoriquement au juste prix du marché – sans inflation, comme pour Kahn – mais cela n’étant pas spontanément le cas en pratique il faut donc intervenir pour que cela advienne, en équilibrant les choses dans leur structure, par l’intervention de l’Etat agissant par le biais des entreprises publiques et de la Sécurité sociale. Reste à soumettre l’offre de monnaie aux besoins économiques du système. D’une part, le ratio prudentiel doit en théorie relier l’offre de crédit aux besoins de l’économie (réelle), le bilan des banques croissant avec l’économie et inversement les banques réduisant leur voilure lorsque l’économie ralentit. Mais cette autorégulation est motivée par les « esprits animaux » capitalistes – quoique déjà modérés par l’intervention productive de l’Etat, via les entreprises publique, les monopoles naturels, et les travaux publics. Il faut donc, en plus, charger la banque centrale d’équilibrer les choses avec les taux d’intérêts directeurs surtout en tenant compte du lag économique.

Le problème bien entendu est que ceci ne permet pas de sortir de la confusion entre monnaie et crédit : les taux directeurs de la Banque centrale entérinent « le communisme du capital » en assurant un accès formel égal de tous les acteurs capitalistes au crédit, sans se soucier de la différence de taille ni du rôle dans l’équilibre économique réel – simultanément quantitatif et en prix – donné par les Equations RS-RE. Suivent fatalement les crises conjoncturelles et donc la nécessité de l’intervention correctrice de l’Etat. En outre, la théorie marginaliste – y compris dans la forme agrégée de Keynes – ne permet pas de comprendre les relations intersectorielles – en quantité et en prix – ni les changements dus à la productivité.

Ceci sera approché par la planification, y compris dans le cas de l’économie mixte entérinée par nos constitutions nées des alliances de classes, politiques et scientifiques, forgées dans la Résistance aux dérives narratives corporatistes de l’exclusivisme nazi-fasciste. Notons que dans le cadre de la planification, si la banque centrale est publique alors les investissements allant au-delà de l’épargne – des ménages donc non socialisée et déposée en banque ainsi que celles des entreprises – seront augmentés par le crédit public. Ceci se fera selon les besoins de la croissance ou, en termes marxistes, selon les besoins de la Reproduction Elargie, mais en respectant la RS sous-jacente afin de ne pas aboutir à un équilibre capitaliste des cimetières, régressif, toujours ex post et toujours antisocial.

Le crédit public est une anticipation de la croissance : l’argent se transforme en valeur d’échange et on sait qu’en gros 40 % va en capital fixe et 60 % en salaire – et en salaire différé. Ce qui permet de mieux cerner les circuits du capital de Marx dans les Equations de la RS-RE. Le crédit suppose soit une surcapacité de production – ou des stocks – soit l’accès au commerce extérieur, ou les deux.

Ni Kahn ni Keynes ne disposaient de statistiques économiques complètes. Kahn se contente de sa logique offre-demande dans le cas le plus simple, avec des conditions productives identiques partout. Keynes, par contre – il était passé par le Bureau des Indes dont la grande affaire était d’équilibrer le fardeau de l’Empire, notamment pas l’opium produit en Inde et vendu à coups de cannons en Chine, ce que Rosa Luxembourg a magistralement analysé dans son Accumulation du capital – Keynes, donc, ne perd pas de vue les flux socio-économiques réels et il les approche de son mieux par ce qu’il appela les « rules of thumb » – synthétisées par lui sur la base des différents rapports gouvernementaux, industriels, financiers disponibles.

La comptabilité marginaliste – PIB – est totalement fallacieuse par construction depuis son origine : les infrastructures publiques et les services publics, qui sont la clé de la compétitivité macroéconomique et partant de la productivité microéconomique, sont vus comme des coûts, ce qui mène à une logique socialement catastrophique de privatisation tous azimuts. Ajoutez à  cela le poids de ce qui relève de la spéculation financière laquelle phagocyte l’économie réelle, estimée à 9% du PIB mais à 30 % en comptant large …

Par conséquent, aujourd’hui, tout économiste sérieux est obligé de prendre le PIB et ses équations – dont celles du Multiplicateur – avec des pincettes.    

Dans mon Précis d’Economie Politique Marxiste, j’ai expliqué comment il est devenu impératif d’établir une comptabilité nationale – et d’entreprise – sur la base des fonctions de production de Marx – les Equations de la RS-RE – regroupées en deux secteurs majeurs – Mp et Cn – sous lesquels se subsument tous les sous-secteurs, toutes les branches et toutes les entreprises que l’on veut, y compris les fonctions de production des bureaucraties publiques et privées. Une telle comptabilité scientifique permet également de comprendre et appréhender les filières trans-sectorielles – des constructions statistiques opérationnelles – et constitue donc la vraie science de ce que l’on veut appréhender par le Multiplicateur marginaliste. A savoir la Reproduction Elargie.

Critique de l’article de Sept. 2021 du FMI portant sur le multiplicateur fiscal durant le Covid :

Voir : https://www.nber.org/system/files/working_papers/w29293/w29293.pdf   

Un bon résumé par le FMI lui-même est fourni dans cette vidéo : https://www.nber.org/affiliated-scholars/researchspotlight/pierre-olivier-gourinchas-summarizes-macroeconomic-effects-pandemic-induced-fiscal-stimulus

En gros, en 2020, en terme de PIB réel, une dépense fiscale de 11.3 % du PIB pour l’ensemble des pays avancés et émergents considérés produisit une croissance de 0,67 % donc un Multiplicateur fiscal de o,67/11.3 = 0,06 (arrondis)!!! Pour les Pays avancés le FMI obtient une croissance du PIB réel de 0.97 dont un Multiplicateur de (0.97/16 = 0,06). (Table p 42 )

Le FMI se félicite que les aides aient arrosé large – “they did get in all of the cracks” – bien qu’elles aient été mal ciblées. Si quelques faillites ont été – temporairement épargnées, les aides allèrent pour 88 % à des entreprises qui n’en avaient pas besoin. (Nous avons tous vu comment l’accroissement de la pauvreté alla de pair avec l’explosion des profits et dividendes, en particulier ceux versés par le CAC 40 et les bourses. )

D’autre part, l’étude du FMI ne tient pas compte de l’utilisation de garanties d’État qui doivent encore être remboursées. Elle ne prend pas la peine de dénoncer les profits extraordinaires des bourses et des actionnaires, en partie dus à ces subventions d’État, tandis que les salariés ont été soumis à de misérables mesures de soutien comme le chômage partiel, en plus de l’imposition de misérables lockdowns militarisés à dessein. Le tout se poursuit aujourd’hui avec une déflation salariale sauvage due à l’absence d’une indexation à 100 % des revenus, au moins calibrée sur l’inflation officielle, qui est très inférieure à l’inflation réelle.

Ajoutons l’inanité de la comparaison faite par l’étude du FMI entre pays avancés et pays émergents ; un simple coup d’œil à la carte de Johns Hopkins – https://coronavirus.jhu.edu/map.html – suffit à le comprendre : les pays les moins vassalisés par l’Occident et Big Pharma n’ont pas subi la même crise directement imputable à Covid-19. Par contre ceux qui sont plus vassalisés ont des statistiques marginalistes plus harmonisées, plus commodes à manipuler dans des jeux de modèles sans rapport avec la réalité …


Cependant, pour l’année 2020 considérée dans l’étude du FMI, l’aide totale sur la période analysée est beaucoup plus élevée que la seule relance budgétaire – plus de 16% du PIB pour la France contre près de 10% pour la relance budgétaire et plus de 25% contre + ou – 9% pour l’Italie – voir tableaux p. 70 pour le total et p. 2 pour la relance budgétaire.

Étant donné que les effets des aides non fiscales sont inévitablement inclus dans les données collectées pour isoler l’effet fiscal, cela n’a aucun sens. Ou devrait-on dire “l’effet fiscal dans le contexte des autres aides”… ? Ceci remet en question la méthode de la résolution simultanée que le FMI utilise pour sa structure de prix relatifs et la validité des liens inter-sectoriels ou « linkages ».

Cependant si nous regardons les choses de manière plus prosaïque nous obtenons les évolutions du PIB réel suivantes pour 2020. Nous avons alors la forte impression que le FMI navigue dans un monde à part : 

France : France gdp growth rate for 2020 was -7.78%, a 9.63% decline from 2019.

Italie :   Italy gdp growth rate for 2020 was -9.04%, a 9.52% decline from 2019.

USA :  U.S. gdp growth rate for 2020 was -2.77%, a 5.06% decline from 2019.

(https://www.macrotrends.net/countries/FRA/france/gdp-growth-rate#:~:text=1%20France%20gdp%20growth%20rate%20for%202021%20was,2018%20was%201.87%25%2C%20a%200.43%25%20decline%20from%202017 )

L’étude du FMI oublie le plus important, à savoir le fait que les subventions directes, surtout lorsqu’elles sont planifiées par l’État mais désormais interdites par les traités de libre-échange (à l’exception des gigantesques dépenses militaires américaines, aujourd’hui proches de $ 900 milliards… ) ont un impact plus important que les inepties des politiques publiques néolibérales monétaristes encore aggravées par la soi-disant ” équivalence ricardienne ” de R. Barro. Voir ” THE BODY ECONOMIC : why austerity kills, par David Stuckler et Sanjay Basu, HarperCollins Publishers LTD, 2013. A critical review. ” dans https://www.la-commune-paraclet.com/Book%20ReviewsFrame1Source1.htm 

Pour une critique de la politique des « mesures de soutien » permanente en Italie, voir : «  « Società dei ristori, lockdown permanenti, nuova domesticità, nuova schiavitù, pericolose terapie genetiche, pork barrel, ricovery fund », 23 January 2021/ in http://rivincitasociale.altervista.org/societa-dei-ristori-lockdown-permanenti-nuova-domesticita-nuova-schiavitu-pericolose-terapie-genetiche-pork-barrel-ricovery-fund-23-gennaio-2021/ 


Il y a de cela peu de temps, le FMI avait étudié les mesures à prendre pour mettre la clé sous la porte. Puis in extremis fut inventé le « sauvetage » de la Hongrie ; peu après d’autres victimes suivirent, dont l’Argentine, alors inféodée aux étudiants de Stiglitz ! !!!!. Alors qu’auparavant Nestor Kirchner avait ramené la dette à environ 8 % du PIB. Dommage !


Pour un nouveau monde multilatéral voir : « Pour un monde multilatéral ouvert sans suzeraineté monétaire, sans ingérence dans les affaires intérieures et sans extraterritorialité : pour les lignes de crédit bilatérales et le crédit public », dans : http://rivincitasociale.altervista.org/un-monde-multilateral-ouvert-sans-suzerainete-monetaire-sans-ingerence-et-sans-extraterritorialite-pour-des-lignes-de-credit-bilaterales-et-le-credit-public-7-avril-2022/ 

Plus en détail :

1 ) La première chose à remarquer est que cette équipe se crée deux groupes de pays, les pays avancés et les pays émergents, pour analyser l’impact respectif des stimuli fiscaux avant et après – année 2020 – le Covid. Or, les pays émergents choisis, sans doute pour avoir des données suffisamment harmonisées pour leur faire suffire le traitement du modèle, sont très proches des statistiques des pays avancés, c’est-à-dire de ceux-là même qui ont imposé, de manière liberticide, les lockdowns, sans soins rapides à domicile et sans l’usage des médicaments génériques efficaces, ainsi que les criminels « vaccins » à mRNA – dont les désastreux effets sont chaque jour plus patents et nombreux. Il suffit pour cela de comparer le groupe pays émergents avec la carte Covid de la Johns Hopkins : https://coronavirus.jhu.edu/map.html

 2 ) La seconde chose à remarquer est une erreur létale qui invalide tout ce travail et ses conclusions – sauf dans un sens métaphorique tendanciel du fait du volume de données « empiriques » – mais marginalistes – recueillies. On prétend isoler les stimuli fiscaux avant et après le Covid dans les deux groupes respectivement. Cependant, pour l’année 2020 considérée, les aides totales durant la période analysées sont beaucoup plus élevées que les seuls stimuli fiscaux – plus de 16 % du PIB pour la France pour près de 10 % pour les stimuli fiscaux et plus de 25 % contre contre + ou – 9 %  pour l’Italie – voir les tableaux p 70 pour le total et p   2 pour les stimuli fiscaux.)

Comme l’effet des aides non fiscales se retrouvent fatalement dans les données recueillies pour isoler l’effet fiscal, ceci n’a pas de sens. Ou alors il faut dire « l’effet fiscal dans le contexte des autres aides » …

3 ) Cela dit, métaphoriquement parlant, il apparaît tout de même que l’effet positif sur les PIB est dérisoire – sauf pour le chômage keynésien – mais il a permis d’éviter une exposition sociale. Les dirigeants ont acheté la paix, mais en jetant larguent l’argent par les fenêtres, tout en promettant de maintenir le sentier de consolidation fiscal désastreux imposé jusqu’ici mais en tenant un peu compte de la nouvelle dette … . Les auteurs montrent que ces stimuli fiscaux mal ciblés allèrent pour 88% à des PME qui n’en avaient pas besoin. (On les retrouve dans les profits du CAC40 … Les autres survécurent avec un taux de faillite ralenti par rapport à la normale dans les pays avancés et sans zombification prononcée. Sauf que la question des garanties à rembourser n’est pas prise en ligne de compte. Bref, pour les très petits – j’imagine les restaurateurs, les serveurs etc. – l’ouverture leur a permis de survire cahincaha grâce à la reprise du tourisme – jusqu’à la crise « ukrainienne » auto-infligée dans le cadre de la construction de force d’un nouveau CoCom sous contrôle de Washington-Tel Aviv –  avec son cortège de sanctions et ses effets sur le prix de l’énergie, etc. …

4 ) Pour le reste, le modèle a tous les défauts des modèles marginalistes de résolution simultanée pompeusement appelé I-O modèles – que j’ai dénoncé en traçant leur origine dans la critique de Tougan-Barasovski dans mon Tous ensemble. (Tous les autres, de ceux de Sraffa, à Hicks, etc. suivent cette méthode qui ne correspond en rien à une reproduction économique menant à un équilibre, car pour cela il faut une comptabilité tant en quantités – la valeur d’usage comme support des valeur d’échange ou prix – qu’en valeur d’échange ou prix. )

Mais cela ne s’arrête pas là : pour isoler les impacts que l’on choisi d’étudier dans ce jeu, le modèle est simplifié à tour de bras afin de permettre la neutralisation des variables sauf celles que l’on veut analyser. (Par exemple pour analyser les effets sur la demande agrégée, on pose un produit inélastique etc. ) On pourrait proposer une petite liste des plus dommageables.

5 ) Les auteurs se risquent à prévoir le spread et les taux d’intérêt – sans rien savoir, comme tous les marginalistes et les économistes bourgeois,  de la différence entre monnaie et crédit ni sur ce que sont les inflations – ce qui est pourtant nécessaire pour comprendre le taux d’intérêt réel. Le FMI partage l’opinion absurde selon laquelle l’inflation – au singulier – vient d’une surabondance de monnaie dans le système, malgré le Quantitative tightening actuel alors que les Banques centrales occidentales tentaient en vain de rejoindre stablement une inflation à 2 % pendant la période du Quantitative easing.

Je retiens ici la conclusion selon laquelle – contre-factuellement – la hausse des taux d’intérêt dans les pays riches – FED, etc. – provoquerait une hausse du spread entre les obligations publiques et privées dans les pays émergents mais une tendance à la baisse dans le pays riches. Or, ceci est normalement insensé, sauf dans un contexte – celui dans lequel nous vivons – de spéculation hégémonique, à savoir des taux de la FED à la hausse, mais un spread public-privé qui se referme car le marché reste « bullish ». Bien. Comment fait-on, au juste, pour aboutir à ce résultat autrement insensé ? Simplement en intégrant dans l’équation l’index de JP Morgan que, pour bien faire, on relie en plus avec le VIX !!!

6 ) Notons que la discussion se fait uniquement sur l’aspect restreint – idéologie néolibérale de la public policy reaganienne d’ailleurs en fin de cycle aujourd’hui – du stimulus fiscal alors que le problème réel est le suivant : plus les économies sont dérégulées et privatisées plus on gaspille des sommes immenses pour les tax expéditeurs – près de 316 milliards euros en 2015 en Italie, un peu plus en France mais, une fois octroyées, elles sortent poliment des radars budgétaires sauf si elles sont utiles pour des fins de légitimations – et autres crédits d’impôts et exonérations – de cotisations notamment et autres – avec des résultats pitoyables – on disait autour de 1 pour le multiplicateur, les auteurs nous disent autour de 0,06 !!!

Que d’argent jeté par les fenêtres ! Mais au lieu de jouer ave le modèle en simplifiant à outrance, ils auraient pu nous donner le détail pour les pays avancés en comparant le multiplicateur dans les pays comme la France où les secteurs et services publics sont encore forts avec les pays qui sont plus privatisés. Et de même, sur cette lancée – ils auraient pu distinguer les aides publiques du stimulus fiscal et leur destination, vers le public ou le privé. En effet, lorsque les aides vont aux secteurs publics le multiplicateur est beaucoup plus élevé. Mais ceci se voit mal aujourd’hui vu la dérèglementation privatisation rampante. Sauf que là, en distinguant, les deux types d’aides on aurait pu avoir une énième vérification. Cela aurait au moins rendu le modèle intéressant tout marginaliste qu’il soit … Mais ceci n’a même pas été vu. On voit le poids de l’idéologie et les œillères que cela produit … Voir https://www.la-commune-paraclet.com/Book%20ReviewsFrame1Source1.htm#thebodyeconomic

7 ) Les linkages. En fait, le tableau I-O est matrice comportant le même nombre de fonctions et l’invariables, avec un taux de profit exogène etc. Il est impossible de respecter les proportions nécessaires – en quantités et prix – pour la reproduction stationnaire ou dynamique – RS ou RE. On a des relations empiriquement saisies d’un secteur à un autre mais sans signification pour la RS-RE – contrairement aux Equations de Marx. Et comme la théorie et le tableau ne peuvent pas contrôler pour la productivité – quantité et prix unitaire – aucune projection autre qu’à très court terme ne peut être tentée ! 

Avec une portion minime de ces aides et quelques renationalisations – notamment des monopoles publics, de l’énergie etc. – les Etats auraient pu profiter de la crise pour moderniser leur économie et passer à une RTT avec un taux d’emploi plein portant sur des emplois à temps pleins payant le salaire net, le salaire différé – Sécu – et les impôts divers finançant les secteurs et infrastructures publics. C’est cette restructuration positive de l’économie que la planification chinoise à accompli durant cette crise. Et c’est justement cela qui est écarté et occulté par ces purs jeux modélisés qui ne servent pas à grand-chose, sauf à faire le prêchiprêcha des classes dominantes. (Voir le point 2 ci-dessus en particulier … ) Ils auraient aussi pu éviter les politiques liberticides menant à cette crise en respectant la déontologie scientifique et le serment d’Hippocrate ; les pays qui le firent, eurent moins de morts et un impact économique moindre  lié directement au Covid, mais ceci est écarté ! Voir http://rivincitasociale.altervista.org/sars-cov-2-brevesflash-newsbreve/ )

Il n’y a pas si longtemps le Fmi avait préparé les documents pour mettre la clé sous la porte. Puis ils se sont inventé la Hongrie etc. pour survivre. Dommage !!!

Heureusement les pays plus sensés construisent en parallèle un monde multilatéral fondé sur la planification, le crédit public, la RTT, les lignes de crédit bilatérales – avec une chambre de compensation à construire, voir :http://rivincitasociale.altervista.org/un-monde-multilateral-ouvert-sans-suzerainete-monetaire-sans-ingerence-et-sans-extraterritorialite-pour-des-lignes-de-credit-bilaterales-et-le-credit-public-7-avril-2022/   –  et la nouvelle anti-dumping nécessaire pour protéger la Sécurité sociale. La Sécurité Sociale joue un rôle contre-cyclique crucial en temps de crise, y compris pour contenir l’inflation structurelle puisque le support économique aux ménages est organique provenant du salaire différé déjà inclus dans les prix de vente. Grâce à cela, la France a moins d’inflation IPC que les pays voisins : c’est d’ailleurs pour cela que les pitres dirigeants veulent tous privatiser – par ex., M. Claude Reichman bave littéralement d’envie lorsqu’il voit les 872 milliards d’euros d’épargne sociale Sécu échapper à Blackrock, Vanguard, State Farm etc. … En prêchant la liberté de chacun d’investir – en privatisant tout – il pousse activement vers la société de la nouvelle domesticité et du nouvel esclavage. C’est leur programme. Denis Kessler – en répétant les dires de JP Morgan – jugeait que la Constitution – née de la Résistance – est un obstacle aux « réformes » néolibérales monétariste ; par conséquent, il demandait le démantèlement de tous les programmes sociaux et autres institué de 1944 à 1954. C’est clair. Ces gens pensent « qu’il est impossible de réformer le pays démocratiquement et constitutionnellement ». Ergo … Sauf que cela est anticonstitutionnel chez nous.

(Ainsi dernièrement chez Bercoff un certain Claude Reichman (Claude Reichman : “Il faut supprimer complètement le régime des retraites” in https://www.youtube.com/watch?v=6nmHoOUDGmA )  – imitant Felix Rohatyn dans le Monde diplomatique voilà quelques années – s’en prend aux 872 milliards d’euros de l’épargne sociale française qui se décomposent ainsi : 226 M pour la maladie, 345 M retraites, 50 M pour les allocations familiales, 170 M pour l’assurance-chômage et les aides à l’emploi, plus divers autres programme. En ignorant le danger boursier.)

Paul De Marco

Commenti disabilitati su Grève générale, ou reconductible, coordonnée par la base, réquisitions et stratégie de la répression et de l’usure, 28 mars 2023.

« La réforme des retraites ne signe pas la retraite des réformes » (Olivier Véran) https://www.latribune.fr/economie/france/la-reforme-des-retraites-ne-signe-pas-la-retraite-des-reforme-olivier-veran-956626.html

(Ajout du 29 mars : Discutons dit le gouvernement. De quoi ? Sans retrait préalable ceci n’a pas de sens puisque le nouveau texte devrait être soumis à la navette parlementaire depuis le début. Outre l’inversion des normes déjà acquise dans la Loi Travail, reste à discuter du passage du Welfare State – en mode anglo-saxonne – au welfare d’entreprise. Des candidats à de telles discussions ?)

Nous poursuivons ici la réflexion sur la « grève générale » en tant qu’instrument de lutte privilégié du monde du travail tel qu’il peut s’exercer dans les conditions modernes – changement de la structure de la force de travail, privatisations et sous-traitance, globalisation, attaque néolibérale à la démocratie sociale etc. Nous l’avions entamée dans le chapitre « Réformes démocratiques révolutionnaires ou lamentable Rossinante du réformisme » dans Tous ensemble ( 1) Cette réflexion doit être collective en sachant que le premier et le dernier mot appartiennent à la base syndicale et aux travailleuses et travailleurs eux-mêmes qui nous enseignent la praxis par leurs luttes.

Les travailleurs et leurs syndicats ont compris qu’elles et ils doivent tenir compte de la lente et inexorable destruction de la cohérence productive de leur Formation Sociale savamment planifiée au niveau national en faveur de la globalisation des organigrammes des multinationales et des transnationales, c’est-à-dire des chaînes d’approvisionnement. Le tout est aujourd’hui aggravé par la financiarisation spéculative de l’économie. La souveraineté nationale exercée par le peuple souverain passe sous les fourches caudines de la « gouvernance globale privée ».(2)

Outre la désindustrialisation – aggravée par les Accords de Paris (3) – et par la place croissante des services, qui en réalité dépendent largement de l’industrie, l’éclatement des organigrammes productifs donnent des armes supplémentaires au patronat et à ses gouvernements nationaux néolibéraux et monétaristes, à dire vrai apatrides. La question devient alors : comment redonner toute sa force de pression démocratique constitutionnalisée à la « grève générale » ?

L’expérience française récente montre la voie. Disposant d’une gauche authentique renouvelée grâce aux efforts de M. Mélenchon, de FI, du PCF et de toute la NUPES, aujourd’hui fermement engagée aux côtés des travailleuses et des travailleurs pour défendre la démocratie sociale constitutionalisée, (4) encore renforcée par l’unité intersyndicale, les syndicats tentent de concilier le droit de grève avec la nécessité de maintenir le plus large soutien de l’opinion publique afin de bloquer les réformes les plus régressives, par exemple l’actuelle contreréforme du régime public de retraite. Cette nouvelle constellation des forces en présence a permis le détricotage quasi-immédiat des arguments gouvernementaux par le biais de la mobilisation de l’intelligence collective du peuple tout entier. En moins d’une semaine, le gouvernement perdit la bataille médiatique et toute sa crédibilité. Par exemple, toutes et tous ont vite compris la mécanique du passage en force a-démocratique d’un projet de loi pourtant majeur, alors que le régime public de retraite n’est pas financièrement en danger ; toutes et tous comprirent que les femmes en seraient les premières victimes ou encore que la retraite minimum à 1200.00 euros par mois pour tous n’était que des paroles en l’air … Les jeunes, déjà structurellement déqualifiés en masse par Parcoursup et par la précarité rampante aux deux bouts de la vie active normale, comprirent très vite qu’ils seraient sacrifiés tout autant que les séniors de plus de 55 ans. Ce qui explique leur mobilisation croissante et très informée. Bref, toutes et tous comprirent que cette présidence et ce gouvernement étaient « hors sol » et sans état d’âme particulier. La détermination pacifique de résistance des citoyennes et citoyens en sortit renforcée.    

A dire vrai dans le contexte de la transition vers un modèle social avancé, sinon socialiste, cette stratégie s’impose. Elle n’exclut pas les autres choix possibles dans un contexte différent, disons révolutionnaire insurrectionnel.

La question se pose alors de l’efficacité maximale des grèves et de la stratégie parlementaire républicaine et de gauche qui doit les accompagner. La gauche authentique a su éviter le piège parlementaire gouvernemental en forçant la présidence et le gouvernement à révéler leur vrai visage en recourant à pas moins de onze 49.3 pour imposer cette contreréforme des retraites, tout en prétendant être disponibles pour discuter et « apaiser » les « foules » une fois ce forfait a-démocratique accompli. Ils comptent sur l’appui de quelques courroies de transition politiques et « syndicales » notoirement éloignées du corps électoral et de la base syndicale. (5) Heureusement, l’unité de l’intersyndicale voulue par la base, tient bon. Elle est fondamentale.

La grande majorité des opposants à cette contreréforme appelle de ses vœux la « grève générale ». Elle est vue, à juste titre, par les grévistes eux-mêmes, comme « le dernier levier encore disponible aux travailleuses et travailleurs » et aux opposants pour se faire entendre et pour obtenir le retrait de la contreréforme ou du moins un référendum sur le sujet. A date, l’intersyndicale a réussi haut la main une série de grèves reconductibles, limitées dans le temps mais appuyées par des journées de mobilisation populaires sans précédent. Faut-il augmenter la durée des reconductibles, qui seraient dûment coordonnées à la base pour obtenir un effet maximum et rapide, ceci dans une situation où les travailleuses et les travailleurs sont doublement pénalisés par la perte du salaire pour les journées de grève et par l’inflation? Elle est désormais utilisée par le gouvernement comme un puissant moyen d’entériner la déflation salariale en l’absence de l’indexation à 100 % des salaires, hors primes, au moins sur la base de l’inflation officielle, alors que l’inflation réelle se monte à près du double . En effet, les primes sont ad hoc et ne comptent pas pour la retraite.

On sait qu’une grève générale ne se décrète pas. En tenant compte du nouveau contexte domestique et global mentionné ci-dessus, il semble que le renforcement du mouvement pour mieux atteindre les objectifs traditionnellement visés par une grève générale massive – arrêt de la production et de la circulation des biens et services –, tout en conservant l’appui majoritaire de la population, consisterait à distinguer la mobilité des personnes et la mobilité des marchandises et des services qui leurs sont inhérents.

La mobilité des personnes peut faire l’objet de l’actuelle stratégie de l’intersyndicale : journées de grèves horizontales étendues, limitées dans le temps – TGV, RATP etc. – mais récurrentes et appuyées par la majorité des citoyennes et citoyens qui, dès lors, choisiront de manifester leur soutien par leur approbation massive du mouvement. Les inconvénients ressentis seront alors pleinement revendiqués comme une preuve concrète de leur adhésion. Cet acte de soutien effectif volontaire, murement réfléchi, est d’une importance décisive pour le succès du mouvement et, le cas échéant, pour la lutte parlementaire immédiate et de longue durée qui l’accompagne. Il incarne la prise de conscience populaire de la nécessité de défendre le modèle social et ses conquêtes sociales, une volonté qui s’exprime alors avec une détermination pacifique mais soutenue. Dans ces conditions un gouvernement qui se braquera sur une stratégie du diktat se décrédibilisera à un tel point que sa vulnérabilité parlementaire déjà confirmée conduira à terme à sa chute et à une vraie alternance politique.  

La mobilité des marchandises et des services qui leurs sont liés – énergie, logistique, expédition et réception, contrôle de qualité, chaînes d’approvisionnement etc. – devient alors le fer de lance du mouvement, tout en préservant l’appui du peuple. Il pourrait le cas échéant être appuyé par des opérations escargot, voire des barrages filtrants. La coordination nationale de grèves reconductibles pendant une semaine qui seraient initiées en même temps sur tout le territorien national, deviendrait la clef du succès. D’où l’importance des caisses de grève.

En tout état de cause, une grève générale prolongée ou par journées reconductibles mais dans la longue durée n’est pas soutenable pour le patronat ni surtout pour le gouvernement pris à la gorge par la crise et par la rigide inanité budgétaire découlant du Traité de Maastricht et du Fiscal Compact, tous deux de facto nuls et non avenus car inapplicables mais dont la narration et la discipline sont maintenues pour légitimer la poursuite des politiques d’austérité visant « les rising expectations » du peuple, selon la vielle formule de la Commission Trilatérale. La détermination des uns et des autres fera la différence.    

Deux considérations à ce sujet :

A ) Puisque le gouvernement a choisi l’usure et la cooptation en ne demandant pas au Conseil constitutionnel de se prononcer dans les 8 jours, donc en renvoyant la décision à dans un mois, tout en proférant des promesses creuses de dialogue qui avaliseraient le fait accompli régressif entériné à coups de 49.3, les travailleuses et les travailleurs, ainsi que leurs syndicats, doivent se concerter à la base  sur le meilleur moment pour tenter de lancer cette grève reconductible coordonnée d’au moins une semaine, ensuite reconductible pour une durée supplémentaire selon les circonstances après quelques jours de répit – donc payés – dans l’éventualité où le gouvernent ne retirait pas le projet. Car la promulgation ne peut pas avoir lieu avant l’avis du Conseil constitutionnel. Du fait de ce timing, c’est donc la décision stratégique la plus difficile pour les syndicats et leurs bases.

Le Conseil constitutionnel, à l’instar du Conseil d’Etat, n’a pas brillé dernièrement pour son respect de la lettre et de l’esprit de la Constitution française. Il semble donc qu’il soit inutile d’attendre pour passer à l’offensive de manière déterminée et pacifique. Mais ceci doit être soigneusement étudié, planifié et coordonné à la base, sans diatribe contre la nécessaire unité intersyndicale. Elle est pour sa part plus concentrée sur la mobilité des personnes sans pour autant rien dicter aux bases syndicales pour le reste.

On peut choisir une grève d’usure qui continuera même après la promulgation. Mais chacun sait que cela serait matériellement et psychologiquement très coûteux pour les grévistes. La lutte d’usure prendra certainement d’autres formes post-promulgation, à savoir l’étroite liaison des revendications salariales avec le financement des retraites, notamment par le remplacement de la plupart des primes, hors partage des gains de productivité etc., par une augmentation des salaires, net et différé, ainsi que par le retour aux protections offertes par la Loi Auroux en matière de représentation, de sécurité et de harcèlement physique et moral.    

B ) La lutte syndicale-légale et politique contre la négation du droit de grève par les réquisitions abusives devient, par le fait même, un des enjeux principaux de la lutte. La France n’est pas le Royaume Uni. Ce dernier, qui n’a pas de constitution, a pratiquement supprimé le droit de grève par toutes sortes de restrictions (6) abusant ainsi du rôle de l’Etat-parton mis également au service du patronat et des classes sociales plus aisées dans le cadre de relations de travail encadré par un modèle tripartite raboté depuis la contre-révolution thatchérienne. L’Etat se comporte à la fois comme juge et partie tout en se drapant dans la fonction d’arbitre impartial des relations industrielles et sociales. Ce faisant, il tente de légitimer cette usurpation en prétextant la défense des services essentiels.

En France, la Constitution reconnaît le droit au travail avec son pendant, le droit à l’arrêt du travail, ainsi que celui de l’organisation syndicale et professionnelle destinée à faire contrepoids au patronat en vue d’en négocier les conditions d’exercice. Cette démocratie sociale, qui discipline, entre autres choses, la solidarité nationale incarnée par la Sécurité Sociale et par l’accès garanti aux infrastructures publiques, est entérinée dans le Préambule mais également dans le texte constitutionnel par l’institution du Conseil Economique et Social et – dernièrement- Environnemental (Articles 69-71) dans le cadre de la planification assistée par le crédit public, aujourd’hui très édulcorée. Seule la force de travail crée la valeur d’échange économique dans le procès de production et d’échange.

L’arrêt du travail, entériné comme droit de grève constitutionnalisé, signifie nécessairement l’arrêt de la production et de la circulation des biens et des services. La Constitution ne parle pas pour ne rien dire ; de sorte qu’il n’y a pas de place constitutionnelle en France pour la casuistique tentant d’opposer le droit de grève à un soi-disant blocage. Les travailleuses et les travailleurs savent pertinemment à quoi s’en tenir à ce sujet, et savent distinguer les représentant.e.s qui les appuient partout, y compris sur les piquets de grève, au risque d’être gazées, de ceux qui prétendent se confiner dans les enceintes parlementaires.   

En tout état de cause, les réquisitions visant à préserver la sécurité militaire de la Nation et l’ordre public ne peuvent en aucun cas abolir ou restreindre de facto abusivement le droit de grève. C’est pourtant ce que font aujourd’hui certains tribunaux administratifs (7) alors que les avocats de la CGT – dont Me Elsa Marcel – soulignent l’inconstitutionnalité de ce genre de décisions d’ailleurs déjà condamnées en 2010 par l’Organisation Internationale du Travail dans le cadre de la grève à Grandpuits. Nous espérons que l’OIT sera nouvellement saisie si le Conseil d’Etat s’avisait à ne pas rectifier. Nous soulignons au passage le sang-froid et la détermination pacifique des grévistes de Normandie qui, tout en continuant leur grève, n’opposèrent pas de violences physiques inutiles aux nombreuses forces policières mais plutôt un appel très entendu à la solidarité de toutes et tous ainsi que les recours juridiques qui s’imposent.

Les grévistes et les manifestantes et manifestants savent pertinemment, surtout depuis le passage en force final dans l’Assemblée nationale avec le 49.3, que les modalités du recours à la répression policière se sont durcies. Un gouvernement forçant tous les mécanismes démocratiques perd de fait toute légitimité ; dès lors, il abuse de son monopole de la force légitime transmuée en force brute et aveugle dans l’espoir de susciter des réactions violentes permettant ensuite de décrédibiliser les  grévistes et leurs supporters et sympathisants. Ces abus ont déjà valu des condamnations européennes et mondiales au gouvernement, condamnations qui seront renouvelées avec une nouvelle vigueur du fait des nombreux blessés, certains de manière très grave. (8) Il semblerait également qu’un cheminot ait perdu un œil et que les ambulances aient été empêchées d’intervenir avec la plus grande célérité possible. Lorsque certains manifestants sont visés à hauteur d’homme, pire, à la tête, il faut craindre un glissement vers une stratégie à la Ariel Sharon, qui met directement en cause le sommet de la chaîne de commandement, et non plus de possibles bavures. Au demeurant une gauche authentique revenant au pouvoir devra d’urgence réhabiliter et renforcer les lois Auroux tout en clarifiant cet aspect central de la démocratie sociale.

Les grévistes savent également que le gouvernement dispose de quelques deux mois de réserves stratégiques de carburants.

Quoiqu’il en soit, on voit mal comment quelques passagers bloqués dans les aéroports ou les gares pourraient constituer une menace pour l’ordre public. Ceci se produit assez fréquemment en dehors des journées de grève et donne lieu à la prise en charge des désagréments pas les compagnies de transport – et leurs assurances. Sans vouloir être cynique, nous pourrions ajouter que, loin de nuire à l’ordre public, ce genre de situation bénéficie aux services d’hôtellerie et de restauration locaux. Plus sérieusement, il suffirait de négocier de bonne foi avec les syndicats les modalités appropriées pour régler ce genre de problématiques, sans nuire au droit de grève constitutionnel. Ici aussi, le recours à la démocratie reste la meilleure solution.

En définitive, toutes et tous, travailleuses, travailleurs, citoyennes et citoyens, ont compris la déconnexion a-démocratique des gouvernants et des gouvernés. L’utilisation massive du 49.3 – outre le 38 et le 47.1 ou couperet parlementaire – n’a d’égal que la déconnection de l’économie réelle d’avec l’économie spéculative, ce qui n’empêche d’ailleurs pas cette dernière de phagocyter la première en imposant légalement la logique de l’intérêt spéculatif comme un profit légitime pénalisant ainsi l’industrie et toutes les entreprises nécessitant un investissement à long terme pour financer le capital fixe nécessaire. En d’autres temps, on aurait dénoncé une « unfair competition », une atteinte à la concurrence !

Voici une illustration récente de cette totale déconnection. Le Ministre de l’Economie et des Finance, M. Le Maire croyait faire belle figure devant les travailleurs de Peugeot en prétendant avoir sauvé l’entreprise. Les travailleurs pour leur part lui firent comprendre que Carlos Tavares fut bel et bien tiré d’affaire, alors même que les effectifs dans cette usine sont passés de 14 000 à 7 000, parmi lesquels 1400 intérimaires, des travailleurs employés comme tels années après années, donc illégalement, avec un salaire de 800 euros mensuels! D’autres coupures dans les effectifs sont en vue. Ils soulignent qu’ils n’ont eu que 19 euros d’augmentation salariale et ajoutent : « Savez-vous M le ministre, combien coûte la baguette ?» Et monsieur le ministre de répondre : « Cette boîte, il y a 5 ans, était menacée de fermer. » Les travailleurs répliquent qu’ils produisent désormais autant sinon plus de voitures qu’avant et demandent qui fut réellement sauvé par le gouvernement. (9) Les plus anciens se souviendront de cette répartie « What we got here is a failure to communicate » (https://www.bing.com/videos/search?q=what+we+have+here+is+a+failure+to+communicate&view=detail&mid=D57B601CF3E8929113DAD57B601CF3E8929113DA&FORM=VIRE ) La scène reprend une valence sociologique, quoique nous soyons déjà bien engagés dans le XXIème Siècle.

On notera au passage une certaine hargne inhabituelle du ministre en question, de même que ses postures et ses avancées frontales vers ses interlocuteurs. Un tel comportement signale usuellement la provocation et l’agressivité. Entouré par ses gardes du corps, cherchait-il un contact physique sous l’œil des caméras – auquel cas les travailleurs, conservant tout leur sang-froid et leur dignité, ne tombèrent pas dans le piège ? Serait-il sujet à de primaires conseillers behavioristes anglo-saxons et associés, tout comme le gouvernent auquel il appartient est sujet à la théorie selon laquelle la France serait irréformable démocratiquement de sorte qu’il faudrait entériner de force dans la République la fin de la périlleuse distinction droite/gauche, pourtant issue de la Révolution française? Du moins si l’on en croit les conseils normatifs des vielles théories sociologiques atlantistes proférées par de vulgaires Seymour Lypset et autres Sydney Verba. Ce ne sont que des « pitres », dans le sens conceptuel du terme,  par moi déjà dénoncés dans Tous ensemble comme sociologiquement et culturellement primitifs et loufoques, hors sol en tout cas. A l’instar de tant d’autres dispendieux conseillers issus de cabinets conseils transnationaux tel McKinsey … et ceci dans le pays des ex-Grandes Ecoles républicaines !  

Bref, nous avons à faire ici à un divorce entre la réalité concrète et la perception qu’en ont les dirigeants, entre la vraie nature des évolutions socioéconomique et les narrations néo-nietzschéennes qui les occultent. La prise en compte de la réalité impliquerait au contraire le recours urgent à une nouvelle RTT, dont l’abaissement de l’âge de la retraite et la prise en charge de la pénibilité, pour tenir compte des gains de productivité. C’est tout le contraire des réformes aujourd’hui proposées. Ajoutons que l’IA, par exemple ChatGPT qui est capable d’apprendre les protocoles bureaucratiques en quelques minutes, sera bientôt susceptible de remplacer une grande partie des employées des bureaucraties publiques et privées et des traders. (10) La RTT, meilleur moyen de partager le travail socialement disponible et donc les richesses produites, s’impose plus que jamais, tant pour l’abaissement de l’âge de la retraite, que pour la durée de travail hebdomadaire et les divers jours et périodes de congé.

Qu’on songe aux Trente glorieuses encensées par Jean Fourastié pour la hausse sans précédent du standard de vie et de la longévité moyenne qui les caractérisèrent. Nous savons que la RTT et de vraies mesures contre la pénibilité du travail – on dit, à juste titre, que les régimes de retraites spéciaux ne sont que des régimes « pionniers » – produiraient le même résultat social et démographique puisque les travailleurs meurent aujourd’hui 6 à 7 années en moyenne – 17 années pour nos camarades égoutiers ! – avant leurs cadres et que les régimes de la Sécurité Sociales les protégeant sur la base de leurs cotisations salariales en sortiraient renforcées. Le salaire différé est avantageusement géré de manière solidaire et actuariellement mutualisée, d’où le décalage générationnel; tout le monde en sort gagnant mais cela n’a rien à voir avec la narration bourgeoise d’un conflit générationnel pusique le coeur du problème n’est pas le ratio actifs/passifs mais au contraire la gestion des critères paramétriques et le rôle de l’anti-dumping en soutien aux costisations, ce qui était le cas avant le démantèlement du GATT. Les années de vie en bonne santé après la retraite augmenteraient considérablement tout en permettant aux jeunes d’entrer à temps plein dans la force de travail active avec la possibilité de planifier leur avenir tout en contribuant au « pot commun » par leurs cotisations et leurs impôts et taxes.   

Déconnection donc entre gouvernants et gouvernés. M. Véran a d’ailleurs annoncé les couleurs au nom du gouvernement : « La réforme des retraites ne signe pas la retraite des réformes » (Olivier Véran)» (11)

On reconnaît ici la logique du Marteau philosémite nietzschéen. Elle accompagne tous les régimes de « sur-représentation » chronique et a-constitutionnelle et de « fausse représentation », toujours prêts à s’abattre pour imposer la peur sinon l’admiration aliénée de la « populace » envers les nouveaux « maîtres du monde » diversement « élus » mais surtout auto-proclamés comme tels. (12)

Au fond, la motivation principale de ces choix politiques et socioéconomiques furent bien résumés par M. Claude Reichman. Il spécifie à sa manière le programme régressif illustré par un Denis Kessler et al., selon lesquels il conviendrait de déconstruire tous les acquis sociaux conquis depuis 1945 et inscrits dans la Constitution. (13)

Selon Claude Reichman : “Il faut supprimer complètement le régime des retraites” in https://www.youtube.com/watch?v=6nmHoOUDGmA ) . Ce programme n’est pas nouveau ni original. Il s’en prend donc aux 872 milliards d’euros de dépenses sociales qui se décomposent en 226 milliards pour l’assurance-maladie, 345 milliards pour les retraites, 50 milliards pour les allocations familiales, 170 milliards pour l’assurance-chômage et les aides diverses à l’emploi, plus divers autres programmes. Cette épargne sociale institutionnalisée dans la Sécurité Sociale, à savoir le patrimoine public de ceux qui n’ont pas de patrimoine privé, abolirait le choix individuel – et bien entendu les juteux profits que pourraient faire Blackrock, State Farm, Vanguard etc. lesquels n’hésitèrent pas à attaquer la GB et ses fonds de pensions en septembre dernier. Il ajoute que ces 872 milliards d’euros consacrés chaque année au régime de retraite public représentent une somme plus importante que le budget du Pentagone qui se monte à 858 milliards de USD et bientôt plus. On sait par ailleurs que, sous couvert de sécurité nationale et de devoir impérial global, ce budget inhérent au complexe militaro-industriel américain sert de subventions directes à l’industrie américaine, alors que ces subventions directes sont niées aux pays membres de l’UE par les traités de libre-échange, ce qui est un comble.

A cela il faut répondre par la défense déterminée du modèle social et civilisationnel entérinée par la Constitution, née de la Résistance, et par la défense des nouvelles formes avancées de démocratie sociale et socialiste. (14)

En réalité, le président Macron et son gouvernement se trompent en pensant pouvoir émuler la main de fer de Thatcher contre les mineurs, les dockers et Fleet Street. La première ministre britannique était le fruit de la défaite culturelle des keynésiens académiques  – voir mon Keynésianisme, marxisme, stabilité économique et croissance, 2005, même vieux site expérimental – incapables de comprendre le phénomène de l’« inflation » et de la « stagflation ». Les Chicago Boys, jusqu’ici relégués dans les sous-sols de leur université mère, reprirent du poil de la bête avec l’appui des néocons. A mon corps défendant, le marxisme authentique avait disparu des rangs de la gauche et des syndicats, même les plus avancés. La nouvelle hégémonie conservatrice néolibérale monétariste pouvait dès lors convaincre les masses avec ses messages simplistes légitimant le recours au workfare tout en s’appuyant sur les promesses de la Nouvelle Economie et des New Techs et sur une réorganisation des échanges mondiaux par les traités de libre-échange. (15) 

Ce cycle prend fin aujourd’hui dans la plus complète débâcle marquée par la précarité généralisée et par la crise bancaire et financière qui se greffe, en l’aggravant, sur la crise économique générale. L’obstination de la présidence et du gouvernement prend dès lors un aspect pathologiquement faustien, sans le moindre sursaut d’âme en vue. Une obstination sans avenir, dont le déni démocratique est la marque la plus emblématique.

Paul De Marco

Notes :

1 ) voir le Livre I dans Download Now, section Livres-Books du vieux site expérimental www.la-commune-paraclet.com   

2 ) Dans mon Livre III -2005, idem – j’avais théorisé cette évolution en pointant aux « échelles de la valeur ajoutée », c’est-à dire à l’importance de la cohérence interne de la Formation sociale qui definit la qualité de l’insertion de cette FS dans l’Economie Mondiale Capitaliste. Dès 2007 – rapport RAMSES – ceci fut occulté par la substitution des vielles chaìnes de la valeur ajoutée, soit par un vulgaire retour aux organigrammes des MNCs et des transnationales …  le tout évalué selon la comptabilité marginaliste du PIB. A ce sujet, voir : http://rivincitasociale.altervista.org/le-pib-outil-de-narration-marginaliste-contre-le-bien-etre-des-peuples-et-la-prosperite-des-etats-nations-24-mai-2020/ 

3 ) Sur les Accords de Paris, voir http://rivincitasociale.altervista.org/accord-de-paris-climat-decarbonisation-et-problemes-du-ets-le-crime-climatologique-contre-les-pays-emergents-et-la-grande-majorite-de-lhumanite-a-congeler-au-niveau-inegalitaire-de-1990/

Notez également que depuis 1979, dans les modèles narratifs du GIEC, les températures sont uniquement satellitaires, de sorte qu’elles sont effectuées en l’absence de nuages . Ceci mène fatalement à une obscène surchauffe des modèles, ce qui permet cependant de transformer  les citoyennes et les citoyens en nouveaux croyants béats et surtout les jeunes en Nouveaux Pastoureaux qu’on mène en « croisades » pour le plus grand profit du capitalisme spéculatif vert et ses Green bonds …. La défense de l’environnement et de l’écomarxisme est toute autre chose puisqu’elle  renvoie à la science, voir :  http://rivincitasociale.altervista.org/emission-des-zones-humides-croissance-du-methane-oh-et-quelques-questions-personnelles-19-decembre-2022/

4 ) Pour le capitalisme en crise, nouvellement philosémite nietzschéen, la Constitution, issue de la Résistance, est bien l’ennemi principal à abattre sans le moindre état d’âme. Denis Kessler le dit sans ambages et avec une grande précision historique  «  « Le modèle social français est le pur produit du Conseil national de la Résistance. […] Il est grand temps de le réformer. […] La liste des réformes ? C’est simple, prenez tout ce qui a été mis en place entre 1944 et 1952, sans exception. Elle est là. Il s’agit aujourd’hui de sortir de 1945, et de défaire méthodiquement le Programme du Conseil national de la Résistance28 ! », dans https://fr.wikipedia.org/wiki/Denis_Kessler  

5 ) Ainsi le gouvernement passe en force dans les deux chambres sans aucun vote final par l’Assemblée nationale. Cela fait, la première ministre annonce être disponible à discuter. Laurent Berger va immédiatement dans le même sens sans dire qu’une telle discussion n’aurait aucune valeur sans le retrait préalable puisque la contreréforme imposée par onze 49.3 attend d’être promulguée, ce qui exclut toute possibilité technique d’amender le texte sans devoir retourner devant le Parlement avec un nouveau texte nouvellement soumis à la navette parlementaire. Voir a )  « Plus de dialogue, moins de 49.3 : le plan d’Elisabeth Borne pour « apaiser le pays » », https://www.latribune.fr/economie/france/elisabeth-borne-son-plan-pour-apaiser-le-pays-956641.html et b ) « Réforme des retraites : Laurent Berger appelle le gouvernement à modifier le texte », https://www.latribune.fr/economie/france/reforme-des-retraites-laurent-berger-appelle-le-gouvernement-a-modifier-le-texte-956669.html

6 ) voir « EUX AUSSI, ILS EN ONT MARRE… POURQUOI LES ANGLAIS SONT DANS LA RUE », https://www.youtube.com/watch?v=iU1dK1hnL7U&t=1s .  Cette vidéo donne un bon résumé de la déplorable situation anglaise qui n’est pas sans rappeler celle prévalant avant l’abolition de la loi antisyndicale britannique de 1799, voir https://en.wikipedia.org/wiki/Combination_Act_1799

7) « Réquisition des raffineurs : ÉNORME DÉMONSTRATION DE SOLIDARITÉ au Havre – Reportage », https://www.youtube.com/watch?v=yA0UxoP9Bi0

8 ) « MÉGA-BASSINES: DARMANIN A DU SANG SUR LES MAINS/GIEC: UNE AUTRICE DU RAPPORT S’EXPRIME »,

Citation du texte accompagnant cette vidéo : « On revient sur la mobilisation historique, samedi, dans les Deux-Sèvres, contre les méga-bassines. Une manifestation massive qui s’est heurtée à un dispositif policier massif et très offensif. Quelques chiffres qui donne le tournis mais montre bien la volonté d’en découdre de la part du gouvernement, ce sont près de 4 000 grenades qui ont été lancé sur le cortège de 30 000 personne faisant près de 200 blessés, côté manifestants, dont un éborgné une personne à ce jour entre la vie et la mort… On en parle avec notre journaliste Lisa Lap et Léna Lazare, activiste aux Soulèvements de la Terre. Toutes les deux étaient sur le terrain ce samedi.»

9 ) « Bruno Le Maire vivement interpelé par un ouvrier de PSA Mulhouse », France 3 Grand Est , https://www.youtube.com/watch?v=UU5yG6xxvUc

10 ) Voir http://rivincitasociale.altervista.org/ia-chatgpt-et-robotisation-productivite-micro-competitivite-macro-et-retraites-7-mars-2023/ 

11 ) « La réforme des retraites ne signe pas la retraite des réformes » (Olivier Véran) https://www.latribune.fr/economie/france/la-reforme-des-retraites-ne-signe-pas-la-retraite-des-reforme-olivier-veran-956626.html

12 ) Je renvoie ici à mon livre Pour Marx, contre le nihilisme – dans le même vieux site expérimental – et à la stratégie de « palestinisation » des peuples dernièrement doublée par celle de la « dalitisation », régime non-carné en prime ! Voir http://rivincitasociale.altervista.org/la-palestinisation-de-la-france/ 

13 ) Voir  « Claude Reichman : “Il faut supprimer complètement le régime des retraites” » in https://www.youtube.com/watch?v=6nmHoOUDGmA

14 ) Voir le modèle quadripartite dans Tous ensemble, le chapitre « Pour le socialisme cubain » dans Pour Marx, contre le nihilisme ainsi que ceci sur les nouvelles formes de démocratie socialiste à inventer : http://rivincitasociale.altervista.org/de-nouvelles-formes-de-democratie-socialiste-a-inventer-1/

15 ) On pourra également se reporter à mon essai de mars 1985 « Les conséquences socio-économiques de MM Volcker, Reagan et Cie », idem, section Economie Politique Internationale et à l’Introduction méthodologique, idem section Livres-Books.

Commenti disabilitati su The contradictions of speculative capital and its road to hell, the case of SVB bank, March 10, 2023

References:

1 )  « Reserve requirements »:

Quote : In March 2020, the Fed slashed the reserve requirement to zero, meaning banks were not required to keep any cash on hand in reserve, so banks were prompted to increase loan activity.

Once the federal funds rate was cut to near zero, widespread lending activity soon ensued in the favorable borrowing environment. » in https://www.wallstreetprep.com/knowledge/reserve-requirements/#:~:text=In%20March%202020%2C%20the%20Fed%20slashed%20the%20reserve,activity%20soon%20ensued%20in%20the%20favorable%20borrowing%20environment .

2 ) «300 Billion Reasons Why SVB Contagion Is Spreading To The Broader Banking System », by Tyler Durden,  Friday, Mar 10, 2023 – 12:22 PM,  https://www.zerohedge.com/markets/300-billion-reasons-why-svb-contagion-spreading-broader-banking-system

(Quotes: a ) « For those who slept through yesterday, here is what you missed and why the US banking system is suffering its worst crisis since 2020. Silicon Valley Bank, aka SIVB, the 18th largest bank in the US with $212 billion in assets of which $120 billion are securities (of which most or $57.7BN are Held to Maturity (HTM) Mortgage Backed Securities and another $10.5BN are CMO, while $26BN are Available for Sale, more on that later )…»

b ) « For the answer we have to go all the way back to the immediate aftermath of the last financial crisis, when in early 2009 US regulators suspended Mark to Market, and instead of having banks hold debt securities on their books at price, they allowed them to split their asset holdings into two components: Available for Sale (or AfS), a bucket which would be marked to market and which could be sold to short up liquidity, and Held to Maturity (or HTM), a (far larger bucket) which allowed the banks to keep debt securities at cost. »

3 ) « Game Over: FDIC Shutters Silicon Valley Bank, Appoints Receiver », by Tyler Durden,  Friday, Mar 10, 2023 – 11:10 AM, https://www.zerohedge.com/markets/silicon-valley-bank-crashes-65-halted-pending-news

Update (1135ET):  Game over for Silicon Valley bank.

  • *FDIC: SVB BANK CLOSED BY CALIFORNIA REGULATOR
  • *FDIC: SVB BANK IS FIRST INSURED INSTITUTION TO FAIL THIS YEAR
  • *FDIC CREATES A DEPOSIT INSURANCE NATIONAL BANK OF SANTA CLARA
  • *FDIC: NAMED FEDERAL DEPOSIT INSURANCE FDIC AS RECEIVER
  • *FDIC CREATES A DEPOSIT INSURANCE NATIONAL BANK OF SANTA CLARA
  • *SILICON VALLEY BANK INSURED DEPOSITORS TO HAVE ACCESS MONDAY

As we noted before, while the FDIC noted that SVIB had $175BN in deposits as of Dec 31, note that some $151.5BN of these are uninsured, which means they get exactly zero although a sizable number of them likely pulled their deposits in the past few days.

And just like that SVB is no more: a historic collapse which in many ways was faster than Lehman, and which has seen SIVB stock plunge from $763 to 0 in 16 months.

4 ) « Silicon Valley Bank chiusa da autorità California per proteggere depositi », Storia di Redazione Tgcom24, 10 marzo 2023, https://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/silicon-valley-bank-chiusa-da-autorit%C3%A0-california-per-proteggere-depositi/ar-AA18tu3Z?ocid=SL5MDHP&pc=SL5M&cvid=e460459aad9542ad945811054067061f&ei=7

Quote: « Grandi gruppi sono azionisti di Svb  Alle spalle di Silicon Valley Bank ci sono anche grandi nomi. Il colosso della finanza Vanguard ha il 10,8%, State Street il 5,2%, Blackrock il 5% e Jp Morgan un altro 3,6%. Questo fallimento porta con sè un clima di incertezza su tutto il settore bancario tant’è vero che anche in Europa tutti gli istituti quotati hanno chiuso in calo. Ma non è tanto il crac di Svb a far paura quanto il campanello d’allarme che suona: potrebbe essere il primo segnale di un problema più serio legato al sistema creditizio? »

5 ) « “Expect Mass Layoffs…” – The Real-World Impact Of SVB’s Failure »,  by Tyler Durden,  Friday, Mar 10, 2023 – 01:41 PM, https://www.zerohedge.com/markets/expect-mass-layoffs-real-world-impact-svbs-failure

Quick comment : This follows from the main contradiction already seen in the financial crisis at the end of September 2022 in the UK when Blackrock and others quickly divested from the English pension funds thus forcing the BoA to return to a QE mode while the government had to resign over the social part of the budget. The mess was the direct consequence of negative real interest rates going hand in hand with a foot-loose neoliberal social austerity enforced without the least qualms by global speculative capital. Except that now it is fast spreading to enterprises, big and small, and to venture capital.

1 ) The California bank relied heavily on uninsured deposits – inviting a bank run at the least sign of deterioration of its balance sheet.

2 ) It was heavily invested in Treasuries apparently without the proper hedging – this is deadly in the context of rising rates of interest because of the reverse relationship between rates and nominal value, the whole thing been aggravated by the cooked up books that officially emerged during the last big financial crisis, namely the opportunistic re-interpretation of « mark to market » into two entries  « Available for Sale (or AfS), a bucket which would be marked to market and which could be sold to short up liquidity, and Held to Maturity (or HTM), a (far larger bucket) which allowed the banks to keep debt securities at cost. » (see Reference 2b above ).

3) Venture capital, otherwise known as risk capital. Recently the main depositors at the SVB were under trouble due to the aftermath of the lockdowns – supply chains disruption -, the economic slowdown and big layoffs in big tech enterprises including Google, Amazon, Twitter etc. These took their deposit away and the smaller depositors followed suite to avoid being the last guy on the sinking ship. A classic bank run situation. See : « https://techcrunch.com/2023/03/08/tech-industry-layoffs/?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly93d3cuYmluZy5jb20v&guce_referrer_sig=AQAAAKxdV1mqRDCUnc-eKN0ldRQ08pJ_ZrfbNSnXaP_FzEyvIyNitSFHDFrjoU6aZ7bpZr4cfPf6zU_DU0j74QOBao99wBwFY8nyBj6aFiS4QOS23_xbRtYbHG9uRpmHVYUY9F7kv4y7DBkhhtIMLOfWecX051rrLGMsociDXid_BFb2  )

4 ) This chain of events quickly deteriorated the balance sheet of the California bank at a time when it already was under pressure because of the T bonds held to maturity while interest rates are going up.

5 ) Add to this, after the watering down of the loose Dodd-Frank, the March 2020 lunatic abolition of the Reserve Requirement by the FED. As we know after the 2007-2008 subprime crisis and the Fed’s bailout, QE and other liquidities de facto replaced the prudential ratio, thus destroying the sole cybernetic auto-regulation mechanism of capitalist finance embodied in the fractional system. (See : « Credit without collateral » and « The Treasury and the FED » in : https://www.la-commune-paraclet.com/EPIFrame1Source1.htm#epi )

This increased the cannibalizing effect of speculative finance over the real economy; worse still, it made the whole system incredibly fragile. This is starting to show now. The FED and other Central banks will be left to gather the pieces with ad hoc bailouts in an attempt to avoid a classic explosion of the CDS chains. (the Head of the US Treasury Ms Janet Yellen already announced such piecemeal interventions … with public money, in a way or another. See  https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-03-10/treasury-closely-watching-silicon-valley-bank-share-plunge )   

In short the negative interest rates mess plus the zombie companies that now are going broke are destroying the balance sheets of the bank – add to this the intermingling between systemic and non systemic banks and funds – in this case with the Big NY banks …

This will also unfold shortly in Europe as the € 100 billion plus State guarantees in Italy, as well as in other States, that were granted during the Covid crisis, have to be repaid and many small and medium enterprises are going bankrupt because of the unbearable energy prices which destroy their costs of production. This is mainly due to speculation and to the organization of the single EU electricity market which operates on the basis of the price charged by the last plant called into production, which is not the marginal price but rather an administered technocratic-ecological EU beast. The last plant called usually burns costly imported gas. Add to this the prohibitive price of liquefied US shale gas which is 4 or 6 times more costly than Russian gas delivered through pipeline  … Zombie companies are kept on the books as long as possible to protect the balance sheet. However, now many of them are simply going broke in the EU just like in the USA …

It does not end here: as enterprises increasingly go broke and unemployment increases – namely, the real unemployment rate goes up and the occupation rate goes down – demand falls and recession kicks in. Fiscal revenues – as well as social contributions – will be degraded while the public – and private – debt will shoot higher – if only because new government debt emissions are indexed and wages are not. This will mean lower taxes revenues and lower consumption. Meanwhile, the spread will rise up more thus forcing the ECB to intervene again – may be through the MES, perhaps with a slightly different name to assuage right-wing populists which feigned to oppose it until now !!! Think of Italy, here …

However, with some PCI oscillations, underlying inflation will continued to be sustained by the pressures caused by the Paris Accord, by financial speculation and by the EU single energy market.  And because the inflation spiral will continue to rise, the central banks will be at a loss; not knowing what to do, they will be forced to continue raising interest rates in order to respect the textbook and to maintain a semblance of theoretical and operational legitimacy. That is, if they not are pushed by the blind and self-interested business world to finally apply the – truly idiotic – Taylor’s rule, but with a vengeance because of the time already lost !!! We will soon have recession together with high real but statistically masked unemployment and high interest rates, the all thing going hand-in-hand with creeping inflation. Time to change paradigm, see : http://rivincitasociale.altervista.org/the-pseudo-economic-science-of-the-bourgeoisie-here-is-why-we-should-quickly-change-economic-paradigm/  

This is quite an unprecedented financial quagmire. The financial and neoliberal monetarist putative « masters of the world » are now paying for their unequalled arrogance allied with their unequalled intellectual nullity.

« Que la fête commence! »

Paul De Marco.

Commenti disabilitati su IA, ChatGPT et robotisation, productivité micro, compétitivité macro et retraites, 7 mars 2023

Re : «Pourquoi la réforme des retraites ne prépare pas la France à son avenir technologique

La réforme des retraites manque de vision et s’ancre dans un modèle en voie de disparition. Il faut prendre conscience dès aujourd’hui que ceux qui exerceront à temps plein un travail rémunéré se feront à l’avenir de plus en plus rares, et qu’il faut organiser avec joie et optimisme la société en devenir de la raréfaction du travail, pour qu’elle profite au maximum à l’épanouissement de l’être humain. Par Guillaume Champeau, directeur juridique de Clever Cloud, fondateur de Numerama.com ,  Guillaume Champeau ,  07 Mars 2023, 9:00 , https://www.latribune.fr/opinions/tribunes/pourquoi-la-reforme-des-retraites-ne-prepare-pas-la-france-a-son-avenir-technologique-954279.html

Commentaire rapide : Voici un solipsisme bien intentionné mais très délétère que l’on risque d’entendre souvent : la technologie détruit l’emploi rémunéré de sorte que l’on ne pourrait plus assurer l’assurance-chômage, ni surtout les retraites – en gros les 5 branches de la Sécu – avec les cotisations salariales, à savoir avec le salaire différé des travailleurs géré de manière mutuelle et solidaire !!!

D’une part, nous dit-on à raison, Schumpeter se trompe avec sa « destruction créatrice » puisqu’avec la technologie le volume nécessaire de « travail » ( ?) – en fait d’ouvriers physiques, ce qui n’est pas la même chose – diminue et en plus nous assistons maintenant à l’introduction de ChatGPT et de l’IA etc. etc. Ajoutons que les activités économiques devenant de plus en plus intensives en capital, l’absorption de la force de travail « libérée » par la productivité dans les secteurs nouveaux ou intermédiaires ne se fait plus au même rythme qu’avant.  Donc, sous prétexte de bonheur et de bien-être social, on fera du « revenu citoyen » orwellien – des versions du « guaranted minimum annual income » de Milton Friedman post-chute de l’URSS et de tant d’autres – établi fermement sous le seuil de la pauvreté absolue car autrement cela entrera en compétition avec le salaire minimum prévalant de facto !!!(sur ces inepties anti-travailleurs, voir :http://rivincitasociale.altervista.org/intermittents-du-spectacle-et-precaires-refusez-le-chant-des-sirenes-de-tout-suppose-revenu-citoyen-vie-ou-autrement-veut-tout-simplement-vous-faire-jouer-un-role-imagine-contre-v/  

Bref, toujours les mêmes salades. En fait, il ne s’agit pas de « technologie » mais plus précisément du rôle de la technologie et de l’organisation du travail dans la production, et donc de la planification macro-économique et micro-économique de la composition organique du capital et donc de productivité. Or, une augmentation de productivité implique  que le même travail humain – le « travail abstrait » de Marx – produira pendant le même temps de travail plus de marchandises ou de services d’un même type – ou largement élastiques – donc à une valeur d’échange – et prix – unitaire proportionnellement moindre, ce qui est d’ailleurs le but de la manœuvre dans le cadre de la concurrence capitaliste. Il en va de même avec le mode de production socialiste avec l’émulation des meilleures façons de produire techniquement et socialement. Le travail humain renvoie précisément à la valeur de la force de travail utilisée dans le procès de travail immédiat qui, on le sait au moins depuis la pin factory de A. Smith, implique une division sociale interne du travail et non uniquement des métiers spécifiques.

De sorte, qu’il s’agit du partage des gains de la productivité – une productivité entrepreneuriale que la compétitivité macro-économique supérieure découlant de la planification et de la mutualisation publiques de certains coûts – Sécu – permet d’accroître structurellement. Dans les Années 70 en France, le régime de santé public complet coûtait près de 9 % du PIB alors que le système privé US laissant plus de 40 millions sans couvertures et des millions d’autres avec des couvertures sanitaires largement insuffisantes coûtait plus de 16 % du PIB. La situation a empiré depuis partout en Occident puisque c’est le modèle privé américain qui gagne du terrain du fait des élites actuelles. Et il en va ainsi pour les retraites, l’assurance-chômage etc., etc. . Il n’y a pas très longtemps l’Etat américain a dû courir au sauvetage in extremis de GM et du secteur automobile : en effet, la robotisation ayant divisé par deux les travailleurs actifs, les systèmes de pension in-house étaient au bord de la faillite entraînant tout le secteur et une partie de l’économie …

Ces gens s’inventent des peurs. (1)

Reste que la robotique alliée à l’IA, à la 5G et 6G et aux nouveaux procédés de production aura un immense impact sur l’emploi du moins s’il n’est pas encadré par la RTT avec la planification nationale et le crédit public. Par exemple, la voiture électrique aura beaucoup moins de pièces mobiles, la plupart des pièces restantes fera l’objet de moulages ou de imprimantes 3D, le tout automatisable à souhait depuis la conception jusqu’à la production et la distribution.

Laissons de côté ici l’aspect ludique – écriture de textes, poésies et partitions musicales ou le divertissement – ainsi que les inepties sur l’Ethique des robots : on a fait apprendre à ChatGTP le chat pratiqué sur les sites de rencontres et le système fait facilement plus vulgaire et plus harceleur que certains … Bref, il copie ce qu’on lui apprend. A-t-il une conscience éthique ? Non, tout au plus pourra-t-il incorporer des critères dits moraux mais qui reposeront toujours sur un apprentissage préalable, donc fatalement ex post. Par exemple, une voiture autonome devra choisir si écraser une personne plutôt qu’un groupe ? En fait ceci devrait militer pour son exclusion en faveur de systèmes de mobilité ne présentant pas ces inconvénients. Par exemple, un drone-voiture serait plus sûr car contrôlant mieux son environnement et réduisant les aléas décisionnels et les accidents possibles grâce à un GPS flaqué d’un altimètre définissant un couloir aérien très précis et à des systèmes d’évitements des obstacles à 360 degrés …  

Dans les taches économiques ChatGPT fera beaucoup mieux que le répondeur automatique. (Comme Blue Machine par rapport à des joueurs d’échec, y compris des maîtres.) Ceci signifie qu’une grande partie des taches bureaucratiques privées et publiques seront prises en charge par l’IA car elles reposent sur des SOP – standard operating procédures – c’est-à-dire des protocoles standardisés facilement automatisables et vérifiables. Les quelques rares problèmes pourront alors être renvoyés à un petit comité de techniciens-correcteurs – par exemple, les procédures de contestation ou d’appel les moins évidentes. 

On voit déjà ceci se mettre en marche avec les formulaires que le citoyen, usager ou client, doit compiler lui-même, seul ou avec l’aide de professionnels privés, dans le cadre des politiques néolibérales d’outsourcing etc., etc. Ou encore avec les algorithmes du High Frequency Trading qui contrôlent déjà plus de 80 % des volumes, le tout étant dans les mains de quelques banques primaires dans les principales places financières puisque ces opérations nécessitent des connexions à fibres optiques pour permettre les nombreuses opérations effectuées à chaque nanoseconde – dont 60 % ne sont que des jeux visant à dérouter les concurrents et faire des opérations-rotations plus juteuses puisqu’elles sont retirées presque aussitôt qu’émises. Dans leur masse, les traders – hors « desks » importants des grandes banques et fonds financiers – ne sont plus que des auto-entrepreneurs, utiles pour faire du chiffre sur l’emploi – au sens du BIT – mais de plus en plus paupérisés. A l’instar du 1.7 million d’auto-entrepreneurs en France dont  beaucoup sont « ubérisés » et dont la moitié ne paie pas d’impôt sur le revenu puisque gagnant trop peu. Il en va d’ailleurs de même pour près de la moitié des travailleurs. En revisitant Carmaux et J. Jaurès, ils gagneraient à se mettre en coopérative, tout comme les artisans et les petits commerçants ; mais l’Etat doit garantir le crédit public à coût très bas nécessaire à leur fonctionnement. La fonction d’incubateurs d’innovations serait socialement et économiquement mieux assumée …

Il est donc essentiel – y compris pour l’écomarxisme, à savoir la baisse des besoins en intrants naturels surtout non-recyclés, pensons aux minéraux dits stratégiques  – de comprendre non seulement la logique de la productivité micro de la fonction de production individuelle mais également la logique de la compétitivité macro du capital social. Les secteurs et les services publics – mutualisés, solidaires et universellement accessibles – sont bien ce qui fait la différence en abaissant structurellement les coûts de production. ) La Chine planifiée le démontre encore. Ce faisant on en viendra à remettre en question les statistiques marginalistes, dont celles du PIB, voir : http://rivincitasociale.altervista.org/le-pib-outil-de-narration-marginaliste-contre-le-bien-etre-des-peuples-et-la-prosperite-des-etats-nations-24-mai-2020/  

Rien de ceci n’est compris dans cet article … pourtant bien intentionné !!!

Paul De Marco

1) Ils sont bien intentionnés mais au fond c’est le même constat que celui du Report from the Iron Mountain par moi dénoncé depuis des années. A savoir si la productivité libère la force de travail de sorte que seuls 20 % de travailleurs surqualifiés seront nécessaires, que faire de la masse des 80 % institutionnellement sous-qualifiés – parcoursup etc. ? Faudra-t-il réintroduire le pain et les cirques avec la société de la nouvelle domesticité et du nouvel esclavage ? En bout de ligne, cette logique, mal ou bien intentionnée, risque de nous conduire, sous couvert de nécessité économique, aux « Nouvelles Lois de Manu » de Nietzsche mais aggravées par les manipulations du genre mARN de Big Pharma et « brainlaces » des grands oligopoles informatiques et communicationnels. Voir http://rivincitasociale.altervista.org/nietzsche-et-le-retour-du-cauchemar-eveille/ et la « Breve » du 25 avril 2022 dans http://rivincitasociale.altervista.org/sars-cov-2-brevesflash-newsbreve/ (On peut utiliser un traducteur online si nécessaire par ex www.deepl.com )

Commenti disabilitati su DE NOUVELLES FORMES DE DÉMOCRATIE SOCIALISTE À INVENTER. (1)

Les partis et les groupes d’intérêt.

La démocratie représentative.

La démocratie participative.

Démocratie sociale, industrielle et économique.

Instances de contrôle démocratique.

Conclusion.

Notes de bas de page

Sources.

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Selon la méthode de « l’intellectuel organique » gramscien, la rigueur théorique est ici mise au service de l’analyse de la réalité et de la conjoncture. Althusser parlait de « pratique théorique ». Le fond analytique ne me semble donc pas daté.

xxx

Le parti et les groupes d’intérêt.

Il importe de dire quelques mots sur les nouvelles formes de démocratie que doit poursuivre le PCR en tant que parti authentiquement communiste. Ce sera un travail de longue haleine. Un travail d’organisation et d’information qui ne peut être subordonné au transformisme typique ni aux habituels « connubi » cavouriens d’une classe politique italienne à exclure. Ni l’Italie ni le PCR n’ont besoin d’une refondation anticommuniste à la Ingrao, Curzi et autres de même farine. Le Parti communiste ne peut pas se dissoudre dans les mouvements sans avoir l’intention de les engloutir et sans nécessairement se refonder de manière anticommuniste. Ceci représenterait un hold-up sur le Parti, un coup de main  qui coûterait très cher, car le prolétariat et les membres ne pardonneront pas de telles actions.

(Ajout février 2023 : En période de transition et de défiance généralisée envers la « politique » politicienne transversalement perçue comme étant au service du status quo, certaines forces politiques peuvent se concevoir comme des mouvements de masse. Mais, infailliblement si elles s’installent dans la durée, elles doivent toujours affronter, à leur façon, la problématique de la démocratie interne pour cimenter l’adhésion des membres, des militant.e.s et des sympathisant.e.s)

Le Parti et les groupes d’intérêt (les mouvements) doivent avoir des contacts organiques mais dans le respect de leurs fonctions respectives. Certains prétendent vouloir réinventer l’eau tiède. D’autres croient pouvoir réaliser la fusion à froid, avec beaucoup de conviction. La fonction typique d’un parti politique est d’agréger les intérêts sociaux des classes et groupes qu’il représente afin de se donner la possibilité de négocier des alliances de classe et éventuellement de prendre le pouvoir, ou du moins d’influencer fortement le travail législatif en faveur des intérêts du prolétariat. La fonction des groupes d’intérêt – ou groupes de pression – est plus spécifique. Parfois plus incisive, mais avec un champ d’action beaucoup plus restreint. L’unité d’action de plusieurs groupes est déjà difficile à obtenir et nécessite de se concentrer sur des thèmes très précis et très actuels, comme le problème de la guerre, de l’environnement ou du démantèlement des services publics (dont l’éducation nationale et ses masses étudiantes plus facilement mobilisables que les membres de certains syndicats trahis de l’intérieur). Mettre les groupes de pression et le Parti dans le même ” contenant ” est une impossibilité politique, du moins si l’on envisage la destruction ou la transformation d’un des pôles en question.

Les groupes d’intérêt étant organisés sur une base plus spécifique, donc plus facilement et transversalement défendable, c’est nécessairement le PCR qui en sortirait transformé. En clair, le projet déjà dénoncé par moi, porté par Attac et repris dans sa veine italienne par l’encombrant Ingrao, le non moins encombrant Curzi et quelques autres épigones d’une ”gauche alternative”, d’abord ”anti-stalinienne” (ce qui est d’une grande ineptie, voir le rôle soigneusement occulté du nain juif-soviétique Yeshov jouant les Sade dans la Section des Piques, et de surcroît anachronique mais facilement concevable vu les niveaux contemporains d’éducation historique et politique, surtout au sein de la gauche qui ignore souvent sa propre Histoire) et maintenant ouvertement anti-communiste. Toute personne qui ne se sent pas communiste ne devrait pas être rémunérée par un parti communiste et n’a pas sa place dans ses rangs.

Au vu de la hausse des abstentions et de la baisse de la participation électorale durant le gouvernement de la « gauche plurielle » de Jospin, j’ai présenté la thèse de Galambos selon laquelle, avec l’émergence et la consolidation de l’État-providence, le rôle des groupes d’intérêt était destiné à croître (de fait, d’autres auteurs plus récents ont documenté l’intérêt des gouvernements de l’État-providence à susciter et même à financer ces groupes dans l’espoir de mieux contrôler l’apport politique des membres qu’ils représentent). Dans ma proposition au Pcf (voir la deuxième partie de mon Tous ensemble) j’avais donc proposé de lier cette intuition de Galambos avec la pratique théorique proposée par Althusser à cet égard. Le grand philosophe marxiste, qu’il ne faut pas réduire à ses écrits les plus connus, avait proposé l’organisation des mouvements par le PCF, non pas pour les engloutir, mais pour leur donner un débouché législatif plus direct, possibilité que leur refusent les grands partis et le processus habituel de consultation gouvernemental.

Une telle alternative politique offerte et “articulée” par le Parti (et au niveau européen par le Parti communiste européen à créer, qui a été saboté par les philo-sémites français et italiens, dont Curzi et Ingrao, malgré ma lettre directement adressée au camarade Bertinotti) offrait la possibilité d’une radicalisation politiquement efficace des mouvements, et donc d’un élargissement de la base politique du Parti communiste, tout en respectant pleinement le rôle spécifique de ces groupes. Un rapport organique donc, capable de supporter une éventuelle institutionnalisation des mécanismes de concertation entre le Parti et les groupes sans diminuer la fonction politique spécifique des deux parties concernées.

Avant de tomber dans le piège d’Ingrao, le PCR avait expérimenté avec un immense succès cette voie analysée avec l’acuité habituelle par le grand marxiste Louis Althusser. Plus tard, par exemple dans la seconde partie de mon Pour Marx, contre le nihilisme (Section Livres), j’ai modestement tenté de hausser le raisonnement à un niveau supérieur. Ou plutôt de l’adapter au contexte historique actuel. J’ai pris appui sur ce qui fut dit ci-dessus et sur la proposition française, faite à l’époque du Président Mitterrand, qui portait sur la ”démocratie participative” conçue à l’origine dans le cadre de la décentralisation menée au niveau local (régional et municipal) par Gaston Deferre. Les philo-sémites français eux-mêmes ont immédiatement repris le thème, mais en l’éviscérant de ses possibilités politiques communistes. En Italie, c’est pire. La “démocratie participative” est couramment confondue avec une cure de jeunesse de la “démocratie représentative” en donnant un peu plus d’espace et de représentation à la base militante. La Constitution prévoyait déjà les référendums. La démocratie interne est confondue avec la démocratie participative proprement dite. Cette profonde confusion illustre le niveau déplorable, infra-Maurice Duverger, atteint dans un pays où un Sartori devient une référence même pour les communistes ! Le temps où un Togliatti plaçait son univers intellectuel sous l’égide rigoureuse, tolérante et désintéressée de Gramsci semble bien loin pour certains communistes qua sociaux-démocrates ! Un peu de clarté ne fait pas de mal.

Ainsi, la démocratie participative n’est pas la revitalisation de la démocratie représentative. La revitalisation de la démocratie représentative au niveau général passe par des réformes ciblées, par exemple du système électoral, du financement interne des partis, de la représentation proportionnelle de ses tendances internes à tous les niveaux, de la prise de décision collective, de l’accessibilité garantie des différents partis à tous les médias nationaux, du temps libre pour la participation des citoyens au processus politique, même en dehors des élections, etc. Au niveau des partis, cela passe par la démocratisation des structures et des modalités de participation et de contrôle des membres.

Schématiquement, ces structures sont : la direction du parti, le secrétariat, la direction nationale, le congrès, les cercles de membres actifs (et les cellules), les réunions ponctuelles des membres plus passifs les jours d’urgence, etc., etc. (Le respect des échéances régulières des Congrès est primordiale, sauf urgence après consultation des membres.)

L’erreur commune consiste à croire que la relative passivité des membres (voire l’abstention électorale) constitue une menace pour la démocratie représentative. C’est faux. Ce n’est pas généralisable. Ce qui importe le plus, c’est la mise en place d’un cadre politique disponible qui permette aux membres de peser sur les décisions du Parti lorsqu’ils décident d’y participer. (La résistance des hiérarchies de parti dans ces cas-là provoque une désaffection d’un genre beaucoup plus préjudiciable à la politique. L’empressement du PCR en soutien aux travailleurs de Melfi, et en d’autres occasions similaires, démontre ce qui émerge socialement et politiquement lorsqu’un parti sait garder intacte sa capacité structurelle à répondre aux impulsions de la base).

Le déclin de la participation aux élections municipales et régionales après la création de l’État-providence a montré la dynamique intime de ce processus général. Au fur et à mesure que les principales responsabilités et ressources ont été transférées à l’échelon supérieur du gouvernement, le niveau d’intérêt et de participation des citoyens a suivi. (Le démantèlement de l’État-providence en faveur d’une Europe non sociale, sans allocation de ressources supplémentaires aux régions et aux municipalités, risque donc de produire une catastrophe au niveau de la participation nationale, régionale et municipale en faveur d’une croissance des actions extraparlementaires – son émergence peut déjà être observée dans la radicalisation de Sud rebelle, radicalisation qui risque de s’accentuer si le PCR ne réagit pas politiquement et institutionnellement de manière forte, sans se laisser entraîner dans les idioties de la non-violence rhétorique destinée uniquement à isoler les supposés ” violents “, ainsi définis par nos ennemis de classe.

La voie de la révolution, même sous la forme d’un réformisme communiste révolutionnaire – voir Tous ensemble -, doit toujours être proposée comme une alternative à la “révolte” spontanée et sans grand avenir. Il faut donc donner à tous, surtout aux plus exploités, la possibilité de s’engager dans une politique constructive, en partant du respect des lois, y compris celles qui doivent être impérativement changées de manière démocratique. Et nous laisser tranquilles avec les “Gandhi” et les “Christs” a-historiques de l’encombrant Ingrao, et de l’encombrant Curzi, qui, en réalité, ne sont certainement ni Gandhi ou ni le Christ, avec ou sans leurs vêtements sociaux-démocrates).

Aujourd’hui, le transfert des décisions stratégiques et des ressources, privatisées, plutôt que gouvernementales, vers l’UE aura le potentiel de détruire la viabilité de la démocratie représentative à tous les niveaux, du moins si l’actuel projet de constitution néolibérale est adopté. Il n’y a aucun doute à ce sujet, car le projet constitutionnel enterre l’Europe sociale et donc l’intérêt concret des citoyens pour la prise de décision politique. (Voir par ex. ceci)

Pleurer sur la baisse de la participation électorale tout en militant en faveur de l’Europe du Capital et de la concurrence est l’apanage des petites-bourgeoises et des petits-bourgeois qui sont certainement très nombreux à être ” éduqués “… sur la grande expérience anti-spartiate de la ”démocratie” athénienne, entre autres choses incompréhensiblement donnée comme compatible avec l’Empire philo-sémite nietzschéen contemporain par tant de pitres qui ignorent le rôle monétaire du temple de Delphes, le Fort Knox de l’empire maritime de l’Antiquité ! Ou encore le « discours de Périclès » servant à légitimer les guerres impériales athéniennes … Nous n’insisterons pas ici sur la grève des rameurs athéniens refusant de partir en guerre sans les nécessaires coussins.   

Il faut agir sans se plaindre de manière masochiste ! Et veiller à préserver les structures démocratiques les plus avancées pour accueillir la croissance éventuelle de la participation des citoyen.ne.s et du prolétariat. Ce cadre, y compris les médias, doit rester sacré et ne jamais être abandonné aux mains  des barons des télécommunications (et des systèmes de surveillance électronique qui leur sont désormais intimement liés), ce grand secret connu par les ”pitres” du Il Manifesto, dont l’encombrante social-démocratie anticommuniste d’Ingrao, qui fut passée sous silence jusqu’à peu, avec beaucoup de sens de la responsabilité civique !!!

La démocratie participative concerne d’autres niveaux nécessaires pour compléter, et non pour remplacer, la démocratie représentative. Plus notoirement, outre les référendums, elle concerne les conseils de quartier (ceux de la jeune Bologne communiste et libertaire de Dozza, aujourd’hui imitée par Porto Alegre mais sans la connotation communiste, aspect malheureux mais très rassurant pour les nombreux ” branques ” (mot de Georges Brassens) alter-mondialistes d’Attac ! – à l’époque …

Elle concerne aussi les bureaux d’ombudsman (et les prud’hommes). La fonction spécifique concerne ici la possibilité d’offrir une alternative pour exercer une influence citoyenne directe sur certaines prises de décision. Mais même au niveau du gouvernement central, l’élaboration des projets de finance peut utilement être rendue plus efficace par une participation institutionnalisée des groupes concernés (il s’agirait ici d’une extension hautement souhaitable des commissions parlementaires … à permanentiser pour remplacer démocratiquement un Sénat – chambre haute !? – désormais inutile et a-historique.)

Cependant, avec la contre-réforme des néoconservateurs de Reagan, la tendance a été de séparer le ministère des Finances du ministère du Trésor, mettant le premier sous la domination du second, qui est naturellement devenu l’extension nationale, ou plutôt le gendarme national, de l’OCDE et du FMI directement dans le cœur stratégique des gouvernements nationaux. Dernièrement, seul le Premier ministre Jospin a eu le courage d’ouvrir le ministère des Finances aux impulsions de la société civile, mais cette expérience a malheureusement été de courte durée.

La démocratie sociale, industrielle et économique.

Elle fut proposée dans la deuxième partie de mon Pour Marx , contre le nihilisme, dans le chapitre sur le socialisme cubain. Il ne s’agit plus ici de la vieille “démocratie industrielle” de Darendorf ou de Dunlop et Kerr, et en général du système tripartite créé pour discipliner les travailleurs après la révolution bolchévique et officiellement sanctionné par la Conférence de Versailles et la création de l’OIT.

(Ajout : Dans les diverses Epoques de redistribution susceptibles d’exprimer la formes historiques du Mode  de Production Socialiste – MPS – le cœur de la démo-cratie résidera dans l’organisation démocratique de la Planification socio-économique et culturelle – Plan et Conseil Economique et Social -, à savoir dans l’allocation démocratique de la « plus-value sociale » produite par le travail humain et du crédit public pour satisfaire les besoins sociaux et individuels des citoyn.ne.s selon une priorisation établie en commun. Voir le Précis d’Economie Politique Marxiste. N’est-ce d’ailleurs pas là la définition du pouvoir politique consistant dans la capacité de mobiliser les ressources de la Communauté pour les allouer selon les besoins de la Communauté ? Aujourd’hui ce pouvoir essentiel est usurpé par les seuls possesseurs des Moyens de production. La tyrannie la plus complète règne au sein de l’entreprise privée avec le soutien actif de l’Etat capitaliste, nonobstant le modèle tripartite de relations industrielles.)

Ma conception est organique à la possibilité de poursuivre un ” réformisme révolutionnaire ” authentiquement communiste qui consiste à vouloir changer le Mode de production dominant et, au moins durant la période transitoire, porter à des niveaux toujours plus élevés et plus conscients et efficaces le contrôle du ” surplus social “, ou techniquement parlant de la « plus-value sociale », et donc le développement de la compétitivité macro-économique nationale (de façon à libérer une grande partie du temps de travail consacré à l’économie et à la production économique pour permettre la sortie de l’Humanité de la Préhistoire et son entrée dans l’Histoire humaine de l’émancipation (Marx), enfin libre de la tyrannie de la Nécessité et donc de l’inégalité et de l’exploitation de classe.) En Italie, pays où même le pauvre Barca a dû abandonner le peu de planification économique encore présente dans le gouvernement, on peine à le comprendre. Ailleurs, il en va malheureusement de même.

Quand on parle de démocratie sociale, industrielle et économique, on parle donc de la démocratisation de la planification économique. Le quadripartisme que j’ai proposé dans Tous ensemble et développé à nouveau dans Pour Marx, contre le nihilisme et dans le Précis, repose sur la création de Fonds ouvriers susceptibles d’organiser les circuits vertueuxvoir aussi ceci – et contre-cycliques du salaire différé qui est une épargne institutionnalisée nécessaire à la réalisation de la valeur d’échange dans la Reproduction Simple et Elargie. (La retraite n’est pas l’aide d’une génération exploitée à une autre génération de baby-boomers insouciants, mais un salaire personnel différé, les cotisations salariales, et patronales qui elles passent sur les prix de vente payés par les travailleurs comme consommateurs. Ce système socialement avancé fondé sur le salaire différé utilise une forme de gestion particulière reposant sur la mutualisation et la solidarité interprofessionnelles, ce qui est avantageux pour tout le monde – « le pot commun » -, et met ce régime à l’abri des aléas de la privatisation boursière. Par conséquent, l’accumulation – ou son allocation par le système de répartition – de ce salaire différé devrait être contrôlée par les travailleurs et les ouvriers eux-mêmes plutôt que d’être mise entièrement à la disposition du capital financier spéculatif à court terme via les fonds de pension privés prévus par la finance et les directives de l’Europe du capital. Les fonds de pensions complémentaires publics, une épargne salariale supplémentaire reposant sur des cotisations, pourraient jouer le rôle des Fonds Ouvriers décrits dans Tous ensemble, sans nuire au régime par répartition, mais permettant néanmoins de socialiser très rapidement le capital des secteurs stratégiques ou coopératifs. (Ajout : Ce faisant on changerait rapidement la base sociologique et électorale du pays, ce qui était l’objectif de ma proposition dans Tous ensemble : l’heure de Carmaux étant venue !)

Il est à noter que, hormis les pensions d’invalidité, celles perçues par les travailleurs passifs et supportées par l’impôt sur le revenu sont, en réalité, une rémunération dérisoire du travail accompli pour assurer la “reproduction de la force de travail” dans les familles nucléaires ou élargies, les premières étant plus compatibles avec le “salaire” capitaliste nécessairement individuel….

Ajout : Le passage du « salaire individuel net » aux trois composantes du « revenu global net » des ménages, plus compatible avec la reproduction humaine d’une Espèce reposant sur la reproduction sexuée, constitue une conquête populaire considérable que le néolibéralisme monétariste tente aujourd’hui d’effacer. Le « revenu global net » des ménages est approché par la fiche de paie qui inclut net, brut et fiscalité diverse. Plus rigoureusement, il s’agit du salaire net individuel, du salaire différé servant à financer les 5 branches de la Sécu et des impôts et taxes diverses qui reviennent aux ménages sous forme d’accès universel garanti aux infrastructures et aux services publics et qui fonde la vraie substance du standard de vie. Ce qui est très différent du « revenu disponible » marginaliste qui, à l’instar du PIB, exclut tout ce qui compte, surtout les services sociaux publics.) Ce travail domestique traditionnel, non comptabilisé dans le PIB, représente (selon Louise Van Delac) entre 1/3 et 1/ 4 de la richesse nationale annuelle.

En plus de ces Fonds ouvriers, des Fonds de productivité (voir Tous ensemble) pourraient être imaginés pour permettre, tous les vingt ou trente ans, un nouveau cycle de réduction de la durée du travail, dans le cadre d’une régulation économique basée sur la division du travail conçue par notre génial Emile Pacault (et reproposée avec les RTT de la gauche mitterrandienne et de la ”gauche plurielle”). Ce quadripartisme serait également fondé sur la consolidation des comités d’entreprise et d’établissement, soit le rétablissement et l’extension des Lois Auroux, la loi de modernisation sociale et la gestion des entreprises par les travailleuses et travailleurs eux-mêmes dans le cadre de la planification démocratique. De plus, les investissements des fonds ouvriers, pris en charge par la planification nationale, serviraient à soutenir la compétitivité des grandes entreprises nationales, mais aussi à soutenir les petites et moyennes entreprises (on sait, par exemple, que les banques ne le font pas, et cette asphyxie financière – « credit crunch » – est la principale raison qui explique la mort des 2/3 des nouvelles petites et moyennes entreprises après trois ans de vie, en moyenne ! )

 Enfin, il faut ajouter les instances de contrôle démocratique. Le cas typique est celui des « conseils de plaintes citoyens » pour les bavures policières. Il agirait en amont des cours de justice. On sait que lorsque la police est chargée de se surveiller et de se discipliner elle-même, elle devient rapidement corrompue, autoritaire sinon fasciste. Ces instances de contrôle sont aujourd’hui nécessaires de toute urgence pour maîtriser les possibilités illimitées d’instruction électronique illégale dans la vie privée et l’intimité des gens. (Avec le développement des nanotechnologies, le potentiel de corruption démocratique devient de plus en plus aigü et peut même conduire à des phénomènes de paranoïa collective des masses qui ne peuvent être contrôlés par les méthodes du “Grand Inquisiteur” de Dostoïevski ou celles des pro-sémites nietzschéens. Une médiation socio-politique démocratique reste nécessaire.

Les organisations nationales et internationales de défense des droits politiques et sociaux entrent dans cette catégorie. Si la liberté est l’esthétique de l’égalité selon la belle expression de Lénine, personne ne peut se satisfaire de la liberté capitaliste formelle sans se discréditer. Mario Vargas Llosa et son organe de type Institut du Commandement Sud et associés en Europe, même dans “nos” rangs, donnent la nausée ! La même chose peut être dite, preuves à l’appui, d’un Soros finançant des pseudo-rébellions ”démocratiques” (voir dans l’ex-URSS, l’ex-Yougoslavie et ailleurs avec l’aide des habituels USAID et CIA… et aussi de vrais et criminels terroristes comme Thaci et Djindjic bénis par Albright (avec le consentement de D’Alema et de nombreux autres … tous amoureux d’une certaine unification post-éclairée, impériale et subalterne de l’Europe)

Conclusion. Mieux vaut enterrer politiquement celles et ceux qui veulent enterrer le Parti communiste en tant que sujet politique spécifique et autonome que d’enterrer le Parti communiste (ajout : et la gauche authentique.)  Qu’on le veuille ou non, cela n’a guère d’importance.

Bien à vous,

Paul De Marco, ex-professeur de Relations Internationales – Economie Politique Internationales.

Copyright © La Commune Inc, 1 novembre 2004

Note 1) Cet essai fait parti de l’article intitulé « Sauvons le Parti communiste de ses ennemis internes », en italien ; on peut utiliser un traducteur online comme www.deepl.com . En voici la table des matières :

LE PROJET DE CONSTITUTION EUROPÉENNE
Introduction : Le référendum sur le projet de constitution européenne est nécessaire et comment !
Est-ce un traité ou une constitution ?
Voici de que dit le camarade Bertinotti
L’Article 11. se lit comme suit
Mais l’objection la plus forte me semble être la suivante.
La partie III du projet de constitution.
La Charte de Nice.
La concurrence, la science et la pratique économique néolibérales.
La démocratie, le pouvoir et l’influence. La souveraineté du peuple italien
LA NATURE COMMUNISTE MARXISTE DU PARTI
Qu’y a-t-il dans un nom ? Le dogmatisme communiste selon le camarade Bertinotti.
Les statuts du Parti et son avenir.
La première option : une refondation communiste avec Ingrao, Curzi, les Arci, Attac et les “catholiques”.
Deuxième option : l’affirmation communiste avec les travailleurs actifs ou au chômage, la Fiom, la base syndicale, les mouvements et les membres non soréliens d’Attac.
Volonté charlatanesque d’isoler les “violents” et nouvelle désobéissance civile à caractère exceptionnel.
NOUVELLES FORMES DE DÉMOCRATIE SOCIALISTE À INVENTER.
Les partis et les groupes d’intérêt.
Démocratie représentative.
La démocratie participative.
La démocratie industrielle et économique.
Instances de contrôle démocratique.
Conclusion.
Notes de bas de page
Sources

DON’T TOUCH MY NAME! 14 feb. 2023

Posted: 14th Febbraio 2023 by rivincitasociale in Totalitarismo italiano
Commenti disabilitati su DON’T TOUCH MY NAME! 14 feb. 2023

DON’T TOUCH MY NAME!

Don’t touch my constitutional rights!

Benché, in Italia, Ponzio Pilato sia peggio di Giuda, nessuno si permetta di infangare il mio cognome.

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(Affinché non si possa dire che non sapevano.

A tutte.i le responsabile.i, dai più alti ai più piccoli, di questa catena di comando e di operazione criminale.

Il 2 aprile 2023 sono andato a Rossano. Giorni prima avevo cambiato la serratura del portone di casa e comprato due nuovi lucchetti. Uno di questo chiude l’entrata interna che porta dal pianoterra al secondo e al terzo piano. A Rossano, ho parcheggiato la macchina e ci ho lasciato il mio zaino con il cibo e le bevande, chiudendolo con l’altro lucchetto.

Furono violati tanto la mia macchina quanto lo zaino e il mio domicilio, in ambedue i casi portando all’alterazione del mio cibo. Queste operazioni non possono avvenire senza la partecipazione attiva dei servizi di sicurezza italiani, perciò doppiamente colpevoli assieme ai loro capi militari e politici.

In conclusione, la violazione del mio domicilio continua. E come sappiamo un comandante dei carabinieri, Pantano, mi ha minacciato se porgevo altre denunce inventando pure una diagnosi falsa, tipica poliziesca-mafiosa incompetente italiana, con il suo criminale e incompetente accolite dr Curcio. Tra il cibo alterato, c’era una piccola bottiglia di aceto balsamico lasciata a casa nel frigorifero.

La notte del 12-13 aprile 2023.Boiling body. Avevo usato il cibo del zaino.

La notte del 14-15 aprile 2023. Boiling body. Avevo usato l’aceto balsamico.

La notte del 18-19 aprile 2023. Boling body. Avevo voluto verificare che era l’aceto balsamico a produrre l’effetto dunque che la mia nuova serratura era stata violata.

Io credo alla giustizia universale. A la fine trionfa sempre, l’impunità non esiste.

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Aspetto la dovuta risposta alle mie ultime PEC del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del Ministro della Salute Orazio Schillaci, dei Presidenti della Camera Onorevole Lorenzo Fontana e del Senato, Onorevole Ignazio La Russa e del Prefetto di Cosenza

Vedi PEC rimasti senza risposta fin qui con, in allegato, uno documento del Ministero della Salute richiedendo spiegazioni all’Ordine dei Medici di Cosenza. Il documento e altri simili sono disponibili qui: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

Vedi, in particolare, il DOC 5 .c. Documento_Principale_0031044-13_06_2019-DGPROF-MDS-P RINALDI 13-06-2019 : http://rivincitasociale.altervista.org/wp-content/uploads/2020/07/DOC-5-.c.-Documento_Principale_0031044-13_06_2019-DGPROF-MDS-P-RINALDI-13-06-2019.pdf

Le PEC sopracitate sono disponibili qui sotto:

PEC al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2021

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

[email protected]

Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

xxx

Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

XXX

PEC al Ministro della Salute Orazio Schillaci

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Date 22 novembre 2022

Al Ministro della Salute Orazio Schillaci,

Ministero della Salute della Repubblica italiana.

[email protected]

Oggetto: La mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza e il mio esposto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni del 14 novembre 2022.

Onorevole Ministro Orazio Schillaci,

Chiedo l’intervento immediato del Suo ministero contro l’Ordine dei Medici di Cosenza per la mancata risposta alle mie denunce e per avere mentito al Suo ministero con le conseguenze che il criminale Dr. Curcio non fu disciplinato e che la sua fabbricata criminale diagnosi rimane nel mio fascicolo medico diffamando il mio cognome e causandomi ingenti danni. Ecco cosa scriveva la Dott.ssa R. Ugenti il 13-06-2019:

« Nella nota medesima è stato chiesto all’Ordine di comunicare ogni notizia in merito ai fatti e quali iniziative fossero state intraprese.

A seguito di ciò l’Ordine dei Medici di Cosenza con nota del 21 settembre 2028 (all.6) inviata a questo Ministero ha « confermato l’avio da parte dell’ordine delle procedure di Sua responsabilità è competenza » ed ha comunicato che « il caso sarà naturalmente sottoposto al vaglio della competente Commissione Medica di disciplina per le determinazioni finali di competenza della stessa » (Documento allegato. Allego anche una risposta della Dott.ssa Rinaldi del 01-10-2019)

Non ho mai ricevuto la minima risposta malgrado le mie numerose richieste tanto all’Ordine dei Medici di Cosenza quanto ai vari ministeri di competenza, difesa, interno, giustizia e ovviamente salute. Prego dunque l’intervento immediato del Suo ministero per togliere quella infamante diagnosi dal mio fascicolo medico e per punire i colpevoli in modo esemplare.

Per il contesto includo l’esposto del 14 novembre 2022 inviato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Visto la catena delle responsabilità La prego trasmettere la presente al Suo ufficio assieme a quelli di ministri competenti.

Tutti i documenti pertinenti al caso sono disponibili a questo indirizzo elettronico: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

La prego non sottostimare la gravità del caso e i danni da me subiti fin qui. Aspetto con fiducia il Suo intervento e la Sua risposta.

Cordiali saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio, 14 novembre 2022

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2022

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

[email protected]

Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

xxx

Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

XXX

PEC al Presidente della Camera l’Onorevole Lorenzo Fontana.

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data 16 gennaio 2023

Al Presidente della Camera l’Onorevole Lorenzo Fontana,

Oggetto: La mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza e il mio esposto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni del 14 novembre 2022.

Onorevole Presidente Lorenzo Fontana,

Chiedo il Suo intervento immediato preso l’Ordine dei Medici di Cosenza per la mancata risposta alle mie denunce e per avere mentito al Ministero della Salute – allegati – con le conseguenze che il criminale Dr. Curcio non fu disciplinato e che la sua fabbricata criminale diagnosi rimane nel mio fascicolo medico diffamando il mio cognome e causandomi ingenti danni. Ecco cosa scriveva la Dott.ssa R. Ugenti il 13-06-2019:

« Nella nota medesima è stato chiesto all’Ordine di comunicare ogni notizia in merito ai fatti e quali iniziative fossero state intraprese.

A seguito di ciò l’Ordine dei Medici di Cosenza con nota del 21 settembre 2028 (all.6) inviata a questo Ministero ha « confermato l’avio da parte dell’ordine delle procedure di Sua responsabilità è competenza » ed ha comunicato che « il caso sarà naturalmente sottoposto al vaglio della competente Commissione Medica di disciplina per le determinazioni finali di competenza della stessa » (Documento allegato. Allego anche una risposta della Dott.ssa Rinaldi del 01-10-2019)

Non ho mai ricevuto la minima risposta malgrado le mie numerose richieste tanto all’Ordine dei Medici di Cosenza quanto ai vari ministeri di competenza, difesa, interno, giustizia e ovviamente salute. Prego dunque l’intervento immediato del Suo ministero per togliere quella infamante diagnosi dal mio fascicolo medico e per punire i colpevoli in modo esemplare.

Per il contesto includo l’esposto del 14 novembre 2022 inviato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Visto la catena delle responsabilità La prego trasmettere la presente al Suo ufficio assieme a quelli di ministri competenti.

Tutti i documenti pertinenti al caso sono disponibili a questo indirizzo elettronico: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

La prego non sottostimare la gravità del caso e i danni da me subiti fin qui. Aspetto con fiducia il Suo intervento e la Sua risposta.

Cordiali saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio, 14 novembre 2022

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2022

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

[email protected]

Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

xxx

Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

XXX

PEC al Presidente del Senato, l’Onorevole Ignazio La Russa.

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data 16 gennaio 2023

Al Presidente del Senato, l’Onorevole Ignazio La Russa,

[email protected]

Oggetto: La mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza e il mio esposto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni del 14 novembre 2022.

Onorevole Presidente La Russa,

Chiedo il Suo intervento immediato preso l’Ordine dei Medici di Cosenza per la mancata risposta alle mie denunce e per avere mentito al Ministero della Salute – allegati – con le conseguenze che il criminale Dr. Curcio non fu disciplinato e che la sua fabbricata criminale diagnosi rimane nel mio fascicolo medico diffamando il mio cognome e causandomi ingenti danni. Ecco cosa scriveva la Dott.ssa R. Ugenti il 13-06-2019:

« Nella nota medesima è stato chiesto all’Ordine di comunicare ogni notizia in merito ai fatti e quali iniziative fossero state intraprese.

A seguito di ciò l’Ordine dei Medici di Cosenza con nota del 21 settembre 2028 (all.6) inviata a questo Ministero ha « confermato l’avio da parte dell’ordine delle procedure di Sua responsabilità è competenza » ed ha comunicato che « il caso sarà naturalmente sottoposto al vaglio della competente Commissione Medica di disciplina per le determinazioni finali di competenza della stessa » (Documento allegato. Allego anche una risposta della Dott.ssa Rinaldi del 01-10-2019)

Non ho mai ricevuto la minima risposta malgrado le mie numerose richieste tanto all’Ordine dei Medici di Cosenza quanto ai vari ministeri di competenza, difesa, interno, giustizia e ovviamente salute. Prego dunque l’intervento immediato del Suo ministero per togliere quella infamante diagnosi dal mio fascicolo medico e per punire i colpevoli in modo esemplare.

Per il contesto includo l’esposto del 14 novembre 2022 inviato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Visto la catena delle responsabilità La prego trasmettere la presente al Suo ufficio assieme a quelli di ministri competenti.

Tutti i documenti pertinenti al caso sono disponibili a questo indirizzo elettronico: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

La prego non sottostimare la gravità del caso e i danni da me subiti fin qui. Aspetto con fiducia il Suo intervento e la Sua risposta.

Cordiali saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio, 14 novembre 2022

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2022

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

[email protected]

Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

xxx

Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

XXX

PEC all’Onorevole Prefetto Vittoria Ciaramella, in persona

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data 24 gennaio 2023

All’Onorevole Prefetto Vittoria Ciaramella, in persona

Gabinetto del Prefetto: [email protected]

Oggetto: La mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza e il mio esposto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni del 14 novembre 2022.

Onorevole Prefetto Signora Vittoria Ciaramella,

In appoggio alla mia richiesta sottolineo la gravissima negazione della giustizia e del mio diritto alla difesa commessa contro di me con la mancata risposta dell’Ordine dei Medici di Cosenza. Questo avviene malgrado il conferimento della protezione dello Stato in presenza di uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Chiedo il Suo intervento immediato preso l’Ordine dei Medici di Cosenza per la mancata risposta alle mie denunce e per avere mentito al Ministero della Salute – allegati – con le conseguenze che il criminale Dr. Curcio non fu disciplinato e che la sua fabbricata criminale diagnosi rimane nel mio fascicolo medico diffamando il mio cognome e causandomi ingenti danni. Ecco cosa scriveva la Dott.ssa R. Ugenti il 13-06-2019:

« Nella nota medesima è stato chiesto all’Ordine di comunicare ogni notizia in merito ai fatti e quali iniziative fossero state intraprese.

A seguito di ciò l’Ordine dei Medici di Cosenza con nota del 21 settembre 2028 (all.6) inviata a questo Ministero ha « confermato l’avio da parte dell’ordine delle procedure di Sua responsabilità è competenza » ed ha comunicato che « il caso sarà naturalmente sottoposto al vaglio della competente Commissione Medica di disciplina per le determinazioni finali di competenza della stessa » (Documento allegato. Allego anche una risposta della Dott.ssa Rinaldi del 01-10-2019)

Non ho mai ricevuto la minima risposta malgrado le mie numerose richieste tanto all’Ordine dei Medici di Cosenza quanto ai vari ministeri di competenza, difesa, interno, giustizia e ovviamente salute. Prego dunque l’intervento immediato del Suo ministero per togliere quella infamante diagnosi dal mio fascicolo medico e per punire i colpevoli in modo esemplare.

Per il contesto includo l’esposto del 14 novembre 2022 inviato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Visto la catena delle responsabilità La prego trasmettere la presente al Suo ufficio assieme a quelli di ministri competenti.

Tutti i documenti pertinenti al caso sono disponibili a questo indirizzo elettronico: http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

La prego non sottostimare la gravità del caso e i danni da me subiti fin qui. Aspetto con fiducia il Suo intervento e la Sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni internazionali – Economia Politica Internazionale.

Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio, 14 novembre 2022

Prof. Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 14 novembre 2022

Oggetto: Esposto sulla violazione continua dei miei diritti fondamentali e le sue conseguenze ormai irreversibili. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio

All’Onorevole Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in persona,

Presidente del Consiglio della Repubblica italiana

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Onorevole Presidente del Consiglio,

Sin dal mio rimpatrio in Italia nel mese di giungo 2013 sono sottomesso alla violazione ricorrente del mio domicilio e all’alterazione del mio cibo ideata per causare il cosiddetto « boiling body effect ». E ancora successo quest’ultimo 12 novembre 2022 mentre ero assente dal mio domicilio essendo andato in escursione a San Sosti-Artemisia con degli amici. Alla violazione continua dei miei diritti fondamentali si aggiunse la più vile diffamazione poliziesca-mafiosa con l’invenzione di una falsa diagnosi da parte del criminale comandante dei carabinieri Pantano con la complicità dell’incompetente e criminale Dr Curcio. Tutto questo senza la minima spiegazione e con l’archiviazione abusiva delle mie denunce dall’incompetente e criminale procuratore Cozzolino, il quale non ha nemmeno fatto analizzare le prove sequestrate dai carabinieri. Questo avviene con la complicità di tutte le istanze garanti della nostra Repubblica. Sottolineo che sono un cittadino italiano, nato in Italia, i cui diritti sono tutelati dalla Costituzione.

Io, Paolo De Marco, non riconosco a nessuno la possibilità di violare i miei diritti costituzionali, di violare il mio domicilio e di macchiare la mia reputazione fin qui immacolata con una diagnosi illegale, senza nessuno fondamento e in violazione frontale del « due process ». Siamo qui in presenza del più vile arbitrario di Stato mai perpetrato nella nostro Repubblica. Secondo l’Articolo 7 della Convenzione dei Diritti Umani della UE non si può avere sanzione senza ragioni legalmente accertate. Il nome della mia famiglia non si tocca. Oltre all’immediata rimozione della detta criminale diagnosi dal mio fascicolo sanitario, i colpevoli devono essere puniti e i dovuti risarcimenti devono essermi versati.

Aspetto la Sua pronte e dovuta risposta. Questa sarà l’unica lettera che riceverà da me. Chiedo, con rispetto, il Suo intervento immediato in quanto Presidente del Consiglio. Prego il suo Ufficio avvisare i ministri competenti in materia, cioè i ministri della Difesa, della Giustizia e della Salute come pure l’incompetente, complice e colpevole Ordine dei Medici di Cosenza.

Ecco l’affare in riassunto. Tutti i documenti necessari sono pubblicati a questo indirizzo elettronico:  http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/ 

Sono un cittadino italiano in possesso di uno passaporto italiano, nato cittadino in una Repubblica che garantisce i diritti fondamentali in sintonia con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Perciò, come Lei ben sa in quanto primo garante dei diritti costituzionali fondamentali, non è concesso a nessuno :

1 ) Macchiare il mio cognome e la mia riputazione fin qui immacolata senza nessuna prova umanamente o legalmente eccepibile;

2 ) Violare il mio domicilio, quello dei miei antenati, per alterare il mio cibo e le mie bevande causando un debilitante « boling body effect », e per commettere atti di intimidazione polizieschi-mafiosi; ad esempio, macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa.

3 ) Invadere in modo intrusivo 24 ore su 24 la mia privacy e la mia intimità, anche fuori casa, con l’obbiettivo di isolarmi socialmente portando così a gravissimi danni al livello accademico e personali, incluso l’induzione programmata da anni dell’estinzione del mio lignaggio.

4 ) Fabbricare a modo di depistaggio una infamante diagnosi medicale solo ideata alla continuazione imperturbata della criminale operazione messa in campo contro di me, in Italia, sin dal mio rimpatrio nel giungo 2013. Come testimoniato dai documenti citati, questa diagnosi illegale fu fabbricata ad hoc dai criminali e incompetenti dr. Curcio e comandante Pantano, gente ovviamente indegna dei loro incarichi, che non avevo mai visto prima. Questo avvenne senza l’avallo di nessuna Commissione medica legalmente costituita. Questa illegale e infamante diagnosi va tolta dal mio fascicolo medico con tutte le sue conseguenze.

5 ) Ignorare tutti i miei appelli e le mie denunce come fanno in modo criminale i ministri in carica, la strana Procura di Cosenza e il più strano ancora Ordine dei medici di Cosenza. Rimando pure alle mie varie lettere alla Presidenza, ad esempio quella del 3 agosto 2017 allegata qui.

6 ) Non è concesso a nessuno Italiano, meno di tutti ai membri delle istituzioni garanti pagati con fondi pubblici, violare con impunità per anni i miei diritti fondamentali, anche in complicità attiva con servizi di sicurezza stranieri, sapendo di causarmi pregiudizi irreversibili. Stiamo parlando di un crimine contro la Costituzione stessa.

Nel specifico, aggiungo che, con la totale complicità di tutte le istituzioni, compresa la magistratura, sono stato vittima per più di 8 anni di quello che può solo essere definito come “terrorismo di Stato”. Per coprire un’operazione tanto incompetente quanto mostruosamente disumana, una che avrebbe fatto inorridire lo stesso dottor Zimbardo, una diagnosi di paranoia è stata fabbricata illegalmente contro di me. Questo crimine ha avuto luogo senza nessuna autorizzazione conferita da una commissione medica legalmente costituita. L’onorevole Sapia scrive: “È evidente, nel merito, che tertium non datur: o una commissione lo ha visitato secondo le procedure prescritte, o De Marco è vittima di un abuso. ” – DOC H.

L’evidenza dei fatti, comprese le prove sequestrate dai carabinieri e mai analizzate dalla magistratura, è accecante. Da più di 8 anni, con l’evidente coinvolgimento dei servizi di sicurezza italiani, la mia casa è violata durante le mie assenze, nonostante due telecamere di sorveglianza e un sistema d’allarme; il mio cibo e le mie bevande sono alterati per provocare un debilitante “boiling body effect”; e, per finire, con volgari metodi polizieschi-mafiosi … in Calabria, immaginarsi! … si procede a volta ad intimidirmi macchiando le mie tovaglie da bagno con pittura rossa. Infine, nel tentativo di coprire questi crimini per permettere la continuazione di questa mostruosa operazione di disumanizzazione totale, il comandante Pantano e il suo accolito dr. Curcio, gente che non avevo mai visto prima, si sono inventati una diagnosi di paranoia.

A prova del degrado etico-politico attuale senza precedenti della nostra Repubblica, né l’Ordine dei Medici di Cosenza (DOC 1), né la magistratura (DOC 4, che incredibilmente recita “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”) hanno preso la minima iniziativa per ripristinare la mia reputazione. Niente è stato fatto per cancellare questa illegale e criminale diagnosi dal mio fascicolo medico, o per fermare questa indicibile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione. Non solo l’Ordine dei Medici di Cosenza e il suo Ufficio di Deontologia non hanno preso le misure necessarie per ristabilire la mia reputazione, ma, in modo molto riprovevole in una Repubblica rispettosa dello Stato di diritto, non hanno risposto né a me né alle numerose ma vane richieste rivolte loro dal Ministero della Sanità. – Per esempio, DOC 5. d

Faccio umilmente notare che la nostra Costituzione non consente di imporre tale tortura e tale trattamento a nessun cittadino, indipendentemente dal suo stato di salute. Faccio umilmente notare che se io, professor Paolo De Marco, cittadino italiano con contributi scientifici di primo ordine e con una reputazione fin qui immacolata, non fossi stato dotato di una personalità così stabile e di una seria formazione accademica, una simile operazione, mostruosamente condotta per tanti anni, avrebbe già prodotto tragedie. Aggiungo che, con la complicità dello Stato italiano, in-costituzionalmente posto sotto influenza straniera, questo mi sembra essere proprio il risultato che gli incompetenti e criminali artefici di questa operazione cercavano. È una loro patologia criminale, ma è una patologia, aggravata dal senso di impunità, che non ha nessuno posto nel nostro ordinamento costituzionale repubblicano, in una Repubblica nata dalla Resistenza.

Sottolineo ancora una volta che non c’è mai stata nessuna commissione medica ad autorizzare nessuna diagnosi contro di me, né in Italia, né in nessun altro paese al Mondo. Sottolineo che, alla pari con ogni altro cittadino italiano, posso aspettarmi e anzi pretendo il rispetto scrupoloso di tutti i miei diritti costituzionali, comprese l’inviolabilità della mia casa e della mia privacy e la sicurezza della mia persona. Sottolineo con massima indignazione il fatto che questi crimini perpetrati contro di me furono mantenuti e prolungati malgrado il conferimento della protezione dello Stato davanti ad uno testimone nella Prefettura di Cosenza il 7 aprile 2017.

Alla fine, la Ragione e la decenza umana e democratica devono prevalere. Di conseguenza, chiedo a Lei, in quanto primo garante dei diritti fondamentali, di assumersi le proprie responsabilità e:

1 ) Di fermare immediatamente questa vile operazione di destabilizzazione e di disumanizzazione condotta contro di me, e di punire i colpevoli in modo esemplare.

2 ) Di porre fine con urgenza alla negazione dei miei diritti, compreso il mio diritto alla difesa e al giusto processo.

3 ) Di ristabilire con massima tempestività la mia reputazione eliminando dal mio fascicolo medico la diagnosi illegale fabbricata dai vili criminali Pantano e Curcio, e di risarcirmi per gli ormai irreversibili danni morali, professionali e materiali.

4 ) Di ordinare l’immediata restituzione del prezioso manufatto storico – ossia il vecchio moschetto risalente ai tempi di Napoleone – che, di fatto, mi è stato sottratto grazie all’infame complicità del dottor Nicotera – vedi DOC F e DOC I.

In attesa di una Sua pronta risposta,

Cordiali saluti

Paolo De Marco, ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

NB:

a ) Tutti i documenti qui menzionati assieme a tutti gli altri più pertinenti sono accessibili nel seguente indirizzo elettronico : http://rivincitasociale.altervista.org/constrastare-terrorismo-italiano-mi-serve-un-avvocato-dufficio-fiducia-26-luglio-2020/

b ) Una lettera simile rimasta senza risposta fu già spedita via PEC al Presidente del Consiglio Mario Draghi, in persona, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro della Giustizia e al Ministro della Salute.

c ) In seguito la mia lettera del 3 agosto 2017.

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Paolo De Marco

Via Filippa 189

San Giovanni in Fiore (CS)

Data: 3 agosto 2017

Oggetto: Ripetute violazioni del mio domicilio e complicità delle Autorità italiane.

Onorevole Presidente Mattarella,

Presidente della Repubblica italiana.

Egregio Signore Presidente,

Ho tentato a varie occasioni di allertarla in quanto garante dei diritti costituzionali e in quanto Capo delle Forze armate e dunque dei servizi di sicurezza. Fin qui i miei tentativi furono vani. Lei ricorderà che avevo chiesto la protezione dello Stato italiano.

Vorrei chiarire alcuni punti relativi alla vile e criminale manipolazione mafiosa-poliziesca della quale sono vittima da ormai 6 anni in Italia, paese nel quale sono nato e del quale sono cittadino. Il mio domicilio è costantemente violato malgrado un doppio sistema di sicurezza. Questo comporta un sistema di allarme programmato per contattarmi telefonicamente ogni volta che viene inserito o disinserito e due telecamere di sorveglianza. Durante questi violazioni, ovviamente compiute con la complicità e la copertura dei servizi di sicurezza italiani, il mio cibo e le mie bevande vengono alterate per produrre il cosiddetto « boiling body effect » mentre le mie tovaglie sono macchiate di pittura rossa.

Lei sa già che sono stato minacciato dal ex-comandante dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore (cs) il Sig. Pantano; questo avvenne in presenza di un criminale dottore Curcio che non avevo mai visto prima. Con queste minacce mi fu chiesto di non porgere altre denunce. Ovviamente, io, da cittadino italiano e da professore, ho rifiutato, mettendoli pero in guardia per quelle irricevibili e criminali intimidazioni degne di un paese totalitario.

Ho saputo dopo tramite l’Associazione di tutela La Voce di Fiore che i Carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano cercato di discreditarmi presso la Procura di Cosenza col pretesto che ero soggetto di « sindrome paranoide in stato delirante acuto », accusa ovviamente senza nessuno fondamento visto che io non ho mai fatto nessuna analisi in nessuno paese. Ripeto che sono una persona per bene, rispettoso della legge e con un passato immacolato. Va pure detto a difesa delle altre eventuali vittime di questi delinquenti criminali che, nonostante lo stato mentale dei soggetti in questione, la violazione del domicilio e gli altri crimini vanno investigati dal sistema giudiziario, non dal sistema medico. Nel mio caso questo criminale montaggio mafioso-poliziesco fu utilizzato per eludere ogni tipo di inchiesta, incluse la presa delle importi digitali, l’analisi dei tabulati del sistema di allarme ecc. Si dovrà anche spiegare per quali reali motivi.

Sottolineo il fatto che avendo fatto una domanda di accesso agli atti il 13 giugno 2017, non ho ricevuto nessuna risposta. Questa mancata risposta è in se illegale e altamente criminale. Lei avrà dunque capito la gravità della strumentalizzazione di cui sono vittima e l’ampiezza delle complicità.

Questa mattina sono andato al Distretto di San Giovanni in Fiore con la copia dei documenti pertinenti alla mia domanda di accesso agli atti. Al mio ritorno in casa ho trovato una camicia bianca sporcata con vernice giallastra impossibile da lavare. (Anche per questo chiedo i dovuti danni.) Ho subito mandato la foto al Signore Emiliano Morrone dell’Associazione La Voce di Fiore (CS). Noto che, malgrado la mia rinnovata denuncia ai Carabinieri di San Giovanni in Fiore in data del 17-05-20117, queste intimidazioni continuano senza che il magistrato in carica alla Procura di Cosenza, il Signore Giuseppe Cozzolino abbia preso le misure necessarie per proteggermi e per arrestare i colpevoli e i loro controllori e mandanti.

In conseguenza, io, Paolo De Marco, cittadino italiano, chiedo di nuovo con urgenza il suo invertente in quanto garante dei diritti costituzionali e capo delle Forze armate italiane. Aspetto una sua risposta.

Cordiali e rispettosi saluti,

Paolo De Marco

Ex-professore di Relazioni Internazionali – Economia Politica Internazionale.

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